Varie Dissidia - Il crossover a più mani

daffodill

Aurora Execution!
LEGGERE ATTENTAMENTE

Prima di iniziare poche regole:
-La storia viene scritta a turno da più narratori. Se qualcuno vuole unirsi in qualsiasi momento lo segnali e verrà inserito nel ciclo di turnazione in coda (quindi alla fine).
-Chiunque voglia unirsi dovrà aver letto tutte le parti precedentemente scritte, se ci sono dubbi scrivete nel topic segnato sotto e vi risponderemo.
-Rispettiamo le regole della narrazione e il logico susseguirsi degli eventi.
-Non ci sono obblighi di tempo, cerchiamo solo di non bloccare la narrazione.
Potete eventualmente scambiare il vostro turno o passare.
- Non ci sono obblighi di battute, scrivete quanto volete e quanto vi sentite.
-Ci si può scambiare tranquillamente pareri e opinioni (civili) sulle varie parti o chiedere consigli e pareri su come risolvere situazioni spinose o continuare la narrazione sia tra narratori che tra utenti interessati alla storia.
- Per evitare di intasare il topic narrativo usiamo questo per i commenti, le nuove candidazioni a narratore ecc..
Anche i lettori della storia possono dare i loro pareri e opinioni nel topic linkato. Non saranno ben accetti consigli non richiesti dai narratori stessi (c'è differenza tra un consiglio e un parere), se volete intervenire attivamente alla storia scrivetela con noi ^^
http://forum.ffonline.it/showthread.php?p=639108#post639108


- Rispettiamo le regole generali del forum evitando un linguaggio scurrile ecc ecc

Ed ecco i turni inseriti per ordine di candidatura, se volete cambiare qualcosa ditelo apertamente ^^
1) Daffodill
2) Leon 90
3) Doomrider

Nota: La 24° parte di BarretSoul non è parte integrante della storia, verrà cancellata dall'utente, nel frattempo passate pure avanti ^^

Parte 1° - Daffodill

Una forte fitta alla testa lo tenne bloccato a terra ancora per un po'. Non riusciva ancora a svegliarsi. Comunque sia gli faceva male anche tutto il resto e continuava a chiedersi cosa fosse quella sensazione di umidiccio sotto di lui. Una seconda fitta lo svegliò completamente anche per mettersi in piedi ci sarebbe voluto ancora un po'.
"Cos'è questo posto?" fu la prima cosa che gli passò per la testa, ma gli faceva talmente male che decise fosse stato meglio non pensare. Si frugò tra le tasche, ma non aveva niente ed era strano perché solitamente portava con se delle medicine, solitamente... d'improvviso gli sembrò una strana parola. Cosa faceva lui di solito? Proprio non riusciva a ricordarselo, forse era colpa del mal di testa.
Sopra di lui si stagliava un intrigo di rami ed erba che sembravano fatti di miriadi di vetri e filamenti colorati, la luce del sole filtrava a tratti, facendo brillare i colori dei rami. Era un bosco, ma uno che non conosceva. Quelli che conosceva lui erano boschi più tradizionali, non gli sarebbe venuto in mente di nominarne qualcuno, non li ricordava, ma di sicuro erano più tradizionali.
Appurato che non sapeva dove fosse e non aveva niente nelle tasche, decise che era giunto il momento di mettersi in piedi. Gli facevano male tutti i muscoli e dalla faccia continuava a colare sangue sul collo e sulle spalle. Anche le mani erano sporche di sangue e non avrebbe saputo dire se era suo o di qualcun altro, non si ricordava bene neanche questo e la testa gli faceva troppo male per provare a mettere insieme pensieri complessi. L'unica cosa chi riusciva a ricordare chiaramente era quel grosso cristallo luminoso e la ragazza che aveva incontrato durante la serata. Carina, ma un po' confusa, anche lei aveva un gran mal di testa e continuava a dire quelle cose senza senso, ma poi chissà che era successo...
Dalla grossa ferita sulla guancia sgorgo un altro po' di sangue, aveva bisogno di medicine e di cure.
Riuscito finalmente ad alzarsi inizio a trascinarsi verso la prima direzione scelta a caso. I rumori intorno a lui gli fecero capire che non sarebbe stato semplice e sperò con tutte le sue forze di non imbattersi in animali selvaggi, anche perché non aveva con se armi e l'unica cosa che lo teneva in piedi era quel maledettissimo mal di testa.
Ad un certo punto iniziò anche a sentire delle voci. Le voci si mescolarono alle miriadi di rumori del bosco e per la prima volta nella sua vita sentì di non sapere davvero dove andare.

Come potete vedere vi ho lasciato un bel po' di materiale da sviluppare, non vedo l'ora di leggere cosa scriverete ^^
 

Leon90...

Active Member
Parte 2° - Leon90...

