Varie Il Ritorno degli Antichi

Doomrider

Guerriero della Luce
cioé, cioé.... Cloud schiatta? *.*

"Pazienza amico mio, pazienza. Presto verrà lui da te.. e quando lo farà lo porterai al mio cospetto!" (Cit.)
Beh visto che c'ho già pronto il nuovo ep.. lo posto subito :D

Scontro all'apice

Il Governatore Planetario guardava con disprezzo sua figlia e il ragazzo molto dietro di lei, sorridendo come il cacciatore che ha finalmente messo in trappola la propria preda.

_Vi abbiamo identificato dal radar già quando siete usciti da Midgar. Sapevamo che sareste stati interessati ai nostri.. gioiellini. Ma adesso basta_

Locke vide che dalla pioggia, mentre il Governatore parlava, comparirono due soldati che portavano un grosso cannone, connesso a un lungo tubo. Oltre ad essi arrivarono tre uomini in camice bianco, trasportando un lettino.

_Te lo dirò una volta sola, Hikaru: arrenditi e ritorna da tuo padre_

Locke osservò la ragazza; Hikaru era tremante, come se avesse la febbre alta. Stringeva con tutta la disperazione possibile la Buster Sword, cercando di opporre resistenza non solo alle parole del Governatore ma anche –e soprattutto- al terrore che l’aveva invasa. Forse sarebbe stato conveniente invocare i suoi poteri, ma prima le venne spontanea una domanda

_…e dove dovrei.. andare?_

_Questi tre signori si prenderanno cura di te_ fece cenno ai tre “scienziati” di fianco al lettino, simile a una barella ma con delle fibbie da cintura per immobilizzare i pazienti. O meglio, le cavie.
_Ci interessano parecchio i tuoi poteri, sai? Vogliamo studiarli meglio. Non costringerci a usare la forza per questo._

Hikaru strinse ancora più forte la Buster Sword, fino a farsi venir male alle mani.

_NO!!_ gridò, trasformando la paura in rabbia. Una colonna infuocata apparve finalmente intorno a lei, facendo tirare un sospiro di sollievo a Locke: almeno era riuscita a evocare i suoi poteri.
La ragazza fece innalzare le fiamme fino al soffitto, quindi esplose in un getto infuocato diretto contro il centro dei soldati che le puntavano le armi contro. Il Governatore fece un cenno con la mano e i due soldati appena arrivati attivarono il cannone connesso al tubo.
Un getto d’acqua pressurizzato uscì dalla grande apertura e si schiantò contro il fuoco di Hikaru, contrastandolo ed estinguendolo; la ragazza venne travolta da quello stesso impetuoso flusso d’acqua, che la fece schiantare contro una pila di rottami metallici vicino alla parete destra dell’hangar. Appena ebbe impattato contro il muro Hikaru lanciò un grido.
Il Governatore rise

_Vedi, quando abbiamo scoperto i tuoi poteri.. focosi, abbiamo dovuto prendere le nostre contromisure. E adesso è finita!_

Hikaru aprì gli occhi, dopo essere stata scaraventata contro il freddo metallo; il dolore le pulsava in testa e in tutto il corpo, ma non poteva arrendersi. Si tirò in piedi e si preparò ad affrontare la carica dei soldati inviati contro di lei dal Governatore; schivò i primi tre, quindi fece infuocare la lama della Buster Sword e colpì i successivi due. Un nuovo getto d’acqua a pressione la colpì di sorpresa, anche perché proveniva da una direzione diversa rispetto a quella dei soldati.
Hikaru cercò di resistere ma anche questa volta venne sbalzata a terra dall’incredibile pressione; due soldati la raggiunsero e riuscirono ad affondare i colpi: una lancia trapassò la spalla destra della ragazza, un’altra le sfiorò la gola, procurandole un taglio a pochissima distanza dalle carotidi.
Locke aveva anche cercato di aiutarla, ma si era subito ritrovato circondato da una ventina di uomini che gli stavano dando parecchio filo da torcere; il ragazzo riusciva però con la coda nell’occhio a osservare il procedere del combattimento per Hikaru, ovvero sempre peggio.
Un terzo soldato la raggiunse e le puntò il fucile alla testa, obbligandola a stare immobile; suo padre le si avvicinò e con un piede le schiacciò il petto, impendendole quasi di respirare.

_Bene. Te l’avevo detto che sarebbe stato tutto inutile. E adesso.._

Con l’altro piede schiacciò violentemente la mano destra di Hikaru, che cacciò una serie di urli strozzati e fu costretta ad abbandonare la presa sulla Buster Sword, che si dissolse in una fiammata veloce. Il Governatore fece un passo indietro, permettendo ai tre uomini in camice bianco di agire: due la afferrarono per le braccia, tirandola su, mentre il terzo la colpì violentemente in testa con una sbarra metallica per stordirla come si fa con i ratti da laboratorio.
Hikaru vide tutto nero di colpo, stordita pesantemente, ma riuscì a non perdere i sensi; mentre veniva trascinata via sentiva la voce di Locke che gridava il suo nome.
Sentì anche di essere gettata a peso morto sopra il famoso lettino e percepì nettamente le cinture “di sicurezza” che le si stringevano in più parti del corpo. Cercò di socchiudere gli occhi, solo per vedere una mascherina che le veniva applicata alla bocca per costringerla a respirare dell’anestetico pesante. L’ultima figura che riconobbe fu quella di suo padre che assisteva all’inizio delle torture della figlia con sguardo cinico, freddo ed estremamente soddisfatto.
Mentre sentiva il senso di torpore crescere sempre di più, indotto dall’anestetico, Hikaru si ripeteva mentalmente una frase

“Non.. posso.. cedere.. così… non.. può… finire… in questo modo… non..”

Come sempre accadeva in questi momenti, sentì una voce familiare che parlava al suo cuore. Questa volta però non poteva dire di essere contrariata nel sentire Sephiroth che si era fatto vivo, anche se ormai non sapeva più se aveva perso conoscenza o se l’anestetico avesse cessato di fare effetto.

Se non può finire così, perché ti sei arresa?

“Arresa? .io?”

Non hai avuto il coraggio di sfruttare appieno i tuoi poteri. Ecco perché hai fallito

“Ma..”

Hai avuto paura di sfogare la tua rabbia. Il tuo odio. Il rancore: questo ti dà la forza. Da essi si genera il fuoco dei tuoi poteri

“…”

Hai fallito perché le tue energie erano impegnate in altro. Quanto hai dovuto reprimere il tuo rancore verso tuo padre? Quanto hai cercato di placare l’odio che sentivi scorrere abbondante contro di lui?

“Quindi.. dovrei..”

Sai bene quali sono i tuoi veri sentimenti. Lascia loro campo libero, e i tuoi poteri cresceranno a dismisura. Quanto ti ha fatto soffrire tuo padre? Lo ritieni degno di godersi la sua vittoria su di te?

“Io.. io… LO ODIO!!”

Brava, vedi che stai cominciando a far esprimere i tuoi veri sentimenti

“Quel.. criminale. Pagherà, PAGHERANNO TUTTI!!”

