Ciao a tutti, colleghi e lettori. Con questo nuovo Thread volevo proporre una discussione.
Negli ultimi anni abbiamo assistito a un miglioramento esponenziale, spesso impressionante, delle caratteristiche tecniche di un prodotto videoludico. Ormai sembra tutta una corsa alla texture più definita, al sonoro migliore, al numero di poligoni, alla fluidità, insomma ultimamente la qualità tecnica sembra prevalere su fattori come giocabilià, fascino, trama, design (con le dovute eccezioni, ovvio). Secondo voi cosa abbiamo perso, e cosa abbiamo guadagnato in questi ultimi 30 anni di storia videoludica? Nei primi titoli per C64, Amiga, Sega Genesis, Super Nes, il comparto tecnico era quel che era, ma veniva spesso compensato da una trama eccellente, da un fascino unico. Spesso per Gamesource recensisco vecchi titoli adventure, e mi sento dire dai lettori che "i giochi non sono più quelli di una volta". Stiamo per assistere alla venuta della nuova generazione di piattaforme, Xbox720 e PS4, e molti (io per primo) temono un definitivo inaridirsi di game design, trama e giocabilità a favore di un comparto tecnico ormai impressionante. Ormai il mercato videoludico sembra essere dettato principalmente da regole di profitto, a danno della qualità dei titoli (quante volte ci siamo trovati di fronte a un prodotto impressionante dal punto di vista tecnico ma povero di contenuti?), e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Quindi…cosa abbiamo perso veramente nel graduale (ma quanto graduale, in definitiva?) passaggio dalle gloriose macchine a 8-16bit alle potentissime piattaforme moderne?
Discussione che esce fuori sempre più spesso da parecchi anni.
Il punto è che io non sono d'accordo con l'assunto iniziale e ritengo queste "paranoie" (in senso buono, senza offesa ^^) siano più un sintomo dovuto all'aumento dell'età dei videogiocatori. Del resto è oggettivo che oggi il mercato sia più vecchio rispetto a 20-30 anni fa, se non altro per il permanere sulle scene ludiche di gente (come il sottoscritto) che non ha più l'età di quando giocava col Game Boy e il Master System. Negli "eighties" semplicemente non esistevano trentenni e quarantenni che videogiocavano già da 20 o 30 anni. Quindi oggi il mercato è più vecchio.
Come dico sempre, il PEGI dovrebbe essere per gli adulti, non per i ragazzi. Ha più senso IMHO un gioco "sconsigliato" ai "maggiori di", che ai "minori di". Questo perchè le famose pippe mentali se le fa più l'adulto, il ragazzo invece gioca e basta, senza secondi fini, senza seconde letture. Per questo il mio consiglio, ove possibile, è quello di cercare di mantenere il più possibile una visione "innocente" di gamer, ricordando cosa era il gaming e usando ancora quella prospettiva. Altrimenti il rischio (che poi se vi fate in così tanti queste domande forse non è più rischio ma realtà) è quello di rovinare il bel giocattolo che si aveva. Perchè il videogioco QUESTO è: un meraviglioso, stupendo giocattolo. E credere che questa definizione lo squalifichi, lo sminuisca, vuol dire essere già fuori tempo massimo (IMHO) e non aver compreso che non devi diventare un pipparolo di trame, non devi fare polpettoni esistenziali per avere e meritare RISPETTO, soprattutto se quel rispetto non lo hai già da solo per te stesso in quanto gamer.
Per dire: Vacanze di Natale valeva tanto e più di "La stanza del figlio" o della onnipresente corazzata potemkin di fantozziana memoria. Dire il contrario vuol dire essere già vecchi, già stanchi, già superati dalla storia del cinema.
Oggi il gaming bada più alla tecnica che ai contenuti ludici rispetto a ieri? Bah, francamente sono discorsi non dimostrabili, anzi forse sono proprio discorsi falsi.
Ovvio visto con gli occhi del 2013, un game 16-bit pare un fossile, pare non si desse importanza alla tecnica e ci si buttasse solo sul gameplay. Ma è vero? NO.
Nel 1990 il top grafico era proprio la console a 16-bit. Quello che oggi è Wii U, e che fra poco saranno PS4 e 720. Nel 1991 Sonic the Hedgehog settava nuovi e lontanissimi standard videoludici nel suo genere, record ancora oggi raramente raggiunti da qualsiasi concorrente. Ed era un game che in gran parte si FONDAVA sull'innovazione tecnica, che nel linguaggio videoludico IMPLICA (spesso inerzialmente) un'innovazione del gameplay. Perchè il gameplay è fatto di numeri, di algoritmi, di linguaggio binario. Non è una cosa diversa, astratta, terza.
Ma sto divagando.
Dicevo nei primi anni novanta i giochi a 16-bit erano quello che oggi sono Halo Reach e Uncharted, che domani sarà Killzone Shadow Fall: il top tecnico. Il che non vuol dire fossero anche il top di gameplay. Ci sono belle ciofeche oggi come ieri.