Con la forza della disperazione si trascinò verso una luce azzurra, che a malapena riusciva a scorgere. Proprio quando credeva di averla raggiunta, le voci cessarono improvvisamente e dal silenzio circostante sente solo il rumore dell'acqua della fonte poco avanti.
Si avvicina con la forza della disperazione e della soppravvivenza e beve l'acqua della fonte. Improvvisamente si sente meglio e leggero, tuttavia sente una voce chiara e distinta: "Benvenuto nel bosco delle illusioni, tutto ciò che vedi è falso, tutto ciò che senti è falso, ma tutto ciò che non conosci è vero".
Sentite queste parole vede arrivare dal nulla un mostro che non aveva mai visto. Era informe, incolore e cambiava forma ad ogni passo. Quest'ultimo si avvicinava lentamente e una volta raggiunto gli chiede creandosi un aspetto mostruoso: "Paura?"
Lui non rispose per la paura.
Dopo un breve momento di stallo disse: "Paura...Dolore?"
Mentre disse questo lo colpisce, ma lui non provò dolore...anzi provò sonno e si addormentò. Mentre si stava addormentando il mostro sussurrò: "Io allevierò le tue pene...se lo desideri..."
Si sveglia nella riva della fonte, per la prima volta nota un gioco di luci deviate da spiriti informi come il mostro di prima, che però era sparito. Tuttavia questi lo ignorarono, tanto erano presi dalla luce con cui sembravano giocare.
Ad un certo punto si rese conto che i raggi di luce che deviavano si dirigevano sempre di più verso di lui, e allo stesso modo lui si sentiva sempre più strano e leggero...
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Parte 3° - Doomrider

I raggi di luce l'avevano ormai raggiunto, il ragazzo si sentì avvolgere sempre di più in una impalpabile coltre luminosa. Gli sembrò di intravvedere nella foschia luminosa una figura, una vaga forma femminile circondata da altre più piccole, che si muovevano intorno a lei. Sembrava una donna, con lunghi capelli dorati che scendevano fluidamente sulle sue spalle; le piccole figure in movimento, le stesse che avevano generato e deviato i raggi luminosi, sembrarono assumere tutta la consistenza delle fate. Alla fine il ragazzo sentì anche una voce, come se quella donna, soave ma potente al tempo stesso, gli stesse parlando

E' importante, non rimane molto tempo.. Ricordati.. chi sei!!

"Ehi, tutto bene?"

Una voce vagamente femminile si sovrappose a quella che gli aveva appena parlato. Il ragazzo aprì gli occhi e si ritrovò vicino a un fiumiciattolo; ogni traccia di bosco o alberi era scomparsa. Cercò con lo sguardo nella direzione da cui proveniva la voce che lo chiamava e dovette ricredersi: non era affatto una donna a rivolgersi a lui, ma un guerriero in armatura. Aveva l'aspetto di un guerriero medievale al cento per cento, con tanto di mantello rosso, spadone a due mani in cintura e un elmo con due lunghe corna che gli copriva interamente la faccia. Non c'era un centimetro del suo corpo a non essere ricoperto da qualche bardatura metallica, ad eccezione della fessura per gli occhi.

"Chi.. sei tu?" chiese il ragazzo "Dove sono?"

"Ti ho trovato nel bosco qua vicino. Le tue condizioni non erano delle migliori, ma non c'è stato bisogno di medicarti. Hai bevuto per caso alla fonte sacra?"

"S..sì.. cioè, non lo so.. non ho molte certezze a dire il vero.. non mi ricordo neanche come mi chiamo.. e neanche dove sono finito!"

"L'hai scampata bella, quel bosco è abitato da Molboro. Sono molto pericolosi per chi non è un abile guerriero, i loro veleni possono dare strane allucinazioni"

"Io non ne ho visto neanche uno.. ma a dire il vero non so come ci sono arrivato là dentro, quindi.."

"Lascia stare. L'importante è che tu ne sia uscito. Ma c'è una cosa che mi sto chiedendo: se sei riuscito ad arrivare alla fonte sacra vuol dire che.."

"..che?"

"No, niente, lascia stare" il guerriero tese la mano verso il ragazzo e lo aiutò a mettersi seduto. Gli faceva ancora un po' male la testa e aveva doloretti sparsi, ma sembrava che le sue ferite si fossero rimarginate, almeno le più gravi. E naturalmente non aveva ancora ripreso la memoria; non sapeva se quello strano guerriero gli stesse dicendo la verità, e approfittò dei successivi attimi di silenzio per osservarlo meglio. Esclusa l'armatura, che lo copriva interamente, la sua figura sembrava esile e mal si conciliava con il peso della ferraglia che si portava addosso. Il ragazzo notò anche che oltre allo spadone a due mani che portava alla cintura, il guerriero possedeva anche uno scudo, vagamente triangolare e che ora era ai suoi piedi. Eppure più lo guardava, più non riusciva a capire come facesse una figura così esile e minuta ad essere armata in quel modo. Anche le braccia e le gambe davano l'impressione di essere più piccole e leggere di quelle di un normale guerriero pesante; e infine notò che dietro l'elmo spuntavano delle ciocche rosse, cosa che rendeva evidente il fatto che quel guerriero aveva capelli troppo lunghi per poter essere un uomo. Eppure solo un uomo avrebbe potuto fisicamente reggere al peso di un'armatura completa, uno spadone a due mani, uno scudo, essere in grado di combattere sufficientemente per entrare in un bosco pericoloso abitato da mostri mortali, trovare lui e portarselo via senza aiuti.
Questi pensieri si sommarono a tutte le domande che il ragazzo aveva in testa, così che alla fine sentì di dover fare una domanda, almeno per non impazzire e iniziare a dare un senso alle cose.

