Varie Final Fantasy XII-2

squall&bashthebest

let's rock baby
avevo in mente di realizzare già da un po' questa FAN FIC, ma non avevo mai tempo. ora voglio provarci:)
come da titolo vorrei provare a scrivere un seguito di Final Fantasy XII.
è la prima volta che scrivo qualcosa quindi non siate troppo duri con me ok;)

Prologo: I fratelli​

Questa storia non narra le vicende di eroi o cavalieri, narra di un gruppo di fuori legge che creeranno moltissimi problemi a chiunque gli capiti a tiro o incroci la loro strada.
Un gruppo che nessuno avrebbe mai sognato di vedere così unito, tanto erano diversi i componenti che lo formavano, ma allo stesso tempo si capiva che il legame di quel gruppo era talmente forte da essere difficile da spezzare.
Tutta la loro storia si vede svolgere in un epoca buia, dove la guerra è accesa e le fazioni avversarie sono pronte ad uccidersi le une con le altre, senza avere un briciolo di scrupolo, ne di compassione.
Una guerra tremenda tra due razze che si erano sempre accettate e si erano sempre sostenute a vicenda, ma che, per motivi non chiari agli occhi di tutti, iniziarono a combattersi.
La storia di questi fuorilegge inizia prima ancora della guerra, in una fredda notte buia di un deserto. Un uomo, coperto completamente da un mantello nero e dall'aspetto un po' sovrappeso , si avvicina ad una tenda di nomadi da cui sente provenire i lamenti di un bambino neonato e vede le ombre dei genitori che cercano di calmarlo restandogli vicino e sussurrandogli parole dolci piene di amore . Vedendo la scena di quella famiglia felice, l'uomo non si sentì più sicuro di quel che doveva fare, ma, dopo aver ripreso un po' di autocontrollo, decise di agire. Dal suo mantello estrasse una culla che gli donava quell'aspetto da sovrappeso rivelando che, in realtà, doveva essere un uomo molto magro con una muscolatura rasente la perfezione. Dentro la culla un neonato, con degli splendidi occhi azzurri e un ciondolo splendente che, però, non aveva alcun valore.
Lo lasciò vicino all'entrata della tenda e fece del rumore per attirare l'attenzione dei nomadi, per poi fuggire tra le dune del deserto. La famiglia corse fuori e videro solo l'ombra del mantello che spariva nel deserto e subito dopo notarono la presenza di quei due splendidi occhi azzurri che ricordavano molto due zaffiri che li osservavano. La famiglia prese una decisione istantanea non appena videro il neonato: lo avrebbero tenuto con se e lo avrebbero cresciuto come loro figlio.

