†LestaT†
The right to be God
Ecco a voi la mia prima storia in esclusiva per voi post by post che è la versione riveduta e corretta (o meglio riscritta da zero) di una fan fiction scritta tanto tempo fa. La scriverò post dopo post (al momento quindi, per cui se vi saranno errori di battitura perdonatemi ) e la continuerò solo se la gradirete (e quando avrò tempo certoXD)
PROLOGO
C'era tanta folla radunata nell'immensa piazza della Capitale quel giorno in cui il Sole Nero osservava il Mondo dalla Torre. Il piccolo Amon cercò di farsi spazio tra la mole impressionante di gente di tutte le razze quando ancora queste non erano distinte e separate e vide quello che i sacerdoti temevano da tempo. Era L'Apocalisse, il momento in cui le due realtà sarebbero collassata l'una nell'altra. Amon sgranò gli occhi e vide i Gran Sacerdoti di entrambi i Mondi tenere alte le tavole. Poi il crollo. E fu buio.
CAPITOLO 1 - The Quest
Il professor Stanley Lynch si riparò il volto con la sciarpa quando l'Apache lo lasciò con la sua troupe e la scorta nel punto prestabilito, 50 km a ovest di Baghdad, una zona dilaniata dai bombardamenti del 1991 e successivamente del 2004 ma che in antichità aveva visto nascere la prima civiltà, madre di tutte quelle che vennero in seguito. Per secoli gli archeologi hanno sempre cercato Babilonia e anche la sua vita era votata alla sua ricerca. Nel 1994, due anni e mezzo dopo la fine del conflitto del Golfo, Lynch trovò la camera sepolcrale dell'oscuro re Assur, il leggendario primo re di Babilonia. Dalle tavolette trovate su un altare a pochi metri dal sepolcro apprese la leggenda dei due Mondi collegati da un portale e come questo, all'epoca collocato sulla sommità della Torre di Babele venne distrutto per impedire l'arrivo di una calamità da una dimensione esterna. Negli anni seguenti cercò la mitica Babilonia e le fondamenta della Torre in tutto il territorio che va dal Tigri e l'Eufrate senza mai dubitare che la storia raccontata dalle tavole fosse vera almeno in parte.
Nel 2005 il professore trovò avvolte in un panno sul tavolo del suo studio all’Università di Stenford due tavolette di un materiale fluorescente sconosciuto recanti strane incisioni. Sulla prima vi era un’elaborata incisione cuneiforme e sull’altra degli strani geroglifici molto simili al linguaggio conosciuto della prima tavola ma differenti per composizione e cartigli. La prima diceva “Hume e Cetra sono due rami dello stesso ceppo” e sul fondo vi era l’avvertimento “La ricongiunzione risveglia il Dormiente”. Nel panno vi era stato posto un bigliettino che dava le coordinate per “la sua Babilonia” e il professore scoprì che fondi stratosferici erano stati versati del progetto. A un esame al carbonio le tavole erano antiche di più di 35.000 anni e ci vollero tre anni per mettere insieme una troupe di geologi, archeologi e speleologi con tutti gli operai iracheni, europei e americani e le scorte armate e in men che non si dica Lynch si trovò di nuovo nella sua antica Mesopotamia e stavolta sapeva benissimo dove scavare.
Khabir Mahed, il sovrintendente degli scavi annunciò al professore che i lavori nel punto designato avevano portato alla luce un cunicolo abbastanza grande da permettere il passaggio di due persone di corporatura media. Il vecchio Stanley sorrise e corse a scrutare nelle profondità di quell’abisso antico quanto l’uomo e in meno di mezz’ora il gruppo allestì il primo robot telecomandato che avrebbe sondato le profondità misteriose di quelle che dovevano essere le fondamenta della grande Torre che aveva dato la vita a tutte le civiltà. Il robot riportò alla luce qualcosa di molto simile ai nostri moderni hangar, una sala immensa e a quanto pare altissima nella quale si scendeva tramite dei gradini erosi dal tempo. Sui muri sembravano esserci iscrizioni indecifrabili col night vision sgranato che offriva quel prodigio della tecnica. Il tour filmato procedette fino a quando il dispositivo meccanico su ruote andò a cozzare contro qualcosa arrestandosi di colpo. Il professore trasalì quando notò quella che sembrava un’enorme porta che dava nel nulla e pretese di scendere subito a verificare di persona. Il capo della scorta Abdul Zabhiri si oppose finchè potè e alla fine dovette allestire una spedizione di fortuna che si calò, con a capo il professor Lynch nelle profondità dell’insondabile.
