Manga News

pissio

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Villaggio di Jimina
Discussione dedicata alle novità che girano attorno al mondo degli anime e dei manga



e si parte subito col botto

Nuova serie animata per Fullmetal Alchemist: confermata!

Appena il mese scorso avevamo riferito di una misteriosa lista trapelata in rete, apparentemente fatta circolare dallo Studio Bones, contenente un lungo nominativo di animatori coinvolti in una fantomatica nuova serie di Fullmetal Alchemist, tratta dal manga omonimo di Hiromu Arakawa.

Lo studio d'animazione aveva subito frenato gli entusiasmi dei fan affermando con forza la falsità del documento.
L'elenco era completo di indirizzi e numeri telefonici, e designava Irie Yasuhiro, già direttore di alcuni episodi della serie originale, come regista della nuova produzione, accennando anche ad una seconda serie per l’anime Darker than Black.

Per tutta risposta, Bones aveva immediatamente postato sul proprio sito ufficiale una dichiarazione per mano del direttore Masahiko Minami, denunciando che il documento era un falso, e che costituiva una deliberata azione diffamatoria verso lo studio. Era stato perfino ipotizzando il ricorso all'autorità giudiziaria nel tentativo di scoprire la fonte del documento.
Il regista Shigeru Ueda (Fullmetal Alchemist, Mnemosyne), che era nella lista, avrebbe infine ricevuto un fax di scuse da una misteriosa società per la diffusione dei suoi dati personali, effettivamente esatti.

Ora, un annuncio sulla banda di copertina del 20° volume del manga, in uscita proprio oggi, conferma la produzione di una nuova serie televisiva per l'alchimista d'acciaio.

Manga e anime avevano preso una direzione piuttosto diversa, considerando anche il finale cinematografico dato da Il conquistatore di Shamballa, pertanto i fan si chiedono: sarà una seconda serie che riprenderà in qualche modo la storia raccontata nella versione animata, o un remake completo più fedele al manga?

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Ponyo nei cinema italiani in Primavera

Dopo l'annuncio dell'acquisizione da parte della Lucky Red dei diritti per l'Italia di Ponyo, il nuovo film di Hayao Miyazaki che tanto favore ha riscosso a Venezia, altri dettagli sulla sua distribuzione nelle nostre sale cinematografiche giungono dal sito di Licensing Italia:

Hayao Miyazaki ha entusiasmato pubblico e critica alla Mostra di Venezia con il suo nuovo lungometraggio di animazione, Ponyo on the Cliff by the Sea.

Il creatore di Heidi, dopo l'Oscar a La città incantata e il successo de il castello errante di Howl ha realizzato un altro grande film di animazione, usando le tecniche tradizionali.
Infatti il maestro dell'animazione giapponese ha deciso di abbandonare definitivamente la computer grafica, "il digitale può essere utile, ma trovo che indebolisca un film, forse per questo ho deciso di realizzare Ponyo completamente a matita. Attualmente il computer viene utilizzato in maniera eccessiva, la matita dona l'anima ai personaggi e finché potrò utilizzerò la matita".

Lo studio Ghibli ha realizzato centosettantamila quadri che illustrano con semplicità estrema ed essenziale la storia della pesciolina Ponyo e dell'amico Sasuke, un bambino di cinque anni.
Un viaggio alla conquista dell'amicizia, questa volta sotto e sopra il livello del mare. Un'avventura di buoni sentimenti che però, come insegna la tradizione giapponese, coinvolge fino alle viscere madre natura.

Miyazaki tiene a sottolineare che quando ha ideato il film il suo pensiero era rivolto "a tutto il mondo" e soprattutto ai bambini che lo abitano. Infatti limita il linguaggio adulto presente nei lavori precedenti e punta a un'audience diversa. "Forse perché sono circondato dai figli del mio staff ho deciso di rivolgermi a loro", afferma.

La storia ricorda La sirenetta di Andersen, "mi sono reso conto solo in un secondo tempo del legame - dichiara il regista - ho letto la favola all'età di nove anni e c'era qualcosa che non mi piaceva: perché la sirenetta non aveva un'anima e gli esseri umani sì?".

Per vedere in sala la nuova opera d'arte di Miyazaki dovremo aspettare il periodo pasquale quando Lucky Red distribuirà il film.