Sedici anni dopo​

Dalla tenda usci un ragazzo di pessimo umore con un'aria assonnata da chi si è appena svegliato per colpa di qualche rumore molesto ed, in effetti, era proprio andata così. Non appena riuscì ad aprire completamente gli occhi inizio ad urlare chiamando qualcuno. Da dietro due tende comparve un altro ragazzo che aveva lo stesso fisico, ma con due occhi azzurri che risplendevano alla luce del sole. Questo inizio subito a parlare, ridendo:
-Quante storie fai fratello, cosa ti è successo, ti è entrato un kyactus nel letto per caso?
-No Jaster, non mi sono ritrovato con un kyactus nel letto, ma mi sono svegliato sentendo qualcuno menare fendenti ad ogni cosa che gli capitasse a tiro. Lo sai che non voglio essere svegliato da te mentre ti alleni.
Jaster, se non si è ancora capito, è il bambino trovato dalla famiglia nomade sedici anni prima e l'altro ragazzo che gli urla dietro è suo fratello Dimtel. Sono cresciuti insieme come due fratelli, anche se non avevano legami di sangue, ed erano sempre in competizione, ma, sotto sotto, nessuno dei due avrebbe mai permesso che qualcuno li separasse.
Da dentro la tenda uscirono le dolci parole di una donna che invitava i due fratelli a rientrare nella tenda. Invitare come modo di dire perchè la frase era più un: VOI DUE RIENTRATE O VI AMMAZZO. Jaster e Dimtel obbedirono all'istante e rientrarono dentro la tenda.
A chiamarli era stata una donna dai lunghi capelli neri che aveva due occhi di un nero talmente scuro da sembrare essere fatti ti oscurità pura. Il suo corpo sembrava quello di una giovane ragazza di vent'anni con un seno prosperoso e un corpo da fare invidia ad una viera, anche se i tratti del viso rivelavano la sua vera età sulla quarantina. Non appena i due furono entrati la madre gli guardò dritti negli occhi e iniziò a rimproverarli.
-Ma voi non fate altro che litigare?! Guardate che ci sono diversi lavori da svolgere. Dimtel tu devi andare all'oasi a prendere l'acqua che l'abbiamo finita, mentre tu, Jaster, devi dirigerti a Rabanastre per procurarti i soldi e comprare del cibo.
I due fecero cenno di aver capito i loro obbiettivi e uscirono dalla tenda.
Appena fuori Dimtel disse -L'oasi si trova a metà strada tra casa e Rabanastre, faremo metà della strada assieme- e li concluse di parlare facendo capire a Jaster che non voleva sentire repliche.
I due presero in mano tutto l'equipaggiamento utile e partirono.
I nostri due fratelli erano molto diversi tra loro, non solo nel carattere, uno scherzoso e l'altro brontolone, ma anche nello stile di combattimento. Jaster prediligeva le spade ed i pugnali, mentre Dimtel usava spesso e volentieri la sua magia nera, ma portando sempre con se un arco con cui non sbagliava un colpo. Dopo un po' di tempo che camminavano tra le dune Jaster decise di attaccare discorso per non farsi tutto il viaggio in un silenzio di tomba
-certo che si vede proprio che tu sei il figlio legittimo della mamma- disse sorridendo -avete gli stessi occhi neri e profondi e lo stesso modo di parlare, mentre io ho i miei occhi azzurri che sono completamente diversi-.
Per tutta risposta Dimtel fece un cenno con la testa e subito dopo un grugnito. Jaster capì subito che il grugnito non era rivolto verso di lui, ma verso un gruppo di mostri che si trovavano attorno all'oasi. I mostri erano principalmente dei lupi con qualche kyactus non proprio socievole.
Non appena i mostri li videro attaccarono in gruppo, ma non sapevano a cosa andavano incontro. Dimtel si vide arrivare un paio di kyactus seguiti da una decina di lupi che, per tutta risposta, respinse con un unico Fire facendoli morire ustionati, mentre Jaster si era buttato in mezzo ad un gruppo di lupi menando fendenti con la sua spada e, ad ogni colpo uccidendone uno.
Fecero piazza pulita dei mostri in meno di cinque minuti e iniziarono a raccogliere oggetti utili dalle loro carcasse. Subito dopo aver finito questa operazione Dimtel disse:
-Io ho trenta lupi e cinque kyactus, tu?
-Io ho trentun lupi i due kyactus, maledizione. Ha vinto tu- rispose ridendo il fratello.
Dimtel si fermò all'oasi, mentre Jaster proseguì verso la sua destinazione. Non appena la vide da lontano sentì che era arrivato il momento di tirarsi su le maniche e di iniziare a lavorare come piaceva a lui. Dopo tutto lui era li per procurarsi dei soldi per poi usarli per comprare del cibo e lui conosceva un solo modo per procurarsi i soldi: rubando.
 

Shawn 86

King Roger
Per ora la tua storia promette meglio di quella del 12 :D quindi aspetto di vedere come andrà l'eventuale furto :)
 

Leon90...

