Varie Final Fantasy XII-2

squall&bashthebest

let's rock baby
la falce e lo spadone​
Certamente gli anni si facevano sentire pure su di lui, ma Balthier era rimasto il solito belloccio di un tempo. Teneva ancora i capelli come un tempo, ma aveva lasciato crescere un po' di barbetta sul mento, diventando così un quasi ritratto di suo padre Cid.
Prima di irrompere nella sala si stava chiedendo perché continuava a fare azioni spericolate in giro per Ivalice, invece di starsene tranquillo a casa con la sua famiglia. -Sarà nella mia natura- pensò tra se e se.
Arrivò davanti alla porta della sala dove doveva trovarsi il Re e sentì i colpi emanati da delle spade e da un'ascia. Riconobbe subito il suono delle spade e capì che doveva trattarsi di quelle di Bash, ma l'ascia non la riconosceva proprio, ma capiva che, ad impugnarla, non c'era un nemico del suo vecchio compagno, poiché, quest'ultimo, sembrava molto divertito. Sbirciò dalla serratura e finalmente capì quel che stava succedendo, tirando un sospiro di sollievo, che, però, era troppo affrettato. Troppo affrettato perché subito dopo sentì il suono delle due spade che si univano ed il Re stava iniziando il suo attacco migliore. Decise di intervenire. Spalancò le porte facendole sbattere, in modo da attirare la loro attenzione ed entrò dicendo a gran voce -Sire. Ho delle notizie di vitale importanza-.
Bash e Marle rimasero in silenzio per alcuni istanti, finché Bash decise di rompere quel silenzio.
-Cosa succede Balthier- chiese con un tono tranquillo e pacato.
-Ho finito di controllare quello che mi avevi chiesto, vecchio mio- rispose con una risatina -Abbiamo rilevato un gruppo di demoni che sta avanzando attraverso la falda numero 5, nel deserto-
-quanto ci vorrà prima che questo gruppo arrivi in superficie?-
Balthier rispose con una freddezza inquietante -Sono già qui!-

nel deserto​

-Come è andata a Rabanastre- chiese Dimtel
-Male- rispose seccato il fratello -Penelo mi ha fatto pagare più del solito e per di più c'era un ladro con un mantello bianco che mi rubava il lavoro mentre tutta la città era a guardare la parata del Re-
Dimtel iniziò a ridere sguaiatamente, ma dopo aver ritrovato un po' di contegno gli raccontò quello che gli era successo. In realtà disse solo -Da me era tutto tranquillo e ho finito da ore, comunque sono incuriosito da questo ladro bianco. Non lo avevo mai sentito-
-Neppure io- gridò con tono seccato Jaster -L'ho rincorso per i canali, ma poi l'ho perso vicino ad una scala che non avevo mai visto, ma, per lo meno, ha lasciato li il bottino-.
Dimtel capiva la frustrazione del fratello, ma quando stava per dirgli qualcosa per tirarlo su sentì qualcosa di sospetto e si bloccò di colpo.
Jaster percepì la stessa cosa e si fermò anche lui, fece un cenno d'intesa col fratello e si diressero verso l'origine del rumore. Si avvicinarono ad una duna e si accovacciarono. Dietro a questa si trovava una falda. -Di che falda si tratta- chiese Jaster.
-Dovrebbe essere la quinta, ma è strano, nessuno passa da li- rispose Dimtel.
Aspettarono pochi minuti ed iniziarono ad apparire dei demoni. Tra questi ne spiccava uno in particolare, alto, con la pelle nera liscia, cosa assai rara tra i demoni, e con una falce nella mano destra che sembrava essere il capo del gruppo.
Non appena l'ultimo demone uscì dalla falda, il demone particolare diede l'ordine di cercare animali di cui ci si poteva nutrire.
-Peccato che non ne troveranno- rise Jaster -Li abbiamo spaventati tutti prima-
-Zitto che sto contando- Dimtel era molto serio, talmente serio che soppresse la risata di Jaster -..., cinque, sei, sette e otto con quello con la falce. Sarebbe meglio se ce ne andassimo, non abbiamo possibilità di batterli, soprattutto l'ultimo-
Fece per andare, ma qualcosa non andava in Jaster. Sembrava quasi ipnotizzato da quel demone con la falce. -è una lei- disse con una voce melensa, che Dimtel non aveva mai sentito provenire da suo fratello, eppure di storielle ne aveva avute a centinaia. -Non è il momento di pensarci, dobbiamo andare-, ma era troppo tardi. Un demone li aveva trovati e li stava per attaccare. Non c'era il tempo per lanciare una magia, ne di estrarre l'arco e scoccare una freccia, Jaster era imbambolato a guardare il demone femmina. -è la fine- disse Dimtel, prima di vedere il demone accasciarsi a terra, svenuto, con una lacerazione che percorreva tutta la spina dorsale. Dietro a questo si trovava un uomo con uno spadone, avvolto in un mantello logoro, con una cicatrice all'occhio sinistro. Subito dopo questo fece un balzo in mezzo al gruppo di demoni e iniziò ad ucciderli uno ad uno. Fece fuori i sei demoni comuni con pochissimi fendenti rimanendo faccia a faccia con il demone con la falce, che lo guardava con occhi indagatori. L'uomo fece un affondo, ma che andò a vuoto. Il demone, che aveva schivato il colpo si era spostato sulla sinistra e stava per colpire mortalmente l'uomo, ma lo colpì solo di striscio, poiché dovette schivare una freccia che gli puntava al cuore. Il colpo della falce, però, riuscì a colpire la gamba dell'uomo facendolo crollare a terra, togliendogli la possibilità di muoversi. Cercò di capire da dove fosse arrivata la freccia, ma era troppo tardi. Dimtel aveva fatto tornare in se Jaster che si era già precipitato ad aiutare l'uomo ferito caricandolo sulle spalle, mentre Dimtel scagliava una seconda freccia per coprirlo, per poi scomparire dietro la duna.
I due fratelli corsero per un po' finché Jaster chiese -Ci sta inseguendo?-
-No per fortuna. Rispose col fiatone Dimtel.
-Bene, andiamo a casa, perché quest'uomo a bisogno di cure immediate e per di più pesa-
 

