Una notizia decisamente sorprendente ci arriva dal numero di sabato della rivista giapponese Shincho Geijitsu: il celebre regista e mangaka Katsuhiro Otomo sarebbe al lavoro su un nuovo manga. Intervistato dal magazine, Otomo ha fatto sapere che ben presto metterà a disposizione ulteriori dettagli e che comunque si tratterà sicuramente di un'opera importante; leggendo tra le righe delle sue parole, però, l'artista sembra divertirsi a voler mantenere un alone di mistero attorno alla vicenda, dichiarando letteralmente che il nuovo lavoro verrà pubblicato per una "certa rivista Shonen", che si tratterà per l'appunto di uno shonen e che di fatto sarà la sua opera più lunga ed importante, dal dopo Akira.
Un nuovo manga per il papà di Akira!Tutte suggestioni che fanno aumentare le palpitazioni agli appassionati e ai fan di Otomo, che immaginiamo aspettassero con curiosità l'uscita di Hi no Yojin (combustibile), un corto previsto per quest'anno e presentato in anteprima alla "Fête de l’anim’" di Lille, in Francia. Proprio per la vicinanza di questa produzione, che parteciperà in giugno anche al Festival di Animazione di Annecy, in pochi potevano immaginarsi un'uscita così clamorosa, molto più dei soliti rumors che spesso precedono annunci ufficiali di un certo livello e che crediamo non mancherà di stimolare l'immaginazione delle migliaia di fans dell'autore sparse in tutto il mondo, in trepidante attesa di titoli, trailers e tutto ciò che abitualmente rappresenta la vigilia di un evento di tale importanza.
Katsuhiro Otomo deve la sua fama principalmente ad Akira, un manga seinen cyberpunk serializzato su Young Magazine dal 1982 al 1990, e distribuito in Italia da Planet Manga fino al 2000. Vincitore del Kodansha Manga Award nel 1984, Akira rappresenta una vera e propria pietra miliare del genere, un capolavoro dal quale viene tratto un omonimo lungometraggio nel 1988, con finale differente rispetto all'opera originale, ma che rimane a tutt'oggi uno dei film di animazione che maggiormente rappresentano la produzione nipponica all'estero. A dimostrarlo i numeri, incassi stratosferici fin dal primo giorno di proiezione, innumerevoli premi vinti e l'impressionante sforzo di produzione, che ha visto persino nascere una corporation di case editrici (Akira Committee), con lo scopo di unire gli sforzi economici ed umani fino ad arrivare a lavorare sul progetto addirittura 24 ore al giorno.
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Akira fa impallidire le restanti ottime opere di Otomo, anche celebri, quali Domu (Sogni di bambini,1982) e Steamboy (2004), il suo ultimo lungometraggio, accolto un pò freddamente dalla critica, che ad ogni modo come metro di paragone non può evitare di utilizzare sempre Akira, rendendo così ogni giudizio probabilmente un pò frettoloso e superficiale.
Concentrandosi sulla carriera e i capolavori di Otomo risulta così piuttosto facile comprendere quale attesa possa suscitare una nuova uscita, che lo stesso autore non esita a definire "importante".
fonte: jigoku
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