Varie Diario di un Jedi: Ordine 66

Creed

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Quella che vi presento è una ff ambientata nel mondo di Star Wars, nel periodo della grande Purga Jedi.
Questa storia, divisa in molte puntate, sarà solo un prologo a qualcosa di piu grande, vi auguro buona lettura e spero di ricevere commenti positivi e anche negativi quando ci vuole, purché siano argomentati.


DIARIO DI UN JEDI: ORDINE 66​


PROLOGO


“Diaro di Jeng, ore 17,50 del 4 Marzo.
Sono dappertutto, sono dappertutto, con quelle loro divise bianche come la morte, sono dappertutto, le loro cannoniere, sono dappertutto, i loro fucili, i loro blaster, sono dappertutto, come una morsa, come una rete che ci stringe senza lasciarci scampo, loro sono dappertutto. Pochi minuti fa combattevano al nostro fianco, ci davano appoggio, erano la nostra sicurezza, noi facevamo appoggio si di loro, erano un grande aiuto, con loro sicuramente avremmo vinto la guerra…….ma…da qualche minuto fino ad ora…le loro armi hanno cominciato a ruotare, i loro speeder a posizionarsi dietro di noi, il loro fuoco era diretto verso di noi, da antichi protettori della democrazia siamo diventati solo dei volgari criminali ricercati in tutta la galassia, gli ordini sono chiari: ‘sterminateli tutti, nessuno deve restare vivo’, questi sono i comandi, e questo devono fare. Perché loro non hanno malizia, non fanno caso alle questioni politiche, ai sentimenti, alla morte, alla generosità, loro obbediscono e basta, sono Cloni-Soldato, creati su Kamino, il loro compito è solo obbedire agli ordini dei superiori. E così fanno, obbediscono, obbedendo ci sterminano, sterminano i Jedi, dovunque si trovano, in questo momento altri Jedi come me stanno morendo, altre persone stanno perdendo la vita, in questo momento a Coruscant sta nascendo l’impero, in questo momento un grande eroe caduto sta massacrando bambini innocenti al Tempio Jedi, è il nostro crepuscolo, è la nostra fine, è la fine della repubblica, la fine dei Jedi……sento dei passi, probabilmente ci hanno trovato, siamo in pochi rimasti, dobbiamo scappare!!!”


Il Pianeta Ouhar è messo a ferro e fuoco, interi battaglioni di cloni stanno setacciando la zona, speeder e cannoniere volanti sorvolano i cieli, truppe scelte scandagliano le foreste del pianeta, ormai ridotte a cimiteri pieni di innocenti, decine e decine di squadre di Cloni-Soldato controllano ovunque, hanno ordini ben precisi, che loro eseguono senza obbiettare e senza malizia, hanno il preciso comando di eliminare alcuni Jedi nascosti in quei luoghi.
Clone 456: Di la!
Il capo di un gruppetto formato da circa 10 cloni soldato ordina ai suoi uomini di dirigersi verso una sorta di rupe, uno strapiombo in mezzo alla giungla.
Clone 456: Controllate ovunque!
Detto ciò i Cloni alle sue spalle si sparpagliano per tutto il luogo, che era pieno di insenature, grotte e possibili nascondigli per i traditori.
Non si sentiva volare una mosca, tutto era zittito, troppo zittito, troppo calmo, una grande capacità Jedi di non farsi notare o….semplicemente in quel luogo desolato non c’era nessuno?
Clone 456: Chi va là!!!
Ad un tratto un fruscio in mezzo ad un cespuglio attira l’attenzione del comandante, che con il blaster puntato avanza lentamente, con cautela, verso le foglie
Clone 456: Tu! Vieni qui!
Clone 457: Eccomi, problemi?
Il clone comandante fece cenno al compagno di guardare quel cespuglio, che continuava a muoversi, il compagno vide quei fruscii e disse al comandante “Propongo di sparare”
Clone 456: FUOCO!!!!!!!
A quell’ordine i loro blaster vomitarono una grandissima quantità di raggi laser che vennero sparati verso quel cespuglio, ma, incredibilmente, non si sentirono urla, ne lamenti, ne rumori di spade laser che deviavano i colpi.
I due Cloni si guardarono tra di loro leggermente spaesati
Clone 456: Ma che diavolo?
Clone 457: Capitano, andiamo a controllare!
L’altro annuì e i due corsero verso quel cespuglio, nel tentativo di scoprire qualcosa sui Jedi a cui davano la caccia da ore, in quel pianeta desolato e pieno di foreste e giugle.
Clone 456: Qui non ce niente! Sarà stato un animale di questo posto, siamo pur sempre in una foresta!
L’altro fece le spallucce come se volesse dire “beh se lo dice lei”
Clone 456: Raggiungiamo gli altri, andiamo a dare una mano!
Clone 457: Sissignore!
I due si voltarono, pronti a correre, ma in una frazione di secondo le loro teste vennero amputate da due lampi di energia azzurrina, i due capi caddero a terra e i corpi anche, come un droide che si spegne improvvisamente, dall’interno dell’armatura da Clone si poteva vedere ancora la carne carbonizzata che fumava creando un brutto odore.
Il responsabile era un uomo incappucciato, ammantato di nero, con degli stivali neri anchessi, con una spada laser accesa in mano. Senza dire parola alcuna spense la lama e si tolse il cappuccio: Era un uomo sui 25 anni, con la faccia che mostrava una ferita a forma di “X” in mezzo agli occhi, capelli castani e lunghi, e ampi ciuffi che sciendevano nella fronte, gli occhi erano azzurri, la carnagione ne troppo chiara ne troppo scura, e lo sguardo freddo e austero, ma allo stesso tempo giovanile, il suo nome era Jeng.
Jeng: Presto! Devo avvisare gli altri!
 

