Varie Odstarva's

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Salve a tutti, sono Emanuele.
Mi piace molto scrivere, e per questo vorrei provare a scrivere una storia. Non è la prima volta che scrivo storie, ma è la prima volta che ne rendo una pubblica, e mi piacerebbe sapere che ne pensate.
Premetto che non ho già in mente tutta la storia, solo la trama in generale, quindi potrei metterci un po'. Sapete, contemporaneamente sto lavorando anche al fumetto di questa storia.

Questa storia si svolge in un mondo molto futuristico, che per comodità ho deciso di chiamare Ivalice.
Inoltre vedrà presenti (anche solo come comparse) personaggi da vari Final Fantasy (anche dal XIII, perchè no? :D).
Ah, i nomi di alcuni mostri di Final Fantasy saranno impiegati per altri scopi (ad esempio: il Leviathan in questa storia sarà nientepopodimeno che un mecha umanoide da combattimento).

Detto questo (spero di non aver tralasciato nulla, e scusate se sono stato prolisso), vi auguro una buona lettura,:D!

IVALICE
-Pianure Iaguaro-

...Uh...
????: Sveglia!
...Ma chi...
????: E' tutto a posto?
??:...Urgh...
????:Avanti, ti aiuto ad alzarti.
??:Grazie.
Una ragazza era china su di lui, e lo stava aiutando a tirarsi su. Lui la guardò: aveva i capelli biondi, con una sfumatura rosea, il volto affusolato e dei meravigliosi occhi azzurri nella quale perdersi le sue labbra sottili esprimevano una sfumatura preoccupata. Si alzò: era abbastanza alta, sull'uno e settantacinque. Era vestita con un cappotto bianco senza maniche, lungo abbastanza da farle anche da minigonna, stretto in vita con una cintura. Legata alla cintura c'era una piccola sacca. Indossava delle spalline di mithril, ed un paio di guanti che coprivano il braccio fino a metà spalla, ma lasciavano le dita scoperte. Indossava degli stivali magenta.
Si alzò anche lui: Era di corporatura robusta, abbastanza muscoloso, un po' più alto di lei, ma non moltissimo. Uno e settantasette, settantotto, per intenderci. Aveva anche lui il volto magro, ed i capelli di un nero spaventoso. Aveva gli occhi di un verde stupefacente, che sembrava emanare luce propria. Le sue labbra erano carnose, ed erano disposte un un vago sorriso. Era vestito con dei pantaloni corti jeans, ed un paio di anfibi neri. Aveva una polo nera, di cui erano visibili solo la parte inferiore ed il colletto. La parte che copriva il petto era nascosta da un mezzobusto di quello che sembrava Mithril. Sulle mani indossava dei guanti di pelle nera.
??: Mi chiamo Manuel e...
La sua espressione cambiò improvvisamente, ora esprimeva preoccupazione, quasi spavento.
Manuel: Accidenti... Non riesco a ricordare nient'altro.
????: Probabilmente si tratta di amnesia. Non sforzarti, sarebbe inutile. La memoria tornerà comunque da sè.
Manuel:...Grazie, ehm...
La ragazza si rese conto di non essersi ancora presentata.
????: Oh, scusa! Mi chiamo Lightning, piacere di conoscerti!
Manuel: Lightning, ok.
Lightning:Oh, credo che questa sia tua...
Manuel osservò l'oggetto che Lightning gli stava porgendo.
Si trattava di una grande pistola rossa, con il grilletto dorato. Aveva una forma particolare, l'impugnatura assomigliava a quello di una comune pistola, ma la canna era rettangolare, e presentava delle scanalature lungo i lati. Alla fine della canna aveva due fori, anzichè uno. Ad un'analisi più attenta, si notava che sopra l'impugnatura c'era un piccolo scompartimento.
Manuel l'osservò attentamente, e si rese conto di avere un fodero che combaciava perfettamente con l'arma, lungo la gamba destra.
Manuel: Grazie, credo proprio che sia mia...
Disse, afferrandola e mettendola nel fodero senza pensarci troppo. Lo sapeva già, in fondo, che quell'arma era sua, e che andava messa proprio lì.
Per tutto il tempo non aveva staccato gli occhi dalla ragazza. La trovava molto carina, e se ne sentiva attratto fisicamente, non poteva negarlo.
Lightning: La città più vicina è Khan.
Disse Lightning cogliendo di sorpresa Manuel, impegnato in una lotta interiore all'ultimo sangue con l'istinto animale che gli suggeriva di darle almeno un bacio. Si riprese in fretta.
Manuel: Co...Cosa?
Lightning: La città più vicina -ripetè Lightning, questa volta puntando l'indice verso sud- è Khan. Magari laggiù qualcuno che ti conosce... Non ti pare?
Manuel: Si, hai ragione!
Lightning: Vengo con te!
Le parole uscirono dalla sua bocca stupendo anche lei, senza che riuscisse a fermarle. Dopodochè restò immobile e silenziosa, in attesa della risposta del ragazzo.
Manuel era stupito quasi quanto lei.
Manuel: Io... Beh... Sicura? Cioè... Non vorrei essere di peso...
Lightning pensò che oramai non poteva ritirare quello che aveva detto.
Lightning: M-Ma no... Figurati! Stavo solo passeggiando...
E così, insieme, si dirigerono verso Khan.

