BahamutdiFF8__Girl
DON'T TOUCH MY CLOUD
Qua posto la mia prima fic dedicata al mio adorato Tidus spero vi piaccia
:>
La Rinascita di Tidus
Un giorno di inizio agosto decisi di andare in spiaggia molto presto,verso le sette e trenta del mattino. Presi le ciabatte,la maschera da sub, le creme solari,l'asciugamano e scesi in strada a passo spedito respirando l'aria fresca del mattino.
Arrivai in una spiaggia, chiamata dai locali la "spiaggetta del Bai" perchè si trova vicino all'omonimo ristorante, molto famoso; stesi il telo da mare sui sassi, posai la borsa e mi sedetti,cercando la posizione piu comoda da assumere su quelle pietre dure e scomode. Appena raggiunta una posizione comoda, mi fermai a guardare il mare dinnanzi a me e il sole che era ancora basso ma gia abbastanza caldo.
Improvvisamente scorsi una luce dietro lo scoglio accanto a me: una luce propria,calda e potente. Incuriosita mi alzai e mi diressi verso l'enorme masso, girai l'angolo e, d'un tratto,udii il pianto di un bimbo venire proprio da quella parte. Piu mi avvicinavo piu il pianto si faceva forte, sembrava quasi volesse attrarre la mia attenzione; la cosa buffa è che io ero l'unica a sentirlo,dato che poco lontano dei pescatori tiravano la propria barca in secca, ma nessuno di essi si mosse nonostante il pianto: semplicemente continuavano a trainare il gozzo e fare le loro faccende come se niente fosse.
Distolsi lo sguardo dai pescatori e vidi sulla battiggia un piccolo cesto di vimini, nel quale era avviluppato una soffice copertina di lana; qualcosa al suo interno si agitava. Sobbalzai. A quale orrenda persona verrebbe in mente di abbandonare un bambino - pensai; quando mi avvicinai a quel cesto per osservarlo, mi accorsi che non c'era nessuno. In effetti non vidi più nè il bambino nè il cestino. Qualcosa non quadrava,chinandomi verso il cesto scostai lentamente con dolcezza la copertina e.. vidi il maschietto piu bello che si fosse mai visto: aveva le mani piccine piccine, i piedini dentro a due calzettini a righe bianche e blu e un pigiamino azzurro come il plaid. Sul testino spiccavano dei bellissimi ciuffetti biondissimi e morbidi e quando aprì gli occhietti per poco non svenni. Erano di un azzurro intenso, vivace e brillante; era incredibile, aveva un'espressione molto familiare,ma non ero sicura che fosse proprio "lui"...sarebbe stato impossibile.
Il bambino mi guardò con un largo sorrisetto dolcissimo e ridacchiava; io non resistetti alla bellezza di quel bimbo, il mio lato materno faceva i salti di gioia,che quasi mi misi a piangere,lo presi teneramente tra le mie braccia e lo cullai avanti e indietro. Non sapevo chi ringraziare: il cielo o il Signore, per avermi mandato una creaturina cosi bella. Più lo guardavo più mi sembrava "lui".Quando il sole era alto nel cielo ero talmente presa da quel piccolo meraviglioso che avevo perso la cognizione del tempo. Mentre gli accarezzavo una guanciotta paffuta il bimbo iniziò a succhiarmi il dito mignolo. Io risi, ma allo stesso tempo capii che aveva fame; allora raccattai la borsa lasciando tutto il resto e corsi al bar della spiaggetta a chiedere un po di latte tiepido. La ragazza del bar spari dietro il bancone e tornò dopo un po' con un biberon con latte caldo e panna liquida; me lo porse e quando vide la bellezza del piccolo rimase di stucco cosi come le due e tre persone accanto a me. Diedi il latte al bimbo e bevve con molta avidità; gli si socchiudevano gli occhietti da quanto aveva fame.. era cosi tenero che lo baciai tante volte sulla piccola fronte e lui sembrava gioire di tante coccole.Lo portai a casa, erano le undici del mattino piu o meno, e mia mamma mi chiese dov'ero stata tutto questo tempo. "Ovviamente in spiaggia" le dissi; lei annuì, ma quando fece per andarsene notò il fagottino azzurro che si muoveva. Fece un salto e mi disse "cosa ti è venuto in mente di adottare un bambino!! ..o peggio.. di rapirlo!!".
Però, quando vide il piccolo che le sorrideva smise di parlare di botto, da tanto che era rimasta affascinata:era cosi bello che incantava tutti.