Ancora, continua così. Hai quasi superato l’insignificante barriera dell’anestesia. Molto presto tutto sarà ai tuoi piedi

Hikaru diede pieno ascolto alle parole di Sephiroth, facendo crescere l’odio e il rancore dentro di sé; quando fu sufficientemente concentrato, l’odio proruppe fuori, rompendo tutti gli argini imposti e indotti, e la ragazza lanciò un urlo disumano.
I tre “scienziati” fecero fermare il lettino, temendo un contraccolpo di natura fisica su Hikaru, che gridò come indemoniata

_IO.. NON POSSO.. ESSERE.. BATTUTA!!!!_

Un’esplosione senza pari vaporizzò il lettino e le cinture della camicia di forza, incenerendo sull’istante i tre scienziati e facendo prendere un mezzo infarto a Locke, che combatteva ancora strenuamente.
Gli uomini del Governatore e lui stesso si voltarono verso il punto dove era stata portata Hikaru e videro una sfera rossa di puro plasma brillare sotto la pioggia battente. La ragazza era in piedi al centro di quella sfera, con la Buster Sword infuocata nuovamente nelle sue mani, e guardava con sguardo carico di odio tutto ciò che la circondava.
I soldati le corsero subito contro, mentre un nuovo getto d’acqua pressurizzata venne sparato contro di lei sotto ordine diretto dal Governatore; Hikaru alzò il palmo della mano sinistra, generando un’ondata di plasma che contrastò l’acqua e la fece vaporizzare all’istante. Quindi la ragazza evocò un muro di fuoco che travolse e incenerì tutti i soldati che la stavano per raggiungere.
Esplose in un nuovo grido di puro odio, che fece tremare tutti ad eccezione di suo padre; l’ondata d’energia liberata asciugò il terreno intorno a lei e impedì alla pioggia di toccare terra per almeno trenta secondi. Quindi Hikaru si avvicinò minacciosissima verso l’obiettivo che tanto odio le aveva generato, ringhiando di rabbia.

L’odio ti ha reso potente, Hikaru. Adesso vai e finiscilo! le ordinò Sephiroth dai profondi recessi della sua mente

Locke riuscì a disfarsi dell’ultimo dei suoi avversari proprio quando la ragazza era giunta a portata di tiro di suo padre. Il Governatore non aveva perso la sua espressione furibonda, aveva obbligato il comandante dei soldati consegnargli la sua spada e attendeva senza paura sua figlia. Quando furono a distanza di duello, il Governatore estrasse una materia blu e la fece assorbire sulla lama della spada. Scintille di puro ghiaccio e fulmine scaturirono da essa, rendendola un’arma perfetta per contrastare la Buster Sword.

_Visto che non vuoi collaborare.. figlia degenere.. verrai distrutta!!_

_Distrutta?_ ringhiò Hikaru, in preda alla furia più totale _DISTRUTTA?! Hai ragione, è ora di porre fine a questa storia. Ma sarai TU a morire!!_

Locke riuscì a correre verso i due, proprio mentre la Buster Sword infuocata veniva lanciata in un affondo mortale parato abilmente dalla spada di ghiaccio e fulmine del Governatore.

_Hikaru.._ commentò, addolorato nel vedere la sua ragazza aver perso completamente il controllo e combattere contro suo padre con il preciso scopo di ucciderlo.

I due erano praticamente pari come abilità, gli anni di addestramento segreto del Governatore erano perfettamente equilibrati dalla furia dell’odio e dai poteri del Fuoco di Hikaru. Solo che la ragazza aveva una forza in più, che le permetteva di dare dei fendenti molto più veloci e letali di quelli che riusciva a sferrare suo padre. La ragazza stava ripensando a tutte le sofferenze che il Governatore aveva creato, accecato dall’ossessione di trovarla. Mentre affondava un colpo dietro l’altro, Hikaru ricordò il suo chocobo, suo nonno, la guerra planetaria, i cacciatori di taglie, le “Redisposable”, tutte le ragazze dai capelli rossi che erano state martiri per causa sua. Ognuno di questi ricordi le causava vampate di dolore che immediatamente si trasformavano in ondate di odio, con cui alimentava la furia dei suoi attacchi.
Ripensava al suo sguardo quando pochi minuti prima la stavano rendendo un vegetale, ripensava a tutto l’odio che era stato in grado di provare per lei e di scatenarlo sul Pianeta intero. Quando era troppo era troppo. Adesso avrebbe fermato l’autore di tutti quei misfatti, una volta e per tutte.
Sotto la veemenza dei suoi attacchi, che erano diventati molto simili come potenza a quelli che le aveva inferto Sephiroth, anche un guerriero esperto come suo padre presto esaurì la resistenza.
Con un colpo improvviso, Hikaru riuscì a fargli perdere il controllo della spada, che volò contro le pareti dell’hangar scatenando una piccola esplosione; quindi gli tirò un calcio in pieno petto e lo fece cadere. Dieci minuti dopo, la scena si era ribaltata: ora era Hikaru a puntare la spada contro suo padre. Ma non si sarebbe fermata qui.
Locke si avvicinò praticamente a un passo da loro ed ebbe quasi paura a chiamarla

_H..hikaru.. Va bene. Hai vinto.. adesso.. andiamocene_

_ANDIAMOCENE?!_ gridò Hikaru, accecata dalla furia _Non prima di aver ucciso questo criminale codardo!!_

_M..ma… Hi.. Hikaru.._ piagnucolò l’uomo sottostante _..io.. so..no.. pur sempre… tuo padre.._

_Io NON ho un padre!!_ esclamò, puntando ancora più a fondo la punta della Buster Sword. Un’ondata di fiamme la avvolsero, trasformandola ancora una volta in torcia umana.

Molto bene. Adesso fai esplodere la tua rabbia ancora una volta e ottieni finalmente giustizia!

La voce di Sephiroth si fece sentire a tutti i presenti, arrivando perfino a comparire fisicamente nel mezzo dei tuoni e della pioggia, ora diventata grandine.

_No Hikaru! Non ascoltarlo!_ gridò Locke, cercando di opporsi alla volontà dell’Angelo monoala _Tu non sei così.. non lo sei mai stata!! Se lo uccidi adesso.. sarai uguale a lui, lo capisci?!_

La ragazza rimase tre minuti in silenzio, tremante, con la spada sempre puntata contro suo padre. Fece un grande respiro profondo, guardò un contrariatissimo Sephiroth ed esclamò

_Io.. _

COLPISCILO! ABBATTILO, con tutta la forza del tuo odio, e sarai VERAMENTE potente!!

Hikaru cadde in ginocchio, con le lacrime che iniziavano a riempire i suoi occhi

_Io.. io.. non posso farlo_

Sia come vuoi. Ti sei resa più debole oggi, più di quanto immagini
affermò Sephiroth estraendo la Masamune.

Hikaru fece cessare le fiamme che le bruciavano intorno, guardò suo padre con occhi pieni di lacrime e gli disse

_Vattene. Non mi perseguitare più, sparisci dalla mia vista_

_S..sì… sparirò… no.. n mi vedrai più…_


Il Governatore si alzò, biascicando qualche altro tipo di ringraziamento da codardo standard; Hikaru si voltò verso Locke, che la aspettava con il braccio teso per salire sul caccia.

Appena gli ebbe voltato le spalle, il Governatore Planetario riprese in mano la sua spada e di scattò si lanciò contro la figlia gridando

_…perché sarai all’INFERNO!!!_

Locke lo vide e gridò

_ATTENTA!_

Hikaru si voltò di scatto, intercettando il corpo di suo padre con la grande lama della Buster Sword e lo scaraventò indietro con una fiammata. Il Governatore arrivò nell’area di influenza della Masamune e Sephiroth non perse l’occasione, infilzandolo direttamente al cuore. Quindi si avvicinò a lui e gli sussurrò, senza che Hikaru sentisse

Non mi servi più, mi dispiace.

