Libri La solitudine dei numeri primi - Premio Strega 2008

Omega

Dormo sulla collina
4 Luglio 2008
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Milano
"Alice è una bambina obbligata dal padre a frequentare la scuola di sci. È una mattina di nebbia fitta, lei non ha voglia, il latte della colazione le pesa sullo stomaco. Persa nella nebbia, staccata dai compagni, se la fa addosso. Umiliata, cerca di scendere, ma finisce fuori pista spezzandosi una gamba. Resta sola, incapace di muoversi, al fondo di un canale innevato, a domandarsi se i lupi ci sono anche in inverno. Mattia è un bambino molto intelligente, ma ha una gemella, Michela, ritardata. La presenza di Michela umilia Mattia di fronte ai suoi coetanei e per questo, la prima volta che un compagno di classe li invita entrambi alla sua festa, Mattia abbandona Michela nel parco, con la promessa che tornerà presto da lei. Questi due episodi iniziali, con le loro conseguenze irreversibili, saranno il marchio impresso a fuoco nelle vite di Alice e Mattia, adolescenti, giovani e infine adulti. Le loro esistenze si incroceranno, e si scopriranno strettamente uniti, eppure invincibilmente divisi. Come quei numeri speciali, che i matematici chiamano "primi gemelli": due numeri primi vicini ma mai abbastanza per toccarsi davvero. Un romanzo d'esordio che alterna momenti di durezza e spietata tensione a scene rarefatte e di trattenuta emozione, di sconsolata tenerezza e di tenace speranza."

Questo è il primo romanzo del fisico Paolo Giordano, tral'altro più giovane vincitore del Premio Strega (26 anni). Per adesso ho trovato una narrazione di facile lettura, con una cadenza poetica frequente nell'uso di anacoluti che spesso però distruggono l'eufonia della frase; alcuni verbi di uso volgare all'inizio della narrazione lasciano storcere un po' il naso (si pisciò, si cagò addosso) ma diciamo che affronta tematiche più che quotidiane: i complessi di Alice che vorrà diventare una bella ragazza, e quelli di Mattia che vuole una sorella normale, sono all'ordine del giorno, ma forse, a conti fatti, solo una mescolanza esagerata di argomenti.
Non riesco a dare un giudizio completo dato che sono ancora alla metà della metà dell'intero libro, ma so che alla fine il mio Io si scinderà in due e darà due giudizi distinti.
Qualcuno di voi l'ha letto? Ne ha sentito parlare? Esprimetevi. Rimane pur sempre il vincitore di un premio nazionale: è da considerare.
 

Ex-Soldier

Vyse the Legend
10 Gennaio 2008
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oldschoolrpg.altervista.org
Well carissimo Omega,ricordo che anche Moccia ha vinto dei premi letterari...questo dimostra come un premio a volte significhi poco o nulla...Riguado al romanzo da te citato,non ho ancora avuto occasione di leggerlo,ma dal tuo breve riassunto mi sembra abbastanza forzato in termini di intreccio.Comunque mi piacerebbe sapere cosa c'entri un anacoluto in una prosa...non lo trovo molto appropriato o_O
 

Omega

Dormo sulla collina
4 Luglio 2008
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Milano
Si ma qui parliamo di Premio Strega, non del PFM (Premio Fatto per Moccia).

Comunque diciamo che l'idea dei numeri primi gemelli coesiste nei numeri 5 e 7, 11 e 13, 17 e 19, e così via, e non è poi un'idea malvagia, anzi mi è piaciuta non poco. Per l'anacoluto sinceramente non so dirti: io penso che quando scrivi in prosa devi essere uno scrittore, e quando fai poesia devi fare il poeta. Pensa se nel Thomas Laino mi fossi messo a fare poesia...lol
 

Omega

Dormo sulla collina
4 Luglio 2008
3.794
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Milano
Doppio posto per dare il giudizio finale a libro finito.

Con Paolo Giordano depongo ogni speranza che avevo di poter amare lo scrittore contemporaneo, ma se qualcuno mi proporrà qualcosa di eccelso ben venga. La storia nella prima metà del libro risulta essere ridicola, di una realtà talmente forzata che sfocia nell'irrealismo più ridicolo delle ultime narrazioni create. Nella seconda metà Giordano riesce a sollevare il tono, dando alla sua narrazione, tramite un notevole climax sentimentale, quell'alone di mistero nel finale e quell'alone di malinconia nel durante che fa dimenticare, anche se per poco, l'orrore delle pagine precedenti. Si legge con piacere: per fortuna dopo averlo fatto 10 volte nei primi 5 capitoli, l'autore si dimentica che ha imparato a usare l'anacoluto nella prosa e smette, salvando la narrazione linguistica; per fortuna ancora ricorda che si rivolge ad un pubblico che l'ha scelto come miglior romanzo Italiano e smette di parlare al volgo. Molti dicono che la fine si chiuda con un dubbioso alone, certamente, che lascia al lettore la possibilità di scegliere cosa accadrà a Mattia e Alice: per me l'unica cosa di dubbiosa alla fine del tutto è capire se Paolo Giordano ha effettuato un processo di Bovarismo nella sua narrazione. L'idea c'era. Elogio la sua capacità di aver unito, però, la fisica/la matematica alla narrazione romanzesca. Alti e bassi. Una lettura per chi sta, dopo aver letto cinque secoli di letteratura europea, sazio, attendendo la sua morte letteraria.

Magari nel 2010 lo vinco anch'io il premio strega, ma almeno io sono figlio di Leopardi e Pirandello D:
 

Cyren_Ryu

Ameba Deforme
18 Giugno 2007
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In poche parole Omega ha devastato sto libro XD.

Poco importa, lo leggerò comunque, magari prendendolo in prestito in biblioteca. Dopotutto non avendo tutte le copnoscenze letterarie di Omega, nonchè le sue conoscenze lessicali dell'italiano, riuscirò a godermelo meglio, senza pansare all'anacoluto e compagnia bella.
 

Bahamut Zero

Dreamcaster
9 Settembre 2005
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www.ffonline.it
mario se l'ha vinto sto libro il premio strega puoi farcela anche tu.
una cretineria assurda per l'opera di questo autore che si crede er coelho de noantri, tra l'altro velatamente coprofilo nel delineare con malizia uno dei primi ritratti dell'epopea di ben due vite che si esauriscono in circa duecento pagine colme di imprecisioni linguistiche e comprimari banalissimi che debbono a turno accontentarsi delle loro due pagine di protagonismo a testa.
e di tutte le magagne psicologiche e della supposta solitudine provata dai protagonisti non c'è la benchè minima giustificazione che trasudi dalle righe del testo: parole vuote e asettico susseguirsi di eventi, si a volte duri ma lungi dal suscitare coinvolgimento empatico... insomma na ciofeca.
 

Omega

Dormo sulla collina
4 Luglio 2008
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Milano
Un brindisi a Paolo Giordano.

Comunque bravo davideops, hai colto nel segno: è un libro deprimente, che non ha alcun senso.
 

Nike

Nuovo utente
15 Novembre 2010
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Invece molti dicono il contrario, è molto bello, se lo leggi con il cuore ti rimane dentro, se lo leggi tanto per leggere qualcosa è un libro deprimente e senza senso