ROMA
Se le ragazze sognano di diventare veline con il nuovo gioco on line, i ragazzi con Gta (Grand Theft Auto), circa 70 milioni di copie vendute in tutto il mondo, simulano un’esistenza da criminali portando a termine missioni assegnate dal boss mafioso di appartenenza, scorrazzando per il traffico, rubando e rivendendo macchine per guadagnare soldi.
Solo videogiochi. Ma in Gta la violenza è decisamente esplicita: il sangue scorre a fiumi, non mancano scene di sesso, si bastonano prostitute con mazze da baseball rubando loro l’incasso. In Australia il gioco è stato vietato, mentre negli Stati Uniti un avvocato, tale Jack Thompson, convinto che Gta sia stata la causa scatenante di diversi omicidi commessi da adolescenti a partire dal 2003, ha più volte citato la casa produttrice Rockstar in giudizio. Anche Hillary Clinton si è espressa in merito e ha definito la serie Gta «un’epidemia silenziosa», ritenendola un gioco talmente pieno di «violenza e scene di sesso da rendere il lavoro dei genitori molto più duro».
Rule of Rose per Playstation 2, un titolo romantico per un videogioco grottesco. Jennifer viene rinchiusa dentro una bara, qualcuno vuole seppellirla viva. Nel colmo dell’orrore tra una tavola e l’altra del rudimentale feretro riesce a vedere chi sono i suoi aguzzini: non uomini, ma bambine come lei. Così inizia l’avventura horror della bambina ostaggio delle sue coetanee. Unico personaggio positivo e rassicurante del gioco è il suo grosso e adorato cane marrone che Jennifer, quasi subito, trova morto e appeso al soffitto di una stanza fatiscente.
Nella “classifica” dei giochi più violenti: Resident evil, Doom 3, Silent hill, Alone in the Dark, Condemned 2,Bloodshot, Dead Space, Dino Crisis 3, Manhunt 2. Infine, Postal 2, sviluppato dalla Running with Scissors, dove il giocatore può dar fuoco ai passanti e perfino utilizzare al posto di un normale silenziatore un gatto davanti al fucile. Ma sono tutti poca cosa in confronto a Rapelay.
A conquistare il titolo di videogioco più violento e immorale della storia è però sicuramente Rapelay. Scopo del gioco è stuprare la prima ragazza minorenne che il giocatore incontra, le sue due sorelle e, infine, anche la madre. La Illusion, società produttrice di Yokohama nel 2006 ha lanciato il videogioco, destinato al solo mercato nipponico.
Il videogame però, per qualche strano motivo, è riuscito a varcare i confini dell’Occidente e a finire sui siti internet Amazon e eBay, finché le proteste di associazioni e autorità in Usa e Regno Unito non sono riuscite a farlo bandire dai due siti Web.
Dopo Rapelay, Bully della Rockstargame il videogioco scandalo nel 2005 a paragone sembra una bella favola: il giocatore deve tenere testa ai bulli della scuola mentre viene tormentato dai suoi professori, potrà giocare scherzi ai compagni più malvagi e conquistare le ragazze più carine. Lo stesso per Carmageddon, scandalo nel 1997, in cui il giocatore a bordo della propria automobile doveva “solO” investire tutti i pedoni che incontrava sul suo cammino. Il videogame fu addirittura esaminato dal parlamento italiano, che ne fece ritirare in un primo tempo tutte le copie.
fonte: lastampa.it