Ditemi che ne pensate!! :D:D
 

Level MD

The Secret Darkness
Mi sa che FFXIII magari potrebbe non piacere, o almeno pongo in esso poca fiducia, ma Lightning sta facendo girare la testa a parecchi :confused: quindi per qualcosa almeno ce lo ricorderemo :D

PS: questo è una fan fic o un sogno erotico censurato ? XD
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Mi sa che FFXIII magari potrebbe non piacere, o almeno pongo in esso poca fiducia, ma Lightning sta facendo girare la testa a parecchi :confused: quindi per qualcosa almeno ce lo ricorderemo :D

PS: questo è una fan fic o un sogno erotico censurato ? XD

Un sogno erotico... Esagerato...:D E' normale essere attratti da una bella ragazza... Si parla solo di attrazione fisica: il fatto della lotta interiore è una raffinata esagerazione, per dare un tocco di comicità alla situazione...:D
Comunque non intendo usare personaggi solo dai FF più belli... Volevo provare a fare una cosa più globale... E poi Lightning avevo già deciso di inserirla nella storia tempo fa...:D
A parte questo, com'è?
Ho già il II episodio pronto, ma prima vorrei sentire qualche vostro parere...:D
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
D'accordo, ecco il II capitolo... Questo forse piacerà di più, perchè introduce un personaggio molto conosciuto, ed amato dai più.
Sì, ora si cambia ambientazione e personaggi, e finchè le storie non si intrecceranno, saranno narrate alternatamente..(fortuna che sono solo due...:D)
Speriamo di riuscire ad ottenere qualche commento che mi dica che ne pensate, questa volta (Sono bene accette anche battute, ma magari se poi scrivete anche se vi piace o no...)...