squall&bashthebest

let's rock baby
Sevrols, la famigla si allarga

l calore di un fuoco acceso risveglio il pover'uomo dal suo sonno. Si guardò attorno e vide tre figure sfocate. Stavano discutendo. Una delle voci era chiaramente femminile, ma le altre non riusciva proprio a capire di chi potessero essere. -Ma dove sono- si chiese l'uomo, ma una domanda ben più angosciante si insinuò in lui, tanto da fargli scordare le altre mille domande che gli ronzavano in testa -Chi sono?-
le tre figure si accorsero che era sveglio e si avvicinarono a lui. Ormai riusciva a distinguere perfettamente le tre persone che gli stavano davanti. Una donna, come aveva intuito, e due sedicenni in ottima forma. A colpire il suo interesse fu il ragazzo con gli occhi azzurri che, per qualche motivo, sembravano ricordargli qualcosa.
-Come si sente- chiese la donna all'improvviso.
-Bene, la ringrazio. Mi fa solo male la gamba- rispose.
-è normale- disse il ragazzo dagli occhi azzurri -Ti sei beccato un colpo di falce da un demone molto forte, proprio sulla gamba. Ti ho dovuto portare qui di peso, sai- e sorrise.
-Capisco- disse sospirando l'uomo -Non vorrei creare disturbo, quindi me ne andrò-
-Non credo che possa farlo- rispose la donna -Non sei in grado di camminare e non lo sarai per due settimane, come minimo. E poi a noi non dai disturbo, quindi puoi stare tranquillo-
L'uomo ringraziò per l'offerta.
-Comunque non ci siamo presentati- disse ad un tratto la donna -Piacere il mio nome è Alma, mentre loro sono i mie due figli Dimtel e Jaster. Per riconoscerli al volo Jaster è quello con gli occhi azzurri. Lei, invece, come si chiama?-
-Non lo so- disse abbassando lo sguardo -Non mi ricordo nulla da quando mi sono svegliato-
-Questo è un bel problema- disse Alma sospirando -Può darsi che abbia perso la memoria dopo lo scontro, dopotutto deve essere stato uno shock. Può provare a sforzarsi, magari qualcosa le verrà in mente-
-Sevrols. È l'unica cosa che mi viene in mente-
-Allora ti chiameremo così- disse sorridendo Alma -Ok, Sevrols?-
-Ok, Alma-
I giorni seguenti Dimtel e Jaster cercarono di aiutare Sevrols a rimettersi in forze, con esercizi per la gamba e dando il meglio di loro nella caccia agli animali da mangiare. Dopotutto la famiglia si era allargata. Passata una settimana Sevrols riusciva già a stare in piedi e a comminare per buoni tratti di strada, ma non si era ancora rimesso in forze. Un pomeriggio della seconda settimana qualcosa di non molto piacevole accadde. Al villaggio arrivarono dei briganti che volevano saccheggiare tutto. Jaster e Dimtel si erano messi a combattere contro di essi per difendere tutti, ma i briganti erano in superiorità numerica. Anche Alma si era messa a combattere brandendo una frusta che maneggiava egregiamente, risollevando un po' la situazione, ma se fossero andati avanti in quel modo sarebbero stati sconfitti. Fortunatamente Sevrols si era rimesso a sufficienza, e scese a combattere con il suo spadone, facendo la differenza. L'unico problema fu che si sforzò troppo e la ferita si riaprì costringendolo a ripartire da zero. Nei giorni seguenti Sevrols non riusciva a stare fermo, in qualche modo si sentiva di peso e voleva aiutare, ma con la gamba ferita non poteva muoversi. L'unica cosa che poteva fare era guardare la vita degli abitanti del villaggio scorrere giorno dopo giorno, finché qualcosa di interessante non accadde. Aveva già notato che Jaster era un buon combattente, ma che era ancora molto grezzo, come un diamante che deve essere ancora lavorato.
Un giorno vide che si stava allenando con la spada e decise di andare a fargli compagnia. Mentre Jaster si allenava Sevrols gli dava consigli su come impugnare la spada, su come colpire e su come muoversi, tanto da far migliorare notevolmente lo stile di combattimento di Jaster in appena una settimana. Visto che Sevrols si era, di nuovo, rimesso in forze decise che era il momento di allenare Jaster in combattimento. E per giorni i due si allenarono assieme combattendo ogni giorno tra di loro. I giorni scorrevano felici e sereni, fino a quando Dimtel, tornato da una missione all'oasi, portò delle terribili notizie.
-I demoni hanno assaltato Rabanastre- gridò a squarciagola. Molti si avvicinarono a lui per saperne di più. -Da delle fonti certe i demoni sono entrati nel castello rubando diversi tesori di grande valore e rapendo la principessa e da quel che si dice alcuni demoni si stanno dirigendo qui- molti abitanti caddero in preda al panico, eccezion fatta da Jaster, Alma e Sevrols che avevano lo sguardo serio.
-Non possiamo sapere se i demoni arriveranno veramente- disse a gran voce Alma -Ma per esserne sicuri qualcuno deve andare a controllare-
-Io ci andrò- disse Jaster -Non posso permettere a dei demoni di attaccare il villaggio-
-Stesso discorso per me- rispose Dimtel.
-Sono proprio curiosa di vedere come sono questi demoni- disse con un sorrisino Alma -Io ci vado-
-Andrò anch'io- disse Sevrols.
-Ma tu ti sei appena rimesso. Non devi- disse Alma.
-Questo villaggio mi ha soccorso e protetto, dandomi tutto l'aiuto possibile, facendomi diventare parte della loro famiglia, quindi non posso permettere che un gruppo di demoni faccia qualcosa di male a loro. E poi Jaster ha bisogno del mio aiuto in combattimento se vuole dare il massimo- disse in tono serio.
-Molto bene- rispose sospirando Alma -Allora vorrà dire che la nostra famiglia andrà a cacciare questi demoni-
 

