Varie The Age Of Shinra

Xabaras89

See through Dreams
Questa è una delle mie tante fan, scritta tempo fa.....ora come ora credo che la riprenderò per continuarla, vedremo :p

La fiction si svolge in tempi differenti (in seguito mettero una cronologia a cui stavo lavorando tempo fa) per ora basti sapere che l'epicentro della storia è un flashback ambientato nel periodo della Guerra con il Wutai

I fan di FF7 mi perdonino eventuali imprecisioni, mi sono basato su varie cronologie del gioco (fatte dai fan ovviamente) per potermi destreggiare, ma ovviamente ci saranno molti punti poco fedeli alla trama originale.
Idem per l'ortografia, io sono un eterno impreciso XD



Chapter 1: ShinRa’s Guns

-Luce.-
La stanza s'illuminò istantaneamente. Era completamente bianca ed uniforme, tanto che si faticavano a distinguere le pareti dal suolo e dal soffitto; l'unica particolarità stava nell'individuo al suo centro: un uomo vestito in un uniforme nera ed elegante, ammanettato e seduto su uno sgabello di legno, aveva i capelli rasati, occhi verdi e una cicatrice sulla guancia sinistra....ma non era lui ad aver parlato.
-Lei è Icabot Kvasir, turks di primo grado della Shinra Inc?-
domandò la voce che aveva ordinato l'illuminazione. Dall'interno della stanza, nessuno avrebbe potuto localizzare chi parlasse, ma era evidente che si trattava di un uomo.
-Sono io-
rispose con indifferenza il prigioniero.
- Lei è accusato di mancata osservanza degli ordini assegnati, immotivato e pericoloso coinvolgimento di Alti membri delle forze speciali, collaborazione a fughe d'informazioni a vantaggio dei terroristi, nonché tentato omicidio di un suo superiore. Come si dichiara?-
Silenzio.
-Le ricordo che non rispondere alle domande non farà che aggravare la sua peraltro già critica situazione. Ripeto: Come si dichiara?-
Di nuovo non vi furono risposte, ma si udì uno stupito mormorio di voci.....comunque Kvas aveva già inteso che non poteva essere solo un individuo a svolgere l'interrogatorio, percui rimase tranquillamente seduto ad osservare il candido pavimento.
-Molto Bene- riprese la voce -non ritengo necessario perdere altro tempo illustrandole le possibili pene previste, in quanto le conosce sufficientemente bene. Ha qualche richiesta?-
-......una sigaretta.-
Ci fu un altro mormorio di voci, ma Kvas non si meravigliò neanche questa volta: "tante storie per un pò di tabacco...allora è davvero grossa, stavolta"
-La procedura è cambiata, ma vedremo di accontentarla. La sentenza sarà effettuata tra 2 giorni.-
le luci si spensero e le voci zittirono, ora Icabot Kvasir era solo con l'oscurità.

