Sinceramente a me non fa tanto ridere l'iniziativa del Codacons in sè, che diciamocelo francamente, sarebbe stato strano se non fosse venuta fuori visto il paese in cui viviamo.
Ciò che mi allibisce è questo:
I produttori del gioco hanno rispettato le normative europee sulle indicazioni all'uso, pubblicando GTA IV con il marchio PEGI che ne sconsiglia l'uso al di sotto dei 18 anni, eppure secondo il Codacons proprio questo dimostra il rischio psicologico: "è stato evidenziato anche dagli stessi produttori del gioco i quali, sulla confezione, hanno apposto il marchio PEGI che sconsiglia Grand Theft Auto IV ai minori di 18 anni, evidenziando come all'interno del videogame vi siano scene di violenza, sessualmente esplicite ed un linguaggio decisamente volgare".
(fonte: http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2293600 )
Cioè, io produttore di videogames, più che rispettare le normative, più che dirti che questo gioco è "sconsigliato ai minori di 18 anni" che devo fare?
A questo punto mi chiedo perché il Codacons non se la prenda con la pornografia e con la vendita di alcolici. Ah già, perché muovono l'economia del paese.
E' sempre il solito discorso: se un genitore è talmente superficiale da fregarsene di ciò che compra e gioca/guarda/legge suo figlio (tra l'altro io quand'ero minorenne col fischio che avevo 120mila lire da buttare in un videogioco così, a ufo), vanno a demonizzare chi ha realizzato il prodotto,
nonostante sia esplicitamente scritto che è sconsigliato a un minorenne, e non il genitore menefreghista.
E' assurdo. Così come è assurdo che dicano "ah, ma se hai applicato il bollino allora vuol dire che è vero che ci sono scene non adatte a minorenni!" eccerto, ho seguito la normativa! Se non l'applicavo, mi venivi a far le pulci perché non l'avevo messo!
Mah..