Active Member
E' un buon inizio per la tua Fic, sono curioso di vedere come prosegue^^

P.S: Mi hanno sorpreso le tue descrizioni:D
 

squall&bashthebest

let's rock baby
in questa parte ho inserito delle parti di storia che possono risultare noiose e lunghe, ma che serviranno per la trama (notare che ho scritto anche in fretta e furia). come al solito non siate duri con me ok;)

un mantello bianco​
Qualcosa di inatteso cambiò completamente la felicità di Jaster in una tristezza profonda.
Appena arrivato a Rabanastre si accorse che non c'era anima viva, ad eccezione di qualche moguri e di qualche Seeq che stava oziando all'ombra della porta est. Rapinare i Seeq fu un giochetto da nulla per lui, ma non riuscì comunque a racimolare una cifra sufficiente per fare tutte le spese che doveva fare. Decise di scoprire come mai la città fosse deserta e non ci mise molto a comprenderne la ragione: subito dopo aver passato la porta est si vide una muraglia umana erigersi difronte a lui e, subito dopo di essa, vide il passaggio di molti soldati dell'esercito di Rabanastre. -Probabilmente si dirigeranno alle Falde- disse tra se Jaster. Per chi non lo sapesse le Falde sono gli unici sentieri che mettevano in comunicazione la razza umana con quella sottostante. Questa razza era definita in molti modi in diversi libri di storia, ma durante quel periodo la gente preferiva chiamarla “razza demoniaca”, poiché il loro aspetto e le loro abilità ricordavano molto i miti dei demoni. I demoni erano apparsi subito dopo la caduta di Vayne, precisamente vicino a dove era atterrata la Bahamut. L'enorme aeronave aveva aperto una Falda e mentre gli scienziati ne stavano studiando l'origine ecco che iniziarono ad apparire i primi demoni. I demoni, a dispetto delle leggende, erano pacifici e socievoli e fecero molto per le razze di Ivalice, ma da un po' di tempo a questa parte era scoppiata una guerra tra Rabanastre ed i demoni e da allora le uniche volte che i demoni salivano in superficie era per combattere e mai per aiutare.
Mentre Jaster rifletteva su tutto questo notò che qualcuno vestito solo di un mantello bianco, con dei lunghi capelli biondi se ne stava dietro la folla a guardare le tasche dei presenti, invece dei soldati e che gli stava rubando il lavoro, il che è il colmo per lui, essendo un ladro. Decise che doveva, in qualche modo, fermare la concorrenza, ma proprio in quel momento le grida dei presenti presero di soprassalto i due ladri. Un coro di voci iniziò e Jaster riuscì a malapena a capire le parole “viva” e “re”. Si girò verso i soldati e capì immediatamente cosa significavano quelle parole. Stava arrivando, in sella ad un chocobo perfettamente adornato, il regnante di Rabanastre conosciuto con il nome di Re Rosemburg, ex militare dell'esercito, ex traditore della patria ed ex giudice Magister di Archadia, non che ex guardia del corpo del ormai morto Re Larsa di Archadia, ucciso da una malattia incurabile apparsa con i demoni. Sposatosi con la regina Ashelia B'nargin Dalmasca con cui ha avuto una figlia. Jaster era sorpreso di poter vedere il regnante di Rabanastre, ma si ricordò che aveva qualcosa da fare. Si girò poco prima di vedere il mantello bianco sparire in mezzo alla folla, ma riuscì ad identificarlo senza problemi. Iniziò un inseguimento per tutta Rabanastre tra continui svoltare tra vicoli e strade secondarie per evitare di finire in mezzo ai soldati che li avrebbero arrestati non appena li avessero notati. Riuscì ad inseguire il ladro bianco fino ai bassifondi e nei canali di garamsythe, ma ne perse le traccie cicino ad una scala che non aveva mai visto, anche se conosceva i canali da cima a fondo, o almeno così credeva. Si sentì comunque felice nel vedere che il ladro bianco aveva lasciato il bottino proprio all'inizio della scalinata; lo prese e se ne andò via con un bel gruzzolo.
Uscì dai canali e si diresse verso l'area dei negozzi. Doveva comprare diversi oggetti quindi si diresse da Migelo per fare scorta. Appena entrato sentì una voce femminile chiamarlo dal bancone, salutandolo in modo molto allegro. La donna che gestiva il negozio era alta con delle bellissime trecce bionde e un vestito bianco con una scollatura non esagerata, ma che riusciva ad ammaliare i clienti di sesso maschile. E pensare che fino a qualche anno prima molti avrebbero detto che un abito simile sarebbe strato sprecato su di lei. Jaster contraccambiò il saluto e si diresse al bancone.
-Cosa ti paga oggi Rabanastre?- chiese la donna -Il solito, Penelo. Devo fare solo rifornimento di viveri- rispose sorridendo Jaster. Penelo non ci mise molto a prendere quel che serviva e preparò subito il conto: 10.000 guil.
-Un po' esagerato, non credi?- chiese Jaster -di solito mi fai pagare 8.000 guil-
per tutta risposta Penelo fece una risatina e disse -Se non ti va di pagare 10.000 guil di tua spontanea volontà te ne dovrò prendere 20.000 con la forza. E poi vedo che ne hai molti di più del solito, quindi non fare storie-
Jaster non se lo fece ripetere due volte e pagò. Sapeva perfettamente che Penelo lo avrebbe potuto derubare senza nessun problema, quindi era meglio evitare. Uscì salutando e si diresse verso il deserto per ritrovare suo fratello e tornare a casa. Mentre camminava non faceva altro che pensare a quel ladro bianco che si era fatto sfuggire e anche a quella strana scalinata nei canali che non aveva mai visto. I suoi pensieri vennero rotti dal saluto del fratello che lo stava chiamando dall'oasi poco distante da lui. Lo raggiunse e si incamminarono verso casa, parlando di tutto quel che avevano fatto durante il giorno.
 