L’aria era umida, insopportabilmente stantia e viziata, tipica di qualcosa che era rimasta chiusa da millenni. L’unica fonte di luce erano le potenti torce che portavano i due archeologi che accompagnavano il dottore e i cinque soldati iracheni di scorta. Sui muri c’erano una serie di iscrizioni via via più antiche che mostravano scene di vita quotidiana a babilonia e come i portali tra il mondo degli Hume e quello dei Cetra comunicavano fra di loro attraverso i portali, uno sulla cima della torre di Babele, l’altro nella piazza della capitale di quello che doveva essere il mondo dei Cetra. Lynch stringeva saldamente le tavole che gli davano una sensazione di potenza e notò che risonavano di una luce verde nel buio dell’eternità. La spedizione si fermò davanti a una gigantesca porta simile per aspetto e dimensioni alla facciata della tomba di Petra in Giordania e il professor Lynch sfoderò le due tavolette. Alla base, la facciata della porta che non dava da nessuna parte aveva due alcove della stessa misura delle tavolette e Lynch inserì febbrilmente i due reperti nelle rispettive nicchie. All’improvviso una luce si sprigionò dove prima vi era solo oscurità e la visione di qualcosa oltre ogni comprensione investì gli avventurieri. Lynch si guardò alle spalle notande che i locali si erano inginocchiati a pregare Allah e i suoi colleghi gridavano isterici. Poi il professore sentì un colpo alla nuca e infine ritornò il buio.
Continua...(sempre se vi ho incuriositi sicuro )
PROLOGO
C'era tanta folla radunata nell'immensa piazza della Capitale quel giorno in cui il Sole Nero osservava il Mondo dalla Torre. Il piccolo Amon cercò di farsi spazio tra la mole impressionante di gente di tutte le razze quando ancora queste non erano distinte e separate e vide quello che i sacerdoti temevano da tempo. Era L'Apocalisse, il momento in cui le due realtà sarebbero collassata l'una nell'altra. Amon sgranò gli occhi e vide i Gran Sacerdoti di entrambi i Mondi tenere alte le tavole. Poi il crollo. E fu buio.
CAPITOLO 1 - The Quest
Il professor Stanley Lynch si riparò il volto con la sciarpa quando l'Apache lo lasciò con la sua troupe e la scorta nel punto prestabilito, 50 km a ovest di Baghdad, una zona dilaniata dai bombardamenti del 1991 e successivamente del 2004 ma che in antichità aveva visto nascere la prima civiltà, madre di tutte quelle che vennero in seguito. Per secoli gli archeologi hanno sempre cercato Babilonia e anche la sua vita era votata alla sua ricerca. Nel 1994, due anni e mezzo dopo la fine del conflitto del Golfo, Lynch trovò la camera sepolcrale dell'oscuro re Assur, il leggendario primo re di Babilonia. Dalle tavolette trovate su un altare a pochi metri dal sepolcro apprese la leggenda dei due Mondi collegati da un portale e come questo, all'epoca collocato sulla sommità della Torre di Babele venne distrutto per impedire l'arrivo di una calamità da una dimensione esterna. Negli anni seguenti cercò la mitica Babilonia e le fondamenta della Torre in tutto il territorio che va dal Tigri e l'Eufrate senza mai dubitare che la storia raccontata dalle tavole fosse vera almeno in parte.
