Varie L.Quina's Serius Fiction

I Love Quina Quen

Texas Hold'em Player
L'ho detto e lo faccio. L.Quina è un uomo di parola! Ho deciso di lasciar perdere le castronerie (almeno per ora) e di dedicarmi ad una fanfiction un po' più seria. in realtà è più un racconto dato che non mi ispiro ad un FF in particolare, ma probabilmente qualche ambientazione o passaggio della trama saranno ispirati alla saga del Chocobo.

Comunque bando alle ciance ed enjoy it!

Prologo

In quella notte stellata la pianta ottagonale della citta di Elmur riluceva agli occhi dei montanari che la osservavano dall'alto. Tra questi c'era un ragazzo, circa ventenne, che la osservava estasiato ogni notte, con una fanciullesca meraviglia nello sguardo. Egli non riusciva a spiegarsi perchè si stupisse ancora così tanto, forse perchè vedeva in quella città l'opportunità di un futuro migliore di quello di allevatore di pecore verso cui indirizzato, oppure perchè intimamente intuiva che il suo destino si sarebbe presto intrecciato con la città da cui era tratto il suo nome.
- Elmur, vieni ad aiutarmi!- sentì urlare il padre dal fienile.
Senza una parola il ragazzo si alzò, si stiracchiò ed uscì veloce dalla sua stanza e poi dalla piccola casa dove viveva con il padre vedovo. Si diresse verso il piccolo fienile in cui tenevano le loro poche pecore.
- Cosa devo fare, papà?- chiese con voce pacata. Vide che il padre si massaggiava dolorante la schiena.
- Per favore, aiutami a tagliare quella legna, non ho più l'età per certe cose- disse, con una certa nota di delusione nella voce.
Ad Elmur si illuminarono gli occhi, poichè poteva estrarre l'unica cosa che conoscesse di sua madre: la sua spada. Ella, infatti, era stata una soldatessa di Elmur, ai tempi della Grande Monarchia, purtroppo era caduta in battaglia poco dopo la nascita del figlio, quindi il ragazzo non la conobbe mai.
Il giovane estrasse la spada, con cui si allenava regolarmente da anni ed in pochi secondi tagliò tutta la legna guadagnandosi la lode del padre.
- Bravo, figliolo! Sei tutto tua madre!- esclamò soddisfatto -Ora andiamo a dormire-
Mentre Elmur si metteva a letto contento per la sua piccola impresa, non poteva immaginare il caos in atto nella città sottostante.