IVALICE
-A nord di Khan-
--Resti di un accampamento--

Desolazione. Desolazione è la prima parola che viene in mente vedendo questa scena.
Ovunque non si vedono altro che cadaveri. Corpi senza vita. Corpi di soldati, chi trafitto da una lama, chi perforato da proiettili, chi flagellato da frecce acuminate. Chiazze di sangue di un rosso bordeaux vecchio di qualche giorno, ricoprono una landa di terra bruciata, battuta selvaggiamente dal ticchettio insistente della pioggia. Si notano i resti di un accampamento: brandelli di tenda e pali di sostegno spezzati sono disseminati in modo disordinato in tutta la zona.
Tuttavia un corpo emana un, seppur flebile, bagliore di vita.
E' un ragazzo disteso a terra. Non si muove, è privo di sensi.
Ha i capelli disposti in modo da formare una pettinatura bizzarra, che abbinata al color paglia dei suoi capelli, gli dona un certo fascino. Gli occhi sono nascosti da un paio di occhiali da sole, e le labbra sottili sono seminascoste dal collo alto del suo mantello nero, che gli arriva fino alla vita. Anche le braccia sono nascoste dal mantello, tuttavia è visibile una mano del ragazzo, che indossava uno strano guanto marrone che ne copriva solo le prime tre dita.
Di colpo riprese i sensi, ma non si alzò subito.
???:...Sono morto?
Si siede e si guarda intorno.
???:...I miei compagni lo sono.
Si alza e ricorda le urla dei compagni che lo chiamano:
-Cloud! Cloud, aiuto!
La rabbia gli sale alla testa. Ricorda il rumore di colpi spietati di lama e fucile, ed il sibilo feroce delle frecce nell'aria.
-Nooo! Cloud! CLOUD!
Cloud si sente debole ed impotente. Non ha saputo salvarli. Un senso di amarezza lo pervade interamente.
Cloud: I soldati imperiali...
Erano stati loro, gli imperiali, a radere al suolo il villaggio. Ma la resistenza era addestrata per combattere. Perchè erano caduti tutti?
Cloud: Sono stati... I Giudici...
All'improvviso ricorda. La Resistenza stava riuscendo a respingere l'attacco dei soldati, allora i Giudici (i tre guerrieri d'elite più forti di tutto l'impero) si fecero avanti fra i soldati e, con una calma innaturale, il più alto dei tre, che indossava una pesante armatura di adamantite tinta di nero perlato, si rivolge al più magro dei tre.
?????: Giudice Wind, pensaci tu.
Il Giudice Wind indossava una semplice maglia bianca e dei pantaloni grigio chiaro. Le uniche protezioni che utilizzava erano dei bracciali e dei gambali grigio chiaro, forgiati con il leggerissimo ma resistente Mithril.
Wind: Si.
Fu quella la sua unica risposta. Fece un passo in avanti ed estrasse dalla cintura una bottiglietta piena di quella che apparentemente era nebbia.
In un lampo estrae la spada: una grossa spada tutta bianco latteo, con una vena grigio scuro nel mezzo. Questa vena si protrae fino a formare l'impugnatura. La forma della lama ricordava vagamente una foglia allungata.
Wind: Voce solista, canzone della nebbia!
Si nota appena un cenno della spada, eppure la bottiglietta di vetro si taglia in due metà perfettamente uguali, sprigionando la nebbia...
...La mente di Cloud lo riporta di colpo al presente, facendolo sobbalzare.
Non riesce a ricordare cosa fosse uscito da quella bottiglietta.
Una cosa ricorda: il nome del Giudice.
Cloud:...Giudice...Wind...
La rabbia gli annebbia la vista, e gli diffonde in tutto il corpo un formicolio sgradevole.
In un momento si rende conto di un'altra cosa: aveva perso...
Cloud:...La mia spada.
La cerca, poi la vede, piantata in un tronco. Una spada enorme, grande almeno due spade comuni, e larga tre.
L'impugnatura era rossa e lunga. Alla base della lama vi era una specie di fascia d'oro finemente lavorata.
La estrae e si accorge con orrore che una grossa crepa la attraversa, e la divideva quasi a metà. Quella spada aveva per lui un valore affettivo molto importante, perchè gliel'aveva regalata il suo migliore amico, poco prima di morire. Era come se avesse scalfito la memoria dell'amico caduto: si sentiva terribilmente in colpa.
Doveva prima di tutto farla riparare. Poi avrebbe pensato... Al resto.
C'era un problema, però. C'era una sola persona in tutto il mondo capace di aggiustarla, e si trovava in una città molto lontana da dove era lui.
Colud:...Devo prendere il treno. La stazione più vicina è quella di Khan. Andrò lì.
E si incamminò, da solo, in silenzio.