Il pomeriggio stesso andai a comprare con la mamma alcuni accessori per il bimbo perchè ormai....anche lei ormai lo voleva tenere.
Dopo cira tre ore di acquisti di vari oggetti, riassumibili come "oggettistica per bimbi", culla,carrozzina,passeggino, abitini azzurri e verdi, pannolini, etc. tornammo a casa. Appena fummo rincasate, il piccino si agitò nel vedermi e voleva farsi prendere in braccio. Mi resi conto che aveva dormito tre ore senza sosta....io lo presi posandogli una mano sotto al sederino perche non scivolasse ma cominciò a piangere appena lo toccai. Se l'era fatta addosso!! In fretta e furia misi parecchi stracci puliti sul tavolo della cucina dato che un fasciatoio non l'avevo piu da anni..presi un pannolone dalla busta della spesa strappando il sacchetto di nylon che lo avvolgeva. A quel punto mi accorsi che.. beh, non so cambiare pannolini!!
Allora intervenne mia mamma e mi fece vedere come si faceva, facevo il solletico al piccolo e lui rideva mentre disperatamente gli allacciavo gli strach; lo ricoprii con un pigiamino nuovo e pulito e me lo cullai tutto il tempo.
Quella sera mia mamma e mio padre uscirono a cena. Io rimasi col piccolo: non l'avrei lasciato per nulla al mondo. Poi dalla finestra, quando tutto fu silenzio e il piccino dormiva con il testino appoggiato sulla mia spalla, notai sul tetto della casa di fronte una figurina che fluttuava nell'aria e mi guardava attorniato da strane lucine colorate. Sembrava incappucciato.....
"oddio..." dissi quando vidi quella figura avvicinarsi un po' di più. Non riuscivo a crederci: era l'intercessore di Bahamut. Si, proprio lui, il bimbo col cappuccio viola arrivato non so come sulla Terra; e proprio a casa mia...ma dopo poco svanì cosi com'era apparso.
Sul mio volto si accese un sorriso radioso e felice capii che era tutto vero: il piccolo che avevo in braccio era proprio la reincarnazione del mio unico amore....era.. TIDUS !! ...non so come ne perchè, ma era arrivato a me. E ringraziai l’intercessore per almeno dieci minuti buoni da quando era scomparso…. subito prima di fare un voto: mi sarei presa cura di lui fino alla fine dei miei giorni.
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La Rinascita di Tidus
Un giorno di inizio agosto decisi di andare in spiaggia molto presto,verso le sette e trenta del mattino. Presi le ciabatte,la maschera da sub, le creme solari,l'asciugamano e scesi in strada a passo spedito respirando l'aria fresca del mattino.
Arrivai in una spiaggia, chiamata dai locali la "spiaggetta del Bai" perchè si trova vicino all'omonimo ristorante, molto famoso; stesi il telo da mare sui sassi, posai la borsa e mi sedetti,cercando la posizione piu comoda da assumere su quelle pietre dure e scomode. Appena raggiunta una posizione comoda, mi fermai a guardare il mare dinnanzi a me e il sole che era ancora basso ma gia abbastanza caldo.
Improvvisamente scorsi una luce dietro lo scoglio accanto a me: una luce propria,calda e potente. Incuriosita mi alzai e mi diressi verso l'enorme masso, girai l'angolo e, d'un tratto,udii il pianto di un bimbo venire proprio da quella parte. Piu mi avvicinavo piu il pianto si faceva forte, sembrava quasi volesse attrarre la mia attenzione; la cosa buffa è che io ero l'unica a sentirlo,dato che poco lontano dei pescatori tiravano la propria barca in secca, ma nessuno di essi si mosse nonostante il pianto: semplicemente continuavano a trainare il gozzo e fare le loro faccende come se niente fosse.
Distolsi lo sguardo dai pescatori e vidi sulla battiggia un piccolo cesto di vimini, nel quale era avviluppato una soffice copertina di lana; qualcosa al suo interno si agitava. Sobbalzai. A quale orrenda persona verrebbe in mente di abbandonare un bambino - pensai; quando mi avvicinai a quel cesto per osservarlo, mi accorsi che non c'era nessuno. In effetti non vidi più nè il bambino nè il cestino. Qualcosa non quadrava,chinandomi verso il cesto scostai lentamente con dolcezza la copertina e.. vidi il maschietto piu bello che si fosse mai visto: aveva le mani piccine piccine, i piedini dentro a due calzettini a righe bianche e blu e un pigiamino azzurro come il plaid. Sul testino spiccavano dei bellissimi ciuffetti biondissimi e morbidi e quando aprì gli occhietti per poco non svenni. Erano di un azzurro intenso, vivace e brillante; era incredibile, aveva un'espressione molto familiare,ma non ero sicura che fosse proprio "lui"...sarebbe stato impossibile.
