Titolo: Due come noi
Titolo originale: Kyo kara ore wa…!
Autore: Hiroyuki Nishimoto
Genere: Commedia umoristica
Durata: 61 minuti
N° video cassette: 10 (7 in Italia)
Film: 1
Grazie Pierrot:
Una delle case produttrici di anime più apprezzate in Giappone è senz’altro la Studio Pierrot. Con un’esperienza ormai ventennale sulle spalle può vantarsi di aver prodotto veri successi del calibro di Orange Road, Lamù, Creamy Mami, Fushigi Yugi, tutti cartoni che sono passati alla storia. Poi venne, nel lontano 1992, la decisione di realizzare l’anime tratto da un manga che in quel periodo spopolava dalle parti del Sol Levante: Kyo kara ore wa (alias Due come noi), e ancora una volta la Pierrot dimostrò di aver fatto centro, difatti l’apprezzamento dei nostri amici nipponici non tardò a giungere: dopo pochi mesi dalla pubblicazione dell’anime furono prodotti gadgets, abbigliamento per cosplayer, siti internet dedicati, il tutto in quantità industriale, tanto che nel 1995 la Yamato decise di pubblicarlo persino qui in Italia, non raggiungendo però il successo che si aspettava, vedremo poi meglio perché.
Due come loro?
Egoisti, attaccabrighe e demenziali! I protagonisti di questo anime rientrano a pieno titolo nella categoria dei bulli di quartiere, ma non ci troviamo davanti ai soliti teppisti, dei quali tutti ne hanno fin sopra i capelli: trattasi di una delle coppie comiche meglio riuscite dell’ultimo decennio.
Hiroyuki Nishimoto, mangaka poco conosciuto in Italia, autore di “spin out” (non ancora pubblicato nel nostro paese) ha creato due personaggi, pensati in un primo momento per il mondo cartaceo, a dir poco esilaranti!
Mitsuashi Takashi (il biondino) e Shinji Ito (il porcospino bruno), sono due giovani “studenti” (termine poco appropriato) alla ricerca della popolarità nella loro scuola. Decidono quindi di cambiare look (Mitsuashi si tinge addirittura i capelli di biondo, colore che in Giappone è solitamente associato ai criminali) per farsi notare fomentando così le prime risse tra i banchi di scuola, che permettono loro di incontrare personaggi strambi (e di sicuro con un quoziente intellettivo sotto le scarpe) come il “gorilla buono” Imai, o le dolci ragazzine Kyoko e Riko, per le quali i nostri due protagonisti si prenderanno una bella cotta!
E’ bene precisare che la trama di Due come noi non ha un preciso filo conduttore, le vhs sono, infatti, suddivise in una serie di episodi non correlati tra loro, fatta eccezione per alcuni casi. Purtroppo non abbiamo modo di sapere la conclusione di questo anime poiché la Yamato ha scelto di pubblicare in Italia solo 7 cassette delle 10 originali.
In generale
La prima cosa che risulta evidente è la bravura di Masaya Onischi, il character designer, capace di far brillare non solo i due protagonisti, ma anche i personaggi secondari dotandoli di una forte personalità che rende piacevole, e mai inutile, la loro presenza sulla scena.
Il tratto è tipico dei disegni comici Giapponesi, alternando sapientemente lo stile super-deformed a quello più serio, dando vita in questo modo ad animazioni, seppure di vecchia data, ben costruite e divertenti.
Il regista Takeshi Mori (già apprezzato in lavori come “Nadia – Secret of Blue Water”, “Vandread”, “Gunsmith Cats”) riesce a districarsi bene tra le scene facendoci comprendere alla perfezione la vicenda che seguiamo (un ottimo pregio per un regista), senza però particolari picchi di bravura; non è Steven Spielberg, ma si capisce che affronta il suo lavoro con molta professionalità.
Un vero punto forte di questa serie è la soundtrack, composta da brani che rimangono facilmente impressi dopo l’ascolto, e che si adattano ovviamente allo stile “scanzonato” e senza troppe pretese di Due come Noi; degna di nota è la sigla di chiusura “Boku re wa Gaurii”, ottimamente realizzata.
