L'importanza della difficoltà in un gioco.

Akuma84

Member
è da qualche tempo che, in corrispondenza di titoli originariamente impegnativi (Ninja Gaiden non era così facile, ma di esempi ce ne sarebbero migliaia), ed ormai sempre più casual-oriented capitolo dopo capitolo, mi capita di pormi alcune domande. Innanzitutto: per quale motivo la difficoltà dei giochi, man mano che il tempo passa, diminuisce sempre più? Secondo me sarebbe limitante considerare il tutto come semplice prodotto della massificazione del nostro passatempo, in quanto la difficoltà non è un elemento di contorno di un titolo, come potrebbe essere il supporto stereo per l'audio, ma una componente fondamentale della giocabilità. Ovvio che sia necessario, per rendere un gioco accessibile a tutti, abbassare drasticamente un livello di difficoltà che, se dovesse soddisfare solo gli hardcore gamer, seguirebbe un andamento decisamente opposto a quello attuale; ma non credo si tratti solo di questo. Difficoltà come giocabilità (Demon's Souls ne è un esempio), è la dimostrazione di come la creatività, la completezza dei titoli attuali vada sempre più assottigliandosi, e del fatto che i team di sviluppo si nascondano dietro una giustificazione di accessibilità (di per se stessa criticabile, quando assistiamo a svendite di stile come quella di Nintendo, ormai votata al casul più sfrenato), per celare la mancanza di idee e di volontà. Volete fare un gioco godibile anche per un poppante? Benissimo, inserite più livelli di difficoltà: bimbo, normale, hardcore. No, troppo difficile; meglio rendere Zelda una serie giocabile anche da un cane, nella quale il protagonista ha 20 cuori di vitalità, ed il boss finale con il suo migliore attacco (peraltro schivabile anche da un cieco) è in grado di togliervi un quarto di cuore. Spesso si tende a giustificare simili soluzioni adducendo pretese di irrilevanza della difficoltà; perchè si, in fin dei conti in Zelda (ma di esempi ce ne sarebbero molti altri, dalla complessità di un Baldur's Gate tramontata con Neverwinter e Dragon Age, agli sparatutto in prima e terza persona che ormai accolgono la possibilità di ricarica, dopo un certo tempo, dell'energia) non conta quanto si fatica ad uccidere un boss, ma le emozioni che il gioco comunica, il divertimento, la giocabilità. Cazzate; la difficoltà crea atmosfera, è una componente fondamentale della giocabilità, e chi ignora la sua importanza non solo prende per il **** chi ha questa passione da tanto tempo, ma anche il novizio che, falsamente, pretende di tutelare. Voi che ne pensate? Non credete che sia ridicolo dover essere resuscitati automaticamente in titoli come Prince of Persia o Too Human? Non pensate che questo comprometta in qualche modo il significato di ogni gioco, ovvero il rapporto tra impegno-retribuzione, che è alla base di ogni soddisfazione? O che semplicemente, se devo sfidare un nemico potentissimo, che dovrebbe rappresentare una sfida insormontabile, sia ridicolo farlo fuori ad occhi chiusi? E faccio notare che, rendendo un più impegnativi alcuni titoli, non li si snaturerebbe, perchè un Mario qualsiasi di 10 anni fa era un gioco tosto, ma non per questo meno bello. Ma anche concepire una difficoltà ben calibrata non è facile, per cui sempre meno team di sviluppo ci riescono. Viva il mercato, viva la giocabilità!
 

AkA

Get Happy
oddio la prossima volta dividi il testo in paragrafi così eviti l'effetto wall-of-text :D

da parte mia ho sempre più il vomito dei giochi che ti trattano come uno scemo, che tra un pò ti prendono per mano e ti mostrano come batterli. Dov'è finita la sfida?

A tal proposito è stato una sorpresa Super Meat Boy, uno dei giochi più difficili a cui abbia mai giocato ma che mi ha dato soddisfazioni come non ne provavo da un pò
 

andxel

Zero Shift
Prendiamola così.La difficoltà per me è molto importante.Un gioco deve essere difficile però quando è opportuno.Una battaglia finale,una missione secondaria,il recupero di un determinato oggetto o di un trofeo.Poi naturalmente giochi come DMC,GOW e altro hanno un fascino tutto loro proprio per la difficoltà elevata e devono rimanere così.Ma cosa più importante di tutte devo avere una gamma di almeno tre difficoltà:una normale,una difficile,ed una impossibile/veterano o simili.
 

Yevon

One Winged Angel
E' un discorso interessante, su cui anch'io rimugino da diverso tempo. Più precisamente da quando il mio incauto fratello si è procurato una Wii.
Concordo con te nel dire che la difficoltà è componente essenziale di un videogioco, è ciò che permette al giocatore di essere fiero d'essere tale, quella cosa che dopo aver battuto l'Arcidemone a Maestro Ninja ti fa rotolare per terra dalla felicità.