"Immagino di doverti la vita. Ma.. non mi hai ancora detto qual è il tuo nome"

Il sorriso del guerriero venne nascosto dall'elmo, ma le parole si sentirono bene

"Il mio nome non ha importanza. I miei compagni mi chiamano Guerriero della Luce"

"Compagni?" chiese il ragazzo "Vuoi dire che non sei solo?"

"Siamo in tre. Sono rimasti in paese, ma se vieni con me te li presento"

Il ragazzo non sapeva cosa fare, ma in fondo forse si poteva fidare: già il nome "Guerriero della Luce" ispirava fiducia. Aggiunse il fatto che gli aveva salvato la vita e soprattutto che non aveva nessun altro posto dove andare, quindi accettò. Si rialzò faticosamente in piedi e iniziò a seguire il Guerriero della Luce lungo la prateria. Tuttavia sentiva di non avere molta energia, per cui si affrettò a chiedere

"Dove si trova il paese?"

"Non è lontano. Vedi quelle case là, a un paio di chilometri? Ecco, lì c'è il paese di Ur"

"E i tuoi compagni hanno un nome, o anche il loro non è importante?"

Il Guerriero sorrise un'altra volta, anche se non fu ovviamente visto. Poi rispose

"Quando li vedrai, te li presenterò. Sarebbe scorretto nominarli adesso"

Il ragazzo sbuffò. Forse era anche normale per uno nelle sue condizioni voler recuperare quante più certezze fosse possibile, ma in effetti la sua impazienza non gli sarebbe servita a un granchè. Quando si rese conto che il Guerriero della Luce stava rallentando per permettergli di stare al passo, decise di smettere di fare domande e concentrare tutte le energie per accelerare. Prima fossero arrivati a Ur, prima avrebbe avuto altre certezze.
 

daffodill

Aurora Execution!
Parte 4 - Daffodill

Ur, il ragazzo cercò di ricordarsela. Nulla. Non aveva il nome tipico di una città. Non che si ricordasse il nome di qualche città, ma quello era sicurissimo di non conoscerlo. Anche il suo misterioso amico era alquanto strano, con quella bardatura antica e decisamente teatrale...
"Non mi pare di aver mai sentito di una città che si chiami Ur..."
"A no? Tu da che città vieni?"
Si sentì preso alla sprovvista e non rispose. Ogni tanto tentava di ricordare qualcosa, ma tutto ciò che vedeva lo distraeva e lui non si distraeva facilmente. Insomma, di solito era un tipo che manteneva la calma nelle situazioni, non era da lui stupirsi per le cose. Questa certezza improvvisa gli fu di conforto, ma la ferita alla guancia buttò fuori dell'altro sangue e una sensazione di bruciore intenso al volto lo gettò nuovamente nella confusione.
"Tieni, prendi questo fazzoletto e copriti la ferita, in città potrò farti medicare" Disse il suo misterioso accompagnatore.
"Grazie..." rispose ...

.....

Keiss era alquanto preoccupato, Era piuttosto normale che il suo compagno sparisse da qualche parte, ma di solito riappariva sempre nel giro di un paio di ore.
Ormai Keiss aspettava Layle da mezza giornata e non stava molto bene. Quella ragazza li aveva davvero messi nei guai con le sue storie. Nonostante fosse davvero una bellezza non ne valeva la pena ...
"Un lavoretto facile facile... si come no..."
Keiss si strinse l'addome ancora sanguinante. Sperava che la ferita potesse rimarginarsi, ma sembrava peggiorare sempre di più. Oltretutta nella grotta c'erano vari mostriciattoli e senza Layle, lui da solo, non sarebbe uscito. Era di certo la peggiore giornata della sua vita e forse, pensò dolorosamente, anche l'ultima.
Il pomeriggio precedente lui e il suo compagno avevano letto dell'assassinio della regina, trovata col petto squarciato nel bel mezzo della campagna. E' proprio pochi secondi dopo avevano incontrato quella strana ragazza. Non si ricordava il suo nome, ma solo che cercava qualcuno e che era venuta da un cristallo in una grotta. Qualcuno l'aveva derubata di qualcosa di molto importante e se l'avessero aiutata a ritrovare quella cosa li avrebbe ricompensati, per questo erano andati alla caverna di buon mattino.
Un lavoro facile, aveva pensato, un compenso sicuro e semplice, trovare un ladruncolo e convincerlo a restituire la refurtiva.

....

E poi cos'era successo? Dal momento in cui layle aveva incontrato quella ragazza tutto era annebbiato, non riusciva a ricordarselo. Solo il volto della ragazza che chiedeva aiuto, il cristallo, e poi un gran mal di testa.
"Pensare ti fa male, dovresti rilassarti finché non arriviamo."
"Forse dovrei..."
"Hai ricordato qualcosa?"
"No."
"Eccoci, quella che vedi è Ur"
Ur era una graziosa piccola cittadina di campagna con qualche fattoria, villette e graziose fontanelle sparse qui e li per le piazze. Aveva un buon odore, un odore pulito di campagna. Sembrava una cittadella così graziosa, e si addiceva a un guerriero della luce.

.....