Il bambino mi guardò con un largo sorrisetto dolcissimo e ridacchiava; io non resistetti alla bellezza di quel bimbo, il mio lato materno faceva i salti di gioia,che quasi mi misi a piangere,lo presi teneramente tra le mie braccia e lo cullai avanti e indietro. Non sapevo chi ringraziare: il cielo o il Signore, per avermi mandato una creaturina cosi bella. Più lo guardavo più mi sembrava "lui".Quando il sole era alto nel cielo ero talmente presa da quel piccolo meraviglioso che avevo perso la cognizione del tempo. Mentre gli accarezzavo una guanciotta paffuta il bimbo iniziò a succhiarmi il dito mignolo. Io risi, ma allo stesso tempo capii che aveva fame; allora raccattai la borsa lasciando tutto il resto e corsi al bar della spiaggetta a chiedere un po di latte tiepido. La ragazza del bar spari dietro il bancone e tornò dopo un po' con un biberon con latte caldo e panna liquida; me lo porse e quando vide la bellezza del piccolo rimase di stucco cosi come le due e tre persone accanto a me. Diedi il latte al bimbo e bevve con molta avidità; gli si socchiudevano gli occhietti da quanto aveva fame.. era cosi tenero che lo baciai tante volte sulla piccola fronte e lui sembrava gioire di tante coccole.Lo portai a casa, erano le undici del mattino piu o meno, e mia mamma mi chiese dov'ero stata tutto questo tempo. "Ovviamente in spiaggia" le dissi; lei annuì, ma quando fece per andarsene notò il fagottino azzurro che si muoveva. Fece un salto e mi disse "cosa ti è venuto in mente di adottare un bambino!! ..o peggio.. di rapirlo!!".
Però, quando vide il piccolo che le sorrideva smise di parlare di botto, da tanto che era rimasta affascinata:era cosi bello che incantava tutti.
Il pomeriggio stesso andai a comprare con la mamma alcuni accessori per il bimbo perchè ormai....anche lei ormai lo voleva tenere.
Dopo cira tre ore di acquisti di vari oggetti, riassumibili come "oggettistica per bimbi", culla,carrozzina,passeggino, abitini azzurri e verdi, pannolini, etc. tornammo a casa. Appena fummo rincasate, il piccino si agitò nel vedermi e voleva farsi prendere in braccio. Mi resi conto che aveva dormito tre ore senza sosta....io lo presi posandogli una mano sotto al sederino perche non scivolasse ma cominciò a piangere appena lo toccai. Se l'era fatta addosso!! In fretta e furia misi parecchi stracci puliti sul tavolo della cucina dato che un fasciatoio non l'avevo piu da anni..presi un pannolone dalla busta della spesa strappando il sacchetto di nylon che lo avvolgeva. A quel punto mi accorsi che.. beh, non so cambiare pannolini!!
Allora intervenne mia mamma e mi fece vedere come si faceva, facevo il solletico al piccolo e lui rideva mentre disperatamente gli allacciavo gli strach; lo ricoprii con un pigiamino nuovo e pulito e me lo cullai tutto il tempo.
Quella sera mia mamma e mio padre uscirono a cena. Io rimasi col piccolo: non l'avrei lasciato per nulla al mondo. Poi dalla finestra, quando tutto fu silenzio e il piccino dormiva con il testino appoggiato sulla mia spalla, notai sul tetto della casa di fronte una figurina che fluttuava nell'aria e mi guardava attorniato da strane lucine colorate. Sembrava incappucciato.....
"oddio..." dissi quando vidi quella figura avvicinarsi un po' di più. Non riuscivo a crederci: era l'intercessore di Bahamut. Si, proprio lui, il bimbo col cappuccio viola arrivato non so come sulla Terra; e proprio a casa mia...ma dopo poco svanì cosi com'era apparso.
Sul mio volto si accese un sorriso radioso e felice capii che era tutto vero: il piccolo che avevo in braccio era proprio la reincarnazione del mio unico amore....era.. TIDUS !! ...non so come ne perchè, ma era arrivato a me. E ringraziai l’intercessore per almeno dieci minuti buoni da quando era scomparso…. subito prima di fare un voto: mi sarei presa cura di lui fino alla fine dei miei giorni.
Brava, i miei complimenti!