Erano le solite rivolte civili, nate per un conflitto teocratico che il popolo nemmeno capiva, ma ormai se un Fratellista incontrava un Famiglista scoppiavano risse insanabili se non con la guardia scelta: ecco cosa pensava il presidente Hucker mentre entrava nel palazzo del governo, stranamente deserto. Probabilmente tutti i ministri si erano barricati con le guardie del corpo nei rispettivi uffici, come facevano sempre in quei casi.
L'uomo fece un cenno ai suoi gorilla, Master e Jones, e procedettero velocemente verso l'ufficio del ministro. Da lì con la Pietra Comunicativa avrebbe potuto contattare i Lancieri e decidere il da farsi per calmare gli scontri, nonchè capire come salvare la faccia dopo questo ennesimo disastro. Immerso nei suoi pensieri il presidente entrò nella sua stanza e trasalì quando vide la sua poltrona già occupata. Ad esservi seduta era una donna mora sulla quarantina, che indossava un lungo abito bianco e reggeva una grossa asta nella mano destra.
- Meliel! cosa ci fai qui- urlò l'uomo preso dal terrore
- Hucker, come posso spiegartelo in parole a te comprensibili? Ah sì, mio caro ignorantello di un presidente: hai perso. Nessuno ti vuole più al potere, non dopo questi ultimi disordini, il popolo ha bisogno di ordine, del pugno di ferro ed io posso considerarmi un'esperta in tutto ciò, non avrei indottrinato mezza città al Fratellismo altrimenti.- spegò con voce maligna la donna.
- Così hai fatto scoppiare questi disordini per attuare un golpe?- esclamò, stupefatto, Hucker.
- Per la prima volta nella tua vita capisci qualcosa, mio caro. Comunque, ora che Pontifex è morto, quella ridicola setta dei Famiglisti non ci può più ostacolare, ed era l'unico vero pericolo che mi poteva ostacolare. Beh, ora che sai, devi morire- esclamò, puntandogli l'asta contro. Jones gli si parò davanti, ma la donna esclamò - Osi metterti contro di me?-
Ebbe appena il tempo di dire - No. Divina signora- che cadde morto con l'ascia di Master nella schiena
- Cosa diavolo...?- disse Hucker.
- Era un Fratellista, l'avrebbe uccisa senza pensarci due volte. Ora corra via di qui, ed in fretta!- rispose Master, che non sembrava quasi capacitarsi di ciò che aveva appena fatto, anche perchè lui e Jones erano cresciuti insieme ed erano stati uniti fin dai primi anni della loro esistenza.
- Morite, HA!- urlò Meliel, lanciando una magia fatale che Master parò con uno scudo magico evocato con la mano libera.
- Se... ne... vada... presidente!- disse ansiamando mentre respingeva l'attacco.
- Hai ucciso il tuo migliore amico per salvarmi, non ti lascerò morire così!- gli rispose Hucker, cercando di donargli un po' della sua energia magica e respingendo un'altra magia della donna mentre i due indietreggiavano.
- Che bei sentimentalismi, miei cari... mi state quasi convincendo a lasciarvi andare! Potrei anche risparmiarvi, se riuscite ad uscire da qui. Sulla strada troverete i miei Behemot da compagnia, se riuscirete a superarli avrete salva la vita- disse la donna, poi con un fluido movimento della mano li catapultò fuori dall'ufficio e sigillò la porta. Hucker finì lungo disteso per terra e, prima di svenire, udì un sonoro ruggito, poi fu buio.

Fine prologo

forse un tantino lungo per essere un prologo... ma a me piace introdurre subito bene alcuni personaggi, comunque voglio sentire che ne pensate
 