squall&bashthebest

let's rock baby
Che bello:) la puntata di Natale:D
scherzo, era da un po' che volevo scriverla, e adesso ne ho il tempo^^
(daffo, questa parte parla solo di Marle, che a te non piace. sorry^^')

La principessa in fuga. La pietra della discordia​


-Devo sbrigarmi! ma cosa diavolo sta succedendo- questo pensava Marle mentre stava scappando per il deserto, perdendo sangue dal braccio. -Se solo non fossi andata a vedere... lo sapevo che non ci si poteva fidare di lui... ma cosa ci faceva quel demone a casa? inutile pensarci ora- e continuò a correre.
Per comprendere il significato dei pensieri di Marle bisogna tornare alla notte prima.
dopo un breve periodo di sonno tormentato da incubi si sveglia di soprassalto.
si asciuga il sudore che le cade dalla fronte e decide di farsi una doccia per darsi una lavata -mi capita tutte le sere, ora mai. ma perché? perché contino a sognarlo?- pensava tra sé e sé. si guarda le gocce che scendono dalla sua gamba liscia e si guada i seni prosperosi -eppure sono una bella donna, certo, un po' muscolosa, ma pur sempre una bella donna. come mai lui la preferisce a me...- mentre pensava un rumore sospetto la attira. -Ma che diavolo... meglio controllare- esce dalla doccia e si avvia verso la porta -Meglio vestirsi prima- si guarda attorno e vede i suoi vestiti da principessina e i suoi abiti da combattimento. non ci pensa due volte, si veste con i suoi abiti da combattimento e prende la sua ascia dalla camera da letto. -Andiamo a vedere cosa sta succedendo- prende il suo mantello bianco ed esce. tutto sembrava tranquillo. non si sentiva più nulla, a parte il dormire lieto di tutti gli abitanti del palazzo. visto che era ormai sveglia e non sentiva il bisogno di riaddormentarsi decise di farsi un giretto per i corridoi del palazzo fermandosi ogni tanto a guardare i quadri appesi alle pareti. -Sono molto belli- pensò. continuando la sua passeggiatina si ritrovò di fronte alla stanza dei suoi genitori ed una rabbia che teneva nascosta nel suo cuore si fece vedere in uno sguardo di odio profondo, che sparì non appena un altro rumore, molto simile a quello che aveva sentito prima, la fece girare di scatto. -Allora non mi sono sbagliata. c'è davvero qualcuno. questa volta, però, ho capito da dove veniva- iniziò a correre e si diresse alla sua sala preferita: quella dove si allenava ogni giorno.
Appena arrivò alla sala rimase molto delusa. perché non trovò nessuno e gridò: -Ma che ca**o succede? sono sicura di aver sentito il rumore provenire da qui- non fece in tempo a finire la frase che si aprì un passaggio segreto dietro ad un muro. Marle si nascose dietro ad una colonna, si mise il cappuccio del mantello sulla testa per coprire il suo volto e si sporse per vedere chi era uscito da quel passaggio. -ma cosa?- pensò -lo sapevo che non ci si poteva fidare di lui-.
Non ragionò più e uscì dal suo nascondiglio dicendo -Cancelliere, cosa sta facendo qui? Che cosa sta tenendo tra le mani?- Il cancelliere fu sorpreso di vedere la ragazza in piedi di fronte a lui, ma si ricompose in fretta.
-Ma bene- disse con un sorriso maligno -a quanto pare la nostra carissima principessina ha deciso di mostrarsi per quello che è realmente: Una ladra sfacciata. Chissà cosa penserà suo padre di questo...-
-Taci- urlò Marle in preda alla furia -Dammi quello che hai preso-
-Te lo scordi, ragazzina- disse il cancelliere.
-Allora me lo prenderò da sola- Marle fece un rapido scatto e rubò l'oggetto che il cancelliere teneva fra le mani. il cancelliere si infuriò -Questa me la paghi ragazzina. prendi questo: Dark Fire- dalla mano del cancelliere apparvero delle rune magiche e una magia molto simile alla magia Fire ne scaturì colpendo la ragazza al braccio. Marle urlò dal dolore.
-Ora ti ucciderò una volta per tutte. Hai finito di darmi fastidio- disse il cancelliere con una risata da folle -la mia signora mi sarà molto grata- stava per lanciare l'incantesimo, ma venne bloccato da un demone armato di falce -Dammi la chiave- disse quest'ultimo a Marle, prima di rigirarsi per deviare un attacco del cancelliere. nella confusione Marle decise di scappare. Arrivò al passaggio segreto. passò per i canali e fuggì nel deserto.
ed eccoci tornati all'inizio della storia. Marle continuava a correre per il deserto guardandosi alle spalle di tanto in tanto. -Certo che se lasciassi la mia ascia nel deserto, invece di portarmela sulle spalle sarei più veloce- pensava -chissà cos'è questa pietra? perché interessava così tanto al cancelliere e a quel demone?- continuava a correre e in lontananza vide un'oasi. -meno male. non ce la faccio più- si fermò a bere e si riposò un po'.
in lontananza vede arrivare un gruppo di persone. si tira il cappuccio del mantello sulla testa e inizia ad incamminarsi verso di loro.
 

daffodill

Aurora Execution!
Anche se parla solo di Marle è carina, poi suppongo che Xena principessa guerriera (Marle) sia uno dei personaggi principali ^^
 

