daffodill
Aurora Execution!
Questa è la storia di Dissidia 012 riscritta da me.
Perché proprio di Dissidia 012.... perché ha una trama così penosa e abbozzata che posso fantasticarci sopra come meglio credo.
Vi anticipo che la trama conterrà anche storie (ovviamente sempre sotto forma di fan fic) prese da tutti i capitoli da me giocati di Final fantasy.
La storia avrà punti simili all'originale, personaggi e situazioni principali non saranno cambiati (forse...), ma per lo più tutta la trama è riscritta in base alle mie idee.
In pratica è una storia alternativa del ciclo di Fina Fantasy raccontata attraverso il capitolo che più mi consente di muovermi tra le varie storie.
Mi piacerebbe sapere i vostri pareri e cosa pensate della mia storia, siete di esprimere pareri sulle varie situazioni o sulle scelte dei personaggi e anche di dirmi che non vi piace e perché, non mi offendo, ma considerate sempre e comunque che si tratta di una storia amatoriale.
Mettetevi comodi perché credo che sarà lunga.
Detto ciò, spero che la mia trama alternativa sia di vostro gusto, attendo pareri ^^
*****
Introduzione
Terra della discordia
Lo scontro non versa bene per me, sono certo di non conoscere questo ragazzo. mantiene le distanze, poi me lo ritrovo addosso, mi colpisce e di nuovo si allontana. E' troppo veloce.
"Perchè mi hai attaccato?"
Si prende gioco di me? Perché non mi risponde? Non ha senso che continui a corrergli dietro sperando di fermarlo, così non vado da nessuna parte. Devo studiarlo con calma e intanto cercare di non farmi colpire quando si avvicina. Se ci fosse solo un po' più di luce in questo dannato posto!
Eccolo, si avvicina! Schivato, per fortuna... Sono diventato pazzo o quel ragazzo ha la pelle blu e una coda? Usa la coda per raggiungere velocemente le zone più alte. Potrebbe nascondersi tra le rovine, ma invece appena è abbastanza lontano torna qui per colpirmi. Usa sempre la stessa tattica. Lo aspetterò fermo qui e appena si avvicina proverò a buttarlo giù con un incantesimo, uno semplice, non voglio ucciderlo. Ci sono riuscito! Se riesco anche a tagliargli la coda avrò più possibilità.... ma che cos'è questo strano rumore? Si è rotto?
"Non è un essere umano, è una bambola... un bambola che si muove e combatte?"
Il giovane guerriero si avvicinò alla bambola . Era fatta di vetro cristallo color indaco, nelle cavità oculari erano stati inseriti due occhietti di resina morbida giallastra e le palpebre si aprivano e chiudevano in base all'inclinazione del viso. La bocca era completamente chiusa. Esclusa la testa, la maggior parte del corpo era in frantumi e non fu possibile capire se si muovesse per qualche misterioso meccanismo o per magia.
Il guerriero cercò di ricordarsi cosa fosse successo, ma non ricordava nulla, nemmeno il suo nome. Si sentì confuso. Non sapeva dove si trovava e ovunque si girasse vedeva terra arsa e calda estendersi per chilometri. Il cielo era coperto da una densa foschia e una grande nube scura che aveva quasi le sembianze di una donna.
La terra emanava calore e l'aria era pesante e umidiccia. Chi mai poteva vivere in un posto del genere, si chiese, e coma mai lui si trovava li?
All'interno dei suoi abiti e della sua armatura azzurrastra iniziava a sentire sempre più calura. Qui e li vedeva sorgere rovine di varie costruzioni, simili a quelle dove si trovava lui. Probabilmente da qualche parte avrebbe potuto trovare un riparo dove riorganizzare la sua mente con calma e tranquillità.
Si mise a camminare nella direzione di quello che gli pareva il sito più vicino, ma presto si accorse che "vicino" doveva essere un concetto relativo da quelle parti. Ogni tanto scorgeva delle figure muoversi in lontananza, ma non riusciva a capire se fossero reali o meno. L'aria calda e immobile rendeva più pesante ogni passo e ben presto il guerriero fu stanco. Con uno sforzo quasi insopportabile cercò di raggiungere il sito dal cui interno una vocetta intonava una conzoncina infantile.
"Per sempre, comodamente, le scale a chiocciola continuano a girare su se stesse. Torte e ritorte, le bambole meccaniche complottano una rivolta. Giada, Ambra e Agata. Queste Alici crudeli si aggrappano alle ali delle sirene e alle scaglie di vetro degli angeli. E sembra che servano soltanto al mare di cellophane e dove dormono dei dugonghi. Gli incubi dai bei colori sgargianti lanciano sul solaio un carillon rotto con una chiave nera e si accovacciano versando i peccati sul dorso dei piedi bianchi di un ragazzo, un maniaco visionario, assorto in un gioco proibito. Poi gli scavano crudelmente le sue spine aguzze e trasparenti. Mamma oca della tredicesima ora, persa in un labirinto del tempo, ormai la porta non si aprirà più. E mai nessuno se ne accorgerà."