Dire come in questo thread "una volta si curava meno l'aspetto tecnico in favore di quello ludico" è quindi falso, perchè come appena dimostrato, Final Fight, Sonic, Street Fighter 2 SCE, Mortal Kombat.... erano ANCHE i top grafici, gli Uncharted di inizio anni novanta. Streets of Rage 1 e Streets of Rage 3, giravano sulla stessa console ma erano agli antipodi tecnici. Il primo era un 8-bit potenziato, il secondo (SoR3) sembrava quasi un 32-bit downgradato! Segno che i top grafici stavano da quelle parti.
OGGI, con gli occhi di oggi, non storicizzati, sembra che all'epoca si buttassero solo cumuli di pixel casuali a schermo, senza badare ai risultati estetici, ma non è vero.
Che lo si faccia oggi quindi, è vero (e neanche sempre, come non lo era all'epoca) tanto e quanto lo è sempre stato. Questo perchè, torno a dire, il videogaming è una forma di divertimento ELETTRONICO, quindi BASATO sulla tecnologia, BASATO sui NUMERI. Se possiamo fare combo fantastiche a Bayonetta, con un gameplay ai vertici dell'attuale generazione, è perchè ci sono dei NUMERI, perchè c'è un engine, un comparto tecnico GENERALE che fa si di metterci nel pad un gameplay di quel tipo.
Trama eccellente nel passato? Ma dove? ***** Final Fight, Super Mario, Streets of Rage, Street Fighter, sono l'apoteosi della trama cazzara di serie C. :asd:
Salva la principessa, salva la figlia del poliziotto, sconfiggi Mr X che vuole conquistare la città, picchiati per strada ^^ sconfiggi il perifido scienziato che imprigiona gli animaletti innocenti e crea un mondo di robot.
I pilastri della storia videoludica sono spesso delle immense cazzate di trama, questo perchè in fin dei conti, la trama, nel VIDEO-GIOCO, conta relativamente poco. Spesso anzi è proprio la trama che necessita di attenzione "eccessiva" per il comparto tecnico (Heavy Rain?) sacrificando l'aspetto ludico. Perchè spesso la trama è PASSIVA, quindi poco videoludica.
Alla fine se stai sparando a tutto ciò che appare a schermo, se la sfida è alta, il gameplay ottimo, le varianti molteplici, che cavolo ti frega della trama? La trama (sto parlando in linea generale) è sempre stata accessoria nel gaming, è solo il pretesto per dar luogo a un nuovo mondo in cui muoversi.
E di giochi validi ce ne sono anche oggi, certamente non meno di ieri.
Il problema del progresso, mi dirai, è la progressiva sparizione delle console come concetto. Le console nascono o meglio si affermano, come sistema di gioco casalingo, quindi autonomo e indipendente per eccellenza. Servono perchè così non occorre ogni volta andare in sala giochi, dipendendo dal "payperplay" dipendendo dal gestore della sala che a un certo punto cambia cabinato e tu resti senza AvP.
Con la console ti porti tutto in casa, e pure se il giorno dopo crollasse il mondo tu continueresti ad avere la tua softeca.
Oggi il regresso (perchè progresso è un termine positivo e ciò che stiamo vedendo col cavolo che ha connotazioni soprattutto positive!) è che le sale giochi oggi sono divenute degli immensi server. E' tornato il payperplay (altrimenti ti staccando il DRM e non giochi più) e il PEGGIO è che queste ci hanno invaso e contaminato PC e console, un tempo immuni e nati proprio per farci stare per i caxxi nostri "cascasse anche il mondo".
Ora è tutto connesso,
il gioco quasi dialoga più col server che col giocatore (triste verità!) e noi restiamo inchiappettati.
La triste verità del regresso non è nel peggioramento della qualità tecno-video-ludica dei games oggi belli come e più che in passato, ma nel fatto che pian piano stiamo perdendo la CONSOLE in quanto tale, stiamo perdendo la possibilità di avere un gioco, su un supporto, NOSTRO, che quindi eravamo LIBERI di usare come volevamo, quando volevamo, dove volevamo e con chi volevamo.
Oggi provate a prendere i save di un gioco per 360, portarli a casa di un vostro amico e inserirli nel suo profilo della console, in modo da farvi un'oretta di divertimento con tutte le piste che VOI avete sbloccato al gioco X e che lui, non avendo il gioco, non ha mai sbloccato. Semplicemente non potrete farlo. Il gioco partirà "vergine" perchè il vostro savegame è legato al vostro account. Dovreste in teoria IMPORTARE il vostro account dal web (il che vuol dire che intanto dovete avere una connessione a portata di mano) mettere il save e giocare col VOSTRO account sulla SUA console. Oppure oltre al save dovreste SPOSTARE il vostro account dalla vostra console a una memory card (o drive usb) il che vuol dire però andare a toglierlo dalla vostra console (perchè non siamo neppure liberi di copiarlo).
Insomma un immenso bordello. Alla fine fai prima a scegliere un gioco che ha lui e TI ADATTI, cosa bruttissima da dire e da vedere.