Quindi lo scaraventò lontano, sotto la pioggia. Hikaru non ebbe tempo di dire nulla, perché Locke le impedì di vedere l’epilogo della scena e la abbracciò, per non farle vedere la fine –seppur meritata- di suo padre. La ragazza aveva però capito e iniziò a piangere disperatamente, mentre Sephiroth scompariva e tornava nello stato di Spirito Guida, per quanto oscuro.
Locke le accarezzò i capelli e la strinse ancora di più a sé; voleva chiederle informazioni sul suo status, ma per una volta evitò la formula “Stai bene?”. Optò per una scelta più saggia

_Sei ferita?_

Hikaru guardò il petto del ragazzo, con occhi spenti; non c’era già più traccia dell’odio e della furia che l’avevano contraddistinta fino a cinque secondi prima. Cercò di dire di no, anche se stava piangendo a dirotto, ma una fitta alla spalla destra le fece subito cambiare idea.

_Non è niente di grave.. _ disse, poi fece una pausa, cercò di farsi forza e aggiunse _…andiamo.. abbiamo perso fin troppo tempo qui_

Sempre piangendo, Hikaru si staccò da Locke e montò a bordo del caccia. Il ragazzo la seguì e il vetro intorno a loro si richiuse, preparandoli alla partenza.

Fine XXXIII episodio
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Nooooooo, non dirmi che non l'hai capitooooo :'( Io.. speravo che almeno tu.. :'(
(sempre che con albino intendiamo la stessa entità :D)
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Tragica fine di un amore

_Quanto manca?_

Per la prima volta non era Cid Highwind la persona più impaziente a bordo di uno stesso mezzo. Cloud guarda insistentemente l'orizzonte, sperando di veder comparire prima o poi Wutai; in effetti non sapeva bene la direzione che il pilota di fianco a lui aveva scelto, ma non aveva ancora visto il mare.

_Stai tranquillo, ragazzo_ gli disse Cid _Se andassimo verso ovest da qui incapperemmo subito nel centro aeromilitare più grande del governatore, e il nostro viaggio finirebbe prima di cominciare_

Il pilota sapeva che l'unica chance per sfuggire ai radar del Governatore Planetario doveva puntare verso sud, approfittando della copertura delle tempeste perennemente presenti fra le cime del monte Nibel. Dopo un'ora scarsa di viaggio però Cloud vide che nonostante le precauzioni, qualcosa era andato storto.
Un piccolo puntino nel cielo si rivelò infatti per essere un singolo caccia, che si avvicinava apparentemente incurante del Tiny Bronco verso le montagne. Quando Cid lo vede, non potè trattenere una bestemmia

_@#”$£!!!!_

Cloud si girò verso il pilota preoccupato e chiese

_Secondo te ci hanno visto?_

_MERDA!! Non lo so, ma sicuramente ci vedranno! Ci stanno venendo incontro!!_ esclamò il pilota

Cloud non volle sentire altro; con uno scatto felino si alzò e saltò sull'ala più in alto del Tiny Bronco, equilibrandosi magistralmente nonostante il forte vento che gli veniva addosso ed estrasse la spada.

_Che @#£$% vuoi fare adesso?!_ esclamò Cid, che aveva visto andare i suoi piani stealth andare in fumo nel giro di pochi minuti, ovvero il tempo per entrare in contatto visivo con il caccia nemico ed aver accertato che stava venendo proprio verso di loro. Cloud rispose una lunga frase, che venne smorzata dal vento. Avendo intuito che non si era capito assolutamente niente, il biondo di Nibelheim si voltò verso Cid e gli disse

_Non possiamo permettere che ci identifichi! Vagli vicino, al resto penso io!!_

Cid imprecò e si convinse a cambiare rotta, puntando il muso del Tiny Bronco con il caccia a ore 12. Data la grande velocità dei motori di entrambi i velivoli, il punto di incontro arrivò molto presto, prima che il pilota volesse in realtà; sapeva bene che probabilmente la gittata delle armi di un caccia appositamente costruito per distruggere sarebbe stata di gran lunga maggiore della portata della spada di Cloud, ma per qualche strano motivo il velivolo davanti a loro non aprì il fuoco.
Al contrario lo spadaccino appena fu a portata di tiro spiccò un salto micidale verso l'alto, gettandosi nel vuoto; il tempismo fu perfetto, tanto che appena incrociò il caccia sferrò due potenti colpi di spada, tranciando di netto le due ali e frantumando il vetro di protezione. Cloud sentì solo un grido e poi continuò la sua discesa verso il basso; un centinaio di metri dopo atterrò agilmente, raccattando la sua spada come dopo un'omnislash e trovandosi a qualche metro dall'ingresso di Nibelheim.
Il caccia colpito in modo irreparabile si schiantò quasi contemporaneamente all'atterraggio del ragazzo, abbattendosi al suolo prima con la parte posteriore, per il disperato tentativo del pilota di salvare il salvabile. Il velivolo, o meglio i suoi resti, si trascinarono rovinosamente per un centinaio di metri lungo le collinette che delimitavano Nibelheim, fino a fermarsi in una nuvola di fumo.
Cid fece un lungo giro per atterrare, approfittando di un piccolo spiazzo pianeggiante poco distante dal luogo dello schianto.
Cloud si avvicinò a piedi, come se niente fosse successo, portando la spada dietro le sue spalle; il pilota si espresse in una decina di bestemmie e scese di fretta e furia dal Tiny Bronco, facendosi nel frattempo raggiungere dal suo amico. Da lontano potevano vedere una figura, molto probabilmente il pilota del caccia, che usciva trascinandosi sulle pareti distrutte del suo mezzo; videro anche che le sue intenzioni non sembravano di allontanarsi, ma piuttosto si girò verso il sedile posteriore, come occupato in qualcosa di più importante.
Appena Cloud si avvicinò sufficienza per vedere nel dettaglio cosa stava succedendo rimase senza parole. Cid subito dietro di lui ne disse una, molto poco carina; poi l'unica altra cosa che seppe dire fu un flebile sussurro

_...ommerda..!!!!_

La lunga treccia rossa dei capelli di Hikaru penzolava allegramente, l'unica cosa in lei con un briciolo ancora di vitalità, mentre la ragazza cercava disperatamente di comunicare con Locke. Dopo lo schianto il ragazzo aveva perso i sensi e ora non dava più segni di risposta; un preoccupante rivolo di sangue gli usciva dalla bocca e aveva una ferita molto vistosa sulla tempia destra. Hikaru le provò tutte, veramente tutte, per cercare di rianimare il suo compagno, l'ultima cosa che le era rimasta al mondo.
Gridò sempre più forte il suo nome, cercando invano di farsi sentire; la sua voce sempre più disperata riecheggiava nel silenzio irreale di Nibelheim, con un Cloud e un Cid completamente ammutoliti da quell'epilogo che nessuno si sarebbe mai aspettato.
Hikaru arrivò perfino a prenderlo a pugni, sebbene delicati, sulle spalle; poi i suoi occhi si riempirono di lacrime e iniziò a tirare pugni sulla carena del caccia semidistrutto da Cloud, sempre più forte. Non riusciva a ripetere altro, continuava a urlare quel nome

