XONE Cosa abbiamo perso o guadagnato con il progresso?

Klaus Necryar

Nuovo utente
Ciao a tutti, colleghi e lettori. Con questo nuovo Thread volevo proporre una discussione.
Negli ultimi anni abbiamo assistito a un miglioramento esponenziale, spesso impressionante, delle caratteristiche tecniche di un prodotto videoludico. Ormai sembra tutta una corsa alla texture più definita, al sonoro migliore, al numero di poligoni, alla fluidità, insomma ultimamente la qualità tecnica sembra prevalere su fattori come giocabilià, fascino, trama, design (con le dovute eccezioni, ovvio). Secondo voi cosa abbiamo perso, e cosa abbiamo guadagnato in questi ultimi 30 anni di storia videoludica? Nei primi titoli per C64, Amiga, Sega Genesis, Super Nes, il comparto tecnico era quel che era, ma veniva spesso compensato da una trama eccellente, da un fascino unico. Spesso per Gamesource recensisco vecchi titoli adventure, e mi sento dire dai lettori che "i giochi non sono più quelli di una volta". Stiamo per assistere alla venuta della nuova generazione di piattaforme, Xbox720 e PS4, e molti (io per primo) temono un definitivo inaridirsi di game design, trama e giocabilità a favore di un comparto tecnico ormai impressionante. Ormai il mercato videoludico sembra essere dettato principalmente da regole di profitto, a danno della qualità dei titoli (quante volte ci siamo trovati di fronte a un prodotto impressionante dal punto di vista tecnico ma povero di contenuti?), e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Quindi…cosa abbiamo perso veramente nel graduale (ma quanto graduale, in definitiva?) passaggio dalle gloriose macchine a 8-16bit alle potentissime piattaforme moderne?
 

AkA

Get Happy
abbiamo guadagnato in potenzialità espressiva, che viene buttata nel cesso a causa di quelo che abbiamo guadagnato come strategie di business.

ma anche questo si bilancia con quello che abbiamo guadagnato come esposizione maggiore e una maturità raggiunta della scena indie
 

Level MD

The Secret Darkness
Non me la sento di generalizzare, però è chiaro che l'aumento dei costi di sviluppo dato dalla corsa al "graficone" ha aumentato il rischio per le software house che vogliono osare e questo sembra portare ad una radicalizzazione del mercato, con titoli AAA che puntano su meccaniche o riciclate o scelte attingendo agli interessi principali del mercato, e sempre più "giochini" sul lato tecnico, ma che magari riescono ad esprimere genialità.

Non vorrei però mitizzare troppo i tempi andati, erano giochi di una volta ma anche noi eravamo giocatori di una volta. Ci sono poi generi che nel passaggio dal 2D al 3D sono invecchiati ed altri che sono maturati, a me sinceramente basterebbe tornare ad un mercato più equilibrato e meno finanziario come quello visto su Psx-Ps2, anche per il bene delle software house stesse oltre che della varietà dell'offerta.
 

Enigma

Hyuga Clan's Heir
una trama eccellente nel periodo snes/genesis? giusto in qualche jrpg e altri sporadici titoli, si contano sulle dita di una mano. non solo erano pochi i gdr con una trama degna di nota ma negli altri generi le trame si limitavano ad essere un semplice pretesto per menare mazzate/saltare piattaforme/uccidere gli alieni invasori, e nessuno se ne fregava piu di tanto, in fondo bastava divertirsi. non che adesso sia cambiato poi molto, si continua a giocare per divertimento, solo che il mercato si è aperto ad un'utenza infinitamente più vasta proponendo diversi tipi d'intrattenimento, fra le varie sfumature abbiamo sia giochi divertenti con una trama pietosa che giochi penosi con una trama molto interessante (raramente capitano giochi con entrambi i pregi), indi per cui direi che il primo guadagno è stato l'aver ampliato di molto le possibilità ed aver diffuso il videogioco in molte più case di quanto avessero mai fatto snes e co.