Tuttavia, bisogna tener presente che i videogiochi non sono più quelli di dieci anni fa: il media si è evoluto a velocità vertiginosa ed oggi non è più visto come la tipica attività del reietto o del poveraccio che si rifiuta di accettare la situazione delle sale giochi dopo gli anni '90. Io, personalmente, do la colpa a Nintendo e al suo stramaledetto Wii: proprio la Nintendo che mi aveva fatto sognare con i suoi Super Mario e aveva regalato i migliori natali a Zelda con titoli come A Link To The Past, con i quali sono cresciuto (e cavolo quelli erano giochi che non perdonavano), che ora mi si mette a fare... Wii Sports?

E' una cosa che non capirò mai: non capirò mai perché un videogioco del genere, ma più in generale qualsiasi gioco che usi un motion controller in modo analogo, possa riscuotere tanto successo. E' mai possibile che la gente preferisca stare in casa a giocare a tennis davanti ad uno schermo piuttosto che farlo all'aperto?

La dura verità è che il mercato di oggi punisce i giochi impegnativi (e badate, impegnativi non equivale a difficili); un giocatore d'oggi, che come mezzo mondo idolatra Activision ed il suo spremiagrumi forsennatamente utilizzato nei confronti di team di sviluppo come Infinity Ward per produrre episodi clone che neanche George Lucas ne sarebbe capace di Call of Duty, non potrebbe mai giocare ad uno sparatutto in cui l'energia vitale non si rigenera automaticamente. Un giocatore d'oggi non potrebbe mai prendersi la briga di rifarsi tre passaggi acrobatici in sequenza più di due volte a causa di una volontariamente feroce dislocazione dei Checkpoint. Perchè? Perchè un videogioco è una cosa da bambini, ci giochi nel tempo libero, che senso ha se ti ci devi pure impegnare?

Ultima cavolata e poi chiudo questa disordinata serie di pensieri: Demon's Souls 2 in forse dopo il successo del primo. Il successo del primo. Il primo capitolo di Demon's Souls, per chi non lo sapesse, ha venduto 790 mila copie in tutto il mondo, ottenendo riscontri particolarmente positivi qui in Europa, segno che i giocatori ci sono, ma le SH vogliono far soldi facili. Invece, Modern Warfare 2 (in riferimento a PS3) e Wii Sports hanno venduto complessivamente 74 milioni e mezzo di copie.
 

Akuma84

Member
Per quanto riguarda il discorso Demon's Souls, ed il parallelo con la sorte di altri più blasonati titoli, non commento per non diventare volgare. Basta che diano al titolo un seguito e non avrò nulla di cui lamentarmi^^ Per quanto attiene alla difficoltà, vorrei far notare come talvolta la facilità dei titoli arrivi a coinvolgere il gameplay in maniera ben più profonda di quanto si possa immaginare. Faccio un esempio. Gli ultimi due titoli della serie di Zelda (ovvero il sufficiente Wind Waker e quel bel gioco che è Twilight Princess), lasciano praticamente inalterate le meccaniche di gioco che da 20 anni contraddistinguono la saga. Sicuramente, data l'elevatissima giocabilità dei suddetti, non c'è molto da lamentarsi: se non fosse che in essi, l'immediatezza porta al sacrificio di aspetti molto importanti. Nel gioco non ci sono dialoghi, ma semplici versi; la trama è sempre un pretesto per scorrazzarvi da un dungeo all'altro; il personaggio può contare su pochissime mosse basilari, e su armi ed in generale un equipaggiamento che da 20 anni è identico a se stesso; insomma, nel nome della semplicità viene negato quello sviluppo, quella evoluzione, che se evvenisse con un pò di intelligenza renderebbe la serie in grado di tornare al livello che fu di Ocarina of Time. Lo stesso vale per Mario Galaxy, gioco stupendo, che mantiene un livello di sfida bassissimo, e nel nome della semplicità del gameplay offre, dopo trecento titoli della serie usciti in un secolo di storia del mondo videoludico, scontri con boss e nemici ancora basati solamente sul:" ti salto tre volte in testa e tu muori". Non pretendo rivoluzioni, non voglio un Link che faccia sboronate alla Devil May Cry in filmati prodigiosi, né Mario che diventi un free-roaming alla Jack&Daxter; ma cavolo, preservare a tutti i costi questa impronta bambinesca, per giustificare quella che è innegabilmente, sotto certi punti di vista, una mancanza di idee, non lo sopporto proprio.
 

teo9

Alpha and Omega
Me ne importa poco, sinceramente. se il gioco è facile, non devo penare a finirlo. se è difficile, almeno è più difficile degli altri e devo impegnarmi. A me importa se sia fatto bene
 