Aveva pronunciato la parola "Cristallo" quasi come una cantilena. Quello strano uomo sembrava ancora meno normale della ragazza. Dietro di lui aleggiava la sagoma evanescente di qualcosa e aveva afferrato Layle con una forza straordinaria e strappatogli il cristallo dalla guancia con estrema naturalezza. Dopo erano arrivati i mostri, a centinaia e Keiss era fuggito. Si sentiva un po' in colpa adesso, ma doveva trovare il modo di curarsi e poi sarebbe tornato a cercare il suo amico. Lentamente arrancò fino all'uscita. Era strano che non arrivasse la luce perché fuori doveva essere ancora giorno. Il punto era che non esisteva più un fuori, quando Keiss se ne rese conto ebbe appena il tempo di vedere un uomo con un armatura scura e una spada troncargli la testa. Per una frazione di secondo le pareti girarono velocemente.
Il primo mondo era stato distrutto del tutto e ogni suo abitante con lui.
 

Leon90...

Active Member
Parte 5° - Leon90...

Il ragazzo ormai stremato si accasciò a terra privo di sensi, quindi il guerriero della luce lo portò in spalla fino alla sua stanza. Quindi lo adagiò con cura in un letto bianco.
Intanto uscì dalla stanza verso il negozio di pozioni del luogo per medicarlo.

Intanto...il ragazzo...credette di svegliarsi nella città che aveva visto, era completamente guarito e si sentiva bene, quando sente un rumore d'acqua e più lo ascoltava più si sentiva bagnato. Infatti galleggiava nell'acqua di una fontana.
Quindi sente una voce: "chi sei?"
Lui rispose che non lo sapeva.
???: "Chiunque tu sia...la luce ti ha scelto...quindi ti metterò alla prova..."
Improvvisamente una lingua d'acqua lo avvolse portandolo sott'acqua.
Quella che era acqua diventava una fitta coltre di farfalle di cristallo che si unirono tutte insieme a formare una porta che sembrava uno specchio.
Il pavimento del luogo onirico in cui era capitato era trasparente e freddo, l'unica cosa che distingueva era la porta dinanzi a lui.
Si incammino verso la porta, ma questa sembrava sempre più lontana, e più si allontanava più tutto diventava tetro e cambiava aspetto.
Si accorse che il pavimento cambiava aspetto e le pareti, ormai nere come tuto il resto, lo osservavano con volti dalle più svariate espressioni.
Ad un certo punto la porta si ferma e si lascia avvicinare, nel frattempo dalle pareti si inerpicarono delle protuberanze nere simili a delle braccia.
Spaventato, corse verso al porta e la aprì, ma dentro vide quell'essere informe che gli pareva di avere visto nel bosco, che si avvicinò cambiando forma in un umano senza volto.
Una volta faccia a faccia si chiuse bruscamente la porta spingendo il ragazzo addosso al mostro il quale tentò di afferrarlo, ma che invece venne trapassato.
Il ragazzo cadde in una pozza d'acqua. Si guarda intorno in cerca di una via di fuga, ma intorno a lui vede solo nebbia.
Mostro: "Ah...vuoi ricordare?"
Il mostro si avvicina e gli sussurrà: "devi solo chiederlo...chiedimi di ricordare..."
Il ragazzo ancora spaventato non si fida del mostro e non risponde.
Mostro: "Non temere...io voglio solo quello che non vuoi".
Nello stesso momento sente delle urla disperate, si guarda le mani e sono sporche di sangue...la pozza d'acqua si colora di rosso sangue e la nebbia si dirada lasciando spazio ad un campo di battaglia dove ci sono numerosi nemici che si uccidono a vicenda, per poi rialzarsi ogni volta.
Subito dopo il mostro si trasforma nel guerriero della luce e gli chiede: "...ti fidi di me?"
Mentre pronuncia queste parole una luce accecante invade tutto e sente la voce del guerriero della luce: "osserva la luce del tuo cuore...chiudi gli occhi e ascolta i sogni per trovare la tua strada..."
Il ragazzo si sveglia in preda all'ansia, ma non appena vede il guerriero della luce che lo sta guarendo con delle pozioni si sente rasserenato.
Guerriero della luce: "Và meglio?"
Ragazzo: "Si...grazie..."
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Parte 6° - Doomrider

Mentre il Guerriero della Luce continuava a occuparsi delle ferite di Layle, il ragazzo risprofondò nel materasso. Si era sforzato per alzarsi il più possibile subito dopo essersi risvegliato dall'incubo, ma la forza gli era mancata subito e non potè fare altro che tornare in posizione sdraiata.
Il Guerriero della luce continuava incessantemente a sciogliere polveri, mescolare pozioni e applicare panni umidi nelle zone più ferite; aveva ancora l'intera armatura addosso, nonostante fosse in casa. Layle chiuse gli occhi, facendosi trasportare dal delicato e continuo massaggio. Al ragazzo tornò subito in mente la somma dei dettagli strani e aggiunse anche quella delicatezza nelle cure al totale, e si convinse sempre di più che doveva trattarsi necessariamente di una donna.
Layle si stava quasi per riaddormentare, quando un rumore improvviso lo fece sobbalzare; sentì il Guerriero della Luce smettere di curarlo e voltarsi di scatto verso la fonte di quel rumore. Layle cercò di aprire gli occhi ma sembrava che le palpebre si fossero incollate fra di loro, quindi potè solo sentire le parole di una voce nettamente maschile, molto agitata.
Un secondo dopo si ritrovò ancora nel buio completo in cui ormai passava la maggior parte del tempo.