Quando il giovane guerriero varcò l'ingresso del sito, non vide nessuno all'interno. In terra erano sparsi vari pezzetti di vetro colorati.
Più volte, ad alta voce, chiese se ci fosse qualcuno e senza ottenere risposta si accasciò in un angolo e si addormentò.
***
Capitolo 1
I primi sei
La ragazza con lo scettro si avvicinò al mare bagnandosi fin all'altezza delle caviglie. Le onde arrivarono fino all'orlo della sua gonna e così agli altri sembrò sospesa sul mare. La spiaggia era composta da una sottile sabbia biancastra, dall'altro lato la vegetazione era piuttosto fitta.
Stava albeggiando. Un uomo con i capelli scuri si sedette sulla spiaggia, mentre una ragazza dallo sguardo serio chiese a tutti gli astanti "Chi siete voi?". Pareva fosse giunto il momento delle presentazioni.
Tutti si erano ritrovati li su quella spiaggia, ma in realtà nessuno sapeva perché, ne tanto meno chi fossero gli atri presenti.
Iniziò l'uomo con i capelli scuri "Io mi chiamo Laguna Loire, credo di essermi perso, comunque non so che posto sia questo. Qualcuno sa dove siamo?"
La ragazza con lo sguardo serio scosse la testa e, accanto a lei, un'altra ragazza con dei capelli scuri molto lunghi fece un cenno di saluto "Anche io mi sono persa, mi chiamo Tifa Lockeheart."
" Claire Farron" rispose la ragazza con lo sguardo serio.
"Credo che nessuno di noi sappia dove siamo. Io mi chiamo Cain, credo di essere arrivato qui per primo." Cain era un uomo alto, con lunghi capelli biondi, quando si era svegliato era solo, poi aveva visto Claire apparire quasi dal nulla. Laguna e Tifa erano arrivati apparentemente da zone diverse, come si trovassero già li, ma era evidente che non fosse così. Infine, più vicino al mare, era apparsa anche l'ultima ragazza che in seguito disse di chiamarsi Yuna
"Guardate, li in fondo, c'è qualcosa di luminoso..." Disse Yuna.
"Si, è vero." Osservò Laguna "Sembra una colonna. Forse appartiene a qualche struttura."
"Forse dovremmo preoccuparci di capire cosa è successo." Disse Claire.
"Io non ricordo nulla di prima del nostro incontro." Fece presente Tifa e tutti ammisero di essere nella stessa situazione.
Erano un gruppetto di persone piuttosto eterogeneo. Laguna aveva un'aria semplice e bonaria e tutti, esclusa Claire, si radunarono intorno a lui.
"Ci sono dei rumori!" Fece notare Claire al resto del gruppo. Tutti si zittirono e ascoltarono. I rumori provenivano dalla vegetazione e si avvicinavano velocemente.
"Sta arrivando qualcuno!" Annunciò nuovamente, ma non fece in tempo a finire la frase, Cain le si parò davanti coprendole la visuale col suo mantello sporco. Claire non apprezzò il gesto e subito lo
affiancò.
Tifa e Yuna si allarmarono vedendo il comportamento dei due compagni. Laguna invece, sembrava tranquillo e fu quello che avanzò più di tutti afferrando prontamente un ragazzo biondiccio e abbronzato che comparve dalla vegetazione correndo come un disperato.
"Ehi! Quanta fretta!" Laguna stava per chiedergli se andasse tutto bene quando notò alcune ferite sul corpo del ragazzo. Yuna si fece prontamente avanti annunciando di volerlo aiutare.
"Avete visto una ragazza? Una ragazza con capelli biondi e un vestito rosso!" Chiese agitato il ragazzo.
"No." Rispose Laguna.
"Chi sei tu?" Chiese Claire con tono autoritario.
"Vaan... e qualcosa nella foresta ci ha attaccati!"
"C'era qualcun altro con te? Quanti eravate?" Chiese Laguna
"Due..."
"Cosa vi ha attaccati?" Chiese Cain
"Qualcosa... qualcuno... non lo so!"
"Potrebbe averti seguito fin qui? Prova a ricordare meglio!" Gli disse Claire.
"Perché non gli lasciate due minuti per respirare!" Irruppe Tifa mettendosi in mezzo tra il ragazzo e gli interlocutori "Non vedete che è ferito? Yuna, puoi fare qualcosa?"
"Si, certo." Rispose Yuna
"Vieni con noi Vaan, ti curiamo le ferite e poi parleremo." Gli disse Tifa con fare rassicurante.
