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fonte: unita.it
Per chi non sapesse che cos'è Euthanasia:
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«Ogni tanto, come oggi, i videogiochi tornano alla ribalta nelle cronache per episodi decisamente poco rassicuranti che finiscono per coinvolgere, loro malgrado, i minori». Così si è espressa, in una nota, Maria Rita Munizzi, presidente nazionale del Movimento italiano genitori (Moige) a proposito di un videogioco sull'eutanasia, che sarà presto distribuito.
La trama di "Euthanasia" - questo il nome del videogame in commercio - è particolarmente cruenta. Il gioco è edito da un abilissimo e noto sviluppatore di videogame dal nome Serygala, racconta di Shaun Randall, un ex militare che, costretto su una sedia a rotelle dopo essere stato investito da un'auto mentre era in missione, tenta il suicidio. Caduto in coma, viene ricoverato in un ospedale psichiatrico militare dove un terapista decide di assecondarne le esplicite volontà iniettandogli una soluzione che gli sarà fatale.
«Il punto veramente importante e critico nella questione videogiochi- prosegue la presidente- riguarda la vendita: attualmente, infatti, questo aspetto non è in alcun modo regolamentato e un bambino può acquistare liberamente anche i videogame dai contenuti non adatti alla sua età, che dovrebbero essere, pertanto, riservati esclusivamente a utenti maggiorenni. Oltre al vuoto legislativo, preoccupante è anche la scarsa attività di comunicazione svolta in merito: poco consapevoli sono ad oggi i bambini e i ragazzi sulla necessità di un corretto uso del medium, poco informati i genitori su potenzialità e rischi dei videogame, poco sensibilizzati i venditori che non si preoccupano di rispettare il codice di classificazione Pegi non essendo vincolante». «Per risolvere questi problemi- conclude Munizzi- si rendono così necessarie due azioni concrete: l'approvazione di una norma che regolamenti la vendita di videogiochi e il sostegno ad attività di comunicazione e informazione rivolte ai bambini e ai genitori».
Le reazioni
A ruota, il mondo politico si ribella: «Il videogioco Euthanasia va fermato immediatamente. È un game folle che alimenta la cultura della morte, colpendo soprattutto i più giovani», scrive in un comunicato il deputato del Pd, Enrico Gasbarra in merito al videogame scaricabile da Internet. «Presenterò un'interrogazione urgente per capire come possa venire autorizzata la vendita di certi giochi e - conclude Gasbarra - per porre fine alla distribuzione attraverso la Rete, accessibile facilmente dagli adolescenti».
«Non va venduto ai minori», ha ribadito la deputata Paola Binetti alla trasmissione Klauscondicio. Anche nei commenti che si leggono online, per lo più positivi, si legge spesso la parola «incubo» e «folle». Serygala ne ha annunciato una nuova versione per il 2012, «meno violenta». Questi, ha detto la Binetti, «sono videogiochi violenti che hanno come obiettivo quello di introdurre la cultura della morte facendo leva sui consumatori sempre più giovani di videogiochi». La deputata non esclude che giochi come «Euthanasia» possano favorire l'aggressività interiore dei bambini e colto l'occasione per sollecitare l'intervento del Parlamento, per regolarne la vendita ai minori.
Il sottosegretario alla salute Eugenia Roccella ha dichiarato: «Il videogioco "Euthanasia" è «figlio di una subdola operazione di marketing che tende a propagandare una cultura pro eutanasia in maniera pericolosa». «E' del tutto fuori luogo - osserva - affidare videogiochi di questo genere nelle mani di un bambino. Temi come quello dell'eutanasia dovrebbero essere affrontati con la dovuta gradualità secondo le domande del bambino alla famiglia, improntate a un rapporto personale genitore-figlio». «I videogiochi non sono solo giochi - ha detto Roccella - sono prima di tutto un mezzo di comunicazione che fornisce già uno schema interpretativo, quindi sono un canale prefabbricato dal punto di vista culturale».
fonte: unita.it
Per chi non sapesse che cos'è Euthanasia:
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