"Hikaru.. no scusa, Guerriera della Luce!E' successo un casino! Devi assolutamente vederlo, presto!!"

"Zack, non imparerai mai.. quando smetterai di chiamarmi col mio nome.. cosa succede?"

"Non c'è tempo, vieni.. è là, in centro!"

"Halt, fermo un secondo"

La -ormai svelata- Guerriera della Luce si voltò nuovamente verso Layle e considerò la sua situazione

"Non posso lasciarlo qui.. non è ancora stabilizzato.."

Il nuovo arrivato, un ragazzo con capelli lunghi, spinosi e una enorme spada sulle spalle, si avvicinò a Layle e considerò la situazione

"Sì ma.. diamine, è abbastanza messo male, dove l'hai trovato?!"

"Nel bosco dei Molboro, è un miracolo che l'abbia recuperato ancora vivo"

"E.. ma ascolta, non possiamo stare qua con le mani in mano.. in caserma.. c'è.. DEVI venire con me!"

"Insomma, mi dici cosa succede?! Capisci che non posso lasciare questo ragazzo da solo ora?"

"Neanche se ti dico che Gidan è stato arrestato??" esclamò Zack

La Guerriera della Luce rimase interdetta, bloccata per un secondo. Poi riprese con più violenza di quanto il suo compagno si potesse aspettare

"Arrestato?! Cosa ha fatto stavolta?"

"Non lo so, ma pare che sia stato quasi linciato dalla folla. Se non fossero arrivate le guardie sarebbe finito male!"

La Guerriera della Luce guardò Layle, che sembrava essere caduto in un sonno profondo e tranquillo; poi osservò il suo compagno ed esclamò

"Va bene.. andiamo da Gidan. Ma giuro che questa è l'ultima volta che lo tiro fuori dai guai!"
 

daffodill

Aurora Execution!
Parte 7 - Daffodill

Layle era cosciente, anche se non riusciva più a parlare o a tenere gli occhi aperti. L'idea di restare da solo lo terrorizzava in questo momento. La voce reale di quella ragazza così gentile lo teneva sveglio, ma nei suoi sogni era tutto un dannatamente confuso e terribile. Quando si addormentava non sapeva più di chi fidarsi, non sapeva più quale strada seguire e alla confusone dei suoi ricordi perduti si aggiungeva quella dei suoi sogni e di nuove domande, oltre al crescente terrore di non riuscire più a svegliarsi. Qualunque cosa gli fosse accaduta doveva essere stata terribile e doveva essersi nascosta per bene nella sua testa come un cancro. Layle non era ancora tanto sicuro di voler sapere, ed anche questo era piuttosto angosciante.
____

"Non voglio dormire, no...!" Continuò a ripeterselo per tutto il tempo mentre si addentrava nella palude puzzolente e piena di cadaveri. Lei, era stata derubata di qualcosa e non riusciva a davvero a ricordarsi chi o come, ma quella cosa era così importante che la rivoleva, anche se non ricordava cosa fosse. Nella sua testa si accalcavano ricordi di facce che aveva incontrato da quando era iniziato tutto. A tutti aveva chiesto aiuto, ma nessuno l'aveva aiutata. Quel ragazzo col cristallo in faccia era stato l'ultimo, ma poi un'altro vuoto. Si era ritrovata su qualcosa che si muoveva e aveva ascoltato in silenzio una conversazione tra una donna con le orecchie da coniglio e un uomo.

"Che vuol dire sparito dalle nostre coordinate?? Un pianeta non sparisce così!"
"Lo so."
"Stai cercando di dirmi che il mio nuovo navigatore di viaggio funziona male?"
"No Balthier, sto cercando di dirti che non c'è davvero!"
"E noi dove saremmo adesso? Fluttuiamo nell'universo?"

Poi si era di nuovo riaddormentata e poi eccola li, da sola a vagare in una palude. Forse fino a quel momento aveva sognato tutto e stava sognando ancora, nonostante la sensazione di fame e quella di sporco che si sentiva addosso la inducevano a pensare che fosse cosciente. Continuò a camminare sapendo che avrebbe incontrato qualcuno, perché era questo che succedeva ogni volta. Dopo ongi black out, tutto si resettava e lei incontrava qualcuno e disperatamente gli chiedeva aiuto sperando che chiunque questo qualcuno fosse potesse ridarle la sua identità e quella cosa preziosa che le era stata sottratta.
____