Jed

k-d-f-werewolf
Staff Forum
Appunto. Soldi. Chi fa i giochi non lo fa perchè gli piace fare i giochi (tranne rarissime eccezioni che poi finiscono per contraddirsi clamorosamente) ma perchè vendano e il mercato dice che ci sono più casual gamers che hardcore gamers
 

pissio

Osservatore di eclissi
Appunto. Soldi. Chi fa i giochi non lo fa perchè gli piace fare i giochi (tranne rarissime eccezioni che poi finiscono per contraddirsi clamorosamente) ma perchè vendano e il mercato dice che ci sono più casual gamers che hardcore gamers

appunto, questo è il nodo principale.
Demon's Souls ha fatto la sua fortuna non solo per la difficoltà del gioco ma anche perchè è uscito su una console che di titoli dello stesso genere ne contava pochissimi, senza scordare che poi il titolo Atlus è un ottimo prodotto, ma ci sarebbero giochi in altri campi che potrebbero riuscire nello stesso intento? Oramai, come è già stato detto, più si va avanti e più la tendenza è di rendere più soft la difficoltà, salvo rare eccezioni, e nonostante siano presenti più livelli, a volte quello più difficile risulta essere ancora facile. Demon's Souls parte da un livello di difficoltà alto e a seconda dello sviluppo che il giocatore fa del suo personaggio, essa può incrementare o diminuire e il bello del gioco è anche questo
alla fine ciò che conta non è tanto il livello di difficoltà in sè, quanto una sua equa distribuzione nel caso in cui il gioco ne possieda di più, perchè, ad esempio, i vecchi Colin McRae erano abominevoli sotto questo punto di vista, il livello medio era già difficile e quello difficile rasentava l'assurdo
 

scofield

Nuovo utente
Me ne importa poco, sinceramente. se il gioco è facile, non devo penare a finirlo. se è difficile, almeno è più difficile degli altri e devo impegnarmi. A me importa se sia fatto bene

Diciamo che fino a qualche tempo fa anche io la pensavo come te. Ma tutto è cambiato (per me) dall'uscita di mafia II. Forse perchè desideravo fortemente l'uscita del secondo non so. Indubbiamente è fatto molto bene però per quanto riguarda la difficoltà lascia molto a desiderare.
Dobbiamo ammetterlo. Un gioco se non è difficile, se non ti fa stare ore e ore e scervellarti per superare un livello non è un grande gioco. Perchè dopo un po' di tempo, quando ci ripenserai, dirai "si bel gioco.. carino". Se invece quel gioco ti renderà la "vita impossibile" dirai "che grande gioco". In pratica è come se a uno sparatutto ci fosse il mirino automatico!!!!!!!!!
Penso che con il passare del tempo avremo giochi, per quanto riguarda il punto di vista grafico, eccezionali.. ma per la giocabilità invece, lasceranno molto a desiderare!
SPERIAMO BENE!!!! xD
 

Yevon

One Winged Angel
Appunto. Soldi. Chi fa i giochi non lo fa perchè gli piace fare i giochi (tranne rarissime eccezioni che poi finiscono per contraddirsi clamorosamente) ma perchè vendano e il mercato dice che ci sono più casual gamers che hardcore gamers

E dove me la metti la Double Fine di Schafer (e di Ron Gilbert, da un paio di settimane :Q__) che ha sfornato titoloni "di nicchia" come Brutal Legend e Costume Quest?
 

Akuma84

Member
Stiamo pur sempre parlando di una difficoltà che sia ben calibrata, anche se alta. Demon's Souls, per esempio, stimola il giocatore ad apprendere dai propri errori e a migliorarsi, fino a superare una certa sezione in modo impeccabile. Non è un action che ti abbandona al caso del funzionamento dell'intelligenza artificiale dei nemici^^
 

kaos31

Active Member
Verissimo, concordo con l'autore del thread. Sembra strano ma realmente una difficolta' elevata puo' cambiare tantissimo l'atmosfera di un gioco, perche' cambia proprio il tuo approccio all'azione. Se poi parliamo di un horror secondo me il cambiamento e' infinito.
 

Akuma84

Member
Cavolo, non è che rimpiango i tempi dell'Amiga 600 e delle sale giochi con i suoi Game Over, ma i ress automatici che ci stanno ora sono anche peggio^^
 

AkA

Get Happy
il peggio si è raggiunto con Ubisoft e quella principessina del cavolo che ti prendeva la manina se stavi per cadere.

sia mai che al giocatore venga un trauma se muore eh
 

Jeegsephirot

Metal Jeeg Solid
Staff Forum
il peggio si è raggiunto con Ubisoft e quella principessina del cavolo che ti prendeva la manina se stavi per cadere.

sia mai che al giocatore venga un trauma se muore eh

be almeno mi risparmiava la schermata del gameover. Di certo non era il fatto che la principessa ti salvava ogni volta a rendere PoP un gioco facile, senza contare che ogni volta che ti salvava ti riportava al check point.
Tralaltro io sono stato salvato più di 100 volte dalla principessa (infatti non ho sbloccato l'obiettivo) il che sarebbe equivalso ad oltre 100 Game Over. E l'epilogue è stato anche peggio.
 
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