Varie Buio

Ayrin

Stormborn
Comincio con il dire che stavo per postare questo nuovo racconto con il titolo BUOI anzichè BUIO. Il che avrebbe reso decisamente meno :D

Questo terzo esperimento sarà totalmente diverso dagli altri due.
Spero vi piaccia ^_^


LUI​


Nella stanza silenziosa dominava il caos.
Vestiti, scarpe, zaini perfino piatti e bicchieri erano disposti nelle posizioni più improbabili, abbandonati.
Pezzi di carta strappati ricoprivano il pavimento formando uno strano collage.
Disteso sul letto tentava disperatamente di cancellare ogni doloroso ricordo.
Bramava l’oblio dell’incoscienza.
Un buco nero pulsava in modo irregolare là dove un tempo c’era il suo cuore, divorando tutta la luce, lasciandolo in balia dell’oscurità.
Cercava dentro di se la determinazione per dimenticare, o forse l’interruttore per spegnere il cervello e bloccare ogni pensiero.
Ogni sforzo era vano.
L’immagine esplose con prepotenza nella sua mente e gli occhi di lei tornarono a tormentarlo. Ecco dov’era finita tutta la luce … custodita dietro quello sguardo …
Impotente si lasciò travolgere dal mare delle emozioni sperando forse di affogarvi.
I ricordi vividi erano nuovamente pronti per essere vissuti dal principio …
Lacrime silenziose rigavano il suo viso.

***​

Il primo incontro era avvenuto pochi mesi prima. In una splendida giornata di Maggio era arrivata lei a svegliare la primavera. Perso tra la moltitudine di persone presenti quel giorno in quella grande piazza, la cercava. La sua telefonata arrivò a fornire un indizio: “Sono dove c’è il sole!”.
Guardandosi intorno iniziò a cercare un cartellone, un’immagine, un’insegna, qualcosa che raffigurasse il sole, ma nulla.
Dov’era?
Stava quasi per richiamarla quando si accorse dell’ombra … ricopriva come un velo grigio tutta la piazza … o quasi. In un angolino, abbastanza lontano dagli alti palazzi dietro di lui l’ombra non arrivava, e lì, avvolta dalla luce, c’era lei … al sole. Il suo sorriso si accese non appena lo riconobbe, i loro sguardi si incontrarono e lui era già perso.
“Avevo freddo all’ombra” disse lei.
Qualche attimo di imbarazzo e silenzio … poi le loro risate li unirono.
“Che razza di punti di riferimento dai?” Chiese lui, la sua voce gli sembrava improvvisamente goffa e inadeguata.
“Non mi veniva in mente altro … forse … è l’emozione …” rispose abbassando lo sguardo.
Avrebbe voluto stringerla lì, subito. Ma l’avrebbe spaventata, pensò.


***​

Basta. Con affanno cercò di frenare i ricordi. Si alzò con uno scatto dal letto. Sollevò una mano per levar via le lacrime. Non gli era concessa la pace dell’incoscienza. Infilò la felpa, allacciò le scarpe. Riusciva ancora a compiere gesti meccanici e se ne meravigliava. Gli faceva quasi rabbia. La vita andava avanti, come prima, egoisticamente, incurante del nichilismo che lo attanagliava, tutto era invariato. Uno sguardo furente sulla scrivania, dove tra il disordine di fogli, libri e penne spiccava, quasi avvolta da una luce propria, una fotografia. Con un gesto sprezzante la lanciò a terra e si voltò. Quella stanza era impregnata di lei. Avrebbe voluto demolirla. Strinse i pugni e si chiuse la porta alle spalle. Uscì a correre. Bruciare kilometri lo aiutava a scaricare rabbia, delusione, frustrazione … almeno in parte.. Correva per ore, tutti i giorni. E avrebbe continuato a correre per sempre se avesse pensato che correndo sempre dritto, fino all’orizzonte … magari raggiungendo il sole … avrebbe trovato lei …
 

MrPsykarl88

Paranoid android
Comincio con il dire che stavo per postare questo nuovo racconto con il titolo BUOI anzichè BUIO. Il che avrebbe reso decisamente meno :D

Nessuna distrazione è frutto del caso!
Buoi avrebbe trasmesso l'idea di una coppia di persone che, come bestie, si trovano legate in un comune giogo di amore e di sofferenza!!!