Avviandosi verso la prigione, Hikaro rifletté sugli strani avvenimenti che da un po' di tempo accadevano intorno a lei.
Circa un anno fa aveva incontrato Gidan, un ragazzetto con la coda che parlava a vanvera dei 4 cristalli e che non aveva perso occasione per provarci con lei. La gente aveva iniziato a pensare che il piccoletto portasse sfortuna perché da allora i mostri comparivano sempre più spesso e le cose sparivano dalle tasche sempre più spesso.
Hikaru lo aveva preso sotto la sua custodia per "rieducarlo" ed erano riusciti anche a diventare amici, ma la gente non si era calmata fino all'arrivo di Zack, che aveva definitivamente scacciato via i mostri collaborando con lei e Gidan. Le cose non erano comunque calme e ovunque si sentiva una certa agitazione, fluttuava nell'aria e tutti avevano paura di qualsiasi cosa.
Anche i mostri non avevano rinunciato alla città e proprio la scorsa notte erano arrivati dalla foresta dei molboro che poi, aveva misteriosamente vomitato fuori anche quello strano ragazzo senza ricordi.
Comunque lui non sarebbe stato d'aiuto, non in quelle condizioni almeno. era diverso da Gidan e Zack, loro sapevano perfettamente da dove erano venuti, non sapevano il perchè, ma si erano dati da fare. Entrambi cercavano qualcosa che però tenevano ben nascosto agli altri e lei si sentiva coinvolta in una serie di misteri...

"Guerrieri della luce? Sei tra d noi?"
"Stavo pensando ad una serie di cose."
"Vuoi condividerle con me?"
"Abbiamo qualcosa di più importante adesso da fare"

Le prigioni di Ur erano di recente costruzione, più o meno da quando il panico generale aveva preso la città. Gidan si era vantato che le avessero costruite per lui e sia Hikaru che Zack avevano dovuto più volte minacciarlo di lasciarlo li dentro a morire per placare un po' il suo carattere impetuoso e vivace.
le prigioni erano scavate nella roccia sottoterra e ogni cella era grande più o meno come un tumulo coperta da sbarre. I prigionieri venivano legati ed erano costretti a stare in piedi giorno e notte per via dello spazio ristretto. Li dentro c'erano stati quasi tutti ormai, perché ogni scusa era buona per accusare qualcuno della propria sfortuna utlimamente.
Hikaru non era daccordo con questo sistema, ma la nuova amministrazione non era daccordo con Hikaru e aveva fatto comunque di testa sua.
Una guardia cittadina accolse i due eroi del paese offrendogli per fino da bere.

"No grazie, siamo venuti qui per il nostro compagno." Specificò Hikaru, in realtà in queste occasioni parlava quasi sempre lei, perchè Zack era pur sempre uno straniero e nessuno si fidava degli stranieri, anche se davano il **** per proteggere la città.
"Mi dispiace, ma stavolta ho avuto l'ordine di non rilasciarlo neanche sotto la richiesta esplicita del guerriero della luce."
"Ma lui è uno dei miei compagni, è sotto la mia responsabilità e l'amministrazione cittadina sa bene che di lui mi sono sempre occupata io!"
"Se i suoi uomini violano le nostre leggi devono essere puniti dalla nostra giurisdizione. E' questo che ha detto il giudice."
"E si può sapere almeno cosa ha fatto?"
"Non lo so. Io rispondo solo al giudice, mi ha detto di metterlo dentro e io l'ho fatto."
"E non si può parlare col giudice?"
"Beh ecco.. io non..."
"Senta, noi proteggiamo la vostra città, siamo quelli che faticano per farvi stare tranquilli, non crede che abbiamo anche noi qualche diritto?" Intervenne Zack "Non vogliamo ucciderlo, solo parlare con lui, è da settimane che desideriamo parlargli, quale occasione migliore di questa, no?"
"Si... va bene... proverò a dirgli che avete questa faccenda da sottoporgli..."

La guardia cittadina si allontanò di fretta, Zack e Hikaru rimasero seduti.

"Secondo me lo hai spaventato, Zack."
"Meglio così... dici che le chiavi della cella le ha portate con se?"
"Vuoi dire...? No, non possiamo! Atteniamoci alle leggi cittadine, oltretutto così vediamo questo famigerato giudice e sono sicura che raggiungeremo un accordo."
"Beh era solo per mettersi le spalle al coperto."
"Spero che si sbrighi, non voglio lasciare Gidan la sotto a lungo."
"E il tuo ospite da solo a casa!"
"Giusto. Deve essere curato al più presto. Zack, se il giudice tarda, devi tornare a casa e vedere come sta il ragazzo."

Ur era decisamente cambiata da quando aveva iniziato ad ingrandirsi. E questi cambiamenti si erano rivelati negativi. Hikaru tirò un sospiro per svuotarsi la mente. Quando il giudice sarebbe arrivato probabilmente ci sarebbe stato anche il vecchio capovillaggio che ormai fungeva da portavoce del governatore, un'altra figura misteriosa che Hikaru aveva visto di sfuggita si e no tre o quattro volte; e Hikaru necessitava di tutta la sua stabilità mentale per affrontare questa prova dialettica, perché Zack non poteva esserle d'aiuto.
 

Leon90...

Active Member
Parte 8° - Leon90...