Ci tengo inoltre a menzionare il lavoro degli italiani Cortese e Balbo, doppiatori in ordine di Mitsuashi e Ito, perfetti nell’interpretare le voci dei due scapigliati protagonisti!
Commento
Durante la visione di queste VHS si ride continuamente, grazie ad un umorismo demenziale, ma mai esageratamente infantile (vorrei consigliare la visione dell’episodio “tofusoilmotorino”, uno delle scene comiche di maggiore rilevanza).
Allora perché, nonostante sia un cartone di tutto rispetto, Due come Noi non ha avuto un successo meritato in Occidente? Esistono varie ipotesi: forse doveva essere meglio pubblicizzato, anche perché gli anime comici-demenziali se non adeguatamente proposti, non sono in grado di riscuotere un grande seguito; forse perché non abbiamo avuto il modo di appassionarci al manga, che probabilmente sarebbe stato pubblicato solo se le VHS avessero avuto un discreto numero di vendite; forse perché l’autore è sconosciuto e va ricordato che si tratta pur sempre di un’opera vecchiotta, con i suoi 10 e più anni di vita.
Fatto sta che i Giapponesi, nella loro quotidiana follia, hanno realizzato di Due come Noi persino un lungometraggio con attori in carne e ossa (si, avete capito bene!!). Sarebbe davvero curioso vedere come hanno creato i capelli di Ito o sceneggiato le risse di Mitsuashi!
Consiglio dunque a tutti coloro che hanno voglia di passare qualche ora spensierata all’insegna del divertimento la visione di tutte e sette le videocassette di questo cartone che resta, almeno secondo il mio parere, una delle opere comiche meglio riuscite dell’intero panorama Giapponese.
Infine ringrazio la Yamato Video che, impegnandosi così tanto, è riuscita a portarci un po’ di quel sano umorismo che mancava nelle pubblicazioni di anime in Italia.
Titolo originale: Kyo kara ore wa…!
Autore: Hiroyuki Nishimoto
Genere: Commedia umoristica
Durata: 61 minuti
N° video cassette: 10 (7 in Italia)
Film: 1
Grazie Pierrot:
Una delle case produttrici di anime più apprezzate in Giappone è senz’altro la Studio Pierrot. Con un’esperienza ormai ventennale sulle spalle può vantarsi di aver prodotto veri successi del calibro di Orange Road, Lamù, Creamy Mami, Fushigi Yugi, tutti cartoni che sono passati alla storia. Poi venne, nel lontano 1992, la decisione di realizzare l’anime tratto da un manga che in quel periodo spopolava dalle parti del Sol Levante: Kyo kara ore wa (alias Due come noi), e ancora una volta la Pierrot dimostrò di aver fatto centro, difatti l’apprezzamento dei nostri amici nipponici non tardò a giungere: dopo pochi mesi dalla pubblicazione dell’anime furono prodotti gadgets, abbigliamento per cosplayer, siti internet dedicati, il tutto in quantità industriale, tanto che nel 1995 la Yamato decise di pubblicarlo persino qui in Italia, non raggiungendo però il successo che si aspettava, vedremo poi meglio perché.
Due come loro?
Egoisti, attaccabrighe e demenziali! I protagonisti di questo anime rientrano a pieno titolo nella categoria dei bulli di quartiere, ma non ci troviamo davanti ai soliti teppisti, dei quali tutti ne hanno fin sopra i capelli: trattasi di una delle coppie comiche meglio riuscite dell’ultimo decennio.
Hiroyuki Nishimoto, mangaka poco conosciuto in Italia, autore di “spin out” (non ancora pubblicato nel nostro paese) ha creato due personaggi, pensati in un primo momento per il mondo cartaceo, a dir poco esilaranti!