squall&bashthebest

let's rock baby
L'onda nera

-Sta arrivando qualcuno- disse Alma notando la figura col mantello che si stava muovendo verso di loro. -Chi diavolo può essere? Non mi sembra un demone-
-Può darsi che sia un semplice viandante, nulla di cui preoccuparsi- rispose Sevrols per cercare di mantenere la calma generale, visto che tutti erano un po' tesi.
-Non può essere un viandante- rispose subito Dimtel -Da qui non ne passa nessuno perchè è una zona pericolosa-
-Ma allora chi può essere- chiese Sevrols.
La risposta la diede Jaster senza troppi complimenti urlando Il ladro col mantello bianco mentre faceva uno scatto verso la figura che si avvicinava.
Tutti rimasero stupiti rimanendo immobili e per smorzare quella situazione Alma chiese a Dimtel se sapeva di che cosa stava parlando suo fratello. Dimtel era dubbioso sul rispondere, ma alla fine si decise. -Jaster me ne ha parlato. Mi ha detto che un ladro col mantello bianco era riuscito a seminarlo ai Canali e che gli aveva “rubato” il lavoro. Credo che la cosa non gli sia andata giù- rispose con un sorrisetto abbozzato. Alma fece un sospiro -Quante me ne fa passare...-
Nel frattempo Jaster aveva già raggiunto il mantello bianco.
-Dimmi chi sei- gli disse subito non appena gli fu vicino.
-Non sono sicuro di poterti dire chi sono- rispose senza fare troppi complimenti -e ora levati che devo andare- Non fece in tempo a muovere due passi che Jaster l'aveva bloccato per un braccio. -Non ci provare. E dove andresti, scusa? Dal tono di voce direi che sei una donna. Come pensi di sopravvivere in un deserto come questo da sola?-
-Lasciami il braccio, ragazzino. Non ho tempo per giocare-
-Ah davvero. E se non ti lascio che fai?-
Appena finito di dire l'ultima frase Jaster mollò la presa dal braccio per fare un balzo all'indietro. La ragazza aveva menato una asciata con il braccio libero.
-Diamine! Sei forte per essere una donna. Anche gli uomini più forti avrebbero dei problemi a usare un'ascia bipenne con una mano sola e tu riesci a farlo senza sforzi anche con quel braccio malandato- indica il braccio sanguinante -ma non pensare di avermi battuto ragazzina- estrae due spade -Io mi alleno con queste dal giorno in cui sono nato-
Da li iniziò una battaglia tra i due. Entrambi menavano colpi portentosi, ma non riuscivano ad infliggere danni all'avversario finché la furbizia prese il sopravvento sulla forza.
-Ti muovi bene, ma cosa fai se non ci vedi?- disse Jaster prima di buttare della sabbia negli occhi del suo avversario per poi farlo cadere con una spallata. -Questa non ti serve- allontanò l'ascia del corpo steso sulla sabbia -e ora vediamo chi sei-
Ci fu un momento di stupore seguito poi da un momento di panico. Jaster aveva riconosciuto la persona che aveva steso. -Oh *****!... Ragazzi, venite qui subito-
Alma, Dimtel e Sevrols si avvicinarono e non appena videro la ragazza stessa sulla sabbia si sorpresero pure loro, ad eccezione di Sevrols.
-Fratello, ma questa è...- Dimtel quasi non riusciva a parlare -La principessa Marle! Che cosa ci fa qui?- disse di colpo Alma.
-Se volete ve lo spiego io- una voce prese tutti alla sprovvista -Ma prima mi prendo questa- allungò una mano e prese la pietra che la Marle possedeva.
-Ma tu sei...- stava dicendo Dimtel con un filo di voce -Il demone che ci ha attaccato tempo fa-
Il demone femmina sorrise -In effetti mi ricordo di voi. Devo ammettere che l'ultima volta che ci siamo visti mi avete infastidito non po...- Il demone cade a terra senza fiato.
-Non è giusto prendere le cose degli altri, non lo sai? Sai cosa succede a chi ruba, mia cara demonietta?- Il cancelliere si reggeva in piedi davanti al corpo del demone svenuto ridendo sguaiatamente -Ora non mi resta che riprendere ciò che è mio- stava allungando il braccio verso la pietra, ma Jaster la prese prima.
-Aspetta un secondo. Questa tu non la prendi. Si può sapere che succede?- chiese Jaster portandosi la pietra al petto.
-Stupido moccioso. Dark Fire- Jaster volò lontano per diversi metri svenendo.
Ci fu un secondo di silenzio, prima che tutti decidessero di agire. Dimtel e Alma avevano estratto le loro armi e avevano iniziato a scagliare i loro colpi sul cancelliere, mentre Sevrols stava correndo verso Jaster per vedere come stava. Il demone si era svegliato grazie al rumore provocato dalla magia, mentre Marle stava distesa sulla sabbia, svenuta.
-Maledetto- urlavano Dimtel e Alma mentre cercavano di colpire il cancelliere,.
-Questa me la paghi cara. Sappilo. Dimtel, lancia una magia sulla frusta- Dimtel non se lo vece ripetere due volte e lanciò un Thunder sulla frusta della madre -E ora vediamo come te la cavi con la mia Frusta Shock-
-Non farmi ridere. Dark Fire- Un'altra esplosione, ma questa volta nessuno venne colpito, poiché la magia era stata deviata dalla falce del demone che si era ripreso completamente.
-State indietro voi due. La magia che usa non è alla vostra portata- urlò il demone.
Cancelliere e demone si affrontarono, ma ben presto si capì chi dei due avrebbe avuto la meglio. Il demone, per quanto forte, non poteva continuare a lungo. La falce volò via, lontano dal demone e il cancelliere rideva dicendo -Ora sei finita. Preparati a soccombere- Il demone non poteva far più nulla -E' la fine- penso, ma qualcosa intervenne a salvare la situazione.