(ovviamente sto scherzando, non prendetemi sul serio D: ).

...Qualcosa mi dice che Luce è stata appena relegata in un'eterna attività di studio della civiltà Etrusca, ma mi pare che questa fic, da com'è iniziata, si rivelerà una più che degna sostituta!
Complimenti, l'idea della coppia che ricostruisce a turno la propria storia attraverso il ricordo mi stuzzica parecchio, e, oltre a quello, è anche ben scritta :)
Si sentiva il bisogno in effetti in questo forum la presenza, per una buona volta, di una sana storia d'amore tra persone normali...............
...Sono molto curioso di vedere come riuscirai a districarti in questa prova.
Leggerò sicuramente la prossima parte, contaci :)
 

Ayrin

Stormborn
Rieccomi *_*
Pronta con il secondo capitolo.
In effetti la storia è triste, o quanto meno inzia con tristezza, visto che parte dalla fine... per poi riavvolgersi attraverso i ricordi... fino ad arrivare ad un presente... che chissaà cosa riserverà *_*
I capitoli alterneranno i due punti di vista... Lui e Lei...


LEI

La luce del mattino filtrava tenue dalle tapparelle semichiuse.
Aveva scordato di chiuderle bene la sera prima.
Nascosta, sotto strati e strati di coperte, tentava di sfuggirle.
Quel letto così grande era terribilmente freddo e tutte quelle coperte non riuscivano in alcun modo a trasmetterle calore. Ma forse il freddo quella mattina veniva dall’interno, si sentiva come se le avessero strappato via l’anima e sostituito il cuore con un freddo congegno meccanico.
Si alzò con mesta rassegnazione. Un altro giorno inclemente era cominciato, le sue preghiere di restare addormentata per sempre non erano state accolte.
Un opprimente senso di vuoto le riempiva lo stomaco, lasciandola confusa a chiedersi come fosse possibile che qualcosa che non c’è potesse altresì essere così presente.
Lo specchio del bagno le restituì l’immagine di una sconosciuta. Di una sconosciuta in pessimo stato.
Indossava i suoi vestiti … Ma anche quelli senza di lui erano soltanto dei freddi indumenti. Però almeno in parte conservavano qualcosa di lui.
Gli occhi erano gonfi e rossi. Aveva constatato che piangere fino allo sfinimento era un ottimo metodo per riuscire a cadere in un lungo sonno senza sogni.
Altre lacrime iniziarono a riempirle lo sguardo. Sarebbero mai finite?
Ricadde sul letto, un peluche abbandonato sul cuscino sembrava guardarla con tristezza. Anche quello era un regalo di lui, dietro quei bottoni di plastica le sembrava quasi che ci fosse lui a guardarla …. Le sembrava di potersi perdere nuovamente nei suoi occhi …


***​


Come poteva l’immensità del mare essere concentrata in uno sguardo? Lo stava fissando imbambolata se ne rendeva conto, ma non riusciva a smettere. Lui era li, reale, e lei sentiva il bisogno di memorizzare ogni minimo particolare del suo volto, della sua voce, dei suoi gesti, del suo modo di fare …
Da quando si erano incontrati lui aveva iniziato a parlare ininterrottamente, non lasciando spazio a silenzi, forse per nascondere l’imbarazzo. Camminando per le stradine della città, lei lo seguiva sentendo senza ascoltare, ipnotizzata dal suono della sua voce . Non avrebbe potuto ricordare neanche una parola di quello che aveva detto lui in quelle prime ore. Però ricordava l’emozione…
Si fermarono in una piccola piazza, e lui smise di parlare e si volto a guardarla.
Esitante le prese una mano e anche solo quel gesto fece salire i battiti alle stelle. Restarono immobili a guardarsi mano nella mano per quanto tempo? Un attimo, un’ora, una settimana? Non poteva saperlo, il tempo non esisteva in quel momento. Poi con un sorriso di nuovo la voce di lui ruppe il silenzio:
“Non mi dici niente?”
Lei fece cenno di no con la testa, emozionata e imbarazzata come una bambina di fronte a babbo natale…
Doveva avere un’espressione molto sciocca…
Lui forse stava pensando che era ritardata…
Ma la sua mente era incapace di pensare e trasformare in parole qualcosa di logico e sensato.
Sapeva che entrambi avevano aspettato con ansia quell’appuntamento e adesso lei si stava comportando così… non essere infantile, si ripeteva, di qualcosa!!
Ma fu di nuovo lui a parlare:
“Posso abbracciarti?”