I Love Quina Quen

Texas Hold'em Player
Beh, caro paccone di un Dany, questa seguila e non te ne pentirai! (probabilmente parlo così solo perchè è mia :lol:)

Capitolo 1

La donna chiamata Meliel restò alcuni minuti in silenzio ad occhi chiusi a godersi il raggiungimento del tanto bramato obiettivo, poi lì aprì, si stiracchiò ed osservò lo studio: era pieno di quadri vecchio stile, stupide foto di stupidi capi di stato stranieri che sorridevano stupidamente per qualche insulso accordo politico, da annullare al più presto. Qualcosa eppure la turbava, ma non comprendeva a fondo di cosa si trattasse: era venerata, considerata una profetessa, probabilmente la persona con il più grande potere magico nel territorio di Elmur e quello stupido di Hucker non poteva più fare nulla per insidiarla anche perchè se avesse organizzato una resistenza, con la sua Asta del Martire non ci sarebbe stato scampo per nessuno. Inoltre per scappare dalla città avrebbe dovuto uccidere due Behemot e passare inosservato in mezzo agli scontri senza alcun alleato, tranne quell'emerito cretino di Master. Ma era davvero così?
In un barlume di comprensione capì il suo turbamento, prese dalla scrivania di mogano (il vecchio Huck si trattava bene però! pensò) la Pietra Comunicativa e chiamò:
- Rose!- Nessuna risposta.
- Rose!- urlò più forte, ma al posto della voce della donna, si sentì un rumore di spade cozzate e la voce familiare di un uomo urlare - Buttala, Rose! Con quella ci può rintracciare!-
Presa da una paura improvvisa spalancò la porta dell'ufficio e vide la sciena agghiacciante: il pavimento davanti al suo ufficio era coperto di sangue e sopra di esso, in un mare di pelle viola, giacevano i suoi due Behemot, con due lance dallo stemma di Elmur (un aquila che ghermisce una lepre) nel cuore.
E così quella ragazzina l'aveva tradita? Dopo che le aveva donato un addestramento senza precedenti nelle arti magiche e che le aveva permesso una rapida carriera nei Lancieri? Un dolore improvviso, che non provava da anni si insinuò in un attimo dentro di lei, ma fu ricacciato indietro da una ben più forte paura: Rose conosceva il suo unico punto debole.
La donna corse di nuovo nell'ufficio ed urlò alla pietra:
- Nobili Gemelli!- Quattro voci risposero all'unisono - Comandi, nostra divina signora!-
- Non mi servono le vostre adulazioni! Rose ci ha tradito, radunate i Lancieri a noi fedeli e marciate su Commow- ordinò, cercando di calmarsi. Non era un bene per lei mostrarsi impaurita e fragile ai suoi più fedeli e potenti servitori.
- Una volta lì che dobbiamo fare?- chiese con tono adulante una voce stridula.
- Mi pare ovvio, UCCIDETELI TUTTI!- urlò, con il tono più autoritario che riuscì a radunare.
Dagli altri lati della pietra si sentirono mormorii di approvazione e la donna ringraziò il cielo per non aver dovuto dare spiegazione, ma d'altronde a quei quattro bastava poter mietere vittime per seguirla in ogni suo piano. La donna si girò e si guardò allo specchio: il trucco si era un po' sfasato a causa delle lacrime che aveva versato inconsciamente alla vista dei Behemot morti. Le asciugò con un gesto rabbioso e si fissò di nuovo: Le rughe sul suo viso si erano accentuate e tra i capelli ne spuntava qualcuno bianco; si sentiva più vecchia che mai.