Qualche momento prima Sevrols stava cercando di far rinvenire Jaster, ma senza alcun risultato. -Svegliati ragazzo. Non puoi dormire ora. Abbiamo bisogno di te- ma Jaster non dava segnali di vita. Era morto.
Subito dopo la falce del demone si conficcò non molto lontano dai due. Questa iniziò a brillare e in lontananza si sentivano le parole del cancelliere. Prima che questo potesse lanciare l'incantesimo successe qualcosa. Il cuore di Jaster fece un colpo e riprese a ribattere, mentre la falce si illuminava sempre di più e dal corpo di Jaster fuoriuscì una incredibile quantità di aura che investì il cancelliere.
Un'onda di aura nera.
 

squall&bashthebest

let's rock baby
La determinazione di un fratello​

-Ma che diavolo sta succedendo- chiese Alma non appena l'onda nera la travolse.
-Non lo so. È qualcosa di incredibile potenza- urlava Dimtel per rispondere alla madre, mentre restava steso nella sabbia senza potersi rialzare.
-Guarda!- indica a fatica col braccio il demone -Lei sembra quasi non sentirla-
Il demone e il cancelliere che poco prima stavano combattendo si erano fermati per capire cosa fosse quell'onda nera che li aveva investiti. Il demone non era infastidito e neanche il cancelliere lo sembrava. D'un tratto il cancelliere fece un sorrisetto. Il demone non fece in tempo ad accorgersene che il cancelliere gli aveva già tolto la pietra ed era scappato.
-Maledizione! Questa non mi ci voleva. Il furbastro se l'è svignata... Meglio fermare quest'onda-
Il demone si avvicinò alla sua falce che continuava a brillare. La tolte dalla sabbia e fece un piccolo gesto con la mano e questa pian piano smise di emettere luce. Con la scomparsa della luce anche l'onda nera scomparve. Dimtel e Alma si rialzarono a fatica. Dimtel corse verso il demone preoccupato per Jaster, mentre Alma corse verso il corpo di Marle che era rimasta svenuta per tutto il tempo.
Dimtel controllò le condizioni del fratello. Il cuore batteva, anche se con un ritmo molto basso, i polmoni funzionavano bene, e gli organi sembravano illesi. Solo una cosa non riusciva a capire, come mai Jaster non si svegliava. I suoi occhi erano chiusi e nulla sembrava in grado di poterlo svegliare. Il demone, che era rimasto a guardare Jaster disse d'un tratto -È inutile tentare di svegliarlo, non puoi riuscirci. L'onda di prima lo ha svuotato di tutte le sue forze-
Dimtel la guardò come per chiedere spiegazioni, ma non fece in tempo a formulare la domanda che il demone continuò. -Il ragazzo ha fatto una cosa incredibile. È riuscito a sprigionare una quantità di aura enorme ed è una cosa che solo i demoni più capaci riescono a fare. È praticamente impossibile per un essere umano. La cosa strana è che sembra abbia reagito con la mia falce...-
Dimtel sembrava non averci capito nulla di quello che aveva detto.
-Non si risveglierà più. Mai più. Ti basta come spiegazione?- disse il demone per farlo capire una volta per tutte.
-Non dire idiozie!- Dimtel stava urlando mentre piangeva. -Lui non è così debole. Lui è molto forte e sono sicuro che riuscirà a svegliarsi. Il suo spirito è più forte di qualsiasi cosa-
-Sei tu che non capisci. Il suo spirito è quello che ti ha tenuto sdraiato sulla sabbia impedendoti di rialzarti fino a qualche istante fa. Tutto quello che questo ragazzo aveva l'ha espulso con quell'onda. Certo che era molto potente per essere un mezzo demone, comunque...-