15 anni prima, Junon Town, primi anni della guerra tra la Shinra e il Wutai

-MUOVETEVI! QUELLA PIATTAFORMA NON SI COSTRUIRA' DA SOLA!-
Un paio di soldati sbraitavano contro gli operai addetti ai lavori, mentre in disparte tre uomini in uniforme Turks sedevano nell'ombra.
-....Com'è la situazione nel Wutai, Hakabane?- disse uno di loro, apparentemente quello di grado superiore. Era alto e slanciato, con capelli corvini lunghi fino alle spalle e due gelidi occhi smeraldini....era un Icabot Kvasir di 15 anni più giovane.
-Il solito...parlano tutti di questi SOLDIER, manco fossero degli dei in terra.- esclamò stizzito il Turk di nome Hakabane. Non doveva essere molto più giovane di Kvas, ma pareva avere meno esperienza. Aveva corti capelli biondi avvolti in un codino e sadici occhi azzurri.
-Non sai di ciò che parli.- si limitò a dire Kvas, abbassando lo sguardo.
-Dimenticavo che tu sei stato sul fronte, Sensei....hai incontrato molti di loro?- domandò Hakabane incuriosito.
-Non sono mai in molti nella stessa unità, un solo Soldier di primo livello può facilmente tenere testa ad una intera compagnia nemica. Comunque non ho voglia di parlarne.- si limitò a rispondere Kvas, quindi osservò il terzo compagno, il più giovane: non doveva avere più di 14 anni.
-A che pensi Tseng?-
-...A quella bambina, quella che è chiusa nel laboratorio del dottor Hojo.- rispose questi, corrucciato.
-Umh...che sai di lei?- fece Kvas, con tono sospettoso.
-Niente, solo che lei e sua madre sono da sempre rinchiuse come cavie.-
Kvas si accese una sigaretta, ora più tranquillo. "Non ha accesso agli archivi. Non può sapere niente" pensò, rassicurandosi.
-Senti un pò, pivello! Spiegami perchè Verdot ha tanta fiducia in te da permetterti di sorvegliare il laboratorio di Hojo....- intervenne Hakabane. Egli era da sempre invidioso di Tseng, poiché nonostante lui avesse sei anni in più era stato ammesso solo ora nelle fila dei Turks.
-Probabilmente perchè gli altri del mio rango non sono al mio livello.- rispose con calma il ragazzo, e Hakabane fu sul punto di avventarsi su di lui, se Kvas non fosse intervenuto.
-Hakabane, stai al tuo posto. Quanto a te, Tseng, non è il momento di pensare agli esemplari di Hojo.- Urlò loro, poi estrasse dalla tasca una specie di cellulare e inviò un messaggio di testo.
"Spero che mi risponda" pensava Kvas "Proprio ora mi toccava lasciare Midgar...oltretutto con questi due novellini...."
-Allora sensei, il briefing?-
-Giusto. Pare che un gruppo di pescatori più o meno organizzato si stia opponendo alla costruzione della città...la solita storia, vogliono preservare il loro paesello di popolani dalla terribile Shinra, e pare siano pronti alla lotta armata.-
Hakabane sbuffò, mentre Tseng rimase in silenzio....Kvas dal canto suo ripose il cellulare ed estrasse una pistola argentata, con il logo Shinra ricamato sull'impugnatura in pelle, quindi si sistemò qualcosa di luccicante che portava nascosto nella giacca.
-Gli ordini sono l'eliminazione completa del gruppo terrorista, ma il resto della cittadinanza non deve essere toccato, in quanto deve poter continuare a garantire forza lavoro alla costruzione della città.-
Hakabane aveva l'aria delusa.
-Solo questo?! Potevano mandare i soldati semplici per una ******* del genere!-
-La maggior parte dei soldati e sul fronte, ed il resto è occupata nelle varie città e nella costruzione di Junon. Se il lavoro non ti va bene, sei fuori.- commentò semplicemente Kvas, e Hakabane si zittì subito.
I tre si avviarono lentamente verso il porto, dove recuperarono tre moto identiche tutte marchiate con il segno scarlatto della Shinra.
-Dividiamoci. Io vado nella zona in costruzione sopra, Tseng, tu pattuglia qui sotto, mentre tu Hakabane farai un giro per i campi circostanti...non escludo che questi simpaticoni abbiano chiesto aiuto a Fort Condor. Una volta trovati, ci contatteremo via PHS-
Entrambi i sottoposti ubbidirono, e Kvas cominciò ad avviarsi verso la rampa temporanea che collegava la città bassa a quella alta, ancora in fase di costruzione.
Non li ci volle molto per compiere l'intero giro, in sella alla sua moto, e non vide nulla di strano...finché non udì due operai intenti a parlare in un vicolo.