Fine capitolo 1

ho già pronto il prossimo l'ho scritto tutto d'un fiato... questa storia sta prendendo anche me!

LoL qualche ispirazione in realtà l'ho presa... i Nobili Gemelli ricorderanno un po' i Tetrarchi Celesti ed ho scelto i Behemot perchè non sapevo che altro inventarmi di così powa
 

I Love Quina Quen

Texas Hold'em Player
Nessun commento? va beh, io posto la prossima.

Capitolo 2

Rose Mendez, nota attivista Fratellista, era una ragazza bionda dai bei lineamenti di circa una trentina d'anni. Il suo aspetto pareva quello della classica fanciulla indifesa, ma celava tutt'altro animo e soprattutto tutt'altro potere: infatti era il capo dei Lancieri da due anni almeno ed era nota soprattutto per non aver mai perso uno scontro negli innumerevoli Tornei di Elmur. Era stata una bella fortuna per Hucker e Master che lei fosse arrivata con un manipolo di Lancieri e li avesse salvati dai Behemot. Perchè lo avesse fatto restava un mistero che nessuno dei due aveva tempo di svelare. Infatti, nonstante le competenze magiche e le abilità belliche dei Lancieri, la ritirata non stava riuscendo nel modo sperato: troppo spesso si erano imbattuti in rivoltosi e Lancieri Fratellisti che avevano dovuto uccidere, a volte anche con difficoltà. Nemmeno i Famiglisti li aiutavano, infatti avevano organizzato la fuga tramite bunker sotterranei, ma nei due in cui il gruppo tentò di entrare c'era una barriera magica che chiedeva una parola d'ordine nota solo alla setta.
Dopo almeno un'ora di scontri e tentativi di passare inosservati tramite l'utilizzo di stradine secondarie un soldato indicò un punto con la mano ed esclamò: - La Porta Nord! Siamo salvi!- non fu proprio un decisione felice, poichè una dozzina di arcieri appostati sui tetti puntarono le armi verso di loro e gridarono: -Altolà!-
Master e Hucker stavano già per lanciare un paio di incantesimi per toglierli di mezzo quando una voce incredibilmente stridula alle loro spalle disse: - Io non lo farei se fossi in voi! Quei banditi hanno uno stregone dalla loro parte. A proposito, svuotate il serbatoio magico (potere magico in attesa di essere utilizzato, detto attivo), buttate le armi e voltatevi!-
Mentre tutti, in preda al terrore poichè avevano riconosciuto la voce di Sonal, uno dei Nobili Gemelli, obbedivano, dal tetto più vicino volò una freccia che conficcò proprio ai piedi dell'uomo. Tutti si voltarono di scatto per vedere la reazione e rimasero basiti: il vecchio uomo calvo e rugoso oltre ogni misura era incredibilmente solo e sorrideva in modo quasi bizzarro, anche perchè non aveva un dente in bocca.
- Ebbene, mio caro brigante, cosa vuole? Io rappresento il nuovo governo, presso cui i suoi servigi saranno ben accetti. Mi lasci solamente in custodia questi criminali- esclamò, sempre con quella odiosa voce stridula, il vecchio pulcino.
- Non servo nessun governo, nè io nè i miei amici!- Gridò la voce animosa dell'arciere che aveva tirato la freccia tra grida di approvazione.
- L'avete voluto voi- canticchiò l'altro, poi schioccò le dita e tutti gli arcieri caddero, visibilmente privi di vita, tranne colui che aveva parlato. - E così era tuo il potere magico che ho avvertito eh? ora vediamo come te la cavi con questo!- impose le mani ed i corpi si risvegliarono, alzandosi sulle gambe malferme.
- Questo è il momento buono- sussurrò Rose al loro gruppetto. Tutti raccolsero le armi e concentrarono il potere magico, poi si diedero alla fuga.
- Non mi sono dimenticato di voi!- urlò acutamente Sonal, infatti da ogni vicolo uscirono almeno una trentina di corpi, non più definibili persone poichè la scintilla della vita era visibilmente spenta in loro. - ATTACCATE!- ordinò, con gli occhi fuori dalle orbite. Tutti i cadaveri rianimati estrassero le armi conficcate in loro, che probabilmente ne avevano causato la morte, per poi scagliarsi contro i fuggitivi, circondandoli.
- Sarà dura- mormorò Master, concentrandosi per richiamare ogni goccia di potere magico dalla sua cisterna magica (potere latente ed inutilizzabile senza richiamarlo nel serbatoio, quindi passivo).
- Senza le sfide dure non sarei quello che sono- ribattè Rose brandendo le sue due scimitarre, pronte a colpire come sempre.

Fine capitolo 2

E qui la vicenda comincia a farsi interessante... spero solo che qualcuno la segua un po'
 

†LestaT†

The right to be God
Presente all'appello! Che dire, hai davvero un ottimo stile, molto narrativo come piace a me e la storia ha davvero un ottimo potenziale. Quel genere di potenziale insomma che mi invoglia a seguire post by post il racconto. Son curioso di vedere quello che succede "dopo".
Continua così, hai guadagnato un lettore!^^
 

andxel

Zero Shift
Ho notato che sei migliorato parecchio L.
Continua così,comunque si,sembra lo stile libri tratti da videogiochi.
 

I Love Quina Quen

Texas Hold'em Player
Capitolo 3 (GRAAAAANDE! un commento dal Boss!)