Dimtel smise di piangere di colpo e saltò addosso al demone iniziando a colpirlo ripetutamente coi pugni. -Che stai dicendo. Jaster non era un demone. Non era un mostro come te. Non dirmi queste stronzate!- Dimtel stava per sferrare un altro pugno quando un'ascia si mise tra lui e il demone. A tenere l'ascia era Marle, sorretta da Alma.
Alma lasciò sedere la principessa per aiutare il demone a rialzarsi. -Lo lasci stare. Non capisce la situazione perché è molto scosso, ma presto la capirà- Alma teneva lo sguardo basso, verso il corpo di Jaster.
-Dimmi un po', ma tu chi sei? Che ci fai qui?- chiese d'un tratto Marle con un filo di voce.
-Mi chiamo Lucia. Ero venuta in superficie per avvertire il re del pericolo del furto della Chiave della Luna, ma a quanto pare non sono riuscita nel mio intento. La Chiave, se ve lo state chiedendo, era quella pietra che il vostro amato cancelliere si è portato via-
-Mi sembra di aver sentito parlare di te da mio padre- disse Marle -Se non ricordo male tu sei la figlia del Re dei demoni-
-Esattamente. Mio padre è il Re dei demoni, ma non è questo l'importante. L'importante è che non sono riuscita ad evitare che la Chiave della Luna venisse rubata e ora rimane solo la Chiave del Sole ad impedire un disastro. O almeno è come la pensa mio padre...-
-Che disastro?- chiese Alma che aveva tentato di calmare Dimtel fino a quel momento.
-Non lo so con certezza. Mio padre parla spesso di una creatura che può esistere solo nelle leggende e che le due Chiavi la tengono sigillata, ma altro non so. Comunque...- Lucia si gira verso Dimtel -... il ragazzo ha ancora una minima speranza di salvarsi. Non è sicuro, ma una speranza c'è-
Dimtel divenne subito attento e decise di chiedere spiegazioni.
-Cosa vuol dire? Che significa?-
-Vuol dire che se ho ragione nell'affermare che quel ragazzo è in parte un demone la Fonte della Rinascita può farlo tornare in se-
-Fonte della Rinascita? Mi sta facendo ricordare qualcosa questa cosa...-
Tutti concentrarono la loro attenzione su Sevrols che aveva appena parlato.
-Se non erro è la fonte dove i demoni vanno per rigenerarle le loro forze alla loro morte. Una sorta di fonte di lunga vita, insomma-
-Più o meno. La fonte non allunga la vita, ma fa rinascere l'energia vitale di chi vi si immerge a patto che questo abbia sangue di demone in se. Ma per attuare questo la fonte prima toglie ogni singola goccia di vitalità al demone, uccidendolo, per poi ridargli la vita. La cosa è molto piacevole, al contrario di quel che si pensa- disse Lucia per completare la spiegazione, mentre si stiracchiava, accennando un sorriso.
-Voglio chiederti se posso portare Jaster a questa fonte- disse d'un tratto Alma -Se ci dai queste informazioni ci sarà un motivo, e io voglio salvare mio figlio-
-In effetti una ragione c'è. Anche più di una, e sarò ben lieta di portarlo alla fonte...-
-Non pensare di andarci da sola!- Dimtel aveva interrotto bruscamente Lucia -Non mi fido di un demone e quindi, se vuoi portare Jaster a questa fonte, dovrai portarmi con te-
-Anche io voglio venire a questa fonte. Sento che potrei recuperare un po' di memoria se vengo con voi-
Calò il silenzio. Alma e Marle se ne stavano zitte, mentre Lucia guardava gli occhi di Dimtel che sembravano dimostrare una determinazione enorme.
-Molto bene- disse Lucia, spezzando il silenzio -Vi porterò con me alla fonte, ma sappiate che questa si trova nel mio regno, quindi ben lontano dal mondo umano. Siete proprio sicuri di voler venire?-
-Certo! Senza alcun dubbio-
 