N.B.
A tutti quelli che hanno guardato FFUnlimited:
d'accordo, il Giudice Wind è scopiazzato da Makenshi... Mi sembrava un buon personaggio, e gli ho cambiato il nome perchè, secondo me, si sente che è Giapponese, e stonava nel contesto... Wind mi sembrava più adatto, :D!

Ora ditemi che ne pensate, grazie!! :D:D
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Un ragazzo con una pistola, una ragazza decisamente bona, uno spadaccino come sempre fortunato e al top della condizione, un impero e una città.
Ragazzo, stai creando qualcosa di grosso. (cit.)
Ecco perchè aspetto il terzo episodio :D
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Un ragazzo con una pistola, una ragazza decisamente bona, uno spadaccino come sempre fortunato e al top della condizione, un impero e una città.
Ragazzo, stai creando qualcosa di grosso. (cit.)
Ecco perchè aspetto il terzo episodio :D

Detto da te vuol dire molto (le leggo le tue fic) :D!!
Grazie, mi metto subito al lavoro! :D
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Ehi grazie!
..ma non sono così bravo :D Scrivi, scrivi che aspetto :beklhk:

Tsk, tutti tendono a sminuire il proprio lavoro...:D

A parte questo... Sto lavorando sodo! Ho già finito il III!
A parte gli scherzi, è perchè questa parte della storia ce l'ho già bene in mente, e riesco a buttarla giù in fretta...:D
Ad ogni modo ecco il III capitolo, tutto per voi!