"Quella ragazza, Terra, è rimasta indietro..." Disse Vaan a Tifa mentre lei lo accompagnava poco più in la. "Non preoccuparti adesso, la cercheremo insieme." Rispose Tifa.
"Naturalmente...." Disse risentita Claire "Non sappiamo neanche dove siamo noi, ne chi sia questo ragazzo."
"Io non so neanche chi sei tu e viceversa. Quel ragazzo ha bisogno d'aiuto." Le rispose Laguna.
"Anche noi abbiamo bisogno d'aiuto! Avete sentito? C'è qualcosa in quella foresta ed è pericolosa!"
"Non traiamo conclusioni affrettate adesso, non sappiamo cosa sia successo!"
"Appunto per questo è ancora più pericoloso. Non sappiamo niente di questo posto, non sappiamo se possiamo fidarci l'uno degli altri!"
"Vado a perlustrare la foresta, se c'è qualcosa di pericoloso lo scoprirò!" Annunciò Cain interrompendo il faccia a faccia di Laguna e Claire.
"Ottima idea amico col turbante! Io resterò qui a sorvegliare le donne e i bambini." Concluse Laguna.
"Non resterò qui con le mani in mano." Disse Claire "Vengo con te!"
"Dove vanno quei due?" Chiese Vaan. Lui, Yuna e Tifa si erano allontanati un po'. Tifa aveva trovato un tronco riverso sulla spiaggia, sul quale si erano accomodati.
"Vanno a dare un'occhiata in giro." Rispose Laguna raggiungendoli.
"Parlami della tua amica." Chiese Tifa a Vaan.
"Non è che la conoscessi bene. Eravamo insieme e basta."
"Tu vivi qui? Sai che posto è questo?"
"No."
"Non hai proprio idea di chi o cosa ci fosse in quella foresta?" Chiese Laguna
"Non l'ho visto, ma ho sentito la sua voce, non faceva altro che ridere! Mi sarei difeso, ma Terra aveva paura volevo nasconderla."
"Tranquillo, se la tua amica è nella foresta quei due la troveranno." Lo rassicurò Laguna.
Yuna conosceva delle magie curative e Tifa puntualizzò quanto potesse essere importante. Discussero un po' sul da farsi, Tifa propose di cercare del cibo e Vaan si offrì per pescare qualcosa, purché non andasse al largo, specificò Laguna. Yuna lo accompagnò mentre Laguna e Tifa cercavano frutti commestibili al limitare della foresta.
Claire eccellerò il passò per camminare davanti Cain. Lui non disse nulla, per un po' camminarono in silenzio. La foresta era incredibilmente silenziosa e tutto sembrava avvolto in una flebile luce che rendeva ogni cosa più chiara, luminosa e irreale. Dopo poco i due si fermarono ad un ruscello dove bevvero un po' d'acqua.
"Questo posto è lugubre. Non ci sono rumori, non ci sono animali, non c'è niente di niente." Disse Claire.
"L'acqua è potabile." Osservò Cain.
"Inizio a credere che non troveremo nessuno. Quel ragazzo deve essersi sbagliato." Continuò Claire
"Però era ferito." Precisò Cain.
I due si rimisero a camminare, Cain raccolse un grosso ramo da usare come bastone. Il legno aveva una colorazione biancastra, che sembrava tipica di quegli alberi. Cain osservò che un legno troppo chiaro è solitamente segno di malessere in una pianta. Claire non era mai stata troppo ferrata in botanica quindi pensò che probabilmente il suo compagno di esplorazione aveva ragione.
"Torniamo indietro." Disse Cain
"Vuoi tornare indietro adesso?"
"Se andiamo avanti rischiamo di allontanarci troppo dal resto del gruppo o di perderci."
Improvvisamente un rumore chiaro e cristallino attirò l'attenzione di Claire e Cain, era il primo e unico suono, ad eccezione delle loro voci, che avessero sentito da quando avevano messo piede nella foresta.
"Forse è quella ragazza!" Esclamò Claire "Cerchiamo di capire da dove veniva!"
Claire e Cain corsero in direzione del suono. Vibrazioni cristalline iniziavano a spargersi sempre più densamente nell'aria circostante, ma d'un tratto qualcosa colpì Cain facendolo cadere.
Claire avanzò da sola ritrovandosi davanti un gruppo di bambole di cristallo colorate ammucchiate tra gli alberi. Erano tutte difettose. Quando Claire si apprestò a raggiungere la più vicina, ognuna di esse si animò, lanciandosi contro la ragazza incredula.
Cain si riprese agilmente e cercando di capire cosa lo avesse colpito si mise sulla difensiva. Una bambola di cristallo gli cadde davanti spezzandosi in due. La bambola si trascinò con le braccia verso Cain ad una velocità inaudita, ma non fu difficile colpirla col bastone mandandogli la testa in frantumi.