_Locke!! Locke!! Locke!!!_

Cid si rivolse a Cloud, che ora non osava quasi respirare per ciò che aveva fatto e gli disse

_Di tutte le stronzate che hai fatto nella tua vita questa senza dubbio è una delle più grosse. Anzi, la più grossa_

Lo spadaccino non rispose, ma istintivamente alzò la spada e si mise in guardia quando vide Hikaru alzare lo sguardo al cielo e levare un grido quasi inumano. La ragazza venne avvolta da una potente colonna di fuoco, che simboleggiava tutto il suo dolore e anche la sua flebile speranza di riuscire a ridare la vita a Locke con i suoi poteri.
Dopo quindici minuti di tentativi, quando ormai si era coperta di lividi le mani per i pugni tirati sullo scheletro metallico del caccia fumante, Hikaru aveva abbandonato le ultime speranze di poter rivedere il suo compagno vivo. Era in fondo un miracolo che lei fosse rimasta illesa, anche se non si trattava di un vero e proprio miracolo: era stato proprio Locke ad alzarsi istintivamente coprendola con il suo corpo quando Cloud aveva mandato in frantumi le ali e la cupola protettiva, venendo ferito mortalmente. L'ultimo gesto d'amore per salvare la vita alla ragazza che avrebbe dovuto restituire al Pianeta proprio il Flusso Vitale – altrimenti chiamato Lifestream.
Hikaru soffrì pubblicamente ancora per un paio di minuti, quindi fece estinguere la colonna di fuoco; Cid e Cloud la videro riapparire lentamente fra le ultime scintille e guardandola ora sembrava un'altra persona: aveva il viso scuro, un'espressione truce come Sephiroth nelle sue giornate peggiori e uno sguardo che incuteva timore solo a incrociarlo per caso.
La treccia dietro le sue spalle ora si muoveva minacciosa, agitata dall'aura di rancore e puro odio che le stava scorrendo nelle vene; Hikaru fece comparire silenziosamente una spada fiammeggiante diversa dalla Buster Sword nelle sue mani e avanzò minacciosamente. Spostandosi si accorse sia di Cid che di Cloud, riconoscendo in quest'ultimo l'artefice di quella tragica quanto disgraziata vicenda. Gli passò a dieci metri di distanza, ignorandolo completamente, tanto da far chiedere allo spadaccino che cosa avesse intenzione di fare, e si diresse verso il luogo dove qualcuno la stava aspettando. Cloud voleva inseguirla ma la lancia di Cid si frappose fra lui e la ragazza.

_Aspetta_ gli disse _Lasciala andare, se tieni alla pelle_

Mancavano ancora due giorni all'arrivo di Nova, per cui ora Hikaru aveva tutto il tempo per incontrare quello che sarebbe da lì a breve diventato il suo nuovo Maestro. In fondo ora non aveva più niente da perdere. Superò l'ingresso di Nibelheim e puntò diretta verso la Dimora ShinRa.


We've got to hold on, ready or not
You live for the fight
when that's all that you've got

(Bon Jovi, Livin' on a prayer)

Fine XXXIV episodio
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
epic_fail.jpg

... Like killing main chatacter's boyfriend... For a mistake.
 

Doomrider

Guerriero della Luce
La luce dei sogni

Una volta che il sentiero oscuro intraprendi, per sempre esso dominerà tuo destino​

Yoda

Hikaru era scomparsa dietro agli edifici di Nibelheim da un bel pezzo, quando Cloud si decise a oltrepassare la barriera messa da Cid e superò la Venus Gospel.

_Cid! Non posso più stare con le mani in mano! Devo… agire..!!_ esclamò, correndo nella direzione presa dalla ragazza

Cid colse l’occasione per accendersi una velocissima sigaretta, mentre commentava

_…cioè devi fare un’altra s*******a di dimensioni colossali_

Poi il pilota si fece animo e seguì Cloud, che ormai aveva raggiunto le porte di Nibelheim.
Hikaru nel frattempo era già entrata nella Dimora ShinRa e aveva raggiunto le stanza private degli antichi inquilini di quell’edificio. Aveva aperto anche un armadio, sentendo l’impulso irrefrenabile di cambiare look – nonché quello molto più fisiologico di… rispondere alle esigenze femminili.
Stava rovistando da almeno una decina di minuti, lanciando disordinatamente tutti i capi di vestiario che non la aggradavano –cioè quasi tutti- dove capitava; infine riuscì a trovare un completo, che sembrava più un’armatura che un vestito. Appena lo vide Hikaru si strappò di dosso i vestiti che indossava e la indossò più rapidamente possibile. Nelle prime fasi riuscì anche a sistemare le proprie parti intime, che richiedevano un cambio e continuavano a farsi sentire con fitte sporadiche al di sotto del diaframma.
Quando ebbe terminato il cambio, Hikaru chiuse violentemente l’anta dell’armadio, facendola quasi rompere, e si guardò nello specchio più vicino. Sebbene fosse incrinato, riusciva a vedersi abbastanza bene.
Ora la ragazza indossava un paio di spalline rigide rosse, lunghe ed affilate, con un orlo dorato che le faceva assomigliare a due ali; da lì partiva un lungo mantello che le arrivava fin sotto le ginocchia. Il corpetto era stretto e rosso acceso, come le spalline, con una grossa gemma ellissoidale proprio nel mezzo. Dal corpetto scendeva una minigonna rossa e bianca, con l’orlo dorato, sufficiente a malapena per coprire mezza coscia. Poi indossava un paio di eleganti stivali bianchi, con una grossa pietra analoga a quella del corpetto sul ginocchio.
Come ultima cosa Hikaru indossò nuovamente i guanti bianchi che Vincent e Barret le avevano portato e le avevano detto che erano di Tifa.
Quando Cloud finalmente la raggiunse Hikaru era arrivata a un passo dalla scalinata segreta che dava allo scantinato. La ragazza lo sentì e si fermò di colpo. Non si voltò neppure, con il suo nuovo lungo mantello che le copriva quasi interamente il corpo, però si rivolse ugualmente allo spadaccino di Nibelheim con un tono che non ammetteva repliche

_Vattene. Non costringermi ad ucciderti_

Cloud si fermò anche lui di colpo, anche perché non si aspettava una frase così aggressiva. Ripose la spada dietro le spalle e cercò la via della diplomazia

_…Hikaru.. ascol.._

La ragazza si voltò di scatto, fulminandolo con gli occhi

_Ti ho detto.. di andartene_

_Ma.. _

_VAI VIA!! _ ora Hikaru era circondata da potenti fiamme di rabbia e odio. Invocò la spada fiammeggiante in un nanosecondo e la fece arrivare a un millimetro dal volto di Cloud
Cloud strinse i denti, ma non poteva permettersi di cedere. Mantenne la posizione, anche se sentiva il calore delle fiamme già surriscaldare i suoi vestiti.

_NO, non vado via. Hikaru, io combatto per il Pianeta_

_PER IL PIANETA?!_ gridò lei, facendo intuire dall’intensificare delle fiamme che la rabbia stava diventando un accesso d’ira _Quindi uccidi gente innocente… hai ucciso Locke.. in nome.. DEL PIANETA?! _

_No_ rispose lo spadaccino _Senti, devi ascoltarmi. Non era mia intenzione.. è stato un incidente_

Hikaru gridò, facendo esplodere un’ondata di fuoco che annerì le pareti della stanza in cui si trovavano.