di contro abbiamo perso la stretta fidelizzazione del vecchio mercato per far posto ad una nuova politica fin troppo aperta basata sulla massificazione, che ha fatto deragliare il videogioco nello stesso binario imboccato dal cinema, quello di massa, dove la qualità e l'attenzione all'estetica sono eguagliate soltanto dalla banalità del contenuto, perche alla gente piace (alla gente, non ai giocatori che, per definizione, cercano altro nel videogame)

beh pazienza, se non fosse stato per la crescita tecnologica non sarebbero nati nuovi generi ed i vecchi non si sarebbero mai evoluti, dubito che l'evoluzione del lato prettamente ludico si fermi nella prossima gen quando in effetti non l'ha fatto nemmeno in questa, se poi nel tramite dobbiamo vedere uscire l'ennesimo assassin's creed con una grafica iper realistica e il solito gameplay annacquato pazienza, di certo non è l'unica cosa che offre il mercato e fra tutta la gente che ci lavora oggigiorno non ho dubbi che continueremo ad assistere alla suddetta evoluzione nonostante la continua corsa alla grafica
 

Luis

Gunslinger
Staff Forum
Secondo me negli ultimi tempi i titoli blasonati, che fanno della grafica un punto forte, per emergere stanno cercando di sviluppare trame più ricche e complesse. Vedo insomma sempre più titoli dal taglio cinematografico.
Quel che abbiamo perso rispetto agli 8/16 bit è l'ingenuità e il sapersi stupire di fronte a un videogioco. Prima era una cosa che non tutti possedevano, ci si riuniva dal fortunato amico di turno; ora invece è un prodotto commerciale alla portata più o meno di tutti, più fruibile e che cerca di raggiungere la più vasta cerchia di utenza.
Ecco perchè anche di fronte a una ciofeca si rimaneva a bocca aperta :)
 

great_player

Dall'istituto Kissho.
Abbiamo perso un po' di quella "magia" che ci affascinava sulle consolle 8-16 bit

Abbiamo guadagnato un bel po' di divertimento in tutti i sensi
 

AkA

Get Happy
beh non e' che i giochi di prima non fossero divertenti eh
 
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Fab

Nuovo utente
Ciao a tutti, colleghi e lettori. Con questo nuovo Thread volevo proporre una discussione.
Negli ultimi anni abbiamo assistito a un miglioramento esponenziale, spesso impressionante, delle caratteristiche tecniche di un prodotto videoludico. Ormai sembra tutta una corsa alla texture più definita, al sonoro migliore, al numero di poligoni, alla fluidità, insomma ultimamente la qualità tecnica sembra prevalere su fattori come giocabilià, fascino, trama, design (con le dovute eccezioni, ovvio). Secondo voi cosa abbiamo perso, e cosa abbiamo guadagnato in questi ultimi 30 anni di storia videoludica? Nei primi titoli per C64, Amiga, Sega Genesis, Super Nes, il comparto tecnico era quel che era, ma veniva spesso compensato da una trama eccellente, da un fascino unico. Spesso per Gamesource recensisco vecchi titoli adventure, e mi sento dire dai lettori che "i giochi non sono più quelli di una volta". Stiamo per assistere alla venuta della nuova generazione di piattaforme, Xbox720 e PS4, e molti (io per primo) temono un definitivo inaridirsi di game design, trama e giocabilità a favore di un comparto tecnico ormai impressionante. Ormai il mercato videoludico sembra essere dettato principalmente da regole di profitto, a danno della qualità dei titoli (quante volte ci siamo trovati di fronte a un prodotto impressionante dal punto di vista tecnico ma povero di contenuti?), e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Quindi…cosa abbiamo perso veramente nel graduale (ma quanto graduale, in definitiva?) passaggio dalle gloriose macchine a 8-16bit alle potentissime piattaforme moderne?


Discussione che esce fuori sempre più spesso da parecchi anni.

Il punto è che io non sono d'accordo con l'assunto iniziale e ritengo queste "paranoie" (in senso buono, senza offesa ^^) siano più un sintomo dovuto all'aumento dell'età dei videogiocatori. Del resto è oggettivo che oggi il mercato sia più vecchio rispetto a 20-30 anni fa, se non altro per il permanere sulle scene ludiche di gente (come il sottoscritto) che non ha più l'età di quando giocava col Game Boy e il Master System. Negli "eighties" semplicemente non esistevano trentenni e quarantenni che videogiocavano già da 20 o 30 anni. Quindi oggi il mercato è più vecchio.