daffodill

Aurora Execution!
Bella parte ^^
Io non l'ho trovata affatto noiosa. Comunque vedo che l'idea di far diventare Basch re spopola XD
Però si poteva ricordare della povero Penelo e offrirgli un lavoro migliore di commessa.
Comunque sia, complimenti ^^
 

Leon90...

Active Member
Parte direi più intrigante che noiosa:D

Poi...stavo ascoltando qualche musica di Saiyuki mentre leggevo e devo dire che ci stava bene.
 

squall&bashthebest

let's rock baby
nuova parte:)

Il Sigillo e la chiave

Molto tempo prima​

-Devo sbrigarmi o farò tardi- diceva tra se e se il demone che correva per gli anfratti della caverna -Se non arrivo subito non farò mai in tempo a salvarla-.
Lui correva più veloce che poteva, ma sentiva già da lontano che le guardie demoniache stavano arrivando e che ben presto sarebbero giunti al nascondiglio. Prese diverse scorciatoie e riuscì a precederli arrivando ad una porta nascosta nella roccia e vi entrò. Ad accoglierlo c'era una donna bellissima dal volto delicato, ma che esprimeva forza e determinazione. Era vestita di bianco, con un paio di ali dorate che risplendevano alla tenue luce delle lanterne appese alle pareti per fare un po' di luce ed in grembo una bambina.
-Stanno arrivando, vero?- chiese la donna stringendo a se la piccola e per tutta risposta il demone non fece altro che girarsi di scatto verso la porta da cui era entrato sentendo i graffi sulla porta.
-Non c'è più tempo- disse -Dobbiamo andarcene ed al più presto-.
La porta iniziò a cedere e iniziarono ad apparire diversi artigli neri che si infilavano tra le fessure che si erano create per poi ritirarsi con dei ruggiti di dolore.
-Tu devi andare e portare via la piccola, io riuscirò a trattenerli, dopo tutto i demoni non sopportano la mia magia sacra- disse la donna mentre allungava il braccio verso la porta, generando una barriera che teneva lontane le guardie. -Ma non puoi andare avanti in eterno. Prima o poi riusciranno ad entrare e ti uccideranno- rispose il demone con le lacrime agli occhi.
-Non preoccuparti per me. Pensa alla bambina e portala in salvo. Lei non merita di morire- disse sorridendo la donna. Il demone non se lo fece ripetere due volte e prese la bambina e si avvicino ad una pietra che riuscì a spostare a fatica, mostrando un passaggio che portava fuori alla caverna.
Iniziò la sua fuga e prima di uscire si voltò indietro e riuscì solo a vedere una enorme massa nera che si avvinghiava alle belli vesti bianche e alle povere ali che sparirono un attimo dopo risucchiate dalla massa nera. Con le lacrime agli occhi uscì ed iniziò a correre sotto la pioccia. Corse per un lungo tragitto, eliminando ogni ostacolo che gli si parava d'avanti, fino a quando non si ritrovò con un un demone difronte a lui. Era alto e possente come una roccia, i muscoli scolpiti e con uno sguardo minaccioso che metteva soggezione ogni cosa lo guardasse. Si avvicinò, ma l'altro demone subito gli ruggì dietro.
-Non ti avvicinare. Non la ucciderai-.
-Non ti sembra di aver già sofferto abbastanza Dylan. Smettila di combattere. Sai bene che quella bambina non dovrebbe esistere, eppure ti ostini a proteggerla-
Dylan non si fece scoraggiare e urlò -Tu mi fai soffrire, tu hai ordinato questa caccia e non farò mai quello che chiedi-