_Un incidente?! E cosa dovrei fare io adesso?! Perdonarti e fare finta di nulla?!!_

_In effetti…_ Cloud rispose istintivamente, senza pensare che avrebbe peggiorato soltanto le cose _..in effetti sì_

Fu la goccia che fece traboccare il vaso, già fin troppo pieno. Hikaru fu presa da un raptus di furia e saltò addosso al ragazzo di fronte a lui, dissolvendo la spada ma sempre con feroci fiamme che la circondavano.
Cloud venne sbilanciato e cadde contro il muro, facendo cadere la sua spada a terra; Hikaru lo prese a pugni più e più volte, gridando come un’ossessa e sfogando tutto il suo rancore. Le uniche due parole che riusciva a pronunciare erano cariche dello stesso sentimento che dichiaravano

_TI ODIO!! TI ODIO!! TI ODIO!!_

Cloud subì per i primi due minuti, ma quando il calore del fuoco intorno a lui divenne insopportabile non potè fare a meno che reagire. Afferrò di colpo il polso sinistro di Hikaru, il più fragile dopo che l’aveva rotto, e le girò il braccio dietro la schiena, immobilizzandolo. Quindi con la mano destra cercò di farsi spazio. La ragazza gridò ancora più forte, intensificando le fiamme e riuscendo a liberarsi dalla morsa; quindi gli mise le mani sul collo per strangolarlo, visto che non trovava metodo più efficace che le consentisse di porre fine al suo odio.
Cloud reagì di conseguenza, tirandole un forte calcio con entrambe le gambe nella pancia; la ragazza fu colpita nel punto più.. problematico in modo violentissimo che le tolse il fiato. Le fiamme si spensero sul colpo e lei venne sbattuta contro il caminetto segreto, che si aprì e per poco non cadde nella tromba delle scale a chiocciola interne.
Hikaru sbattè anche la testa, ma non perse i sensi; semplicemente le era passato il moto di furia e con esso buona parte delle energie. Rimase ferma immobile, mentre le disperate lacrime cominciavano a scorrere. Cloud si rialzò e recuperò il fiato dopo la lotta, dopodiché si accorse che la ragazza non stava solo singhiozzando, ma proprio parlando

_..io.. ti odio… ti odio…_

Cloud riprese la sua spada e la ripose dietro alle spalle, mentre Hikaru continuava a parlare, come da sola

_..ti odio.. hai distrutto l’unica cosa che mi rimaneva.. ora sono sola.. ti odio.. ti odio.._

Lo spadaccino di Nibelheim la guardò, ormai ridotta a una normale ragazza che piangeva per il suo amore perduto. Capì che non ci poteva fare assolutamente nulla, se non lasciarle il tempo che le serviva; si ricompose per quanto possibile e silenziosamente le voltò le spalle e uscì dalla stanza, tornando verso il centro del paese.
Hikaru rimase sola sul serio, piangendo pressochè disperatamente.



Dopo un paio d’ore abbondanti in cui non era riuscita a spostarsi di un millimetro, nonché a smettere di piangere, Hikaru alzò lo sguardo. Il dolore la stava tormentando da troppo tempo, adesso era giunto il momento di cercare di reagire; di certo non era facile, ma non poteva passare il resto dei suoi giorni ad annegare nelle lacrime.
Pensò a tutte le frasi che le erano state pronunciate da Locke, dagli Spiriti Guida, da suo nonno e da Barret; le venne in mente anche Rufus e i suoi uomini, Nanaki il Guardiano, Priscilla e gli altri che aveva incontrato nella sua avventura. Si ricordò del discorso che le aveva fatto Aeris, con tutta la storia del Pianeta dell’ultimo mezzo secolo. Ultimo fra tutti, le venne in mente anche Cait Sith e la sua previsione.

La tua fiamma vincerà il mondo. Ma il prezzo sarà la cenere

In effetti ora poteva dire di aver toccato il fondo, di cenere ne aveva quanta ne voleva. E probabilmente non era ancora finita: a breve avrebbe dovuto affrontare uno scontro mortale, quello con Nova, da cui solo una delle due contendenti sarebbe uscita viva.
Eppure Cait Sith aveva detto un’altra frase prima, che faceva ciò che anche tutti coloro che aveva avuto vicino fino a quel momento avevano cercato di fare: darle coraggio. Del resto suo nonno Cid e Locke avevano dato la vita per permetterle di arrivare fino a quel punto, non doveva permettere che i loro sacrifici fossero vani.
Un’altra frase che ricordava di essersi sentita dire molto spesso era

Abbraccia i tuoi sogni e difendi il tuo onore

A questo punto Hikaru comprese il motivo della sua debolezza: fino a quel momento non aveva capito quali erano i suoi sogni. Come avrebbe potuto difendere il suo onore senza conoscere ciò che la sua anima desiderava più ardentemente di qualsiasi cosa? Gli altri, tutta la gente che aveva incontrato sul suo cammino, sapevano il loro scopo e alla fine l’avevano raggiunto. Dovevano permetterle di andare avanti, in effetti era quello che erano riusciti a fare.
Aveva bisogno di uno scopo, ma ora stava cominciando a vederlo. Man mano che le si rivelava, Hikaru si rese conto di averlo sempre avuto: ciò che era nel cuore dalla sua nascita non poteva essere nascosto. Era proprio come aveva detto Aeris quando era al Cratere Nord.

Perdendo tutto, ha trovato il vero scopo che la spingerà a combattere. E non si fermerà fino a che non l’avrà raggiunto

Sì, ora lo sapeva. Aeris le aveva anche rivelato che lei era l’unica a sapere come riportare il Lifestream sul Pianeta, ma non era questo il suo vero obiettivo. E neppure la Terra Promessa. Quelli sarebbero stati solo effetti collaterali, sebbene di entità planetaria.
Hikaru si alzò dolorante dalla posizione in cui era rimasta dopo essere stata schiantata al muro dal calcio di Cloud; strinse i pugni e si asciugò le ultime tracce di lacrime ancora sui suoi occhi. Quindi affermò ad alta voce, dichiarando a se stessa

_Ora.. lo so. Mi batterò per riportare la Luce nel mondo!_
Una figura evanescente apparve dietro le sue spalle, nella tromba delle scale a chiocciola del passaggio segreto. Hikaru vide comparire prima la lunga lama della Masamune alla sua sinistra, poi sentì la voce di Sephiroth che la fece sobbalzare

_E così hai trovato il tuo sogno_

La ragazza si voltò, per una volta senza paura. Era fin troppo convinta di avere ragione, il suo cuore approvava al cento per cento ciò che aveva detto. Addirittura Hikaru rispose con un tono quasi di sfida, anche se ricordava quanto fosse pericoloso sfidare Sephiroth

_Sì, esatto. Ed è molto lontano da quello che volevi darmi tu_

L’angelo monoala scoppiò a ridere, veramente divertito da una frase così.. stupida

_Brava. In fondo come diceva il Capitano Lazard, i sogni impossibili sono i migliori_

_EHI!!_ esclamò Hikaru, ignara che una reazione simile l’aveva avuta anche Zack ai suoi tempi _Non è un sogno impossibile!_

Sephiroth le girò intorno, in modo da poterla vedere negli occhi. Teneva la Masamune sempre estratta, ma era puntata verso il pavimento.