Master ebbe appena il tempo di guardarsi intorno: I non-morti avevano caricato ed il gruppetto si era disperso, cercando di respingere l'ondata. Intravide Hucker abbaterne un paio con le sue tecniche magiche e Rose affettarne alcuni che la circondavano; lui stesso si tolse di torno un paio di zombie-Lancieri molto abili, ma gli altri soldati stavano cedendo, infatti già un paio avevano perso la vita ed il resto del manipolo era in grossa difficoltà, anche perchè l'orda si era riversata soprattutto su di loro, che avevano finito per farsi circondare a causa della lentezza di movimento data dalle grosse lance. L'esperto mago riuscì a salvare un paio di loro incenerendo i non-morti che stavano per trafiggerli, poi senti qualcosa di pesante cadergli addosso e svenne.
- Ehi, brigante, che diavolo fai?- urlò Rose all'uomo sul tetto che scaraventava giù senza troppi preamboli i corpi dei suoi amici.
- Sopravvivo- rispose l'altro, gettando l'ultimo e saltando anche lui, per atterrare al centro della mischia - E grazie a me sopravviverete anche voi! YA!- allargò le braccia ed apparve uno scudo di luce che circondò i Lancieri in difficoltà, respingendo i nemici.
- Gran bella mossa, noi siamo rimasti fuori!- esclamò Hucker mentre fulminava un grosso zombie.
- Per favore, Presidente- disse con particolare enfasi questa parola- mi vuole dire che non è in grado di eliminare un paio di cadaveri rianimati? E va bene, la aiuto io... YA!- con un sol colpo riuscì a congelare tre zombie che stavano per colpire a morte l'inerme Master.
Rose, nel duello con uno zombie particolarmente forte, era finita vicino a Hucker e sussurrò:- Però, il bandito se la cava bene, eh?-
- Sempre un criminale rimane- rispose Hucker, poi evocò un paio di lampi e distrusse i suoi due avversari.
Ormai erano rimasti solamente Rose e lo zombie spadaccino che duellavano come due forsennati, impedendo con i loro rapidi movimenti ogni tentativo di aiuto magico esterno. La donna parò un colpo, fintò un affondo che il suo avversario schivò destabilizzandosi e dandole il tempo di evocare la "Tecnica Viola", una magia che pochi sapevano utilizzare, che dissolveva le armi nemiche. Il nemico, ormai disarmato, venne finito da un doppio fendente di Rose, che alzò un pugno in aria in segno di vittoria, il suo classico gesto di trionfo nell'Arena, poi voltò lo sguardo verso Sonal, che, con un urlo agghicciante, si accasciò a terra morto.
- Incredibile- disse il bandito disattivando lo scudo - E così quell'****** ha usato una tecnica suicida? Sarà stato pure uno stregone tra i migliori del pianeta, ma la veccchiaia deve avergli dato alla testa!-
- Ti piacerebbe- rispose Rose, tagliente, mentre si avvicinava al piccolo corpo disteso - Se questo non è un Clone Zombie vi regalo le mie scimitarre- aggiunse ed in quel momento qualcosa cambiò nella fisionomia del cadavere di Sonal: era diventato un giovane uomo barbuto.
- Cos'era quello?- chiese un Lanciere, che si teneva la spalla ferita - Sonal ha il potere di creare cloni di sè stesso dai cadaveri?-
Rose aprì la bocca, ma parlò prima Hucker: - Sonal utilizza la suprema arte della Reincarnazione, ne è il maggior esperto della nostra generazione-
La donna, incredula, lo fissò sospettosa: - E tu come lo sai?- chiese.
- Sempre meglio conoscere i trucchetti del proprio nemico. Non sapevo se per mano sua o di Pontifex, avevo il sentore che il mio governo sarebbe caduto. Comunque ora penso che sia meglio andarcene di qui, ormai il vero Sonal deve aver avvertito la morte di questo clone. Tu!- esclamò, puntando il dito contro il bandito - Ti unisci a noi nella fuga?-
- Va bene, Presidente - rispose il ladro, assumendo per la prima volta un cipiglio serio - Poveracci i miei compagni, non meritavano questa fine- aggiunse, più a se che agli altri.
- Dici davvero?- domandò un Lanciere con voce sarcastica - chissà quante vite avete stroncato per un po' di soldi-
- Non abbiamo mai ucciso se potevamo evitarlo e di sicuro eravamo meno bramosi e corrotti dei politici che difendete con tanto ardore!- rispose il bandito, senza nascondere la sua rabbia ed il suo dolore che avevano radici ben più profonde dell'episodio appena passato.
Hucker fece una strana smorfia, poi si premette il petto e si mise in disparte, ma nessuno se ne accorse.
- Zitto, Biggs! Ormai non si tratta più di ladri, soldati o politici: si tratta di sopravvivere, e per farlo dobbiamo lasciare al più presto la città. Tenente Wedge, com'è la situazione?- chiese Rose con autorità.
- Siamo tutti feriti, ma possiamo camminare e correre senza problemi. Purtroppo Lu, Angel e Nai non ce l'hanno fatta... ma capitano, cosa fa?- disse Wedge fissando Rose che si avvicinava ai tre cadaveri e gli toglieva l'elmetto.
Master rinvenne e si alzò, fissando la scena: Rose stava pregando ed eseguendo il rituale di esequie dei Fratellisti sui compagni caduti. Master, preso dalla voglia di riderle in faccia per l'assurdità di ciò che stava facendo, si limitò ad avvicinarsi ad Hucker, che osservava la scena da più lontano e bisbigliargli:- Il lupo perde il pelo ma non il vizio, eh? Incredibile, non si rende che conto che sta benedicendo quei cadaveri secondo la religione che ha ripudiato?-
Hucker lo guardò un attimo con lo sguardo che la guardia del corpo aveva imparato ad associare a preoccupazioni ed ansia e, come al solito, invece di rivelargliele, si girò e se ne andò per i fatti suoi.
Finita la brevissima cerimonia, il gruppo si avviò velocemente verso la porta nord, fracassata a causa degli scontri, le cui guardie giacevano trafitte, e la oltrepassarono senza colpo ferire per riversarsi nelle campagne fuori Elmur. Ormai l'alba stava arrivando e tutti sentivano addosso il peso della stanchezza e dei colpi subiti. Entrarono in un bosco e si accamparono in una piccola radura, soccorrendo i feriti con la magia o con mezzi di fortuna. entro pochi minuti tutti si addormentarono tranne Master, che aveva mille pensieri in testa: che cosa turbava così tanto Hucker? Perchè per tutta la fuga aveva fissato il bandito che si era unito a loro con aria quasi disperata? E soprattutto, era rimasto confuso dalle parole che Rose gli aveva detto durante la fuga, probabilmente perchè aveva sentito il suo commento:- Ci sono molte cose che ancora non capisci, mio caro-
Il muscoloso uomo vegliò per tutto il tempo fissando Rose, chiedendosi se tutto ciò che credeva riguardo i seguaci delle due religioni di Elmur non fossero sciocchezze e pregiudizi e cercando risposte in una sagona che giaceva addormentata a pochi metri da lui.