-........si, pare si stia radunando a Cosmo Canyon....sono in pochi, ma.....- sussurrava uno dei due all'altro.
-Shhh! Non hai sentito? Era il rombo di una delle loro moto!-
Kvas frenò a qualche metro dal vicolo, in modo da non farsi scorgere, quindi estrasse di nuovo la sua pistola e la puntò verso la testa di uno dei due operai.
"....è proprio necessario?" gli parlò una voce femminile nella sua mente.
"Chiunque è considerato, anche solo lievemente, un pericolo per la Shinra, va eliminato." disse un'altra voce, quella del suo superiore Verdot.
Kvas sparò tanto velocemente che l'operaio rimasto in vita non si accorse quasi di nulla, e quando tentò di gridare, anch'egli cadde morto a terra.
Il Turk ripose l'arma e si mise due occhiali da sole scuri, come se non fosse accaduto nulla.
"Cosmo Canyon....sembra che vari terroristi vogliano radunarsi li, a detta dei superiori..." mentre rifletteva, il PHS squillò e lui rispose immediatamente.
-Kvas.-
-Sensei? Qui Hakabane. Da quello che mi hanno detto alcuni contadini della zona, il gruppo ha abbandonato la città, ma poi si è diviso: una parte sembra essersi diretta a Costa del Sol, gli altri dovrebbero essere scappati verso la Mythril Cave, dove si sono rifugiati.-
-Ok, contatta Tseng e dirigetevi alla caverna, io vi raggiungo subito. Agli altri fuggiaschi penseremo dopo.-
-Bene, chiudo.-
Ma Kvas aveva già un'idea ben precisa su quello che doveva essere successo....."Una disputa, tra il capo e il suo secondo probabilmente. è chiaro che erano stati avvertiti, e visto il pericolo dovevano decidere dove nascondersi....capisco la cava, ma perchè la Costa del Sol? Non è quel che si dice un posto anonimo e sicuro...almeno che non fosse quella la loro destinazione finale...." colto dal dubbio, riprese il PHS e richiamò Hakabane.
-Sono Kvas, ascolta Hakabane: sai se il gruppo diretto alla Costa ha menzionato Cosmo Canyon?-
-Non che io sappia, ma forse il pivello ha scoperto qualcosa...prova a chiamarlo-
-No, vi raggiungo direttamente, chiudo. Ah, Hakabane.....-
-Sensei?-
-NON FARE NULLA FINCHE' NON ARRIVO IO. Mi sono spiegato?-
-.....affermativo, chiudo.-
Accelerando a tutta velocità, Kvas uscì da Junon dirigendosi verso nord-est, alla catena montuosa che separava la regione di Midgar da quella di Junon e dove era situata la Mythril Cave.
"Sicuramente è un posto molto sicuro...da un lato conoscono molto bene il territorio, dall'altro possono contare della presenza dello Zolom..." pensò. "Ma quel dannato serpente è più un problema per loro che per noi."
Mentre attraversava la zona di Fort Condor, notò che un'altra moto gli si stava avvicinando: era Tseng.
-Signore, ho ricevuto la chiamata da Hakabane. Effettivamente si stavano dirigendo a Cosmo Canyon, da quello che sanno al Forte.-
-Ok. Questo cambia le cose….ma per ora dedichiamoci ai pesci piccoli.-
La mente di Kvas lavorava a tutta velocità…..Cosmo Canyon voleva dire Bugenhagen, e la cosa non gli piaceva affatto.
Ad un tratto il PHS squillò di nuovo, distogliendolo dalle sue riflessioni.
-Kvas-
-Icabot, ha che punto sei con il lavoro?- rispose un uomo dalla voce fredda.
-Si sono divisi in due gruppi, Verdot. Tra poco avremo il primo.-
-E l’altro?-
-Cosmo Canyon….ti dice niente?- sbottò sarcastico Kvas.
-…..lasciamo perdere. Finite il primo gruppo e poi ritornate subito a Midgar. C’è un lavoro più urgente qui.-
Kvas sorrise, finalmente una buona notizia.
-Non che mi dispiaccia lasciare questo buco…ma che c’è di così urgente?-
-Hojo.- disse con eloquenza Verdot.
Il Turk inarcò le sopraciglia, irato, e chiuse la comunicazione. Voleva tornare a Midgar al più presto…ma se questo significava lavorare con Hojo preferiva farne a meno.
Alla fine arrivarono all’ingresso della caverna, dove trovarono la moto di Hakabane parcheggiata poco lontano, mentre il proprietario stava apparentemente riscaldandosi pregustando un massacro, ignorando i due compagni.
-Ci sono problemi a Midgar?- domandò Tseng, scendendo dalla moto.
- Nulla che ti riguardi.- disse semplicemente Kvas.
I tre quindi si addentrarono nella caverna.
-Bene, dividiamoci, ma cercate di prendere il leader vivo. Mi sono spiegato?-
I due annuirono e scomparvero immediatamente tra i sentieri della grotta. Kvas avanzò con tranquillità.