IVALICE
-Pianure Iaguaro-
--Parte sud, verso Khan--

Due sagome a noi note stanno proseguendo il loro cammino verso la cittadina di Khan.
Ad un certo punto Manuel nota tre sagome che volano nel cielo.
Manuel: Cosa sono quelli, Lightning?
Chiese indicandoli. Lihgtning li guardò, e si rese conto di sapere fin troppo bene cos'erano.
Lightning:...Goblin.
Manuel: G...Goblin?
Lightning: Scappiamo.
E subito dopo si lanciò in una corsa frenetica, seguita da Manuel, partito pochi secondi dopo.
Manuel: Cosa sono i goblin?
Lightning: I goblin sono...
Ma il resto della frase fu coperto da un rumore assordante di propulsori. Manuel si voltò e vide cos'erano i goblin. Vide delle astronavi completamente nere, con quattro ali disposte ad X.
Manuel: Quelli sono...?
Lightning: No.
Allora Manuel si girò ancora, per guardare meglio. Vide che la parte sotto delle astronavi si stava aprendo, e stava facendo uscire qualcosa. Manuel decise di rinunciare a vedere i goblin, altrimenti non riusciva a stare al passo con Lightning. Allora si girò e cominciò a correre. Ma il movimento frenetico delle loro gambe non poteva nemmeno lontanamente competere con la velocità dei propulsori delle astronavi nere.
Poi i due cominciavano ad essere stanchi di correre, e la laro corsa divenne più strascicata, più lenta. Tuttavia poco più avanti c'era un bosco, ce l'avrebbero potuta fare... Ancora un centinaio di metri... Le astronavi dietro... Le gambe cedono... Ci sono quasi, cinquanta metri... Trenta... Venti...
Ma poi successe l'irreparabile. Lightning inciampò in un grosso sasso, che sembrava essere stato messo lì apposta. Il piede le faceva un male da urlare: si era slogata la caviglia, e non riusciva più a correre.
Manuel si chinò su di lei.
Manuel: Lightning, è tutto a posto?
Lightning: Che fai... Scappa...
Ma era troppo tardi. Erano stati raggiunti. Manuel si girò a guardare i propri inseguitori, e vide, finalmente, i goblin.
Si erano sganciati dalle astronavi nere: enormi robot umanoidi, di colore viola e bianco perlato. Tutti gli arti terminavano a punta, e le dita erano lunghe ed affilate. Nella mano destra stringevano un fucile dalla forma particolare: difficile capire se fosse un fucile, un bazooka o una mitragliatrice. Probabilemente, pensò Manuel con orrore, poteva diventarli tutti e tre. Preferì scartare questa ipotesi e definirlo semplicemente "un'arma". La testa era romboidale, e presentava, al centro, un occhio circolare. Ad osservare meglio, Manuel vide che non era un singolo occhio: erano tanti, piccoli occhi disposti a cerchio. Aveva, sopra gli occhi, anche un piccolo corno.
Erano in tre.
Manuel, in un atto più disperato che eroico, estrae la pistola, pur sapendo che non li avrebbe scalfiti. Ma non sarebbe morto senza lottare, no. E poi doveva anche difendere Lightning.
Lightning: Cosa fai... E' inutile, scappa!
Ma Manuel non si muove.
Un goblin gli punta "l'arma" addosso. Manuel gli punta la pistola, ma dentro di sè pensa che è finita, ormai.
Nell'aria, all'improvviso, risuona un colpo sordo: BANG!