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Link Zero

RiskBreaker
4 Luglio 2008
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Valendia
Me too :Q___
Oltretutto non vedo l'ora che esca il secondo film di Ken il Guerriero, e voglio vedere anche questo con gli altri Gaki XP
 

pissio

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Un sommelier di carta fa impazzire il Giappone

Boom dei consumi del vino grazie a un fumetto

VITTORIO SABADIN
CORRISPONDENTE DA LONDRA

Shizuku Kanzaki è il più straordinario sommelier del Giappone. Conosce tutti i vini migliori, ne elenca con competenza i pregi e basta una sua occhiata di approvazione a un bicchiere per fare impennare le vendite di qualunque Cabernet, Bordeaux o Syrah non solo a Tokyo, ma anche nella Corea del Sud e in Cina. Per sapere quali ordinazioni fare, gli importatori di vino di mezza Asia devono aspettare che lui si pronunci. E per scoprire qual è l’etichetta consigliata devono correre in edicola, a comperare una copia di «Kami no Shizuku» («Le gocce di dio»), il fumetto del quale l’immaginario personaggio di Shizuku Kanzaki è protagonista.

Gli eroi dei «manga» hanno più volte influenzato le scelte dei consumatori in Giappone, ma non era mai accaduto che uno di loro diventasse così popolare da essere più ascoltato degli esperti in carne, ossa, olfatto e palato. I principali importatori locali, come il gruppo di «Enoteca», hanno ammesso che il fumetto condiziona le loro scelte nel momento di fare le ordinazioni. E’ bastato che Shizuku, in un singolo disegno, posasse lo sguardo su una bottiglia di Riesling neozelandese del 2006 perché le vendite esplodessero, e non si è mai bevuto così tanto Saint-Aubin Premier Cru davanti a un piatto di Sashimi e Onigiri da quando un cenno del capo, in un’altra striscia, ne ha certificato lo splendore.

«Kami no Shizuku» vende 500 mila copie a settimana e i volumi delle raccolte sono stati acquistati ormai da milioni di lettori, soprattutto donne affascinate dalla raffinatezza del giovane eroe. I corsi per sommelier a Tokyo sono al completo, e la compagnia aerea All Nippon ha dovuto rivedere la lista dei vini di bordo, eliminando le etichette dozzinali, ormai snobbate da passeggeri che grazie alle «Gocce di dio» sono diventati sempre più esigenti e competenti.

In Corea del Sud (dove si pensa di realizzare un film sulle avventure di Shizuku, con protagonista il rubacuori Bae Yong-joon) i negozi di alcolici nei quali le vendite di vino rappresentavano un terzo del totale hanno visto calare drasticamente le richieste di birra e di liquori ricavati dal riso: ora otto bottiglie su dieci acquistate dai consumatori provengono dai vigneti europei, australiani e del Sud Africa.

A molti piccoli produttori europei è persino capitato di ricevere una telefonata nella notte, con l’improvvisa richiesta di centinaia di casse del loro vino, da spedire subito in Giappone. Ne ha ricevuta una anche l’azienda agricola italiana Colli, che produce a Conegliano il «Rosso Contrada di Concenigo», un vino improvvisamente apparso nel fumetto e le cui esportazioni sono aumentate del trenta per cento.

Scritto dall’autore Kibayashi Shin e da sua sorella, «Kami no Shizuku» è diventato un fenomeno mondiale, analizzato da decine di siti web e da autorevoli giornali come il «Times». Il merito del successo è di un intreccio che si ispira un po’ a Indiana Jones e un po’ al «Codice da Vinci», con la sofisticata aggiunta di continui assaggi dei migliori vini del mondo.

Shizuku scopre le delizie del vino dopo la morte del padre, un famoso enologo, che gli ha lasciato un insolito testamento: la descrizione dei dodici vini che lui considerava i migliori del mondo, ognuno paragonato a uno dei dodici discepoli di Gesù. La prima persona che troverà questi «discepoli» avrà accesso a una cantina segreta, nella quale è custodita una preziosissima collezione di rare bottiglie. Passando da un assaggio all’altro, Shizuku deve non solo cercare di restare sobrio, ma anche guardarsi da un concorrente temibile sulle tracce dello stesso tesoro: il fratellastro Itsusei Tomine, un competente enologo che non vuole essere escluso dall’eredità.

Vincerà di sicuro Shizuku, non si sa fra quante puntate. Ma nel frattempo decine di produttori di vino in tutto il mondo si stanno preparando: se la loro etichetta comparirà fra quelle dei «dodici discepoli» bisognerà avere pronte migliaia di casse e una nave porta-container da inviare subito a Tokyo. Possibilmente prima che ci arrivino gli altri undici.