_La più grande delle luci genera la più grande delle ombre. Ecco perché è impossibile. La luce da sola non potrà mai esistere_

_Co..cosa vuoi dire?_ Hikaru strinse i denti, perché non voleva cedere. Eppure il discorso di Sephiroth non faceva una piega.

_Senza violenza il tuo sogno non si realizzerà. E nello spargimento di sangue che farai, il tuo sogno sarà già fallito prima ancora di cominciare_

_La violenza.._ commentò Hikaru, chiudendo gli occhi per non essere costretta a guardare in faccia Sephiroth _Non è necessaria_

_Ah no? Hai appena ucciso una cinquantina di uomini, hai condannato tuo padre a morte e per poco non facevi fuori anche Cloud_ le ricordò il figlio di Jenova _Adesso stai cercando di prepararti per sconfiggere Nova, dove per ‘sconfiggere’ sai bene che si intende ‘eliminare’. Sei già intrappolata nella spirale di violenza, non puoi farci nulla_

Hikaru fece un passo indietro, fino a che non si trovò con le spalle al muro. Non sapeva cosa contrapporre al ragionamento di Sephiroth, che in effetti era più logico di quanto si poteva aspettare. La nemesi di Cloud però non era intenzionato a smettere, ma continuò

_Spazzerai via tutti quelli che stanno contro di te, questo è vero. Ma lo farai grazie alla violenza. E’ la tua natura: il fuoco non può che distruggere, così come tu non puoi fare altro che uccidere_

_No.. no!_ esclamò Hikaru, cercando di opporre quanta più resistenza possibile _Non ti voglio ascoltare. So chi sei e cosa hai fatto! So che mi vuoi usare per i tuoi piani, anche se non so quali siano.. ma non riuscirai a sfr.._

Una fitta di dolore alla pancia la costrinse a interrompersi, mentre una fiammata che lei non aveva evocato la investì, facendola gridare.

_Come vedi i tuoi poteri non sono d’accordo. Grazie all’odio che hai provato, i tuoi poteri sono già miei. La Materia Oscura che hai accettato sta riportandoti a me, come è giusto che sia_ affermò crudelmente Sephiroth, facendo apparire la semisfera che aveva cominciato ad essere assorbita in lei prima dell’intervento di Locke. Quindi il figlio di Jenova attivò la Materia, facendola dissolvere in fumo nerastro che venne assorbito dalla fiamma intorno a Hikaru
_..e ora il processo si completerà!_

La ragazza cadde in ginocchio, cercando di non respirare la nebbia nera che ora la avvolgeva completamente. Nonostante i suoi sforzi però sentiva che una nuova potenza, oscura e su cui lei non aveva nessun controllo, stava fluendo in lei e si stava impadronendo del suo corpo.

_E’ inutile opporsi. Il tuo odio ha distrutto le difese del tuo animo. Ora sei mia!_ esclamò Sephiroth, attendendo pazientemente che la Materia Oscura facesse il suo effetto _In fondo io sono un Antico, come la Madre prima di me. E’ giusto che tu riporti la mia legge_
Quattordici secondi dopo tutta la semisfera fu assorbita completamente nel corpo di Hikaru e la fiamma intorno a lei scomparve. La ragazza spalancò gli occhi di colpo, accorgendosi di essere tornata a respirare normalmente; il flusso oscuro che aveva sentito fino a quel momento scomparve, tanto che si chiese se Sephiroth avesse cambiato idea. Sembrava essere tornata padrona delle sue azioni e dei suoi poteri, ma l’espressione del figlio di Jenova davanti a lei non le comunicava buone notizie.
Sephiroth la guardò con aria di superiorità, come un mastro burattinaio guarda le sue creazioni; quindi iniziò a scomparire, non prima di aver congedato Hikaru con una frase terribile e agghiacciante al tempo stesso.

_Adesso vai… e porta la tua “luce” se vuoi. Ah ah ah!!_

Seguì una risata agghiacciante, che accompagnò la scomparsa di Sephiroth. Hikaru si rialzò in piedi, preoccupata per ciò che le era stato fatto. Provò a evocare la Buster Sword e le apparve subito, con una fiammata rossa. Fece un respiro profondo, cercando di convincersi di poter controllare ancora i suoi poteri; poi chiamò a gran voce Zack, il suo Spirito Guida, e Aeris, sperando di poterli fare apparire davanti a lei.
Sebbene non li poteva vedere sapeva che in qualche modo la stavano ascoltando, o almeno questa era la sua speranza. Afferrò con entrambe le mani la Buster Sword, la piantò nel terreno e giurò solennemente

_Riporterò la Luce in questo mondo. Questo è il mio sogno e la mia promessa. E la manterrò ad ogni costo!_

Fine XXXV episodio
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Fiamme di fenice

_Mi spieghi che @#ӣ stai aspettando?!_

Cid non capiva il comportamento di Cloud; e come tutte le cose che non capiva gli faceva venire il nervoso. Nervoso significava sigarette, e infatti c’era un cumulo di mozziconi già fumati che ormai era arrivato quasi all’altezza delle ginocchia.
Da parte sua lo spadaccino di Nibelheim era appoggiato allo steccato che delimitava il giardino della casa di Tifa, ignorando le continue e insistenti domande del pilota. Non sapeva neanche lui cosa stava aspettando, ma di certo non aveva la minima intenzione di rientrare nella Dimora ShinRa, anche se non riusciva a staccare gli occhi da quella dannata porta.
Cloud sapeva molto bene di averne combinata una di dimensioni epocali, per questo non riusciva a trovare un modo convincente per riuscire a instaurare un possibile discorso con Hikaru. Eppure era cruciale per la sua missione entrare in contatto con la ragazza e possibilmente affiancarla nel suo cammino.
Cid continuava a bestemmiare in malo modo, visto che non sapeva nulla dei mille e più pensieri che affollavano la mente di Cloud. La cosa che più gli stava sulle palle, per dirla come l’avrebbe detta lui, era che non solo lo spadaccino non voleva schiodarsi da quella posizione, ma che soprattutto gli impediva di entrare nella Dimora ShinRa e vedere sua nipote.

“Non è nell’umore per parlare” gli aveva detto

Una cosa sola accomunava Cloud e Cid in quel momento: entrambi non riuscivano a smettere di pensare a quella ragazza rinchiusa nella Dimora ShinRa.
Così, quando videro Hikaru uscire dalla porta e guardarsi intorno per trovare un posto dove dormire, entrambi sobbalzarono come travolti da uno sciame di vespe.

_@#£$& porco, ladro e anche inutile! E’ lei!!_ esclamò Cid, correndole incontro. Anche Cloud si mosse, ma molto più lentamente, perché era rallentato da seri dubbi su come la ragazza li avrebbe accolti. Hikaru non fece caso ai due che si stavano avvicinando a lei, perché era sovrappensiero e stava cercando di trovare un posto in cui riposare prima del fatidico giorno. Ormai mancavano solo ventiquattro ore alla sfida di Nova, non aveva molto tempo da perdere.
La ragazza si avvicinò alla porta di una casa che le sembrava mezza abbandonata, provò a bussare e visto che non rispondeva nessuno, aprì la porta. In effetti riuscì ad entrare e realizzò che non era mezza abbandonata: era completamente abbandonata.
Hikaru entrò completamente e chiuse la porta dietro di sè, bloccandola con il fermo che giaceva inutilizzato da anni. Cid si vide serrare l’entrata un secondo e mezzo prima che potesse farsi vedere da sua nipote; ne seguì la consueta serie di insulti e parole poco carine rivolte non tanto alla ragazza quanto alla… sfortuna.