Quando Cain raggiunse Claire, la ragazza era intenta a schivare i colpi che le arrivavano dal gruppo di bambole animate. Cain la aiutò a disfarsi dell'ingombro, ma non fu semplice. Nonostante i colpi mirati di Claire agli arti delle bambole, queste continuavano a muoversi con ciò che gli restava. frantumargli la testa era il modo più semplice per disfarsene.
"Te la cavi bene, Claire."
"Se avessi avuto un'arma sarebbe stato più semplice, comunque anche tu sei bravo."
I due non ebbero il tempo di finire di complimentarsi che altre bambole presero ad animarsi. I pezzi di quelle rimaste con qualche arto si muovevano ancora, Cain e Claire ne convennero che sarebbe stato meglio andarsene velocemente e spezzare le gambe o la testa solo a quelle che li seguivano.
Dopo essersi abbastanza allontananti ripresero un po' di fiato.
"Raggiungiamo gli altri!" Disse Claire.
"Aspetta..." la fermò Cain "Credo che sarebbe meglio non dire nulla di quelle bambole!"
"Perché?"
"Perché li allarmeremmo e basta e adesso non ci serve una cosa del genere."
"Loro sono già allarmati, probabilmente sono state quelle cose ad attaccare il ragazzo."
"Si, forse, ma lui non lo sa ed è meglio che nessuno sia agitato o nervoso."
"E se quelle cose ci raggiungono?"
" Sono state disturbate dal nostro rumore,quando ci siamo avvicinati, se non torniamo li per adesso non credo ci siano problemi. E comunque ci penseremo a tempo debito."
"Non sono daccordo. Credo che dovrebbero saperlo."
"Glielo diremo, ma non adesso."
Claire lo guardò diffidente, ma alla fine gliela diede vinta. Riprese il cammino verso la spiaggia senza dire una parola e lui la seguì altrettanto silenziosamente.
Vaan aveva lasciato sulla riva una spada e un fucile scarico e costruito una lancia piuttosto rudimentale con la quale sperava di infilzare almeno un mollusco. Yuna non voleva lasciare il suo scettro ed era rimasta a riva a fare da guardia alle armi. Nonostante fosse passato parecchio tempo Vaan non aveva visto l'ombra di un pesce. Il mare però era incredibilmente tiepido, calmo e piacevole. Durante le immersioni Vaan aveva notato la sabbia emettere una flebile luce che illuminava ogni sorta di formazione marittima. Aveva anche raccolto un corallo dalla forma insolita e lo aveva portato fieramente a Yuna come regalo. Lei se l'era legato ad un nastrino e messo al collo.
"Anche stavolta non hai pescato niente?" Chiese Yuna.
"Che tu mi creda o meno, non c'è proprio niente!" Rispose, poi si sedette li vicino aspettando di asciugarsi.
"Quindi anche tu non hai più ricordi?" Chiese nuovamente Yuna.
"Qualcosa la ricordo, mio fratello per esempio.... e tu?"
"Io ricordo ogni cosa..."
"Allora sai dove siamo?"
"No, questo non lo so. Ma so che non è il nostro mondo."
"Forse dobbiamo dirlo agli altri... a quel tizio coi capelli neri."
"No, non devi dirlo a nessuno. L'ho confidato solo a te e devi mantenere il segreto."
"Come vuoi, tanto non credo che diversamente la nostra situazione cambierebbe."
Vaan osservò Yuna, d'un tratto le parve triste e si sentì in dovere di tirarle su il morale "Comunque, se c'è qualcos'altro che vuoi confidarmi... insomma... i tuoi segreti con me sono in una botte di ferro!"
"Vi disturbiamo? Siete già diventati intimi?" Laguna li interruppe mettendosi in mezzo. Lui e Tifa avevano raccolto un po' di frutta e della legna per ogni evenienza.
Laguna notò le armi di Vaan sulla spiaggia e gli chiese quanti colpi aveva nel fucile. Poi chiese a Yuna a cosa le servisse lo scettro e mostrò agli altri la sua pistola.
Vaan ammise di aver finito i colpi durante la fuga nella foresta, ma poteva usare ancora la spada.
Yuna disse di essere un'evocatrice.
"Posso combattere anche io, nel caso sia necessario." Disse Tifa.
"I guanti imbottiti servono per quello?" Le chiese Laguna e lei rispose di si.
Anche Claire e Cain tornarono, entrambi erano silenziosi e si ignoravano a vicenda.
"Cosa avete visto?" Chiese Tifa.
"Niente." Rispose Cain "Nella foresta non c'è nulla, nemmeno animali."
"Anche in mare non ci sono pesci." Disse Vaan.
"Nessuna forma di vita..." Osservò Laguna.
"E la ragazza?" Chiese Vaan
"Non l'abbiamo trovata, mi dispiace."
"Allora siamo solo noi...soltanto noi sei." Concluse infine Laguna.