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pissio

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La Fiat lancia una nuova 500 dedicata a Lupin III

Il sito internet Crash.net riporta che la Fiat ha intenzione di lanciare in edizione limitata la sua Nuova 500 con un'immagine del ladro gentiluomo, Lupin III, famoso personaggio del fumetto e dell’animazione nipponica creato dall’autore Monkey Punch.
La macchina precedente la Nuova 500, la classica Fiat 500 del 1957, ha giocato un ruolo centrale in molte avventure di Lupin, come nel film Il castello di Cagliostro diretto da Hayao Miyazaki, o l'ultimo OAV Lupin III: Green Vs Red, dal quale è ripresa l'immagine a lato.

L'automobile sarà disponibile a partire dalla seconda metà del 2009. La Fiat ha inoltre utilizzato immagini di Lupin anche nel motomondiale in corso, grazie alla Fiat Yamaha M1 dello spagnolo Jorge Lorenzo nel Gran Premio del Giappone di domenica scorsa.
L'obiettivo della società è quello di raggiungere i fan delle motociclette attraverso progetti collegati al mondo della creatività e del design, così da rafforzare il legame del marchio anche tra i fan più giovani.


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artemide86

...lunatica...
19 Novembre 2006
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Su una moto da corsa l'idea può essere pure carina, ma io non girerei su una 500 con sopra il faccione di Lupin.
 

pissio

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ci sarebbe anche una versione della nuova 500 dedicata a Diabolik, ovviamente sempre in edizione limitata
alla Fiat avranno deciso di puntare sui fumetti, la prossima volta aspettatevi la versione di Cyty Hunter della Panda
 

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questo articolo è per Jeeg :p

La sessualità degli otaku

Vi proponiamo di seguito la traduzione di un interessante e controverso articolo dello scrittore Brian Alexander pubblicato sul sito americano MSNBC Interactive e intitolato «Anime erotic subculture goes mainstream».

L’autore analizza l'effetto della diffusione di manga e anime negli USA e l'influenza della costante crescita del fenomeno otaku, prendendo in esame un aspetto piuttosto controverso, quello della sessualità.


» Chiunque dubiti della rapida crescita della cultura erotica giapponese importata negli USA dovrebbe passare un po' di tempo a giocare con un vibratore di Hello Kitty leggendo un manga pornografico dei Pokémon disegnato da fan o visitando un maid cafè (ora disponibile vicino a Los Angeles o in Canada) dove le cameriere sono tutte vestite in costume, per capire che non si tratta più di una cultura di nicchia.

E' un buon argomento da trattare, basandosi solo su questi personaggi, ci stiamo tutti “trasformando in giapponesi”, come diceva una canzone degli anni 80 - specialmente dal punto di vista sessuale.
Questi cartoni, personaggi con scopi sessuali, sono tutti parte della cultura otaku. Otaku è una parola giapponese che si è evoluta dal significato di “persona solitaria affascinata dalla tecnologia” a quello di fan devoto interessato all'animazione giapponese (anime), ai manga (fumetti), agli hentai (fumetti erotici) e a qualunque altra cosa derivi dai fumetti.

Come mostra la recente collaborazione nella moda tra lo stilista Marc Jacobs e l'artista giapponese Takashi Murakami, la cultura nipponica si è radicata all'interno della principale corrente culturale americana.
Quando ebbe inizio la conversione verso la cultura giapponese, a metà degli anni 90 la maggior parte degli appassionati era composta da giovani asiatici mentre oggi, dice il trentaduenne esperto di otaku Lawrence Eng, “adesso, almeno il 50% è formato da donne, e la composizione è più diversificata che mai”.

All'interno del regno della cultura otaku, tutto ciò che è carino viene feticizzato (tra cui anche i giochi erotici di Hello Kitty), e i generi vengono spesso distorti o dissolti del tutto. Donne vengono penetrate da tentacoli e ragazze in abiti scolastici succinti salvano il mondo, gli uomini, d'altra parte, sono spesso adoratori di statuette raffiguranti personaggi sexy.
Certamente non tutti gli anime e i manga hanno dei contenuti sessuali così espliciti, molti sono per ragazzi e anche quelli per adulti spesso non sono più erotici di Wonder Woman (che rappresenta la fantasia della “dominatrice”).

Altri, invece, sessualmente espliciti e suggestivi come Gurren Lagann e Legend of the Overfiend, trovano un pubblico di adulti americani attratti dall'allegro clima post-umano e dalla sfocata moralità presenti nel genere.
“L'appeal della cultura pop giapponese è che rappresenta una zona franca per la morale”, dice Patric Macias, editore capo di Otaku USA, rivista bimestrale con circa 60.000 lettori, “l'idea di buono/cattivo, giusto/sbagliato, questo dualismo non è presente”.