Fine capitolo 3

Beh ci ho messo dentro anche Biggs e Wedge, questo più come omaggio alla saga che per carenza di fantasia.
 

I Love Quina Quen

Texas Hold'em Player
Capitolo 4

Una foschia, una nebbia, un vortice di colori, poi tutto si schiarì. Una bambina entrò in una cattedrale, talmente ampia da farla sembrare una delle innumerevoli formiche con cui giocherellava spesso nei prati. La piccola avanzò tra le file di banchi per arrivare all'altare dove una donna la fissava. Aveva uno strano sguardo negli occhi, un misto di dolore, compassione e gioia nel vederla.
- Perchè mi hai chiamato così all'improvviso, zia Meliel?- chiese curiosa la bambina.
La donna parlò con voce dolce, così diversa da quella dura ed autoritaria che era solita usare nel presente:- Rose, mia cara, devo parlarti. Vieni con me- disse, poi la guidò in una porta che conduceva alla sua stanza. Il locale era ampio, con i muri tappezzati di immagini dei due Divini Fratelli. La bambina scrutò meglio l'ambiente, nuovo per lei: c'erano una scrivania, un armadio ed un letto a baldacchino e l'arredamento era piuttosto sobrio.
- Rose, riguarda i tuoi genitori- iniziò, esitante, la sacerdotessa.
Rose la scrutò interrogativa: aveva paura che dicesse qualcosa di brutto su suo padre e sua madre, ma loro erano buoni, infatti erano partiti con un gruppo di esploratori per rendere possibile l'apertura di una miniera vicino Commow.
- Qualunque cosa vuoi dire, i miei genitori non sono cattivi!- disse arrabbiata la bambina.
- Mia cara, tutto volevo dire tranne questo... sono, anzi erano, due tra le migliori persone che io abbia mai conosciuto- rispose la donna ed una lacrima le scese lungo il viso.
- Erano? non capisco.-
- C'è stato un crollo ed i tuoi genitori ora non sono più con noi... sono in cielo, al fianco dei Divini Fratelli, per guidarci- spiegò la donna piangendo.
Qualcosa si ruppe nel cuore della bambina, ma lei non riusciva a piangere e se ne vergognava: non poteva ancora comprendere che certi tipi di dolore vanno al di là delle lacrime.
- Non temere, piccola mia. Ti aiuterò io, e loro saranno sempre in cielo ad aiutarci, anche se non li vediamo- continuò la donna, mentre tutto si affievoliva in un altro vortice di colori.