_@£%°!! (%()&!!!! %&$@#è* !! $%&!!!!!!_

Cloud riuscì ad arrivare alla porta, affiancando il pilota che non poteva smettere di imprecare. Lo spadaccino stava giusto per intervenire sul suo amico e fargli smettere il flusso ininterrotto di blasfemie quando una voce femminile proveniente dall’interno si fece sentire

_Un attimo.. io conosco queste bestemmie.._

Il fermo venne rimosso rapidamente, tanto quanto l’apertura della porta. Hikaru si ritrovò faccia a faccia con suo nonno in modo così improvviso che non potè crederci. Spalancò gli occhi, nell’espressione più sorpresa che mai avrebbe potuto fare, e trattenne il fiato

_…_

_Porco @à£$, nipote!! Finalmente ti posso vedere, per quella @à£$%R di Jenova!! Beh, che c’è, non hai niente da dire?!_

Hikaru, che tutto si aspettava fuorchè quello, si lasciò andare in un grido e abbracciò forte Cid, lasciando che il mantello avvolgesse entrambi.

_NONNO..!!!!_

Cid ricambiò l’abbraccio, che trovò molto più vigoroso dei precedenti fino al punto di essere quasi stritolante. Sempre con la sigaretta in bocca il pilota esclamò

_Sì, anch’io sono molto molto felice di rivederti, cara!_
Sempre mantenendo il contatto molto serrato e gli occhi chiusi Hikaru fece la domanda che chiunque al suo posto avrebbe fatto, solo in modo leggermente più velato

_…sei.. sei veramente tu?_

_No, sono sua sorella. CERTO che sono io, che è*£$% credi?!_

Dal ‘ è*£$% ‘ Hikaru capì di stare veramente abbracciando suo nonno, così strinse ancora di più la presa. Non riusciva a crederci.. allora forse non era più così tanto sola come pensava di essere…
Riaprì gli occhi, guardando dietro le spalle di Cid senza però staccarsi da lui. Poteva vedere tutta Nibelheim da quella posizione, compreso anche il luogo dove il suo caccia si era schiantato. E fu proprio buttando l’occhio in quella direzione che la ragazza vide qualcosa di strano: sembrava un piccolo fuocherello, grande si e no come un barile incendiato, poco distante dal relitto.

_Cosa c’è là?!_ chiese, lasciando suo nonno

_Là dove?_ fu la risposta del pilota, mentre Cloud osservava gli eventi silenzioso senza intromettersi

_Là, dove.. c’è qualcosa che brucia!_

Hikaru corse istintivamente via, facendo naturalmente imprecare Cid che non aveva capito. Solo a quel punto, con la ragazza ormai alle porte di Nibelheim, Cloud tornò a far sentire la sua voce

_…c’è un fuoco strano là in fondo_ sancì _…se è vero quello che mi hai raccontato, cioè che Hikaru ti ha salvato la vita…_

_Eh, che c@#”o c’entra con quel falò?! Sarà la fusoliera che ha preso fuoco, che $/%& c’è di interessante da vedere?!_ esclamò Cid, accendendosi una sigaretta. Cloud si schiarì la voce, anche perché ciò che stava per dire rasentava l’impossibile

_…è solo un’ipotesi ma.. se le fiamme hanno avvolto te, salvandoti da un’esplosione.. è anche probabile che le stesse fiamme…_

_?!? Ti riferisci al ragazzo?!_ gridò Cid, che solo ora aveva cominciato a capire

_C’è solo un modo per saperlo_ affermò Cloud _Andiamo a vedere._

Hikaru era arrivata al caccia abbattuto in un paio di minuti, correndo come una matta; appena ebbe raggiunto il corpo di Locke, che lei aveva lasciato senza vita solo poche ore prima, il fuoco etereo intorno al ragazzo si spense.
Hikaru gli si avvicinò e gli mise una mano sopra il petto; quando si accorse che stava respirando, seppur flebilmente, sentì due tuffi al cuore, uno subito dopo l’altro. Lo chiamò a gran voce, con le lacrime agli occhi, esattamente come dieci ore prima.
Questa volta però le sue lacrime erano destinate ad essere pianto di gioia, non di dolore: Locke si spostò leggermente fra le braccia della ragazza e le rispose socchiudendo gli occhi.
Hikaru non poteva crederci e rimase senza fiato, proprio come Cid e Cloud quando arrivarono sul posto.

_Ma come diavolo ha fatto?!_ gridò Cid, facendosi scappare la sigaretta dalla bocca

_Non importa come. A quanto pare Hikaru ha salvato qualcun altro, oltre a te_ affermò Cloud a bassa voce _Però non è ancora finita_

_Cosa intendi dire?_ chiese la ragazza, per la prima volta rivolgendosi a Cloud come se niente fosse successo. Lo spadaccino incrociò le braccia e proseguì indicando Locke

_E’ vivo, ma le ferite che ha sono ancora gravi_ spiegò poi _Sarebbe meglio portarlo al riparo_

Non aveva ancora finito di parlare che una goccia di pioggia si ruppe su una spina dei suoi capelli; la prima goccia fu seguita da altre, sempre più velocemente. In dieci secondi Hikaru, Locke, Cloud e Cid finirono sotto una vera e propria tempesta tropicale; per fortuna si trattava solo di pioggia, ma era stata sufficiente per far esaurire il repertorio di bestemmie e linguaggio colorito del pilota. Tra le altre cose, riuscì anche a dire una frase di senso compiuto; anzi due.

_Dai, @#£$, che /)()$ stiamo aspettando?! Prendiamolo e portiamolo dove eravamo prima, no?!”_

Hikaru annuì e cercò di prendere in braccio Locke. Il peso del ragazzo era decisamente troppo per lei, tanto che per poco non le scivolava per terra. Subito Cloud la aiutò, seguito da Cid; i due sollevarono Locke e allontanarono la presa della ragazza

_Vai_ le disse poi suo nonno _Questo è un lavoro da uomini. Te aprici la porta_

Hikaru ringraziò con uno sguardo e corse verso l’edificio in cui era entrata. Dieci minuti dopo la porta si richiuse e il quartetto potè finalmente stare all’asciutto. Cloud e Cid portarono Locke nella sala principale, davanti a una specie di caminetto ormai inutilizzato da decenni. Il resto della casa non era arredata, c’erano solo le pareti e le porte in due delle cinque stanze che componevano l’appartamento. Il caminetto era in pietra e sembrava essere fuso con la muratura esterna, fornendo una possibile spiegazione di come fosse stato possibile farlo rimanere ancora presente nel vuoto totale dell’edificio.
Hikaru si fermò in piedi a braccia incrociate a guardare il ragazzo sdraiato per terra. La ragazza grondava acqua da tutte le parti, esattamente come i suoi compagni, e il suo lungo mantello fradicio le stava trasmettendo un freddo non indifferente; stava tremando in effetti, ma non si curava di questi dettagli. L’unica cosa a cui era interessata erano le condizioni di Locke, che se si fossero stabilizzate le avrebbero permesso di ricostruire il piccolo mondo che da quando era partita le aveva dato tutto l’appoggio di cui aveva bisogno.

