Ehi, tu. Sono quello di prima. A prescindere dalla quantità industriale di spoiler contenuta nel mio post, ciò che ti appresti a leggere è lungo e tedioso. Ti consiglio di lasciar perdere e girare al largo.
Kloud Von Doomegar ha detto:
Comunque ti invito a leggere
questo. E' interessante sapere che avevano in mente un altro finale.
L'avrei preferito.
Il finale alternativo restituisce agli infetti un'umanità totalmente assente nel film, mentre la versione data in pasto alle sale li dipinge come creature fameliche, dotati di un'intelligenza finalizzata al solo annientamento della "preda". Anche questo definire un confine netto tra bene e male avvalora la mia tesi.
E a tal proposito:
In uno dei primi trailer del film vi è una scena in cui Will Smith (Robert Neville) è circondato dagli infetti, non presente nel film: le fonti dicono che si tratta di uno spezzone di un finale alternativo, in cui Neville consegna la ragazza rapita agli infetti che, in cambio, lasciano liberi lui, Anna ed Ethan di partire per il Vermont. E' probabile che lo vedremo nel dvd come extra.
Tratto da Wiki.
Kloud Von Doomegar ha detto:
Sulla parte dell'americanata non saprei risponderti, di sicuro non ho visto tutta l'ostentatezza che dici di aver visto tu
Si torna sempre al solito discorso, ovvero la totale assenza di credibilità negli ultimi 40 minuti di pellicola. Esaminando il film
ex post si ha la fastidiosa sensazione che tutti gli avvenimenti posteriori alla morte di Sam siano stati pensati e inseriti con disarmante leggerezza, come se si dovesse perseguire una filosofia di base e non si avesse la ben che minima idea di come fare.
Ne consegue una sequela di coincidenze e incongruenze imbarazzante.
Coincidenza. Sono trascorsi 3 anni dalla diffusione del virus che ha devastato il genere umano, e il dottor Neville parrebbe l'unico superstite... quando ecco fare la loro entrata in scena Anna e figlioletto al seguito. Nulla da sindacare, se non fosse che la donna arriva giusto in tempo per salvare la vita di un Robert ormai rassegnato alla morte. Carina la dinamica registica del "salvataggio": visuale quasi in prima persona, immagini ovattate, e una luce accecante che avvolge lo schermo. Tò, la Madonna^^
Incongruenza. Anna riesce a trascinare di peso un uomo adulto, adagiarlo sul sedile anteriore destro della propria auto e schizzare via senza che i vampiri intervengano per impedirglielo. Alpha Male e compagni stavano a pochi metri di distanza. Fari che proiettano una luce troppo intensa? Solo qualche ora più tardi gli infetti distruggeranno non so quanti riflettori piazzati a difesa della casa di Robert, e con palese facilità.
Coincidenza/Incongruenza. Anna ignora la raccomandazione di Robert e lo accompagna al rifugio poco prima dell'alba, causando l'assedio finale. Gesto che attribuirei a una persona ignara di tutto, non certo a una madre sopravvissuta per ben 3 anni e quindi al corrente del pericolo mortale (per sé e per suo figlio). Ma glissiamo su questo aspetto e proviamo a legittimare l'azzardo di Anna in quanto le condizioni di Robert erano critiche e bisognava prestargli soccorso quanto prima ("Stavi sanguinando. C'era un po' di luce all'orizzonte"): per quale fottuta ragione la donna non dice subito, chiaro e tondo, di esser tornata a casa quando fuori il sole non era ancora alto a sufficienza per garantire loro la più totale sicurezza? Naaa, decisamente più utile conversare di teologia o guardare Shrek in tivì. O discorrere di musica, magari citando Bob Marley e la sua idea di pace e amore ("Illuminiamo il buio!"). E la credibilità non latita, cerrrto.