Dopo qualche minuto cominciò ad udire alcune voci che discutevano vivacemente, e non potè fare a meno di trovare ridicola la sicurezza che ostentavano quei popolani.
-Abbiamo fatto un errore a rimanere qui….quanto tempo credete che ci impiegherà la Shinra a trovarci? Non abbiamo certo nascosto le tracce del nostro passaggio e sicuramente la gente parlerà!- disse una voce femminile, seguita da un gran mormorio di assenso.
-Preferivate andare con quei pazzi alla Costa del Sol? Ammesso che abbiano trovato il modo per trovare una nave….cosa che dubito fortemente…una volta la sarebbero stati rilevabili come un chocobo al mercato muro! O credi forse che un gruppo di Junoniani ribelli passi inosservato alla Costa?- ribatte una seconda voce, questa volta maschile, anch’essa seguita da altre concordi.
-Non ho detto questo! Ma mi sembra ugualmente stupido rimanere a metà strada tra la città dove ci stanno cercando e la base della Shinra! Per non parlare di quel orribile serpente che ci blocca una delle principali vie di fuga! Per me dovremmo cercare di infiltrarci come marinai in una nave mercantile diretta nel Wutai….e la poi….- ma la donna venne interrotta dalla risata sarcastica dell’uomo che aveva parlato in precedenza.
-Si, e una volta nel Wutai? Cosa vorresti fare? Chiedere asilo politico? Ti ricordo che siamo in GUERRA, mia cara, e non faremmo in tempo a mettere piede nel Wutai che ci ammazzerebbero senza troppe cerimonie!-
-Se è solo per questo, penso che posso risparmiarvi il viaggio.- Kvas si rivelò tra lo stupore generale della brigata.
-Turks!- urlò qualcuno, e in molti tentarono di darsi alla fuga….ma caddero tutti morti a terra prima di riuscire a muoversi più di qualche metro: erano stati centrati dalla pistola di Tseng, che pareva essere apparso dal nulla su una roccia che dominava la zona.
Ignorando il terrore di quella gente, Kvas estrasse dalla giacca due pugnali Sai…. sei…..nove….ne erano rimasti dodici in tutto.
Con dei rapidi movimenti colpì a morte quasi tutti i sopravvissuti, generando un bagno di sangue indescrivibile. Risparmiò solo l’uomo e la donna che avevano parlato.
Dopo aver riposto le due armi gemelle, estrasse la pistola e alternò la mira sui due, immobili e coperti dal sangue dei compagni.
-Chi di voi due comandava questo gruppo?- domandò glaciale.
-Lei….è lei! Ci ha condotti qui dall’inizio, io non volevo…io non so nient’…-
BANG. L’uomo stramazzò al suolo.
La donna era orripilata, spostando lo sguardo dalla pistola a Kvas con evidente disgusto, misto a terrore e ira.
-UCCIDIMI! Avanti, brutto cane della Shinra! Uccidi anche me! Non ti dirò nulla comunque!-
Kvas osservò la donna con rinnovato interesse. Una semplice ribelle figlia di pescatori non avrebbe mai dimostrato quella tempra….doveva aver ricevuto un qualche tipo di addestramento….
BANG. La donna cadde morta a terra, ma il colpo non era partito da Kvas.
Il Turk si voltò verso Tseng, e questi non disse nulla, ma si limitò ad indicargli con un cenno di voltarsi.
Hakabane, con uno sguardo delirante e carico di sete di sangue, teneva in mano la pistola ancora fumante ridendo con macabra e sadica gioia.
-Muori *******….muori!- esclamò deliziato, quindi sparò di nuovo diversi colpi diretti al cadavere.
Kvas gli diede un pugno di una violenza inaudita, che come minimo gli ruppe la mascella.
-RAZZA DI ******! PRENDERE IL LEADER VIVO, MI PAREVA DI ESSERE STATO CHIARO!-
Hakabane si rialzò, ancora sghignazzando.
-Non è un problema Sensei…..infondo….infondo il vero Leader era tra quelli diretti alla Costa, giusto?...e poi non potevo resistere….tutto questo sangue….le grida….-
Tseng rivolse uno sguardo carico d’odio al compagno, e Kvas lo colpì di nuovo.
-Un altra *******ta come questa è ti riduco talmente male che di te resterà di utile solo la carcassa per i laboratori. Vedi di non proferire più parola fino a che non saremo tornati a Midgar-
Hakabane era scandalizzato e stupito.
-TORNARE? E l’altro gruppo? Ne ho uccisa solo una! Persino quel pivello ha potuto farne fuori più di me!-
Per la terza volta Kvas gli diede un pugno.
-Da questo momento, se mi rivolgerai la parola prima di essere arrivati a Midgar lo considererò come un’insuburdinanza ad un ordine. Mi sono spiegato?-
Hakabane digrignò i denti…ma annuì senza ribattere.
 
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