_ _ _ Continua
Perché proprio di Dissidia 012.... perché ha una trama così penosa e abbozzata che posso fantasticarci sopra come meglio credo.
Vi anticipo che la trama conterrà anche storie (ovviamente sempre sotto forma di fan fic) prese da tutti i capitoli da me giocati di Final fantasy.
La storia avrà punti simili all'originale, personaggi e situazioni principali non saranno cambiati (forse...), ma per lo più tutta la trama è riscritta in base alle mie idee.
In pratica è una storia alternativa del ciclo di Fina Fantasy raccontata attraverso il capitolo che più mi consente di muovermi tra le varie storie.
Mi piacerebbe sapere i vostri pareri e cosa pensate della mia storia, siete di esprimere pareri sulle varie situazioni o sulle scelte dei personaggi e anche di dirmi che non vi piace e perché, non mi offendo, ma considerate sempre e comunque che si tratta di una storia amatoriale.
Mettetevi comodi perché credo che sarà lunga.
Detto ciò, spero che la mia trama alternativa sia di vostro gusto, attendo pareri ^^
*****
Introduzione
Terra della discordia
Lo scontro non versa bene per me, sono certo di non conoscere questo ragazzo. mantiene le distanze, poi me lo ritrovo addosso, mi colpisce e di nuovo si allontana. E' troppo veloce.
"Perchè mi hai attaccato?"
Si prende gioco di me? Perché non mi risponde? Non ha senso che continui a corrergli dietro sperando di fermarlo, così non vado da nessuna parte. Devo studiarlo con calma e intanto cercare di non farmi colpire quando si avvicina. Se ci fosse solo un po' più di luce in questo dannato posto!
Eccolo, si avvicina! Schivato, per fortuna... Sono diventato pazzo o quel ragazzo ha la pelle blu e una coda? Usa la coda per raggiungere velocemente le zone più alte. Potrebbe nascondersi tra le rovine, ma invece appena è abbastanza lontano torna qui per colpirmi. Usa sempre la stessa tattica. Lo aspetterò fermo qui e appena si avvicina proverò a buttarlo giù con un incantesimo, uno semplice, non voglio ucciderlo. Ci sono riuscito! Se riesco anche a tagliargli la coda avrò più possibilità.... ma che cos'è questo strano rumore? Si è rotto?
"Non è un essere umano, è una bambola... un bambola che si muove e combatte?"
Il giovane guerriero si avvicinò alla bambola . Era fatta di vetro cristallo color indaco, nelle cavità oculari erano stati inseriti due occhietti di resina morbida giallastra e le palpebre si aprivano e chiudevano in base all'inclinazione del viso. La bocca era completamente chiusa. Esclusa la testa, la maggior parte del corpo era in frantumi e non fu possibile capire se si muovesse per qualche misterioso meccanismo o per magia.
Il guerriero cercò di ricordarsi cosa fosse successo, ma non ricordava nulla, nemmeno il suo nome. Si sentì confuso. Non sapeva dove si trovava e ovunque si girasse vedeva terra arsa e calda estendersi per chilometri. Il cielo era coperto da una densa foschia e una grande nube scura che aveva quasi le sembianze di una donna.
La terra emanava calore e l'aria era pesante e umidiccia. Chi mai poteva vivere in un posto del genere, si chiese, e coma mai lui si trovava li?
All'interno dei suoi abiti e della sua armatura azzurrastra iniziava a sentire sempre più calura. Qui e li vedeva sorgere rovine di varie costruzioni, simili a quelle dove si trovava lui. Probabilmente da qualche parte avrebbe potuto trovare un riparo dove riorganizzare la sua mente con calma e tranquillità.
Si mise a camminare nella direzione di quello che gli pareva il sito più vicino, ma presto si accorse che "vicino" doveva essere un concetto relativo da quelle parti. Ogni tanto scorgeva delle figure muoversi in lontananza, ma non riusciva a capire se fossero reali o meno. L'aria calda e immobile rendeva più pesante ogni passo e ben presto il guerriero fu stanco. Con uno sforzo quasi insopportabile cercò di raggiungere il sito dal cui interno una vocetta intonava una conzoncina infantile.
"Per sempre, comodamente, le scale a chiocciola continuano a girare su se stesse. Torte e ritorte, le bambole meccaniche complottano una rivolta. Giada, Ambra e Agata. Queste Alici crudeli si aggrappano alle ali delle sirene e alle scaglie di vetro degli angeli. E sembra che servano soltanto al mare di cellophane e dove dormono dei dugonghi. Gli incubi dai bei colori sgargianti lanciano sul solaio un carillon rotto con una chiave nera e si accovacciano versando i peccati sul dorso dei piedi bianchi di un ragazzo, un maniaco visionario, assorto in un gioco proibito. Poi gli scavano crudelmente le sue spine aguzze e trasparenti. Mamma oca della tredicesima ora, persa in un labirinto del tempo, ormai la porta non si aprirà più. E mai nessuno se ne accorgerà."