squall&bashthebest

let's rock baby
L'inizio del viaggio. La nuova falce della Morte​

Dimtel e tutti i presenti volevano portare Jaster alla Fonte della Rinascita per riportarlo in vita, ma bisognava risolvere alcuni problemi legati alla partenza.
Alma e Dimtel non potevano lasciare il villaggio incustodito e Marle era ferita.
solo Sevrols non aveva alcun problema a partire, ma non se la sentiva di partire lasciando le cose come stavano.
Dimtel capiva perfettamente la situazione e decise di proporre alcune idee di come risolvere i loro problemi. iniziò quindi a parlare dicendo -dobbiamo trovare una soluzione per i problemi che potremmo causare se ce ne andassimo tutti. mamma, se entrambi andiamo via il villaggio sarà in pericolo e quindi uno di noi deve rimanere qui. la principessa ha bisogno di cure immediate, quindi la riporteremo subito al castello dove sapranno curarla a dovere e io e Sevrols andremo con Lucia a questa fonte per curare Jaster. come vi sembra l'idea?-
-Pessima!- dissero all'unisono Alma e Marle.
-non ho alcuna intenzione di aspettare senza fare nulla. al villaggio sapranno cavarsela anche senza di noi, quindi io vengo con voi- disse Alma.
-io non ho alcuna intenzione di tornarmene a palazzo. odio quel posto. per quanto riguarda la mia ferita conosco qualcuno che mi potrà aiutare in città e che comunque dovremmo incontrare prima della partenza. voglio conoscere il mondo fuori da quelle dannate mura- rispose Marle.
-Dove dovremmo andare prima di partire, scusa?- chiese Dimtel.
-Volete partire senza nessun oggetto di riserva?!- rispose Marle accennando un sorrisetto.
-Oh, mamma. Penelo!- dissero Alma e Dimtel abbastanza preoccupati.
-Sembra divertente- dice Lucia sottovoce -chissà perché sono così preoccupati-

