"Alice è una bambina obbligata dal padre a frequentare la scuola di sci. È una mattina di nebbia fitta, lei non ha voglia, il latte della colazione le pesa sullo stomaco. Persa nella nebbia, staccata dai compagni, se la fa addosso. Umiliata, cerca di scendere, ma finisce fuori pista spezzandosi una gamba. Resta sola, incapace di muoversi, al fondo di un canale innevato, a domandarsi se i lupi ci sono anche in inverno. Mattia è un bambino molto intelligente, ma ha una gemella, Michela, ritardata. La presenza di Michela umilia Mattia di fronte ai suoi coetanei e per questo, la prima volta che un compagno di classe li invita entrambi alla sua festa, Mattia abbandona Michela nel parco, con la promessa che tornerà presto da lei. Questi due episodi iniziali, con le loro conseguenze irreversibili, saranno il marchio impresso a fuoco nelle vite di Alice e Mattia, adolescenti, giovani e infine adulti. Le loro esistenze si incroceranno, e si scopriranno strettamente uniti, eppure invincibilmente divisi. Come quei numeri speciali, che i matematici chiamano "primi gemelli": due numeri primi vicini ma mai abbastanza per toccarsi davvero. Un romanzo d'esordio che alterna momenti di durezza e spietata tensione a scene rarefatte e di trattenuta emozione, di sconsolata tenerezza e di tenace speranza."
Questo è il primo romanzo del fisico Paolo Giordano, tral'altro più giovane vincitore del Premio Strega (26 anni). Per adesso ho trovato una narrazione di facile lettura, con una cadenza poetica frequente nell'uso di anacoluti che spesso però distruggono l'eufonia della frase; alcuni verbi di uso volgare all'inizio della narrazione lasciano storcere un po' il naso (si pisciò, si cagò addosso) ma diciamo che affronta tematiche più che quotidiane: i complessi di Alice che vorrà diventare una bella ragazza, e quelli di Mattia che vuole una sorella normale, sono all'ordine del giorno, ma forse, a conti fatti, solo una mescolanza esagerata di argomenti.
Non riesco a dare un giudizio completo dato che sono ancora alla metà della metà dell'intero libro, ma so che alla fine il mio Io si scinderà in due e darà due giudizi distinti.
Qualcuno di voi l'ha letto? Ne ha sentito parlare? Esprimetevi. Rimane pur sempre il vincitore di un premio nazionale: è da considerare.
Questo è il primo romanzo del fisico Paolo Giordano, tral'altro più giovane vincitore del Premio Strega (26 anni). Per adesso ho trovato una narrazione di facile lettura, con una cadenza poetica frequente nell'uso di anacoluti che spesso però distruggono l'eufonia della frase; alcuni verbi di uso volgare all'inizio della narrazione lasciano storcere un po' il naso (si pisciò, si cagò addosso) ma diciamo che affronta tematiche più che quotidiane: i complessi di Alice che vorrà diventare una bella ragazza, e quelli di Mattia che vuole una sorella normale, sono all'ordine del giorno, ma forse, a conti fatti, solo una mescolanza esagerata di argomenti.
Non riesco a dare un giudizio completo dato che sono ancora alla metà della metà dell'intero libro, ma so che alla fine il mio Io si scinderà in due e darà due giudizi distinti.
Qualcuno di voi l'ha letto? Ne ha sentito parlare? Esprimetevi. Rimane pur sempre il vincitore di un premio nazionale: è da considerare.