-Io sono il tuo Re Dylan. Quella bambina è nata da sangue troppo diverso per poter coesistere in un unico essere. Dammi la bambina e mettiamo un punto a questa storia-.
Dylan rimase fermo ed in silenzio per qualche secondo, ma poi decise che doveva proteggere la bambina e decise di scappare. Fece uno scatto, ma dopo pochi metri venne colpito in mezzo alle scapole da una freccia, che lo fece cadere in una pozzanghera che prese immediatamente il colore del sangue.
Dylan capì che sarebbe morto di li a poco e decise di fare un ultimo gesto per salvare la piccola.
Iniziò a recitare un incantesimo che ricoprì la bambina da una luce bianca e tenue. Con le sue ultime forze Dylan pronunciò le sue ultime parole -Con questa magia nessun demone o umano o divinità potrà ucciderti. Vivi per sempre, figlia mia-. Cadde nel braccio della morte subito dopo.
Nel frattempo si erano avvicinate tre figure. La prima era il demone che aveva bloccato il passo a Dylan, la seconda era un uomo con un arco in mano, mentre la terza era un essere maestoso con due ali dorate. Tutti e tre si avvicinarono alla bimba, ma capirono subito quel che era successo e si infuriarono come non mai.
-Maledizzione- urlava l'arciere -Ha fatto un incantesimo per proteggerla e ora non possiamo toccarla-. L'uomo con le ali chiese se era possibile spezzare l'incantesimo, ma il demone scosse subito il capo.
-Solo una creatura di sangue umano, demoniaco e divino potrebbe spezzare l'incantesimo ed eliminare questa bambina, ma non esiste nessun essere vivente che abbia questa caratteristica. L'unica cosa che possiamo fare è creare un sigillo che lei non sia in grado di spezzare dove contenerla.- rispose il demone.
-Potremmo crearlo noi questo sigillo. Dopo tutto siamo i rispettivi signori delle tre razze- disse la divinità. Il demone e l'uomo fecero un cenno d'intesa. Si diressero ad un castello e la portarono all'interno ed iniziarono il rituale per sigillare la bambina.
-Tutte le creature possono entrare e uscire da questo castello, ma lei è l'unica che non può lasciarlo. L'unico modo per spezzare questo sigillo è usare la chiave delle porte del castello, oppure la potenza di un essere che possieda il sangue delle nostre tre razze nel suo essere-.
Il rituale riuscì alla perfezione ed il castello venne sigillato. Per precauzione venne pure schermato da una magia che lo rese invisibile agli occhi di ogni essere vivente.
La divinità prese la chiave del castello e la spezzò in due parti e consegnò le due parti ai due compagni.
-Proteggete questi oggetti e non dovremmo aver problemi con lei- disse la divinità.
-Che questo sia il segno della nostra alleanza- disse l'uomo.
-Che duri in eterno- disse il demone.
Da li i tre si separarono andando verso direzioni diverse. La divinità verso Giruvegan, l'uomo verso Rabanastre ed il demone verso una falda, ma prima di andarsene raccolse il cadavere di Dylan per poi sparire sotto terra.
 

daffodill

Aurora Execution!
Perfino Dylan ha avuto una morte più dignitosa di Rasler. Non so perché ma quando ho letto il nome mi sono immaginata quello di Beverly Hills, per fortuna è morto subito.
Bella la nuova parte, la storia si delinea in maniera interessante.
 

squall&bashthebest

let's rock baby
nuova parte, ma mi sa che sarà molto noiosa:D non siate cattivi ok?

