La cosa strana è che nessun altro media ha mai avuto un simile impatto nella società: di film violenti quanto e più dei videogiochi ne conosco a manciate, e un soggetto mentalmente debole può anche esser condizionato da loro, ma solo verso i videogiochi si ha una forma di forte diffidenza e paura. Penso che ciò sia dovuto esclusivamente al fattore interazione, che porterebbe a pensare che chi non riesce a scindere le due realtà sia portato ad emulare in quella vera le azioni compiute in quella virtuale. Ed in ogni caso, è capitato ad alcuni soggetti di esser "spinti" dai videogames ad effettuare azioni violente, non è che siano tutte frottole.
Comunque più che mettere quegli avvisi sulle custodie, si dovrebbero rafforzare i divieti di alcuni giochi a determinate fascie d'età, è una cosa fondamentale e non mi stancherò mai di ripeterlo. Giusto l'altro giorno, mentre giravo in un gamestop a veder le offerte per la 360, c'era un bambino di massimo 12 anni alla cassa che comprava GTA San Andreas per Play2. Ed in più era anche accompagnato dalla madre, che al 100% non sapeva manco che era il gioco e si è limitata a tirar fuori dalla borsa il portafoglio senza nemmeno guardare le indicazioni PEGI (forse non sapeva nemmeno della loro esistenza). Il commesso del Gamestop non ha minimamente avvisato la madre dei contenuti del gioco (si, mi sono impicciato ad ascoltare, sono ficcanaso ed in più ho un udito finissimo), assolutamente sconsigliabili ad un bambino di quell'età, ma anzi convinceva con un bel sorrisone stampato la madre all'acquisto tessendo le (a mio parere giuste) lodi di SA, che è effettivamente il miglior GTA. Alla fine il bambino se ne è andato con un gioco che non dovrebbe assolutamente poter comprare, così come lo stesso bambino non si dovrebbe veder Pulp Fiction. Se non si iniziano a cambiare queste cose, che sono le basi, non aspettiamoci altro che persone che daranno contro ai videogiochi dopo aver visto il figlio pugnalare virtualmente le vecchiette alle spalle.