Quando il giovane guerriero varcò l'ingresso del sito, non vide nessuno all'interno. In terra erano sparsi vari pezzetti di vetro colorati.
Più volte, ad alta voce, chiese se ci fosse qualcuno e senza ottenere risposta si accasciò in un angolo e si addormentò.
***
Capitolo 1
I primi sei
La ragazza con lo scettro si avvicinò al mare bagnandosi fin all'altezza delle caviglie. Le onde arrivarono fino all'orlo della sua gonna e così agli altri sembrò sospesa sul mare. La spiaggia era composta da una sottile sabbia biancastra, dall'altro lato la vegetazione era piuttosto fitta.
Stava albeggiando. Un uomo con i capelli scuri si sedette sulla spiaggia, mentre una ragazza dallo sguardo serio chiese a tutti gli astanti "Chi siete voi?". Pareva fosse giunto il momento delle presentazioni.
Tutti si erano ritrovati li su quella spiaggia, ma in realtà nessuno sapeva perché, ne tanto meno chi fossero gli atri presenti.
Iniziò l'uomo con i capelli scuri "Io mi chiamo Laguna Loire, credo di essermi perso, comunque non so che posto sia questo. Qualcuno sa dove siamo?"
La ragazza con lo sguardo serio scosse la testa e, accanto a lei, un'altra ragazza con dei capelli scuri molto lunghi fece un cenno di saluto "Anche io mi sono persa, mi chiamo Tifa Lockeheart."
" Claire Farron" rispose la ragazza con lo sguardo serio.
"Credo che nessuno di noi sappia dove siamo. Io mi chiamo Cain, credo di essere arrivato qui per primo." Cain era un uomo alto, con lunghi capelli biondi, quando si era svegliato era solo, poi aveva visto Claire apparire quasi dal nulla. Laguna e Tifa erano arrivati apparentemente da zone diverse, come si trovassero già li, ma era evidente che non fosse così. Infine, più vicino al mare, era apparsa anche l'ultima ragazza che in seguito disse di chiamarsi Yuna
"Guardate, li in fondo, c'è qualcosa di luminoso..." Disse Yuna.
"Si, è vero." Osservò Laguna "Sembra una colonna. Forse appartiene a qualche struttura."
"Forse dovremmo preoccuparci di capire cosa è successo." Disse Claire.
"Io non ricordo nulla di prima del nostro incontro." Fece presente Tifa e tutti ammisero di essere nella stessa situazione.
Erano un gruppetto di persone piuttosto eterogeneo. Laguna aveva un'aria semplice e bonaria e tutti, esclusa Claire, si radunarono intorno a lui.
"Ci sono dei rumori!" Fece notare Claire al resto del gruppo. Tutti si zittirono e ascoltarono. I rumori provenivano dalla vegetazione e si avvicinavano velocemente.
"Sta arrivando qualcuno!" Annunciò nuovamente, ma non fece in tempo a finire la frase, Cain le si parò davanti coprendole la visuale col suo mantello sporco. Claire non apprezzò il gesto e subito lo
affiancò.
Tifa e Yuna si allarmarono vedendo il comportamento dei due compagni. Laguna invece, sembrava tranquillo e fu quello che avanzò più di tutti afferrando prontamente un ragazzo biondiccio e abbronzato che comparve dalla vegetazione correndo come un disperato.
"Ehi! Quanta fretta!" Laguna stava per chiedergli se andasse tutto bene quando notò alcune ferite sul corpo del ragazzo. Yuna si fece prontamente avanti annunciando di volerlo aiutare.
"Avete visto una ragazza? Una ragazza con capelli biondi e un vestito rosso!" Chiese agitato il ragazzo.
"No." Rispose Laguna.
"Chi sei tu?" Chiese Claire con tono autoritario.
"Vaan... e qualcosa nella foresta ci ha attaccati!"
"C'era qualcun altro con te? Quanti eravate?" Chiese Laguna
"Due..."
"Cosa vi ha attaccati?" Chiese Cain
"Qualcosa... qualcuno... non lo so!"
"Potrebbe averti seguito fin qui? Prova a ricordare meglio!" Gli disse Claire.
"Perché non gli lasciate due minuti per respirare!" Irruppe Tifa mettendosi in mezzo tra il ragazzo e gli interlocutori "Non vedete che è ferito? Yuna, puoi fare qualcosa?"
"Si, certo." Rispose Yuna
"Vieni con noi Vaan, ti curiamo le ferite e poi parleremo." Gli disse Tifa con fare rassicurante.
"Quella ragazza, Terra, è rimasta indietro..." Disse Vaan a Tifa mentre lei lo accompagnava poco più in la. "Non preoccuparti adesso, la cercheremo insieme." Rispose Tifa.