Padre e figlia. Ascia e spade​
Il mantello sventolava velocemente, mentre una ciocca di capelli biondi cadeva fuori dal cappuccio, e mentre correva si diceva di sbrigarsi, che era tardi, che presto avrebbero scoperto tutto. L'unica consolazione che aveva è che il ragazzo dagli occhi azzurri non la stava inseguendo, ma allo stesso tempo era furibonda perché aveva perso il bottino. -*****! Ho perso come minimo trenta mila guil- diceva tra se e se. Arrivò alla fine delle scale e aprì una botola. Ad aspettare dietro di essa c'era una badante che la guardò in modo storto come se volesse dire che stavolta era finita nei guai, e nei guai si sarebbe ritrovata ben presto se non si dava una mossa.
-Finalmente è arrivata Signorina- disse in tono sarcastico la badante -quanto ha onestamente guadagnato oggi- pronunciando in modo molto sarcastico la parola “onestamente”.
La ragazza si mise a ridere, seguita subito dopo dalla badante. Iniziò a togliersi il mantello rivelando un buon numero di capelli biondi molto lunghi e un viso di rara bellezza, che, però, faceva a pugni con il fisico scolpito. -Il mio bagno veloce è già pronto- chiese la ragazza. -Certamente, ma si sbrighi-
La ragazza fece un ultimo piccolo sforzo e corse fino alla stanza preparata con un bagno caldo e dei vestiti asciutti e, soprattutto, puliti, si getto nell'acqua togliendosi velocemente quello che aveva indosso e iniziò un bagno a tutta velocità. Meno di due minuti ed era già lavata, vestita e asciugata, con un profumo dolce che, in qualche modo, riusciva a coprire l'aspetto da maschiaccio, facendo risaltare al meglio il suo aspetto femminile. Indossava un elegante corpetto bianco che risaltava il seno prosperoso, una gonna bianca che si intonava a meraviglia e una spilla a forma di fiore che raccoglieva alcune ciocche di capelli biondi che le faceva risaltare risaltare gli occhi di un magnifico verde acqua. La badante arrivò subito dopo che la ragazza ebbe finito dicendole sorridendo -Certo che vestita così ricordate molto vostra madre, ma quando andate in giro per la città siete praticamente identica a vostro padre. Solo i vostri capelli ricordano entrambi i vostri genitori in qualsiasi occasione. Ora venga, deve andare ad accogliere vostro padre-
La ragazza non sembrava entusiasta, ma fece spallucce e si avvio per un corridoio.
Arrivò alla sala dove ad aspettarla c'era sua madre che le sorrise vedendola vestita così bene. In quel momento apparve da un altro corridoio un uomo.
L'uomo si rivolse ad entrambe con un inchino e iniziò a parlare.
-Mie regine, finalmente il Re è tornato ed il popolo è in festa. Permettetemi di annunciarlo-
La ragazza non si fidava di quell'uomo, anche se era il consigliere di corte. Ogni volta che parlava aveva un sorrisetto sinistro e inquietante, ma sembrava che questo non turbasse affatto sua madre. Forse perché, a parte lei, nessuno era abile a cogliere certi dettagli.
-In nome di Ashelia B'nargin Dalmasca ti do il permesso- rispose la madre.
Ashe aveva sempre odiato le formalità, ma non poteva fare altro da quando era diventata regina. E poi doveva insegnare le stesse formalità pure a sua figlia.
Il console annunciò l'arrivo del Re e da dietro le porte del salone apparve Bash. Aveva ancora indosso la sua armatura, ma non appena vide sua moglie e sua figlia corse incontro a loro, come se non avesse nulla a pesargli sulle spalle. Abbraccio Ashe e mentre la abbracciava le chiese se la ragazza che le stava di fianco era Marle. Ashe rispose con un cenno della testa e Bash senza indugi abbraccio anche l'altra dicendo -è magnifico rivederti dopo così tanto tempo Marle-
Marle era imbarazzata e allo stesso tempo disorientata da tanto era impreparata ad una simile situazione e decise di seguire l'istinto contraccambiando l'abbraccio.