***​

Stingeva convulsamente il peluche.
Poi con decisione lo lasciò andare, abbandonandolo sul letto.
Doveva tornare ad inserirsi nella normale routine quotidiana, e non c’era spazio per le lacrime. Non c’era spazio per i ricordi. Con determinazione lavò via le lacrime, sistemò i capelli e continuò meccanicamente a prepararsi. Ogni tanto guardando quella stanza in cui così tanto avevano condiviso le sembrava impossibile che lui non ci fosse. La sua presenza era così forte.
Di nuovo scosse la testa.
Via i ricordi.
Sorrise allo specchio, per testare la sua maschera di indifferenza.
Un po’ di trucco avrebbe coperto meglio l’ennesima nottata passata a lottare con il passato.
Il pensiero, ribelle, volò di nuovo a lui…
E una preghiera silenziosa prese forma nella sua mente:
“Ti prego… cerca di stare bene…”
 

MrPsykarl88

Paranoid android
Bella questa parte, mi è piaciuta anche più della prima!
Il passaggio di prospettiva da lui a lei si nota, nel modo in cui descrivi le situazioni, e non suona affatto forzato.
La scelta di dare più spazio a descrizioni di particolari della stanza della protagonista, più che una scelta nel vero senso del termine, credo ti sia venuta così, naturale, ma a mio avviso sei riuscita a creare un atmosfera molto "femminile": la propria stanza è simbolo per eccellenza della propria interiorità, e tanto è vero che le ragazze hanno una tendenza più marcata ad avvolgersi entro se' stesse rispetto ai maschi, tanto ne risulta vivida e verosimile l'immagine di questa tua lei se messa dopo di lui.
La trovata del pupazzo come punto di transizione dal presente al ricordo è stata un'altra cosa che mi è piaciuta molto; l'ho trovata struggente con un retrogusto di inquietante...Come se ci fosse il fantasma di un'allucinazione che stesse lì lì per diventare manifesto, per rendere animato un oggetto animato, e che alla fine cedesse il compromesso a un semplice ricordo (ma queste sono suggestioni mie, non farci caso :D)

Brava! Attendo la prossima parte :)
 

Thot

Nuovo utente
Vedo che ogni tanto inizi qualcosa di nuovo.. :D belli questi primi due capitoli, e anche l'idea di andare avanti tramite i ricordi è buona... ma qualcosa mi dice che le fic vecchie resteranno abbandonate ancora... e penso sia un peccato...
Insomma bella e ben scritta anche questa... ma non dimenticarti delle altre :D
 

Ayrin

Stormborn
Devo ammettere che portare avanti troppe cose tutte insieme è abbastanza complicato :D
Quindi per ora nei momenti di ispirazione mi dedicherò solo ad una cosa ... ossia ... quello che avrò voglia *_*
Oggi il fortunato vincitore della mia attenzioni è stato ... Buio!!! *_*
Spero di leggere le vostre opinioni positive negative o di totale indifferenza che siano :D