"Naturalmente...." Disse risentita Claire "Non sappiamo neanche dove siamo noi, ne chi sia questo ragazzo."
"Io non so neanche chi sei tu e viceversa. Quel ragazzo ha bisogno d'aiuto." Le rispose Laguna.
"Anche noi abbiamo bisogno d'aiuto! Avete sentito? C'è qualcosa in quella foresta ed è pericolosa!"
"Non traiamo conclusioni affrettate adesso, non sappiamo cosa sia successo!"
"Appunto per questo è ancora più pericoloso. Non sappiamo niente di questo posto, non sappiamo se possiamo fidarci l'uno degli altri!"
"Vado a perlustrare la foresta, se c'è qualcosa di pericoloso lo scoprirò!" Annunciò Cain interrompendo il faccia a faccia di Laguna e Claire.
"Ottima idea amico col turbante! Io resterò qui a sorvegliare le donne e i bambini." Concluse Laguna.
"Non resterò qui con le mani in mano." Disse Claire "Vengo con te!"
"Dove vanno quei due?" Chiese Vaan. Lui, Yuna e Tifa si erano allontanati un po'. Tifa aveva trovato un tronco riverso sulla spiaggia, sul quale si erano accomodati.
"Vanno a dare un'occhiata in giro." Rispose Laguna raggiungendoli.
"Parlami della tua amica." Chiese Tifa a Vaan.
"Non è che la conoscessi bene. Eravamo insieme e basta."
"Tu vivi qui? Sai che posto è questo?"
"No."
"Non hai proprio idea di chi o cosa ci fosse in quella foresta?" Chiese Laguna
"Non l'ho visto, ma ho sentito la sua voce, non faceva altro che ridere! Mi sarei difeso, ma Terra aveva paura volevo nasconderla."
"Tranquillo, se la tua amica è nella foresta quei due la troveranno." Lo rassicurò Laguna.
Yuna conosceva delle magie curative e Tifa puntualizzò quanto potesse essere importante. Discussero un po' sul da farsi, Tifa propose di cercare del cibo e Vaan si offrì per pescare qualcosa, purché non andasse al largo, specificò Laguna. Yuna lo accompagnò mentre Laguna e Tifa cercavano frutti commestibili al limitare della foresta.
Claire eccellerò il passò per camminare davanti Cain. Lui non disse nulla, per un po' camminarono in silenzio. La foresta era incredibilmente silenziosa e tutto sembrava avvolto in una flebile luce che rendeva ogni cosa più chiara, luminosa e irreale. Dopo poco i due si fermarono ad un ruscello dove bevvero un po' d'acqua.
"Questo posto è lugubre. Non ci sono rumori, non ci sono animali, non c'è niente di niente." Disse Claire.
"L'acqua è potabile." Osservò Cain.
"Inizio a credere che non troveremo nessuno. Quel ragazzo deve essersi sbagliato." Continuò Claire
"Però era ferito." Precisò Cain.
I due si rimisero a camminare, Cain raccolse un grosso ramo da usare come bastone. Il legno aveva una colorazione biancastra, che sembrava tipica di quegli alberi. Cain osservò che un legno troppo chiaro è solitamente segno di malessere in una pianta. Claire non era mai stata troppo ferrata in botanica quindi pensò che probabilmente il suo compagno di esplorazione aveva ragione.
"Torniamo indietro." Disse Cain
"Vuoi tornare indietro adesso?"
"Se andiamo avanti rischiamo di allontanarci troppo dal resto del gruppo o di perderci."
Improvvisamente un rumore chiaro e cristallino attirò l'attenzione di Claire e Cain, era il primo e unico suono, ad eccezione delle loro voci, che avessero sentito da quando avevano messo piede nella foresta.
"Forse è quella ragazza!" Esclamò Claire "Cerchiamo di capire da dove veniva!"
Claire e Cain corsero in direzione del suono. Vibrazioni cristalline iniziavano a spargersi sempre più densamente nell'aria circostante, ma d'un tratto qualcosa colpì Cain facendolo cadere.
Claire avanzò da sola ritrovandosi davanti un gruppo di bambole di cristallo colorate ammucchiate tra gli alberi. Erano tutte difettose. Quando Claire si apprestò a raggiungere la più vicina, ognuna di esse si animò, lanciandosi contro la ragazza incredula.
Cain si riprese agilmente e cercando di capire cosa lo avesse colpito si mise sulla difensiva. Una bambola di cristallo gli cadde davanti spezzandosi in due. La bambola si trascinò con le braccia verso Cain ad una velocità inaudita, ma non fu difficile colpirla col bastone mandandogli la testa in frantumi.