Creed

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CACCIA AI JEDI



Da un’altra parte del pianeta un giovane ragazzo ammantato e incappucciato di marrone stava camminando a grandi passi nella foresta, da quel suo cappuccio si intravedevano solo gli occhi, così determinati, così convinti, così decisi a sfuggire ad un atroce destino.
Quell’individuo camminava molto velocemente verso una meta non precisata, solo lui sapeva il suo obbiettivo.
Ogni passo poteva costargli la vita, ogni minimo respiro rumoroso poteva dargli un biglietto di sola andata verso l’inferno, la sua vita era in grave pericolo.
Ad un tratto la sua vista si fece più acuta, e il suo sguardo molto preoccupato, in preda al panico, cominciò a sudare, e a correre.
Non gliene fregava niente del rumore, del respiro, del fatto che stava correndo in una giugla piena zeppa di Cloni Soldato, non gli importava nulla di tutto ciò, doveva solo andare la…..e vedere cosa loro avevano fatto.
Il ragazzo corse sempre pià velocemente, fino a diventare come un leopardo nella savana, che corre verso la sua preda ad occhi sgranati….ad un tratto ci fu un bagliore….un bagliore mezzo rosso fuoco e mezzo arancione, che lampeggiava nella foresta profonda, non era il bagliore di una spada laser, ne tantomeno quello di un blaster che faceva fuoco, era il bagliore di un incendio.
Lui era un Jedi, chiamato Kamer, preoccupatissimo tolse il cappuccio all’indietro e raggiunse in pochissimo tempo l’origine dell’incendio.
Era un maestro Jedi senza ombra di dubbio, perché portava i capelli lunghi, neri come la pece, e una barba quasi del tutto rasata, quasi del tutto estirpata, come il popolo Jedi, quasi del tutto annientato, ma non tutto. C’erano ancora superstiti, e lui era uno di loro.
Rallentò il passo e vide un inndividuo per terra, davanti a lui interi villaggi, abitazioni e casette di legno arroccate su alberi stavano bruciando, le fiamme inghiottivano tutto, inghiottivano qualunque cosa, senza risparmiare niente.
Kamer: Chi ha fatto questo? Chi è il responsabile!!!!!???
Diceva quelle parole tanto per dire, ma in cuor suo sapeva che era opera dei Cloni, dell’Impero, di Palpatine….e del suo nuovo apprendista.
Kamer corse verso quel corpo disteso sull’erba, mentre le fiamme sputavano detriti e pezzi infiammati di legno che cadevano tuttattorno al Jedi, lui, senza curarsi di questi dettagli, prese tra le braccia quell’indigeno.
Aveva un aspetto bizzarro, era completamente verde, con la fronte piena di rughe, la testa grossa e il corpo molto piccolo, dai due lati del capo uscivano due lunghe orecchie a punta, mentre sopra le rughe della fronte aveva capelli di colore blu, era vestito umilmente, con stracci di vario genere, e le sue mani e piedi, piccoli, erano formati da tre dita con unghie molto lunghe, indubbiamente quel pianeta era la patria di Yoda, il suo paese natale!
Kamer: Maestro Yoda……vendicherò il tuo popolo!