LUI​

La voce cantilenante dell’insegnante entrava e usciva dalla sua mente senza lasciare traccia di nozione alcuna. Aveva ripreso a frequentare costantemente le lezioni, cercava con tutto se stesso di immergersi nei doveri e nella routine quotidiana fino ad arrivare stremato a sera. Lezioni, studio, tirocinio, sport e la giornata finalmente giungeva a termine. Ma tutto questo non era sufficiente ad impedire ai pensieri di sfuggire al suo rigido controllo. Le lezioni non riusciva a seguirle, dopo poche parole ascoltate si perdeva senza più essere in grado di sentire. Un modo per impegnare totalmente la sua testa in qualcosa ancora non lo aveva scoperto.
“Hei? Ci sei?” Una voce esitante lo richiamò alla realtà.
Una ragazza era seduta al banco accanto al suo. Quando era arrivata? Non si era proprio accorto.
La guardò interrogativo e lei chiese con un bisbiglio:
“Avresti un’altra penna … io ho scordato di portarne una …” Chiese lei timidamente accennando un sorriso.
Lui scosse la testa e si volto di nuovo verso il fondo dell’aula pronto a perdersi di nuovo nel vuoto.
Ma quella ragazza non sembrava avesse intenzione di lasciarlo stare.
“Comunque piacere Martina, sono una nuova iscritta …”
Si voltò con indifferenza verso di lei, pronto ad esaminarla … chissà che non fosse questa la via per uscire da quello stato di apatia.
Occhi grandi e pieni di speranze lo fissavano, le sue mani giocavano nervosamente con i capelli. Aveva delle lunghe unghie smaltate di viola. Dava quasi fastidio agli occhi quel colore … Lei non lo avrebbe mai usato …


***​


“Nooo!! A me piacciono colori più delicati” Disse ridendo. La sua risata riusciva a farlo sorridere sempre, anche quando non ne capiva l’origine e il motivo. Viveva per sentirla ridere.
Erano fermi davanti ad un negozio di accessori, nella vetrina disposte a ventaglio c’erano molteplici applicazioni per unghie e smalti dai colori più stravaganti.
“Perché dai, non staresti male … “ Disse lui cercando di immaginarla truccata e agghindata come la modella che sorrideva dal cartellone che faceva da sfondo alla vetrina.
“Si, poi magari metto una parrucca da pagliaccio e posso andare a lavorare al circo” Rispose lei.
Lui si voltò a studiarla meglio. Quel viso pulito, quegli occhi così vivi. Aveva ragione,quegli accessori sgargianti e quel trucco così vistoso l’avrebbero solamente coperta … sporcata.
Istintivamente le prese la mano e l’attirò in un abbraccio. Da quando l’aveva abbracciata poche ore prima, chiedendole il permesso senza poi neanche ascoltare la risposta, aveva cercato ogni occasione per poter ripetere l’esperienza. A dire il vero non voleva occasioni. Voleva abbracciarla e basta. E continuare a scoprire cose nuove di lei.
“Niente smalto per te, niente che possa offuscarti!” le sussurrò.
“Offuscarmi?” Chiese ridendo.
Non rispose, non ce n’era bisogno.
“Così più che offuscata finirò soffocata”, protestò lei mentre lui la stringeva di più.
“Dovresti imparare a vivere anche senza respirare!” la rimproverò.
Di nuovo si unirono in una risata.
Poteva la perfezione di quei momenti scomparire?


***​

Aveva accartocciato il foglio degli appunti senza rendersene conto.
La ragazza accanto a lui lo fissava perplessa. Doveva sembrargli pazzo oltre che maleducato.
Lasciò andare il foglio e con riluttanza cercò di ricordarsi come si faceva a sorridere.
“Scusami, questa lezione mi stava facendo addormentare, piacere … Guglielmo”
Le tese una mano e strinse quella smaltata di Martina.
Poteva davvero essere quella una via per dimenticare?
La mano di lei era così calda e sottile … così dannatamente sbagliata ….
 

MrPsykarl88

Paranoid android
Carina anche questa parte :)
Mi piace molto l'intera faccenda dei ricordi che si agganciano a dei particolari di un attimo del presente, è un sistema molto originale ed efficace per rendere l'idea di qualcuno che non riesce ad accantonare il passato e che vede ogni cosa in termini di paragone con la persona persa.
Il particolare delle unghie ha funzionato molto bene, secondo me, per far capire che lui la vuole ancora soprattutto per via di qualcosa di più profondo dell'aspetto fisico...E Martina così va' ad assumere il classico ruolo della ragazza di turno, buona solo a colmare un vuoto che sarà destinato a rigenerarsi dopo una possibile storia di una notte.