Mentre gli anime per adulti possono essere affascinanti perché spingono ai margini della realtà, c'è un enorme potenziale di fraintendimento a causa di alcuni estremismi come il caso delle lolicon, che coinvolge giovani ragazze in situazioni erotiche.
“Quando abbiamo visto quelle immagini, ci siamo visti davvero di fronte a un baratro”. Spiegare l'interesse per le lolicon è diventato campo di interesse per alcuni sociologi.
Puo' trovare una spiegazione nel fiorente erotismo, come ipotizzato da alcuni, o come sostiene una sociologa britannica, Sharon Kinsella, può dipendere dal fatto che è “ribelle”.

Kinsella scrive: “Rappresentazioni di deviazioni sessuali e un'incontenibile energia vengono proiettate su giovani ragazze nelle storie dei fumetti per ragazzi... contengono un impulso anticonformista che dà un intenso piacere nel vedere scene di caos sociale, comportamenti scorretti e liberazione sessuale”.

Comunque sia, per un vero otaku, dice Eg, non è pedofilia. “I fan aborrono la visione di certi modelli”, dice, “aborrono la pornografia infantile. Non vogliono essere associati a questo genere di cose”. Per esempio recentemente su una chat lolicon, qualcuno ha postato la copertina di un DVD giapponese che mostrava giovani studentesse di circa otto anni, in uniforme, che mostravano i loro slip sorridendo. La comunità ne è rimasta indignata e ha esortato una severa punizione per gli autori del DVD, sostenendo che c'è una grande e importante differenza tra 2D e 3D.

Molti otaku cercano di trasformare i soggetti a cui si affezionano presenti nei cartoni animati (gli oggetti del loro desiderio presenti nei cartoni animati) in realtà acquistando riproduzioni di personaggi sexy, o di “idol giapponesi, spesso pop star di sesso femminile o modini in bikini”.

Questa può essere la maggiore influenza giapponese sul sesso americano. Nella cultura otaku il sesso è più mutevole e intercambiabile. Il gioco e la fantasia sono più importanti che aver fatto sesso con una persona reale. Per alcuni otaku amore e sesso nel regno degli anime diventano fonte di esperienze più soddisfacenti che nella vita reale, dice Macias.

Tra i fan giapponesi di sesso maschile è simbolo d'onore dire “Non abbiamo bisogno di donne reali, meglio le immagini, loro non hanno niente da ribattere”, aggiunge Macias, “gli americani non sono ancora a questo punto, ma considerando come stanno andando le cose, presto ci saremo”.
I fan americani non arrivano a tanto; ai raduni gli otaku, uomini e donne, socializzano, si danno appuntamenti e, talvolta, si innamorano, diversamente dalla loro lontana controparte giapponese.

Ma in entrambe le culture Eng ritiene che la crescita della popolarità degli otaku sia una reazione positiva ai problemi dell'alienazione globale. La cultura di massa minaccia l'identità individuale, cambia i ruoli generali e “la mancanza di racconti soddisfacenti”.
Macias concorda e ha un piccolo dubbio che gli otaku possano influenzare le attitudini e l’espressione sessuale in USA: “Quando vedete un ragazzo isolato a leggere un manga non sta solo leggendo un fumetto” dice Macias, “ma vi è in corso qualcosa di veramente potente”.

Brian Alexander è l'autore del nuovo libro America Unzipped: In Search of Sex and Satisfaction.


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Jed

k-d-f-werewolf
Staff Forum
3 Luglio 2008
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www.gamesource.it
Nasce MX Intervista Ad ANdrea Materia

Intervista per MEGA di Ottobre la pubblichiamo per gentile concessione di Alastor SRL e Magic Press SRL").

Ciao Andrea, tralascio le presentazioni in quanto il tuo nome è sicuramente già ben noto agli appassionati. Che ne diresti di far partire questa chiacchierata descrivendoci come ha avuto inizio la tua collaborazione con Magic Press e come è nata l’etichetta MX?