Quando Cain raggiunse Claire, la ragazza era intenta a schivare i colpi che le arrivavano dal gruppo di bambole animate. Cain la aiutò a disfarsi dell'ingombro, ma non fu semplice. Nonostante i colpi mirati di Claire agli arti delle bambole, queste continuavano a muoversi con ciò che gli restava. frantumargli la testa era il modo più semplice per disfarsene.
"Te la cavi bene, Claire."
"Se avessi avuto un'arma sarebbe stato più semplice, comunque anche tu sei bravo."
I due non ebbero il tempo di finire di complimentarsi che altre bambole presero ad animarsi. I pezzi di quelle rimaste con qualche arto si muovevano ancora, Cain e Claire ne convennero che sarebbe stato meglio andarsene velocemente e spezzare le gambe o la testa solo a quelle che li seguivano.
Dopo essersi abbastanza allontananti ripresero un po' di fiato.
"Raggiungiamo gli altri!" Disse Claire.
"Aspetta..." la fermò Cain "Credo che sarebbe meglio non dire nulla di quelle bambole!"
"Perché?"
"Perché li allarmeremmo e basta e adesso non ci serve una cosa del genere."
"Loro sono già allarmati, probabilmente sono state quelle cose ad attaccare il ragazzo."
"Si, forse, ma lui non lo sa ed è meglio che nessuno sia agitato o nervoso."
"E se quelle cose ci raggiungono?"
" Sono state disturbate dal nostro rumore,quando ci siamo avvicinati, se non torniamo li per adesso non credo ci siano problemi. E comunque ci penseremo a tempo debito."
"Non sono daccordo. Credo che dovrebbero saperlo."
"Glielo diremo, ma non adesso."
Claire lo guardò diffidente, ma alla fine gliela diede vinta. Riprese il cammino verso la spiaggia senza dire una parola e lui la seguì altrettanto silenziosamente.
Vaan aveva lasciato sulla riva una spada e un fucile scarico e costruito una lancia piuttosto rudimentale con la quale sperava di infilzare almeno un mollusco. Yuna non voleva lasciare il suo scettro ed era rimasta a riva a fare da guardia alle armi. Nonostante fosse passato parecchio tempo Vaan non aveva visto l'ombra di un pesce. Il mare però era incredibilmente tiepido, calmo e piacevole. Durante le immersioni Vaan aveva notato la sabbia emettere una flebile luce che illuminava ogni sorta di formazione marittima. Aveva anche raccolto un corallo dalla forma insolita e lo aveva portato fieramente a Yuna come regalo. Lei se l'era legato ad un nastrino e messo al collo.
"Anche stavolta non hai pescato niente?" Chiese Yuna.
"Che tu mi creda o meno, non c'è proprio niente!" Rispose, poi si sedette li vicino aspettando di asciugarsi.
"Quindi anche tu non hai più ricordi?" Chiese nuovamente Yuna.
"Qualcosa la ricordo, mio fratello per esempio.... e tu?"
"Io ricordo ogni cosa..."
"Allora sai dove siamo?"
"No, questo non lo so. Ma so che non è il nostro mondo."
"Forse dobbiamo dirlo agli altri... a quel tizio coi capelli neri."
"No, non devi dirlo a nessuno. L'ho confidato solo a te e devi mantenere il segreto."
"Come vuoi, tanto non credo che diversamente la nostra situazione cambierebbe."
Vaan osservò Yuna, d'un tratto le parve triste e si sentì in dovere di tirarle su il morale "Comunque, se c'è qualcos'altro che vuoi confidarmi... insomma... i tuoi segreti con me sono in una botte di ferro!"
"Vi disturbiamo? Siete già diventati intimi?" Laguna li interruppe mettendosi in mezzo. Lui e Tifa avevano raccolto un po' di frutta e della legna per ogni evenienza.
Laguna notò le armi di Vaan sulla spiaggia e gli chiese quanti colpi aveva nel fucile. Poi chiese a Yuna a cosa le servisse lo scettro e mostrò agli altri la sua pistola.
Vaan ammise di aver finito i colpi durante la fuga nella foresta, ma poteva usare ancora la spada.
Yuna disse di essere un'evocatrice.
"Posso combattere anche io, nel caso sia necessario." Disse Tifa.
"I guanti imbottiti servono per quello?" Le chiese Laguna e lei rispose di si.
Anche Claire e Cain tornarono, entrambi erano silenziosi e si ignoravano a vicenda.
"Cosa avete visto?" Chiese Tifa.
"Niente." Rispose Cain "Nella foresta non c'è nulla, nemmeno animali."
"Anche in mare non ci sono pesci." Disse Vaan.
"Nessuna forma di vita..." Osservò Laguna.
"E la ragazza?" Chiese Vaan
"Non l'abbiamo trovata, mi dispiace."
"Allora siamo solo noi...soltanto noi sei." Concluse infine Laguna.
_ _ _ Continua