Incongruenza. Nel dialogo tra Robert e Anna, quest'ultima dice (e qui, Kloud, mi ricollego alla tua puntualizzazione) di esser diretta nel Vermont
perché Dio le ha confidato che lì, tra le montagne, si trova un oasi con dei superstiti. Batte il chiodo proprio sull'illuminazione divina, tant'è che quando l'uomo esprimerà il suo scetticismo in merito lei si giustificherà con timidi "Lo so e basta" e "So che può sembrare assurdo". Non si fa riferimento a un messaggio via radio, o chissà che altro. Ma ammettiamo che la cosa sia sottintesa: per quale motivo Robert non ha intercettato lo stesso segnale? E perché alla colonia non hanno ricevuto il messaggio del dottor Neville, visto che 'sta benedetta comunità disterebbe da New York solo poche ore di viaggio? Della serie, lasciamo a 'sto disgraziato il beneficio del dubbio ancora per un po'?
Questa tizia, dall'alto del suo immenso ****, riesce a intercettare la bellezza di due comunicazioni, gli altri (attrezzati, si presume, di apparecchiature più sofisticate) nisba. Eh sì, la cosa regge che una meraviglia.
Coincidenza. Il vaccino si rivela efficace solo all'ultimo momento, e proprio quando il rifugio è ormai preso d'assalto dai vampiri: condizioni fondamentali perché si realizzi il più posticcio dei finali. A Robert il gravoso onere di sacrificarsi per il bene comune (un po' di sano eroismo americano fa sempre la sua porca figura, pochi cazzi), e a Sant'Anna il compito di custodire il prezioso campione.
Coincidenza. L'escamotage della farfalla. A Robert sovviene la voce della figlia, rammenta il gesto affettuoso della piccola, si volta e scorge sul collo di Anna il tatuaggio. Grottesco. Fermo restando che con tutta probabilità Neville si sarebbe comunque fatto esplodere con gli infetti per permettere alla donna di fuggire col vaccino, appare chiaro che la sequenza è forzata, artificiosa, assolutamente superflua ai fini della trama. Ergo altra utilità non può avere se non quella di chiudere un cerchio aperto con tutti quei farfugliamenti sulla provvidenza. Quella farfalla tatuata diviene emblema di un destino benevolo (also known as "Volere Divino") che aiuta e guida GLI UOMINI GIUSTI. E chi sono gli uomini giusti per antonomasia nella cinematografia?^^
Che poi... il sacrificio del protagonista non sarebbe foriero di un'avvenuta "conversione"?
Robert doveva farsi prete perché lo spettatore recepisse il messaggio allusivo? La decisione di immolarsi per una causa più grande e la frase che pronuncia prima di congedarsi ("Anna, credo tu sia qui per un motivo. Sto ascoltando.") a me sembrano elementi tutt'altro che interpretabili.
Regista e sceneggiatore cavillano sui cliché e calcano la mano sulla fede per dare alla pellicola quel tocco di spiritualismo e patriottismo conservatore che tanto piace al popolino. Peccato lo si faccia in maniera assolutamente frivola, quasi come via di fuga per mascherare mancanza di idee e incapacità di osare.
Sia chiaro, chi si aspettava un film di puro intrattenimento non rimarrà certo deluso, gli ingredienti del tipico blockbuster hollywoodiano
Io Sono Leggenda li ha davvero tutti. Ma sta appunto qui il problema: nell'accontentarsi io ci vedo un limite. Perché i presupposti per realizzare un prodotto di qualità superiore c'erano eccome. Invece si è preferito buttare tutto nel cesso, e solo per omologare una pellicola a un concetto di far cinema ormai bellamente anacronistico.
Sarà interessante leggere il libro, se non altro per capire in che misura ci si è sottratti a una prova di attinenza con il testo di Matheson. I casi della vita, mi hanno già informato che Neville non è un militare ma un semplice civile, e che l'ambientazione originale è Los Angeles, non certo l'inflazionata New "ombelico-del-mondo" York.
Furbacchione, 'sto Lawrence^^