MX nasce quest’estate. Stavo testando un nuovo format per la RAI, mentre montavo le prime puntate di Viral Show (una sperimentazione comica che ho auto-prodotto e distribuito su YouTube e Dailymotion), quando incontro Pasquale Ruggiero. Ci conosciamo ormai da secoli. Ma non avevamo mai lavorato insieme, sempre su sponde rivali. Ruggiero lancia l’idea: “Perché non vieni alla Magic? Ora hai chiuso con Free Books, noi vogliamo espanderci, tu e io abbiamo un tesoro comune di contatti e competenze, poi insieme ci divertiamo”. Ci avrò messo un secondo per raccogliere la proposta, a cui vanno aggiunte alcune settimane di discussioni negli uffici romani della Magic sugli obiettivi, la squadra e gli investimenti. Durante questi meeting viene deciso di affidarmi la creazione e lo sviluppo di un’etichetta manga che si posizioni su un’offerta di qualità per teen e giovani adulti, il celebre target 15/35 anni, alternativa e complementare ai cataloghi dei giganti Panini e Planeta. Prende così vita MX, il mio primo incarico ufficiale all’interno della struttura Magic Press (si sta ragionando come coinvolgermi nel 2009 anche in altre aree della library Magic). A proposito, la “M” sta per Manga e Magic Press ovviamente; poi se vuoi c’è una “M” anche nel mio cognome…

Tra Novembre e Dicembre, con alcune anteprime a Lucca Comics 2008, lancerete i primi titoli – ben quattro – targati MX. Puoi introdurli ai lettori di Mega?

Per i dettagli invito tutti a spulciare le 2 pagine precedenti. In estrema sintesi, partiamo con due riproposte, finalmente in formato originale giapponese, di altrettanti cult a dir poco attesi dai fan (LADY GEORGIE e VENUS SENKI). Sono titoli talmente famosi che si commentano da soli. Alle due ristampe deluxe abbiniamo due inediti strepitosi: NANAKO SOS, che è un mito di quel genio di Hideo “Pollon” Azuma e ancora non mi capacito come sia rimasto finora senza un’edizione italiana, e poi il meraviglioso ITAZURA NA KISS, il testamento artistico di Kaoru Tada (Kiss Me Licia). È il mio shoujo preferito di sempre, unico nel suo approccio ai personaggi, che vedremo crescere insieme lungo un arco di tanti, tantissimi anni. Chi sta seguendo l’anime con i sottotitoli sa bene che ITAZURA NA KISS non ha eguali, è la “Bibbia degli Shoujo”.

Continua su Cartoons
 

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Villaggio di Jimina
Torna Evangelion!

Siamo orgogliosi di potervi presentare per novembre il ritorno cartaceo di uno dei titoli più importanti e significativi dell’ultimo ventennio: Neon Genesis Evangelion!
Shin Seiki Evangelion (lett. Il Vangelo della Nuova Era) nasce nel 1995 come serie animata di 26 episodi sceneggiata dal regista Hideaki Anno per l’ormai celeberrimo Studio Gainax.
Considerato fra i migliori anime mai realizzati e accompagnato da un successo di pubblico e di critica senza precedenti, Evangelion è stato adattato a manga dal character designer della serie, Yoshiyuki Sadamoto, dando vita anche ad alcune serie spin-off come EVANGELION-THE IRON MAIDEN!
Dopo il successo editoriale di quest’ultima, siamo qui oggi proprio per proporvi il nuovo spin-off della serie, una versione alternativa del mondo degli “Angeli”, ispirata e tratta da un noto videogioco. Fulcro della vicenda e principale appeal del manga sono i rapporti fra i protagonisti, fra i quali ancora una volta emerge un timido e impacciato Shinji Ikari.
Tenetevi dunque pronti ad accogliere a novembre il primo volume di THE SHINJI IKARI RAISING PROJECT, serie di Osamu Takahashi serializzata dal 2004 sulle pagine della rivista Shine Ace di Kadokawa Shoten, lo stesso magazine che ha ospitato la serie cartacea classica.
Centosessanta pagine da non perdere assolutamente, a novembre, sulla collana MANGA TOP!


paninicomics.it


sulla frase sottolineata ci sarebbe mooooolto da ridire, comunque per chi avesse visto l'anime di NGE vorrei sapere se sono riusciti a capire la storia di questo lavoro, perchè sinceramente partire dal primo episodio e arrivare all'ultimo senza capire
- chi o cosa sono gli angeli
- da dove ******* arrivano
è veramente frustrante. Senza parlare poi dei due film, il primo che è un riassunto della serie con tutta una serie di spezzoni presi dalle varie puntate, e il secondo, che invece di chiarire le cose aumenta ancora il numero dei dubbi
 

Natsumi

Killing Joke
26 Settembre 2005
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Evangelion IRON MAIDEN ha fatto successo? Ma era quanto di più insulso avessi mai visto °_°