Finita tutta una serie di formalità tutti si ritirarono nelle loro stanze. Ad aspettare Marle c'era la la badante che le chiese subito come era andata, ma non ottenne risposta. Marle si avvicinò ad un'ascia che si trovava appoggiata ad un muro della stanza e iniziò a stringerne il manico.
-Non posso credere che sia lui. Cioè, si capisce che è lui, ma...- Marle era tra l'infuriato e la commozione e più questi sentimenti cozzavano tra loro, più lei stringeva il manico dell'ascia.
La badante capì la situazione. -Non è colpa sua se è dovuto allontanarsi per così tanto tempo. Lo sai bene. Perché non provi a capirlo- ma sapeva che erano parole a vuoto. Marle odiava suo padre, ma allo stesso tempo non riusciva a smettere di amarlo. Rimase in silenzio per un po' e poi decise.
-Vado ad allenarmi- disse e si cambiò in men che non si dica. Mise l'ascia sulla schiena e uscì dalla stanza. L'ala dove Marle si allenava era molto spaziosa e luminosa, il che era ottimale, perchè le lasciava molto spazio per allenarsi. Era una vera maestra nell'uso dell'ascia, soprattutto quella bipenne, ma da quando aveva imparato a maneggiarla alla perfezione non riusciva più a dare il massimo.
-Se si combatte da sola non si guadagna esperienza, e se non si guadagna esperienza non si riesce a dare il massimo- disse una voce ridente.
Da dietro una colonna apparve Bash che sorrideva -Così questa è la vera Marle. Una guerriera molto potente a quanto vedo. Ero incuriosito dal baccano che si sentiva da questa stanza e guarda cosa scopro: che mia figlia ha preso molte cose da me- scoppiando a ridere in una risata fragorosa.
-Cosa vuoi?- chiese secca Marle.
-Allenarmi con te- rispose Bash tornando serio -ci stai?-
Marle fece roteare l'ascia con una mano riflettendo e alla fine decise -Ci sto-.
Bash estrasse due spade e iniziarono a combattere. I due si affrontavano a viso aperto, senza esclusione di colpi, entrambi dimostrando delle abilità uniche. I loro colpi sembravano danzare nell'aria, tanto che, se ci fosse stato uno spettatore, sarebbe rimasto stupefatto da quello spettacolo meraviglioso.
Dopo molti colpi i due si allontanarono, esausti.
-Sei abile con l'ascia. Complimenti- disse col fiatone Bash -Ma non devi sottovalutarmi. Ho ancora una carta da giocare- accennando un sorriso.
-Non vedo l'ora di vederla allora. Sei forte per essere molto più vecchio di me- rispose Marle con un sorriso stampato in faccia, ma che gli scomparve subito non appena fide il padre avvicinare le due spade. Ora che le osservava meglio quelle spade erano identiche con un elsa ben più lunga del normale. -Ti stai chiedendo come mai le mie spade siano così stravaganti, vero?- la voce di Bash la prese di sorpresa -In realtà queste spade non sono mie. Le ottenni da una persona a me molto cara, molto tempo fa. Hanno una caratteristica unica nel loro genere: sono gemelle- mentre diceva questo sorrideva, ma allo stesso tempo i suoi occhi si intristirono -E possono diventare molto più di due spade-.
Fece appena in tempo a finire di dire la frase che avvicinò le due else delle spade in modo che combaciassero. Un lampo attraversò Marle. Le due spade, in realtà, erano un asta a doppia lama.
-è il momento di finire la partià. Ecco la mia tecnica migliore: Innocen....- lo sbattere delle porte della sala lo fermarono e vide entrare una sua vecchia conoscenza.
-Sire. Ho delle notizie di vitale importanza-.
 

daffodill

Aurora Execution!
la parte è scritta bene e non è noiosa. smettila di dire che scrivi cose noiose!
Personalmente non mi piace Marle, ma suppongo sia importante per la storia, quindi me la farò piacere XD
 
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