Manuel pensa di essere morto. Ma poi scoprì di avere ancora gli occhi, aprendoli. Poi si vide le gambe e le braccia. Era vivo! Ma gli prese un terribile dubbio: si girò verso Lightning ed... Era viva anche lei! E anche lei ne pareva piuttosto stupita. Si mise seduta. Manuel e Lightning guardarono i goblin e... Videro che uno di loro, quello che stava per sparare, aveva un vistoso foro nel petto, dove probabilmente alloggiava il pilota. Cadeva, come a rallentatore. Quando toccò terra, gli altri due goblin cominciarono a sparare verso il punto da dove era arrivato il proiettile, nel fitto del bosco. Si sentì il rumore di pesanti passi metallici che passavano agilmente attraverso gli alberi. Poi un altro sparo dal bosco: BANG!
Ed il secondo dei goblin cadde a terra, con la testa disintegrata. Il pilota del terzo, preso dal panico comincia a scappare con il suo robot, ma dalla boscaglia si leva un alta sagoma che, dopo un volo di almeno dieci metri in verticale, e trenta orizzontali, gli atterra pesantemente sulla schiena, distruggendolo quasi completamente.
Dalla sua carcassa ancora fumante, si alza maestosamente un robot più alto del goblin, ma più magro. Quest'ultimo era quasi interamente bianco perlato, con le spalle, le ginocchia ed altri dettagli minori arancioni. Le giunture contrastavano con i colori chiari del robot, in quanto di un grigio molto scuro, quasi nero.
Sulla testa scintillavano intensamente due occhi verde smeraldo. Stringeva nella mano un enorme cannone.
La prima impressione di Manuel guardandolo fu quella di un drago. Non seppe neppure perchè, non assomigliava neppure vagamente ad un drago, eppure c'era questa idea nella sua testa.
Il robot si avvicinò ai due superstiti, lentamente, passo dopo passo. Si arrestò a pochi metri da loro.
Manuel, diffidente, non aveva messo via la pistola (anche se, ancora una volta, sapeva di potr fare ben poco), ma Lightning sembrava rassicurata, quasi come avesse incontrato un vecchio amico di cui fidarsi ciecamente.
Pilota: Krrsh...State tutti bene?
Risuonò meccanica la voce del pilota, come se parlasse in un megafono.
Manuel non rispose: non si fidava ancora. Ma fu Lightning a rispondere.
Lightning: Si, grazie. Qui è tutto ok.
Pilota: Bene. Entrate nella boscaglia, sarete al sicuro. Poco più avanti, nel bosco, troverete un ruscello d'acqua pura: lì potrete riposarvi in tutta tranquillità.
Lightning: Grazie.
Il robot fece un cenno con la testa, si voltò e se ne andò di corsa, facendo risuonare nelle pianure il rumore dei suoi pesanti passi.
Manuel: Lightning, la tua gamba...
Lightning: Sto bene, grazie.
Si alzò, ma la caviglia slogata non riuscì a sostenere il suo peso, e per non cadere dovette aggrapparsi a Manuel, che se l'aspettava e la sorresse.
Lightning:...Urgh...
Manuel: Coraggio, ti aiuto io. Dirigiamoci al sicuro, vicino al ruscello, poi vediamo cosa riusciamo a fare per quel piede...
Lightning: Sì, d'accordo.
E seguirono il consiglio del pilota di quel robot misterioso, incamminandosi verso la fitta vegetazione del bosco.
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Ma la storia è ambientata al presente o al passato remoto?
A parte questo, ottime descrizioni! ..mmm, cosa succederà nel bosco tra quei due?? Sono curioso :D
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Ma la storia è ambientata al presente o al passato remoto?
A parte questo, ottime descrizioni! ..mmm, cosa succederà nel bosco tra quei due?? Sono curioso :D