Kamer posò delicatamente il corpo sull’erba, poi alzò lo sguardo pieno di ira e movette la mano in direzione della cintura, come se volesse prendere qualcosa…..poi però, delle parole gli rimbombarono nella mente, riemergendo dai suoi ricordi di quando era un giovane e inesperto Padwaan…..”Ricorda Kamer, la Forza va usata solo per legittima difesa…mai attaccare per primo, mai farsi sopraffare dalla rabbia, tutto questo porta solo al lato oscuro……..”
Le parole di Yoda frenarono il suo istinto omicida, e con dolcezza posò il manico della spada laser nel fodero.
Ma, dolente o nolente, doveva scoprire il battaglione di Cloni che aveva provocato l’incendio, e fermarlo, magari costituendosi e facendosi uccidere, almeno con la sua morte altre vite verrebbero salvate. Alzandosi ripose il cappuccio al suo posto, coprendosi il viso, poi, con le sue mani, chiuse dolcemente gli occhi di quella creatura della stessa razza del suo amato maestro Yoda.
Kamer: Venderò cara la pelle….
Fece per andarsene quand’ecco che una voce soffocata, forse proveniente da un casco o una maschera, ringhiò alle sue spalle “Fermo dove sei, Jedi!”
Kamer rimase molto sorpreso, non aveva percepito nessuno avvicinarsi, quindi c’era un’unica soluzione, colui che lo stava minacciando era sicuramente un Clone Soldato.
Kamer alzò le braccia senza neanche voltarsi, con lo sguardo disgustato
Kamer: Che piacere rivedervi amici….mi sentivo solo soletto….
Cody: ZITTO!
Cody, il comandante di tutti i Cloni esistenti, aprì il fuoco sul Jedi, sparando all’impazzata con il suo blaster iper tecnologico.
Kamer: Merd…..
Ma i riflessi Jedi di Kamer lo aiutarono a non morire, in una frazione di secondo usò la forza per attirare la spada laser dalla cintura alla sua mano, poi si girò di scatto e roteando la sua lama con lampi verdi riusì a deviare i colpi verso i Cloni-Soldato dietro di lui, che caddero uccisi, con profondi buchi nell’armatura.
Cody: Cosa???
Sempre più sorpreso Cody continuava a sparare, senza malizia, ma anche senza pietà, contro il Jedi noto come Kamer, che eseguendosi in una capriola aerea saltò e atterrò proprio davanti al fucile di Cody, che venne fatto a pezzi da due lampi di energia verde, i pezzi del fucile caddero a terra fumanti.
Kamer: Venderò cara la pelle, cloni da strapazzo!
Cody era li, fermo, impietrito, cosa poteva fare?
Kamer impugnava la sua spada laser verde, puntata al collo di Cody..non aveva scampo il Clone-Soldato!
Nel frattempo un battaglione di Cloni nelle vicinanze stava setacciando la zona quando udì degli spari, spari che provenivano da delle armi simili alle loro,quindi a sparare erano stati i loro compagni.
Clone 34: Seguitemi! Forse hanno trovato l’obbiettivo!
A quell’ordine tutti i cloni della squadra smisero di controllare e setacciare la zona e seguirono il loro capitano in mezzo alla giungla, nella direzione da cui si erano sentiti gli spari…
 
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