Come dico sempre, il PEGI dovrebbe essere per gli adulti, non per i ragazzi. Ha più senso IMHO un gioco "sconsigliato" ai "maggiori di", che ai "minori di". Questo perchè le famose pippe mentali se le fa più l'adulto, il ragazzo invece gioca e basta, senza secondi fini, senza seconde letture. Per questo il mio consiglio, ove possibile, è quello di cercare di mantenere il più possibile una visione "innocente" di gamer, ricordando cosa era il gaming e usando ancora quella prospettiva. Altrimenti il rischio (che poi se vi fate in così tanti queste domande forse non è più rischio ma realtà) è quello di rovinare il bel giocattolo che si aveva. Perchè il videogioco QUESTO è: un meraviglioso, stupendo giocattolo. E credere che questa definizione lo squalifichi, lo sminuisca, vuol dire essere già fuori tempo massimo (IMHO) e non aver compreso che non devi diventare un pipparolo di trame, non devi fare polpettoni esistenziali per avere e meritare RISPETTO, soprattutto se quel rispetto non lo hai già da solo per te stesso in quanto gamer.

Per dire: Vacanze di Natale valeva tanto e più di "La stanza del figlio" o della onnipresente corazzata potemkin di fantozziana memoria. Dire il contrario vuol dire essere già vecchi, già stanchi, già superati dalla storia del cinema.


Oggi il gaming bada più alla tecnica che ai contenuti ludici rispetto a ieri? Bah, francamente sono discorsi non dimostrabili, anzi forse sono proprio discorsi falsi.


Ovvio visto con gli occhi del 2013, un game 16-bit pare un fossile, pare non si desse importanza alla tecnica e ci si buttasse solo sul gameplay. Ma è vero? NO.

Nel 1990 il top grafico era proprio la console a 16-bit. Quello che oggi è Wii U, e che fra poco saranno PS4 e 720. Nel 1991 Sonic the Hedgehog settava nuovi e lontanissimi standard videoludici nel suo genere, record ancora oggi raramente raggiunti da qualsiasi concorrente. Ed era un game che in gran parte si FONDAVA sull'innovazione tecnica, che nel linguaggio videoludico IMPLICA (spesso inerzialmente) un'innovazione del gameplay. Perchè il gameplay è fatto di numeri, di algoritmi, di linguaggio binario. Non è una cosa diversa, astratta, terza.
Ma sto divagando.

Dicevo nei primi anni novanta i giochi a 16-bit erano quello che oggi sono Halo Reach e Uncharted, che domani sarà Killzone Shadow Fall: il top tecnico. Il che non vuol dire fossero anche il top di gameplay. Ci sono belle ciofeche oggi come ieri.

Dire come in questo thread "una volta si curava meno l'aspetto tecnico in favore di quello ludico" è quindi falso, perchè come appena dimostrato, Final Fight, Sonic, Street Fighter 2 SCE, Mortal Kombat.... erano ANCHE i top grafici, gli Uncharted di inizio anni novanta. Streets of Rage 1 e Streets of Rage 3, giravano sulla stessa console ma erano agli antipodi tecnici. Il primo era un 8-bit potenziato, il secondo (SoR3) sembrava quasi un 32-bit downgradato! Segno che i top grafici stavano da quelle parti.

OGGI, con gli occhi di oggi, non storicizzati, sembra che all'epoca si buttassero solo cumuli di pixel casuali a schermo, senza badare ai risultati estetici, ma non è vero.

Che lo si faccia oggi quindi, è vero (e neanche sempre, come non lo era all'epoca) tanto e quanto lo è sempre stato. Questo perchè, torno a dire, il videogaming è una forma di divertimento ELETTRONICO, quindi BASATO sulla tecnologia, BASATO sui NUMERI. Se possiamo fare combo fantastiche a Bayonetta, con un gameplay ai vertici dell'attuale generazione, è perchè ci sono dei NUMERI, perchè c'è un engine, un comparto tecnico GENERALE che fa si di metterci nel pad un gameplay di quel tipo.


Trama eccellente nel passato? Ma dove? ***** Final Fight, Super Mario, Streets of Rage, Street Fighter, sono l'apoteosi della trama cazzara di serie C. :asd:
Salva la principessa, salva la figlia del poliziotto, sconfiggi Mr X che vuole conquistare la città, picchiati per strada ^^ sconfiggi il perifido scienziato che imprigiona gli animaletti innocenti e crea un mondo di robot.