Mentre Hikaru e zack aspettavano l'arrivo del giudice Layle preso dall'angoscia e dalla paura di addormentarsi si alzò bruscamente dal letto e corse verso la porta aprendola di colpo.
Era il crepuscolo, c'era una piacevole brezza e la luce lo irradiava.
Avanzava lentamente verso la luce, camminò a lungo finchè non vide una sagoma luminosa dietro di lui...sembrava la sua ombra. Ma ormai era notte e tutto intorno a lui era immobile e fermo.
Questa gli parlò: "Cosa desideri?"
Mentre dissè questo sfiorò con una mano che si sollevò dal terreno e gli sussurrò con una voce diversa e triste: "...io sono...la tua luce...aiutami...chiudi gli occhi per ricordare..."
Layle: "..."
Layle, dopo una breve esitazione, chiuse gli occhi e vide una scena del suo passato con una persona che non ricordava, ma che lo chiamava Layle.
Layle pensò:"...(quindi il mio nome è Layle...)"
Ombra luminosa: "...desideri ricordare?"
Layle: "Sono Layle e tu chi sei?"
L'ombra misteriosa sussurrò: "...Io sono..." ma poi si fermò e disse con una voce simile a quella del mostro dei suoi sogni: "Io sono quello che vuoi...io sono quello che temi...chi sono?"

Mentre rimase stupito da queste parole si rese conto che un gran numero di esemplari di Molboro si stava avvicinando a lui, di conseguenza scappò da loro, stranamente però forse perchè era ancora stanco e debole i mostri si avvicinavano lentamente, ma inesorabilmente.
Proprio quando stavano per colpirlo tutto si fermò improvvisamente.
Quindi vide avvicinarsi Hikaru, lentamente.
Però si muoveva in modo strano, quasi senza camminare.
Quando gli fù abbastanza vicino lo guardò faccia a faccia e gli chiese: "...desideri la salvezza?"
Layle: "Tu chi sei?"
Hikaru: "Come chi sono? Sono il guerriero della luce..."
Layle: "Non ci credo!"
Hikaru: "Non ti fidi di me?...desideri l'amicizia?!"
Mentre disse questo si accorse che i Molboro erano spariti e intorno a lui si stava sciogliendo il paesaggio. Allo stesso modo si stava deformando l'immagine di Hikaru.
Layle: "Che succede?!"
Mentre perdeva forma acquistava un tono di voce agitato e lo stesso aspetto informe del mostro che aveva incontrato nei suoi sogni.
Mostro: "Io posso essere tuo amico se lo vuoi, chiedimi la mia amicizia! In cambio ti donerò tutto quello che vuoi!"
Layle: "No!
Il mostro si mise a piangere...
Layle, impietosito, tentò di consolarlo...lui invece si arrabbiò e gli pose una medicina: "Prendila! Tu la desideri!"
Layle arretrò spaventato e corse via.
Il mostro lo inseguì, ma tutto si fermò nuovamente.
Ormai non c'era più traccia del paesaggio circostante e tutto era diventato nero.
Vide una luce in lontananza avvicinarsi sempre di più, ma lentamente.
Mentre questa si avvicinava udì una voce: "Non c'è più tempo ormai...il mondo dei sogni si fonderà con questo mondo se non trovi la tua strada..."
Ad un certo punto la luce prese l'aspetto di una ragazza che lo toccò sussurandogli: "Layle, aiuta la luce del tuo cuore a scoprire il significato dei tuoi sogni per trovare la tua strada..."
Quindi la ragazza sparisce nel nulla.

Nel frattempo, siccome il giudice tardava a venire Zack andò ad assicurarsi dello stato di salute di layle.

Layle rimase a lungo fermo pensando al significato delle sue parole e a quelle del mostro dei suoi sogni. Ogni volta che chiudeva gli occhi e pensava a quello che gli era successo gli pareva di vedere dei luoghi.
Subito pensò alla sua ombra luminosa e vide un luogo oscuro con roccie altissime e cascate che provenivano dal cielo, anch'esso oscuro.
Se pensava al mostro vedeva una fonte d'acqua, simile a quella della foresta in cui si era ritrovato, ma che poi cambiava per ogni pensiero...diventando prima un lago ghiacciato, poi un castello pieno di specchi, poi un parco giochi, poi ancora un villaggio, un luogo sottosopra con oggetti che prendevano vita ed infine un labirinto...con tante voci che però sembravano senza senso e che diventavano sempre più fastidiose.
Ad un certo punto però aprì gli occhi, si arrabbiò e tentò di sfogarsi colpendo qualcosa, ma non c'era nulla...finchè non vide comparire dal nulla una sagoma che correva verso di lui, quindi la colpì.
Sagoma: "Ahio! Ma che combini? Stai bene? Aspetta prendi questo..."
Gli porse una pozione.
Layle: Non ti avvicinare mostro!
Sagoma: "Mostro? ma che dici?...prendila senza fare storie!"
Layle: "Chi sei?"
Sagoma: "Sono Zack, un compagnio di Hikaru"
Layle: "Hikaru?"
Zack: "Si, il guerriero della luce!"
Layle: "Scusami...non so cosa mi stia succedendo...un mostro mi chiede cosa desidero ogni volta che mi addormento e sogno..."
Zack: "Su prendi questa pozione..."
Layle: "Grazie..."
Il ragazzo tornò a vedere la normale città di notte con una brezza leggera...quindi si addormentò rassicurato.
Zack lo portò in spalla fino alla loro stanza, dove lo adagiò sul letto con cura.
Quindi riflettè sulle parole del ragazzo e rimase a vegliare su di lui...sebbene preocupato per Gidan...
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Parte 9 - Doomrider