_Senti nipote, non è che saresti così gentile da accendere quel *è$%& caminetto e farci asciugare?!_ chiese Cid poi, facendola quasi sobbalzare

_Eh? C..cosa?_ rispose lei, che era persa in pensieri di tutt’altro tipo

_Ti ho chiesto_ riprese il pilota, mostrando una relativa pazienza _Di muovere le tue gentili chiappette femminili e far apparire magicamente un fuocherello in quel @#£$$&issimo camino, così da poterci riscaldare tutti le palle. Ti è chiaro ora il concetto?_

Hikaru rimase un po’ interdetta; certe volte suo nonno riusciva perfino a superare se stesso come finezza, arrivando a stupirla ogni volta. Poi si diede una scrollata, spargendo acqua ovunque e si inginocchiò davanti al camino. Stese entrambe le braccia e mise le mani in avanti, come se stessero sollevando una sfera invisibile. Delle scintille scoppiettarono nell’aria umida fra le sue mani, quindi la ragazza allontanò le braccia, facendo ingrandire il nucleo di energia e trasformandolo in un vero e proprio fuoco. Una vistosa fiamma occupava ora il caminetto e la sua luce risplendeva negli occhi rossi di Hikaru, come il suo calore si diffuse presto in tutta la stanza.

_Ah, così si ragiona!_ esclamò Cid, mentre il rumore della pioggia scrosciante si faceva sentire al di là degli spessi vetri delle finestre _Adesso però dove @à£$ possiamo dormire?!_

Hikaru si voltò, dopo aver raggiunto la concentrazione sufficiente per mantenere autosufficiente la fiamma nel camino.

_Dovremmo.. trovare delle coperte_ affermò sicura, guardando Locke _E coprirlo_

Il suo interesse non era tanto nella sua stanchezza o nel soddisfare bisogni di suo nonno. L’unica cosa a cui riusciva a pensare era il ragazzo, che respirava sempre flebilmente sdraiato davanti al caminetto. La voce di Cloud si fece sentire, mentre il ragazzo entrava dalla porta con un cumulo di stoffa recuperato nelle due sale dotate di porta.

_Questo è tutto ciò che abbiamo_

_Basterà_ rispose Hikaru, prendendo buona parte delle coperte e preparando un comodo giaciglio; quindi con l’aiuto di Cid trasportò Locke sopra di esso. La ragazza prese altre due coperte e le fece scorrere delicatamente sopra il ferito, in modo da tenerlo al caldo come in un vero e proprio letto.
Cloud preparò altri tre supporti morbidi su cui dormire, sebbene meno comodi del primo per scarsità di coperte.

_Sono pronti, possiamo dormire_ disse poi

Cid non se lo fece ripetere due volte e si buttò sul “materasso” più vicino, cacciando una bestemmia. Cloud si sedette sul secondo, mentre Hikaru si era inginocchiata vicino a Locke e non sembrava avere la minima intenzione di dormire.
Lo guardava preoccupata, accarezzandogli dolcemente il viso e le fasciature d’emergenza che Cid gli aveva fatto mentre Hikaru accendeva il fuoco. Sembrava veramente in pessime condizioni, ma almeno era tornato a respirare. Rimase a osservarlo per minuti, forse ore, senza minimamente considerare il tempo che passava, alla tenue luce generata dal suo fuoco. La pioggia all’esterno non aveva ancora cessato di cadere violentemente, anche se senza tuoni, vento o altra manifestazione di tempesta. Nel frattempo però il sole era tramontato e la notte avanzata, rendendo ancora più necessario il fuoco nel caminetto, che continuava a brillare vivacemente.
Quando sentì la mano di Cloud appoggiarsi sulla spalla, Hikaru fece un salto.

_E’ tardi_ le disse _Forse dovresti dormire.._

Hikaru lo guardò, facendo incrociare per la prima volta i suoi occhi rossi con quelli blu scintillante di Cloud; aveva sempre gli occhi lucidi,ma il ragazzo di Nibelheim non vi vedeva più il rancore e l’odio che fino a poche ore prima aveva mostrato. Hikaru era palesemente stanca, stremata come al solito dagli eventi burrascosi della giornata, preoccupata per le condizioni di Locke ma in fondo felice. Felice di aver ritrovato le due persone più importanti della sua vita, che considerava morte ma che –grazie al suo stesso inconsapevole intervento- erano tornate ad essere presenti.
Il suo animo era così profondamente coinvolto da non farle notare lo stato del suo fisico: era in ginocchio, con i vestiti ancora completamente bagnati nonostante il fuoco, senza energie, con costanti dolori di causa ‘femminile’, gli occhi lucidi e stava pure tremando visibilmente. Cloud se ne era accorto da pochi minuti ed era proprio per quel motivo che le si era avvicinato.

_Sei stanchissima. Devi riposare_ le ripetè, poi le mise una mano sulla fronte e la trovò effettivamente bollente

_Mi sa che hai la febbre. Ti ci vuole riposo assoluto_

Hikaru fece segno di no con la testa, poi tornò a guardare Locke e infine disse ciò che stava pensando

_N..no… non posso dormire. Devo.. stargli vicino_

Cloud voleva ribadire il concetto, ma la ragazza lo guardò ancora negli occhi e gli disse

_Domani.. devo affrontare Nova. Non so se avrò.. un altro momento… come questo_

Hikaru abbracciò per quanto possibile Locke, poi Cloud la prese gentilmente per le spalle e la riportò davanti a lui.

_Ascolta, ci prenderemo cura noi di Locke. Adesso però devi dormire sul serio. A Nova penserò io, non ti devi preoccupare_

Hikaru si decise ad alzarsi in piedi, solo per scoprire che le girava la testa così tanto da impedirle il movimento senza un appoggio esterno, offertole prontamente da Cloud. Nonostante questo la ragazza insistette, quantomeno su un punto che lei riteneva fondamentale

_No. Nova vuole me, e basta. Non voglio che altri ci vadano di mezzo.. ancora_

Cloud la accompagnò al giaciglio e la fece sedere, per poco schiacciando la sua lunga treccia rossa.

_Hikaru.. Nova è troppo forte per te_ affermò poi _Sephiroth le ha consegnato la Materia Oscura_

_Materia.. Oscura?_ chiese Hikaru, lanciandogli uno sguardo interrogativo

_Sì. Adesso Nova è diventata pericolosa quasi quanto Sephiroth stesso. Non ce la farai a sconfiggerla, specialmente nel tuo stato_ Cloud cercò di essere il più convincente possibile, ma la risposta della ragazza ormai praticamente sdraiata non gli diede buone speranze.

_..che sia Nova.. o che sia Sephiroth.. non è importante_

Hikaru si lasciò andare, facendosi quasi subito conquistare dal sonno; fece appena in tempo a sancire il definitivo fallimento dell’opera persuasiva di Cloud.

_..in qualunque condizione io sia.. chiunque mi si pari davanti... affronterò il mio destino, a costo di combatterli entrambi.._

Cloud si rassegnò, anche perché Hikaru non dava più segni di essere sveglia. La coprì gentilmente con l’ultima coperta rimasta e le potè soltanto dire

_..buonanotte, Hikaru_

Fine XXXVI episodio
 
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