I pilastri della storia videoludica sono spesso delle immense cazzate di trama, questo perchè in fin dei conti, la trama, nel VIDEO-GIOCO, conta relativamente poco. Spesso anzi è proprio la trama che necessita di attenzione "eccessiva" per il comparto tecnico (Heavy Rain?) sacrificando l'aspetto ludico. Perchè spesso la trama è PASSIVA, quindi poco videoludica.
Alla fine se stai sparando a tutto ciò che appare a schermo, se la sfida è alta, il gameplay ottimo, le varianti molteplici, che cavolo ti frega della trama? La trama (sto parlando in linea generale) è sempre stata accessoria nel gaming, è solo il pretesto per dar luogo a un nuovo mondo in cui muoversi.

E di giochi validi ce ne sono anche oggi, certamente non meno di ieri.



Il problema del progresso, mi dirai, è la progressiva sparizione delle console come concetto. Le console nascono o meglio si affermano, come sistema di gioco casalingo, quindi autonomo e indipendente per eccellenza. Servono perchè così non occorre ogni volta andare in sala giochi, dipendendo dal "payperplay" dipendendo dal gestore della sala che a un certo punto cambia cabinato e tu resti senza AvP.
Con la console ti porti tutto in casa, e pure se il giorno dopo crollasse il mondo tu continueresti ad avere la tua softeca.

Oggi il regresso (perchè progresso è un termine positivo e ciò che stiamo vedendo col cavolo che ha connotazioni soprattutto positive!) è che le sale giochi oggi sono divenute degli immensi server. E' tornato il payperplay (altrimenti ti staccando il DRM e non giochi più) e il PEGGIO è che queste ci hanno invaso e contaminato PC e console, un tempo immuni e nati proprio per farci stare per i caxxi nostri "cascasse anche il mondo".
Ora è tutto connesso, il gioco quasi dialoga più col server che col giocatore (triste verità!) e noi restiamo inchiappettati.

La triste verità del regresso non è nel peggioramento della qualità tecno-video-ludica dei games oggi belli come e più che in passato, ma nel fatto che pian piano stiamo perdendo la CONSOLE in quanto tale, stiamo perdendo la possibilità di avere un gioco, su un supporto, NOSTRO, che quindi eravamo LIBERI di usare come volevamo, quando volevamo, dove volevamo e con chi volevamo.

Oggi provate a prendere i save di un gioco per 360, portarli a casa di un vostro amico e inserirli nel suo profilo della console, in modo da farvi un'oretta di divertimento con tutte le piste che VOI avete sbloccato al gioco X e che lui, non avendo il gioco, non ha mai sbloccato. Semplicemente non potrete farlo. Il gioco partirà "vergine" perchè il vostro savegame è legato al vostro account. Dovreste in teoria IMPORTARE il vostro account dal web (il che vuol dire che intanto dovete avere una connessione a portata di mano) mettere il save e giocare col VOSTRO account sulla SUA console. Oppure oltre al save dovreste SPOSTARE il vostro account dalla vostra console a una memory card (o drive usb) il che vuol dire però andare a toglierlo dalla vostra console (perchè non siamo neppure liberi di copiarlo).

Insomma un immenso bordello. Alla fine fai prima a scegliere un gioco che ha lui e TI ADATTI, cosa bruttissima da dire e da vedere.
 
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great_player

Dall'istituto Kissho.
beh non e' che i giochi di prima non fossero divertenti eh

Non intendevo dire che i giochi di quell'epoca fossero brutti, però che abbiamo avuto un aumento di tutti i fattori quali, grafica, gameplay ecc..., che poi sono le cose che ci permettono di diverterci questo e innegabile.
 

Klaus Necryar

Nuovo utente
Concordo, Level MD (ma che significa questo nick?). Il miglior equilibrio grafica-giocabilità-innovazione-trama lo abbiamo avuto con le prime due PSX. Da allora in poi il mercato videoludico è diventato sempre più una questione di business. Facciamoci caso:più i giochi espandevano il mercato, abbandonando la loro fama di passatempo da nerd sfigati, più copie vendevano, e più diventavano un mercato basato spesso solo sulle vendite, e meno sull'originalità. Quanti saghe oggi vengono uniformate a Call of Duty (resident evil, dead space ecc) solo perchè il genere FPS vende molto? Tra un po' vedremo un silent hill in soggettiva con miliardi di nemici, sparatorie e armi.
 

