Oplà, appena finito in difficoltà media (alla faccia di Knuckle :>) usando sia Thomas che Ray alternati.
Si non c'è che dire, davvero un bel gioco di cui fatico a trovarne i difetti.
La trama è molto ben costruita anche sotto un profilo storico (per quanto poco vien trattata la storia in questo gioco), che prende il giocatore sin da subito con il classico cliché di anticipare la fine per poi iniziare un lungo flashback (la parte giocata, ovvero) e lo accompagna con varie vicissitudini lungo tutto il gioco, fino al gran finale in cui non mancherà il susseguirsi di svariati colpi di scena. I personaggi principali così come anche i loro diretti antagonisti godono tutti di una discreta caratterizzazione, peccano un po' per i doppiaggi: alcune voci son a tema, mentre altre, compresa quella di Thomas, le ho trovate un po' inusuali per timbro all'ambientazione. Non mi è piaciuta poi più di tanto la figura del prete, non tanto per il suo ruolo nella trama (il più importante) né perché è effettivamente un prete, quanto per l'aspetto... sembra un ragazzino uscito dalla nostra epoca piuttosto che dal selvaggio ovest. Tutto sommato comunque, questo gioco ha una trama che non sfigurerebbe certo se fosse stata messa in celluloide, ed anzi, rispetto ad alcune produzioni Hollywoodiane sul west gli è pure superiore.
Inoltre, per ragion di trama, il giocatore sarà portato a muoversi in svariati ambienti, tutti propri del West dell'800 ma non per questo simili: si va dalle praterie dell'Arizona fino ai monti Navajo, si combatterà nelle trincee della guerra di secessione, tra i canyon della frontiera fino alla più classica delle ghost-town. Inoltre, tutti questi luoghi, seppur “incanalati” in un percorso da seguire, non mancheranno di offrire una buona libertà d'azione al giocatore, dovuta anche al fatto che giocare con uno o l'altro fratello porterà abbastanza differenze nel gameplay.
Proprio questo è molto buono: seppur non siano tantissime le armi (potremmo scegliere tra 5-6 tipi di pistola, e circa 4 fucili tra doppie canne e carabine) ed alcune sono ad esclusiva solamente di uno dei due fratelli (coltelli, lazo e arco per Thomas; doppia pistola, dinamite e gatling per Ray) diverte quanto basta, arricchito dalla possibilità di trovar la stessa arma con un grado di usura minore e dalla modalità “concentrazione”, diversa tra i due fratelli, che permette di sbarazzarsi di un gran numero di nemici in poco tempo. Oltre che ovviamente dall'approccio che daremo al gioco scegliendo un fratello anziché l'altro: con Thomas si avranno connotati stealth mentre con Ray più sul “vai avanti e rompi culi”. Anche i duelli son ben fatti, ricalcano bene la tensione che si potrebbe provare nel sostenerne uno, e il grado di difficoltà di questi non fa che renderli più belli da fare. L'unica è che son davvero troppo prevedibili, e purtroppo quasi ogni missione si concluderà con uno di questi, anche quando è nettamente anormale che lo sfidante chieda un duello in determinate condizioni e ancor più che questo venga accettato: è stupido veder uno dei due fratelli dar l'ok per il faccia a faccia dopo che il nemico vi ha mandato contro 50 uomini armati, vi ha tirato dinamite, vi ha presi a cannonate ed infine tentato di crivellarvi con una gatling. A quel punto qualsiasi persona di buon senso gli metterebbe una palla tra gli occhi senza pensarci due volte e senza dargli sopratutto l'ultima possibilità di scavarvi la fossa.
La grafica si mantiene su alti livelli, è uno spettacolo veder certi paesaggi e le animazioni son ben realizzate: vi capiterà pure di veder volare i cappelli nemici se la vostra mira non è stata troppo precisa nel colpirli la testa. Anche i personaggi son ben realizzati, specie gli indiani, che come in tutti gli stereotipi del genere son cattivi, silenziosi, e vi accorgerete di loro solo quando le frecce saetteranno sopra la vostra nuca.
Il sonoro è buono, ma mi sarei aspettato una cura maggiore. Sebbene le melodie siano tutte consone all'ambiente, nessuna rimane in testa. La campana in ogni cavolo di duello, pure se si svolge in una miniera sperduta, poi non la sopporto: in alcuni duelli ci sta di brutto, come quello contro lo sceriffo o quello in paese, ma in altri stona e non poco. Sarebbe stato meglio una voce esterna che grida “via” oppure chessò, un canto di un uccello, a seconda del luogo in cui si trova. Non lo so, a me sentir campane in ogni dove mi sa molto di western trash.
Buona anche la longevità: 4 livelli di difficoltà e due personaggi da usare, oltre ad un elevato numero di segreti da scoprire esplorando, ce n'è abbastanza per rigiocarlo almeno due volte, se vi è piaciuto. Più il multiplayer. Inoltre son presenti anche delle missioni secondarie, nulla di speciale, vi verrà richiesto di catturare qualche malvivente o scortare dei lavoratori in un cantiere, tutte o quasi terminanti col solito duello, hanno il difetto di esser poche e veloci da finire però: solo 6.
Tutto sommato questo titolo mi ha preso davvero tanto, non sono un grande amante degli FPS ma lo sono del genere Western (a proposito, non ci sarebbe stata male un classico cliché come una partita a poker lol) e sotto questo aspetto Bound in Blood non lascia davvero amaro in bocca. Specie contando che i giochi dedicati a questo periodo storico son stranamente davvero pochi (rispetto alla mole di film e romanzi), e ancor meno son quelli validi. 8/8,5.
Ora tento di finirlo solo con Thomas a "difficile", speriamo bene