Non mi è piaciuto molto invece questo passaggio, l'ho trovato troppo sdolcinato :D

“Dovresti imparare a vivere anche senza respirare!” la rimproverò.
Di nuovo si unirono in una risata.
Poteva la perfezione di qui momenti scomparire?
….

E anche quel "dannatamente" verso la fine, che per me non s'inseriva molto col tono dell'umore di Guglielmo. Io almeno ho respirato nostalgia, amarezza, tristezza, malinconia...Ma non rabbia; che però invece usciva fuori da ogni lettera di quel "dannatamente" ^^
 

Ayrin

Stormborn
Carina anche questa parte :)
Mi piace molto l'intera faccenda dei ricordi che si agganciano a dei particolari di un attimo del presente, è un sistema molto originale ed efficace per rendere l'idea di qualcuno che non riesce ad accantonare il passato e che vede ogni cosa in termini di paragone con la persona persa.
Il particolare delle unghie ha funzionato molto bene, secondo me, per far capire che lui la vuole ancora soprattutto per via di qualcosa di più profondo dell'aspetto fisico...E Martina così va' ad assumere il classico ruolo della ragazza di turno, buona solo a colmare un vuoto che sarà destinato a riempirsi dopo una possibile storia di una notte.

Non mi è piaciuto molto invece questo passaggio, l'ho trovato troppo sdolcinato :D



E anche quel "dannatamente" verso la fine, che per me non s'inseriva molto col tono dell'umore di Guglielmo. Io almeno ho respirato nostalgia, amarezza, tristezza, malinconia...Ma non rabbia; che però invece usciva fuori da ogni lettera di quel "dannatamente" ^^

Il passaggio che tu dici sdolcinato a parer mio è simpatico *_* Infondo ha fatto una battuta lui.
Per quanto riguarda invece il dannatamente, si è vero trasmette rabbia, cosa che invece non trapela dal resto degli eventi. Ma è proprio questo l'effetto che deve avere: in una situazione di calma (per quanto malinconica) trapela l'instabilità delle emozioni del protagonista.... Che passa dal calcolare quasi con freddezza l'utilizzo di un nuovo incontro per distrarsi, alla rabbia scatenata dalle sensazioni che la mano di un altra gli trasmette...
Insomma lui non è o solo calmo e malinconico o solo arrabbiato con tutto e tutti... lui è molte cose insieme che si alternano in modo confuso e instabile dentro di lui.
Sono stata chiara *_*?
Comunque sono contenta se nel complesso ti è piaciuta la parte :D
 

MrPsykarl88

Paranoid android
Tutto chiaro :)
E' evidente allora che quel dannatamente non mi è piaciuto non per una tua pecca, ma per una nostra diversità di stile. Io ad esempio, prima di scrivere un capitolo, ho già in mente un'atmosfera emotiva che voglio creare, che sia in qualche modo solida e unitaria, in modo da innaffiare il tutto con un' "aura" che sia quasi palpabile (non sto dicendo che io riesco a fare tutto questo: questo almeno è solo l'obiettivo che mi pongo).

Comunque...

Quindi per ora nei momenti di ispirazione mi dedicherò solo ad una cosa ... ossia ... quello che avrò voglia *_*
….

Hai tutto il mio appoggio, è di gran lunga la cosa migliore da fare :D
 

Leon90...

Active Member
Bella anche questa parte, ma preferivo le precedenti. (del resto, se fosse per me la storia inpiegherebbe una vita ad avanzare:D)
 

Thot

Nuovo utente
Molto bella anche questa parte, a tratti forse un po sdolcinata, è vero. Però nel complesso mi è piaciuta. Sono curioso di vedere come farai evolvere adesso gli eventi. Quindi per favore non lasciare anche questa ferma per mesi o addirittura anni :D
 
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