Nel 2005 il professore trovò avvolte in un panno sul tavolo del suo studio all’Università di Stenford due tavolette di un materiale fluorescente sconosciuto recanti strane incisioni. Sulla prima vi era un’elaborata incisione cuneiforme e sull’altra degli strani geroglifici molto simili al linguaggio conosciuto della prima tavola ma differenti per composizione e cartigli. La prima diceva “Hume e Cetra sono due rami dello stesso ceppo” e sul fondo vi era l’avvertimento “La ricongiunzione risveglia il Dormiente”. Nel panno vi era stato posto un bigliettino che dava le coordinate per “la sua Babilonia” e il professore scoprì che fondi stratosferici erano stati versati del progetto. A un esame al carbonio le tavole erano antiche di più di 35.000 anni e ci vollero tre anni per mettere insieme una troupe di geologi, archeologi e speleologi con tutti gli operai iracheni, europei e americani e le scorte armate e in men che non si dica Lynch si trovò di nuovo nella sua antica Mesopotamia e stavolta sapeva benissimo dove scavare.
Khabir Mahed, il sovrintendente degli scavi annunciò al professore che i lavori nel punto designato avevano portato alla luce un cunicolo abbastanza grande da permettere il passaggio di due persone di corporatura media. Il vecchio Stanley sorrise e corse a scrutare nelle profondità di quell’abisso antico quanto l’uomo e in meno di mezz’ora il gruppo allestì il primo robot telecomandato che avrebbe sondato le profondità misteriose di quelle che dovevano essere le fondamenta della grande Torre che aveva dato la vita a tutte le civiltà. Il robot riportò alla luce qualcosa di molto simile ai nostri moderni hangar, una sala immensa e a quanto pare altissima nella quale si scendeva tramite dei gradini erosi dal tempo. Sui muri sembravano esserci iscrizioni indecifrabili col night vision sgranato che offriva quel prodigio della tecnica. Il tour filmato procedette fino a quando il dispositivo meccanico su ruote andò a cozzare contro qualcosa arrestandosi di colpo. Il professore trasalì quando notò quella che sembrava un’enorme porta che dava nel nulla e pretese di scendere subito a verificare di persona. Il capo della scorta Abdul Zabhiri si oppose finchè potè e alla fine dovette allestire una spedizione di fortuna che si calò, con a capo il professor Lynch nelle profondità dell’insondabile.
L’aria era umida, insopportabilmente stantia e viziata, tipica di qualcosa che era rimasta chiusa da millenni. L’unica fonte di luce erano le potenti torce che portavano i due archeologi che accompagnavano il dottore e i cinque soldati iracheni di scorta. Sui muri c’erano una serie di iscrizioni via via più antiche che mostravano scene di vita quotidiana a babilonia e come i portali tra il mondo degli Hume e quello dei Cetra comunicavano fra di loro attraverso i portali, uno sulla cima della torre di Babele, l’altro nella piazza della capitale di quello che doveva essere il mondo dei Cetra. Lynch stringeva saldamente le tavole che gli davano una sensazione di potenza e notò che risonavano di una luce verde nel buio dell’eternità. La spedizione si fermò davanti a una gigantesca porta simile per aspetto e dimensioni alla facciata della tomba di Petra in Giordania e il professor Lynch sfoderò le due tavolette. Alla base, la facciata della porta che non dava da nessuna parte aveva due alcove della stessa misura delle tavolette e Lynch inserì febbrilmente i due reperti nelle rispettive nicchie. All’improvviso una luce si sprigionò dove prima vi era solo oscurità e la visione di qualcosa oltre ogni comprensione investì gli avventurieri. Lynch si guardò alle spalle notande che i locali si erano inginocchiati a pregare Allah e i suoi colleghi gridavano isterici. Poi il professore sentì un colpo alla nuca e infine ritornò il buio.
Continua...(sempre se vi ho incuriositi sicuro )