Mitsuashi Takashi (il biondino) e Shinji Ito (il porcospino bruno), sono due giovani “studenti” (termine poco appropriato) alla ricerca della popolarità nella loro scuola. Decidono quindi di cambiare look (Mitsuashi si tinge addirittura i capelli di biondo, colore che in Giappone è solitamente associato ai criminali) per farsi notare fomentando così le prime risse tra i banchi di scuola, che permettono loro di incontrare personaggi strambi (e di sicuro con un quoziente intellettivo sotto le scarpe) come il “gorilla buono” Imai, o le dolci ragazzine Kyoko e Riko, per le quali i nostri due protagonisti si prenderanno una bella cotta!
E’ bene precisare che la trama di Due come noi non ha un preciso filo conduttore, le vhs sono, infatti, suddivise in una serie di episodi non correlati tra loro, fatta eccezione per alcuni casi. Purtroppo non abbiamo modo di sapere la conclusione di questo anime poiché la Yamato ha scelto di pubblicare in Italia solo 7 cassette delle 10 originali.
In generale
La prima cosa che risulta evidente è la bravura di Masaya Onischi, il character designer, capace di far brillare non solo i due protagonisti, ma anche i personaggi secondari dotandoli di una forte personalità che rende piacevole, e mai inutile, la loro presenza sulla scena.
Il tratto è tipico dei disegni comici Giapponesi, alternando sapientemente lo stile super-deformed a quello più serio, dando vita in questo modo ad animazioni, seppure di vecchia data, ben costruite e divertenti.
Il regista Takeshi Mori (già apprezzato in lavori come “Nadia – Secret of Blue Water”, “Vandread”, “Gunsmith Cats”) riesce a districarsi bene tra le scene facendoci comprendere alla perfezione la vicenda che seguiamo (un ottimo pregio per un regista), senza però particolari picchi di bravura; non è Steven Spielberg, ma si capisce che affronta il suo lavoro con molta professionalità.
Un vero punto forte di questa serie è la soundtrack, composta da brani che rimangono facilmente impressi dopo l’ascolto, e che si adattano ovviamente allo stile “scanzonato” e senza troppe pretese di Due come Noi; degna di nota è la sigla di chiusura “Boku re wa Gaurii”, ottimamente realizzata.
Ci tengo inoltre a menzionare il lavoro degli italiani Cortese e Balbo, doppiatori in ordine di Mitsuashi e Ito, perfetti nell’interpretare le voci dei due scapigliati protagonisti!
Commento
Durante la visione di queste VHS si ride continuamente, grazie ad un umorismo demenziale, ma mai esageratamente infantile (vorrei consigliare la visione dell’episodio “tofusoilmotorino”, uno delle scene comiche di maggiore rilevanza).
Allora perché, nonostante sia un cartone di tutto rispetto, Due come Noi non ha avuto un successo meritato in Occidente? Esistono varie ipotesi: forse doveva essere meglio pubblicizzato, anche perché gli anime comici-demenziali se non adeguatamente proposti, non sono in grado di riscuotere un grande seguito; forse perché non abbiamo avuto il modo di appassionarci al manga, che probabilmente sarebbe stato pubblicato solo se le VHS avessero avuto un discreto numero di vendite; forse perché l’autore è sconosciuto e va ricordato che si tratta pur sempre di un’opera vecchiotta, con i suoi 10 e più anni di vita.
Fatto sta che i Giapponesi, nella loro quotidiana follia, hanno realizzato di Due come Noi persino un lungometraggio con attori in carne e ossa (si, avete capito bene!!). Sarebbe davvero curioso vedere come hanno creato i capelli di Ito o sceneggiato le risse di Mitsuashi!
Consiglio dunque a tutti coloro che hanno voglia di passare qualche ora spensierata all’insegna del divertimento la visione di tutte e sette le videocassette di questo cartone che resta, almeno secondo il mio parere, una delle opere comiche meglio riuscite dell’intero panorama Giapponese.
Infine ringrazio la Yamato Video che, impegnandosi così tanto, è riuscita a portarci un po’ di quel sano umorismo che mancava nelle pubblicazioni di anime in Italia.