Klaus Necryar

Nuovo utente
Il mitico Enigma, presenza costante nei commenti alle mie recensioni. Quando ci sei tu il discorso diventa davvero interessante. Sì, è vero che ormai il mercato videoludico ha adottato regole e meccanismi di quello cinematografico,nel bene...e nel male (quanti film banali vengono prodotti solo perché fanno blockbuster?). Anche il mesaggio di speranza che vedo nel tuo post è vero:il mercato non è dominato solo da titolo banali e fotocopia, ma anche da belle trovate, che hanno il loro zoccolo duro di appassionati. Ovvio che, essendosi il mercato ampliato di molto, bisogna coprire anche i gusti di giocatori occasionali. Ma finché avremo gente come David Cage e Benoit Sokal avremo speranza.
 

Klaus Necryar

Nuovo utente
Grande Great_Player. E' anche vero che oggi ci sono migliaia di titoli videoludici, quindi è aumentata la proposta del mercato e di conseguenza molti titoli si somigliano anche troppo. Una volta giravano pochi giochi, frutto del lavoro di poche persone. E la passione che ci mettevano si rifletteva sul prodotto finale, che aveva tutto un suo fascino. Anche se le castronate galattiche giravano già allora.
 

Fab

Nuovo utente
Concordo, Level MD (ma che significa questo nick?). Il miglior equilibrio grafica-giocabilità-innovazione-trama lo abbiamo avuto con le prime due PSX. Da allora in poi il mercato videoludico è diventato sempre più una questione di business. Facciamoci caso:più i giochi espandevano il mercato, abbandonando la loro fama di passatempo da nerd sfigati, più copie vendevano, e più diventavano un mercato basato spesso solo sulle vendite, e meno sull'originalità. Quanti saghe oggi vengono uniformate a Call of Duty (resident evil, dead space ecc) solo perchè il genere FPS vende molto? Tra un po' vedremo un silent hill in soggettiva con miliardi di nemici, sparatorie e armi.

Curioso che fai coincidere il momento di picco ludico con le prime due PS, che sono proprio la causa scatenante e la creazione del mercato "mercatista" come lo conosciamo oggi. Rimproverare il "business" ed esaltare le prime due PS è un po' un assurdo, ma il bello del videogaming è che può accadere anche questo. Alla fine va considerato una sorta di glitch. :asd:
 

Klaus Necryar

Nuovo utente
Questo di Fab non è un post, è un trattato di filosofia videoludica. Ben venga. Inquietante, vagamente stile Asimov, ma tristemente vera la tua analisi finale in cui "il gioco quasi dialoga più col server che col giocatore", e secondo me la dipendenza tra gioco e internet prima o poi rovinerà tutto. Il fatto è che non mi lamento certo di tutti i giochi di oggi, ne abbiamo di capolavori in cui molte volte l'aspetto tecnico si coniuga perfettamente con trama e divertimento (sarò noioso, ma mi viene sempre in mente Heavy Rain), quel che mi fa andare fuori dai binari è il fatto che molte software-house abbandonano progetti affascinanti per dedicarsi a progetti più banali ma più sicuri di mercato. Eternal darkness era un capolavoro, qualcuno ne ha mai visto il seguito? Call of Cthulhu era originale e aveva un fascino unico, ma ha venduto poco, e il relativo seguito venne cancellato. Ovvio che la mia paura, di certo ingiustificata, sia quella di vedere un giorno esclusivamente titoli-fotocopia. Call of duty è un signor gioco, ma le sue meccaniche vengono spesso clonate anche da titoli che non hanno nulla a che vedere con ambientazioni di guerra. Se io prendo un dead space3 mi aspetto paura, ansia, poche munizioni, atmosfera angosciante, nemici furbi e tosti, come sul primo episodio. Se poi mi ritrovo con un "Doom nello spazio" con miliardi di nemici, munizioni e sparatorie la cosa mi fa un tantino girare i cosiddetti. Tant'è che dead3 non l'ho nemmeno preso. Certo, mi metto anche nei panni degli sviluppatori, tra un titolo originale, controcorrente, dalla trama complessa e articolata, e magari pure divertente ma destinato a un mercato ristretto, preferiscono far uscire il solito FPS senza sostanza ma destinato a uno zoccolo duro di milioni di utenti.
 
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