City Hunter: Private Eyes

T.G.Cid Orlandu

Hitoshi Matsumoto
12 Febbraio 2006
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Posso considerarmi un grande, immenso, ovviamente modesto, Fan di City Hunter. Quel genere di Fan che non ha bisogno della Wiki e che non intende condividerne il pensiero con chi ne necessita. Non mi interessa raccontare chi sia o spiegare cosa ha rappresentato in oramai 30 anni or sono: chi non l'ha vissuto non può capire. Ho la buona, o cattiva, abitudine di non leggere mai recensioni o articoli inerenti a qualcosa che mi voglio "gustare": se non di mio gradimento mi rovinerebbero "l'appetito". Quindi, con coerenza, intendo solamente condividere il mio stato d'animo.

Titolo: "City Hunter: Private Eyes"
Impressione: Deludente.
Da rivedere: Assolutamente NO.
In una parola: Esagerato. Disegno esageratamente superficiale e privo di particolari. Personaggi esageratemente sminutiti e privati del loro spessore; descritti attraverso stereotipi così esagerati da renderli a dir poco ridicoli. Particolari inesatti, come se il regista non avesse mai visto un singolo episodio di City Hunter. Come se non bastasse, scelta di interpretazione da parte del doppiaggio, nonostante i doppiatori storici, decisamente opinabile. Ovviamente, trama scontata e sviluppata male, con dialoghi e intermezzi inutili, per poi dover recuperare il tempo perso in maniera rocambolesca con collegaenti forzati. Qualche OST tagliata e fatta sentire qua e là senza alcun senso con ciò che succedeva. E infine ci mancava pure la comparsata senza senso di un famoso "trio" per omaggiare Tsukasa Hojo, come se fosse scontato il fatto che apprezzare l'opera di un determinato autore possa in qualche maniera mettere sullo stesso piano tutte le sue opere. O peggio, come se ne avesse davvero bisogno il buon Hojo del suddetto omaggio... Se penso a chi ha partecipato alla creazione e crescita di ogni singolo personaggio...

Ma che hanno combinato?! Come hanno potuto 20 anni dopo l'ultimo cortometraggio produre una cosa del genere?!
Affranto dalle mie aspettative inattese, notai che di fianco a me c'erano dei ragazzi decisamente più giovani: ridevano di gusto e "shazzamavano" le musiche. Non ne capivo il motivo, però la cosa mi rincuorava: non era il "mio" City Hunter ma riusciva a conquistarli lo stesso.

Forse dovevo rivedere tutto sotto un altro punto di vista, il "loro". Così resettai completamente tutto ciò "volevo vedere" e lo guardai come se vedessi Ryo Saeba & Company per la prima volta. Da quel momento, devo confessare che me lo sono gustato con leggerezza: ho riso; mi sono emozionato e in alcuni momenti ho pure sentito il classico "brivido lungo la schiena". Non so, e sicuramente non penso che tutto ciò sia stato voluto: probabilmente è stato veramente girato tutto con troppa superficialità. Però trovo che sia l'anello giusto per chiudere la catena di questo immenso e straordinario percorso.

Titolo: "City Hunter: Private Eyes"
Impressione: Divertente.
Da rivedere: Assolutamente SI.
In una parola: Immortale. Non è il classico film da "Nostalgici": ma ne vale davvero la pena vederlo. Senza commentare poi i titoli di coda. Quindi, tutto sommato, posso dire di aver passato una bella serata.

E se per caso, avete fatto partire il video linkato prima di leggere, penso sia giunto il momento di gustarselo.

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