Beh, effettivamente è un mondo futuristico, ma non credo che tu intenda questo. Forse ti riferisci ai numerosi errori dei tempi verbali, inizio al presente e poi cambio... Se è così è solo perchè mi lascio prendere la mano e tendo a prestare poca attenzione alla grammatica, e magari cambio un po' i tempi verbali...:eek:
A parte questo, ora risponderò alla tua domanda su cosa succede nel bosco. Non ti fare illusioni però, è troppo presto perchè succeda qualcosa di quel tipo (per ora è solo attratto fisicamente).
Non è escluso però che, più avanti... :D
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Ta-Daah!
Il vostro Odstarva vi ha già finito il IV capitolo!
Non è stato impegnativo, in verità, perchè era solo una fase di passaggio, infatti sarà più veloce e scorrevole degli altri, e non lo considererei neppure un vero capitolo.
Volevo solo farli arrivare a Khan in un capitolo nuovo, in modo da iniziare da lì...:D
Comunque...

IVALICE
-Bosco Molboro-
--Ruscello--

Manuel: Coraggio, Lightning... Ci siamo quasi...
Il ruscello era in vista, a poche decine di metri da loro.
Lightning:...Urgh...
Manuel: Eccoci...
Manuel la sedette delicatamente su una roccia vicino al ruscello. Poi volle controllare il piede di Lightning. La ragazza monta qualche debole protesta, ma poi si lascia sfilare lo stivale da Manuel.
Manuel: Qui fa male?
Lightning:...No.
Manuel: E qui?
Lightning: Mmm...No.
Manuel: E q...
Lightning: Ah!
Non appena le ebbe sfiorato la caviglia, la ragazza sobbalzò e non riuscì a trattenere un lamento di dolore.
Manuel: Caviglia slogata... Non c'è da preoccuparsi, la bagniamo con un po' d'acqua fresca e poi ci mettiamo una fasciatura... Va bene?
Lightning sembrava imbarazzata. Non era abituata ad accettare aiuti da nessuno, e negli ultimi minuti era stata aiutata da ben due persone. Un duro colpo per il suo orgoglio, che però aveva deciso di mettere da parte, per una volta.
Lightning: Si, ok.
Manuel guardò nella sua tasca ed estrasse il contenuto:
La prima cosa che saltava all'occhio erano tanti proiettili multicolore, più grossi di un normale proiettile.
Lightning li guardava con interesse.
Lightning: Quelli...
Manuel: Probabilmente andranno in quello scompartimento sopra l'impugnatura... Saranno proiettili particolari...
Ma non si soffermava troppo su di essi. Stava cercando qualcosa come...
Manuel:...Un fazzoletto!
Lo estrasse trionfante. Andò al ruscello e lo bagnò. Poi lo passò sulla caviglia di Lightning.
Lightning pensò che era piacevole, e lo lasciò fare, ma sempre più imbarazzata.
Manuel poi, cercò qualche fasciatura nelle tasche, e trovò una garza.
"Accidenti -pensò- ero un tipo previdente..."
L'avvolse intorno al piede della ragazza. Scoprì di essere anche bravo, fece una fasciatura perfetta.
Lightning finalmente aveva trovato le parole giuste.
Lightning: Grazie, Manuel...
Manuel si sciolse in un largo sorriso.
Manuel: Ma figurati, per così poco...
Seguitò un attimo di silenzio.
Manuel: Lightning... Perchè quei goblin ci hanno attaccato?
Lightning: Credo che fosse perchè io sono con te... Vedi, io una volta ero un soldato imperiale, ma poi ho deciso di mollare.
Manuel: Come mai?
Lightning: Quello non è un impero. E' una dittatura. L'impero sfrutta il suo enorme potere per sottomettere città libere, poi estrae tutte le risorse naturali dal loro territorio e ne schiavizza la popolazione, imponendo le sue regole, la sua religione, i suoi costumi, la sua politica...
Manuel: E non c'è nessuno che si oppone?
Lightning: C'è un gruppo chiamato Resistenza, ma non è molto popolare. L'impero li mette in cattiva luce, li fa sembrare criminali assetati di potere personale...
Manuel: Capisco. E quel robot? Quello che ci ha aiutato? Avevi l'aria di conoscerlo già...
Lightning: Sì, quello è il Leviathan, non fa dichiaratamente parte della Resistenza, ma li ha aiutati in varie situazioni, e aiuta chiunque sia opposto all'Impero...
Manuel: Capisco, una brava persona... Ma chi è l'Imperatore?
Lightning: L'imperatore è un uomo chiamato Cid. Cid Unlimited IV. Unlimited è un appellativo che si è dato lui stesso perchè è convinto che il suo potere sia illimitato. Odioso.
Manuel: Ho capito. Non è una situazione delle migliori, a quanto vedo...
Lightning accennò un sorriso.
Rimasero un po' di tempo lì a riposarsi. Quando Lightning fu di nuovo in grado di camminare, ripartirono alla volta di Khan.
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Beh, effettivamente è un mondo futuristico, ma non credo che tu intenda questo. Forse ti riferisci ai numerosi errori dei tempi verbali, inizio al presente e poi cambio... Se è così è solo perchè mi lascio prendere la mano e tendo a prestare poca attenzione alla grammatica, e magari cambio un po' i tempi verbali...:eek:
A parte questo, ora risponderò alla tua domanda su cosa succede nel bosco. Non ti fare illusioni però, è troppo presto perchè succeda qualcosa di quel tipo (per ora è solo attratto fisicamente).
Non è escluso però che, più avanti... :D

Sì era proprio a quello che mi riferivo.. anche se capisco appieno quando dici che ti fai prendere la mano, hai davanti uno che ha sempre e solo scritto di getto, come più gli piace :D
Tra l'altro se devi scegliere uno dei due (presente o passato), ti consiglio di farli al passato remoto: ho notato che escono maluccio, nel senso che non suonano bene quando li leggi, i verbi al presente durante i discorsi... ormai io ho cominciato così (intendo a usare il presente) dall'inizio, e mi tocca portarli avanti così, ma poi sono scelte.. :D
Ad ogni modo.. l'attrazione fisica è solo un punto di partenza, confido ci siano dettagli più succosi :D :D

EDIT: ho letto il nuovo capitolo.. grande, vedo che la storia comincia a decollare... oggi un aiuto per la caviglia, domani.. ben, ma diamo tempo al tempo! :D
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
...Ad ogni modo.. l'attrazione fisica è solo un punto di partenza, confido ci siano dettagli più succosi :D :D

EDIT: ho letto il nuovo capitolo.. grande, vedo che la storia comincia a decollare... oggi un aiuto per la caviglia, domani.. ben, ma diamo tempo al tempo! :D

L'hai detto, diamo tempo al tempo! Si conoscono da un'ora scarsa, poveretti...
 
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