Tutto il gruppo, compresa Lucia, si dirigono al negozio di Penelo passando per vari vicoli secondari per evitare che la presenza di Marle e di Lucia venisse scoperta. fortunatamente nessuno fece caso a loro e riuscirò ad arrivare al negozio che era vuoto, senza clienti.
-Ma guarda un po' chi si rivede. Alma, vedo che la tua bellezza è rimasta immutata. e tu Dimtel: è da tempo che non ti fai vedere. mandi sempre Jaster a fare compere- disse Penelo appena si accorse della presenza del gruppo, ma il suo tono allegro scomparve immediatamente vedendo Jaster privo di sensi portato come un sacco di patate da Sevrols. -cosa è successo a Jaster? e ora che lo noto, chi sono i vostri amici?- chiese Penelo preoccupata.
-Penelo!- disse Marle per attirare l'attenzione -scusami se sono invisibile, ma io avrei qualche problema-
-Marle?! che ci fai qui? e cosa è successo al tuo braccio? fammi vedere subito la tua ferita!- disse Penelo appena vide il braccio ferito della principessa.
Penelo non ci mise molto a pulire la ferita che si era riempita di sabbia e a curarla. dopo poco più di un quarto d'ora la ferita era notevolmente migliorata e stava guarendo.
-Certe ferite si possono curare solo conoscendo i metodi giusti. per fortuna sono sempre stata abbastanza brava in questo campo. Mio marit… cioè Vaan si feriva di continuo- fa una breve pausa e riprende il discorso lasciato in sospeso in precedenza. -Cosa è successo a Jaster? come mai quel tipo lo sta tenendo come un sacco di patate? e tu… chi saresti?-
-Non credo sia affar tuo umana- rispose fredda Lucia. -Io sono Sevrols signorina- disse l'uomo che stava tenendo Jaster per allontanare l'attenzione da Lucia.
-Sevrols, eh? mai sentito. comunque hai un'aria famigliare. ci siamo già visti?- rispose Penelo dimenticandosi di Lucia.
-Non saprei signorina. purtroppo ho perso la memoria e non ricordo nulla- rispose imbarazzato Sevrols.
Penelo fa cenno ad Alma di avvicinarsi e appena questa si avvicina Penelo le sussurra -Ma a te piacciono proprio i tipi più sfortunati del mondo- per poi evitare un ceffone manato da Alma.
-Molto bene. a parte gli scherzi cosa…-
-Te lo dico io!- Lucia interrompe Penelo mentre stava chiedendo per l'ennesima volta cosa fosse successo a Jaster. -il ragazzo ha usato tutta la sua forza inutilmente e ora non riesce più a svegliarsi. i metodi che usate voi non servono a nulla, quindi lo portiamo alla Fonte della Rinascita per rimetterlo in forze e siamo qui perché loro hanno bisogno di fare scorte prima del viaggio. ti basta come risposta?-
-Cosa sarebbe la Fonte della Rinascita? non esiste nulla di simile nel mondo- risponde Penelo.
-infatti non esiste nel mondo umano, ma nel mio mondo. il mondo dei demoni- risponde Lucia -non hai ancora capito che io sono un demone, ragazzina?-
-lo sapevo prima ancora che tu mi parlassi- risponde Penelo in tono sarcastico -è difficile non notare una persona bella. se poi ci aggiungi la corporatura non esattamente umana e quella falce che un uomo comune non sarebbe in grado di sollevarla nemmeno sotto steroidi, cos'altro rimane?-
-Sei intelligente ragazzina. forse ti ho giudicato male. sei più interessante di quel che pensavo- risponde Lucia abbozzando un sorrisetto.
-molto bene. ho capito la vostra situazione- dice Penelo prima di sparire dietro al bancone. si sentono alcuni rumori e poi Penelo ritorna con una buona gamma di articoli del negozio -dato che dovrete partire per un lungo viaggio vi serviranno molte scorte. armi, armature, oggetti, cibo e chi più ne ha più ne metta. questi sono tutti i miei migliori articoli con tutte le scorte che ho nel negozio. prendetele pure tutte e prima che me lo chiediate: sono gratis. l'importante è che mi facciate rivedere quel bel faccino sorridente nel mio negozio, ok?!- indica Jaster che non si è mosso di una virgola. -ah e tu donna demone. questo oggetto è per te- Penelo sporge a Lucia uno strano bracciale -questo particolare bracciale ti permetterà di usare la tua magia demoniaca per migliorare le vostre armi e armature con i vari materiali che troverete in giro. sparirà appena lo indosserai e tu apprenderai questa nuova abilità-
Lucia lo prende e lo indossa. come aveva detto Penelo il bracciale scompare, ma a Lucia sembra che non sia cambiato nulla -guarda ora- dice Penelo -usa questo prisma e combinalo alla tua falce, ti verra istintivo, fidati-
Lucia prende il prisma e lo avvicina alla sua falce. come previsto da Penelo l'istinto agisce per Lucia unendo il prisma alla falce. il risultato è una falce con quattro lame di luce che si possono riunire in un'unica grande lama.
-fantastico!- disse stupita Lucia -mi ritornerà molto utile. ti ringrazio Penelo-
-di nulla-
-Lucia!- dice improvvisamente la donna demone
-come scusa?- chiede Penelo.
-Lucia. è il mio nome- risponde Lucia con un sorriso.
-ok. allora: di nulla. Lucia.-
 
Top