Meliel si svegliò di soprassalto nello stesso letto a baldacchino del sogno tenendosi il petto palpitante, aveva il respiro irregolare. "Un incubo" pensò, poi si alzò e si guardò intorno. Nonostante dalla ampia finestra filtrasse una flebile luce, aveva capito che ormai era l'alba. Le innumerevoli statue d'oro, segno di un lusso inimmaginabile, rilucevano sulla scrivania, accanto ad un piccolo dipinto. Ritraeva lei stessa e Rose ai tempi in cui la ragazza aveva circa sedici anni. La donna la fissò per un attimo ed un dolore acutissimo la colpì.
- Perchè!- urlò - Perchè tra tutte le persone di questo mondo proprio tu mi hai tradito? Tu che hai il sangue dei Mendez, il mio stesso sangue!- senza rendersene conto si era di nuovo seduta.
- Che stupidità, sto parlando ad un ritratto... come se potesse rispondermi- si disse, cercando di distogliere la mente, ma questa lavorava troppo in fretta e sfornava altri pensieri dolorosi, senza che ella li potesse controllare. Meliel Mendez, la bella e potente sacerdotessa, arrivata all'apice del potere magico e politico, farsi sconfiggere dai problemi personali? Non doveva accadere, non ora che era riuscita ad arrivare così in alto. Doveva fare qualcosa: ritrovare Rose era il primo passo e non solo perchè era l'unica persona al mondo in grado di poterla minacciare. Prese la pietra comunicativa ed urlò - Sonal!-
Subitò la voce stridula del suo servitore le rispose, ma lei allontanò la Pietra. La trovava rivoltante. "che diavolo mi prende?" pensò, poi parlò di nuovo:- Dì a Guber ed alle sue divisioni di staccarsi dall'esercito principale e di setacciare quella zona: devo trovare Rose- ordinò, decisa.
- Ma, Signora, non crede che quei vermi stiano andando nella nostra stessa direzione? il valico più vicino al confine del territorio di Elmur è proprio quello di Commow.- polemizzò Sonal, era la prima volta che lo faceva. Probabilmente il fatto che quel manipolo di guerrieri era riuscito a sconfiggere uno dei suoi cloni doveva averlo spaventato. Incredibile, dopo tre lustri di collaborazione, trovava qualcosa di umano in lui, ma non era quello il momento di farglielo notare.
- Dubito che si siano mossi molto, alcuni erano feriti gravemente, stando a quanto mi hai detto: è molto più probabile che si trovino in un bosco o in un'area nascosta a recuperare le forze, prima di rimettersi in cammino. Dì a Gubert di frugare i dintorni della città, è di vitale importanza per la nostra missione- concluse, ed ottenne subito un sì, sebbene non convintissimo.
Tre giorni, se l'esercito se la fosse presa con calma, e sarebbe tutto finito, ogni possibilità di sconfitta. Bastava solo distruggere Commow e con quello stupido villaggio sarebbe sconparsa ogni possibilità di essere detronizzata. Solo tre giorni...

Elmur uscì di casa all'alba e si diresse verso il paese estraendo la sua spada: era sempre un percorso difficoltoso all'alba, quando imperversavano i Nurok, banditi ibridi tra felini e uomini, abili guerrieri. Quella volta, però, ebbe fortuna e dopo una ventina di minuti era arrivato a destinazione. Fissò di sfuggita il cartello che indicava il nome del villaggio: Commow
 
Top