Hikaru rimase un bel po' all'ingresso delle prigioni ad attendere il giudice. La prima mezzora passò veloce, perchè servì tutta alla ragazza per prepararsi psicologicamente alla prova di diplomazia che l'attendeva. Sapeva che dopo l'avvento della nuova amministrazione, l'intero apparato esecutivo e giuridico era stato completamente stravolto ed era stato introdotta la figura del giudice unico, che aveva riunito le mansioni di giudice civile e penale. Il problema era che questo nuovo giudice aveva unificato anche le pene nel peggiore modo possibile; ora per una banale multa si rischiava la galera, esattamente come se fosse stato il più grave degli omicidi.
La cosa era diventata ulteriormente più grave da quando il vecchio magistrato, severo ma su cui Hikaru era in grado di esercitare la sua influenza di Guerriera della Luce, era andato in pensione; al suo posto era arrivato un nuovo giudice, giovane e dall'apparenza più aperto di mentalità. Hikaru sperava che avesse rinchiuso Gidan in modo irrevocabile solo perchè non era al corrente della sua storia, e che avrebbe potuto facilmente convincerlo che la sua decisione era eccessiva.
Purtroppo le previsioni della ragazza si realizzarono all'esatto opposto. Il giudice arrivò con due ore e quarantaquattro minuti in ritardo, ovvero in piena notte. La temperatura si era abbassata di molto, come sempre in quel periodo dell'anno, tanto da far tremare Hikaru anche al di sotto dell'armatura.
La ragazza avrebbe tanto voluto lasciar perdere e tornare a casa, anche perchè non aveva affatto dimenticato quello strano ragazzo che sembrava aver bisogno di cure -non solo materiali ma soprattutto spirituali.
Però Gidan rimaneva Gidan, non lo poteva abbandonare, specialmente in una condizione disumana come quella delle prigioni di Ur.

...

Zack rimase seduto vicino a Layle per diversi minuti. Quando vide che non sembrava avere incubi, si alzò e guardò alla finestra verso le prigioni. Ormai la notte era scesa del tutto, le vie della città erano rischiarate solo dalla luce flebile di qualche lanterna. Il ragazzo sospirò profondamente, ripensò agli eventi del pomeriggio e si sentì inutile.
Quando era arrivato a Ur e aveva conosciuto la Guerriera della Luce, gli sembrava di essere stato particolarmente d'aiuto, facilitando il compito di difesa contro i sempre più frequenti attacchi di mostri dalle regioni selvagge. Anche dopo l'arrivo burrascoso di Gidan e nonostante le sue bravate Zack aveva sempre potuto dire di essere stato un valore aggiunto, in ogni occasione tranne l'attuale. Lui sapeva tutto di come Gidan si era messo nei guai quel pomeriggio, ma non era riuscito a intervenire.
E ora si trovava da solo, vicino a quel ragazzo di cui non sapeva neppure il nome; sapeva solo che stava abbastanza a cuore alla Guerriera della Luce e tanto gli bastava. Zack in quel momento non potè fare altro che aspettare e sperare.

...

Quando arrivò il giudice, Hikaru si dovette quasi svegliare di soprassalto. Era notte e la stanchezza aveva quasi vinto la sua battaglia, costringendola a ranicchiarsi contro una parete della stretta stanza dove si trovava. Per fortuna sentì i duplici passi del capovillaggio, ora rinominato sindaco, e del giudice nella strada in tempo utile per rialzarsi e farsi trovare in una posizione accettabile. Hikaru riconobbe subito il bastone tremante del suo amico neonominato sindaco entrare nella stanza; subito dopo entrò il tanto atteso giudice, che la fece rimanere senza fiato.
Era un giovane, che mostrava si e no quattro-cinque anni più di lei -diciassettenne- con capelli corti e occhi azzurri di ghiaccio. Aveva un corpo decisamente muscoloso per essere un magistrato e indossava una tonaca completamente nera. Il suo vestito, completo anche di toga, aveva il colore della notte più profonda, che faceva risaltare ancora di più gli occhi glaciali del giudice. Appena entrò fulminò tutto con lo sguardo e riuscì perfino a trapassare la barriera dell'elmo di Hikaru.
La guerriera della luce non potè staccargli gli occhi di dosso, attratta dalla personalità magnetica del nuovo arrivato; purtroppo per lei, il magnetismo era proporzionale alla malvagità.

"Eh-ehm. Vostro Onore, le presento la nostra guerriera più affidabile, la Guerriera della Luce" esclamò il sindaco con la sua voce flebile di ultrasettantenne. Hikaru fece un leggero inchino, mentre il giudice non si scompose e si sedette nella piccola scrivania, unico arredo presente in quella stanza.

"Molto bene. Dunque avviamo il procedimento del processo straordinario. L'imputata ha la facoltà di parlare"

"Imputata? Vostro Onore, io non sono l'imputata!"

"Le sentenze le lasci all'autorità costituita. Dia le generalità, così possiamo procedere col processo"

Hikaru guardò stravolta il sindaco, che rimaneva impassibile mentre il giudice continuava imperterrito

"Allora. Iniziamo a scrivere il verbale. L'imputata si mostra reticente e oppone resistenza a fornire le proprie generalità; oltretutto risalta la sua manifesta ostilità nei confronti dell'autorità costituita, a cui si presenta in tenuta militare"

"EHI!! Ma mi vuole sentire?!" esclamò Hikaru, togliendosi l'elmo per essere più credibile e facendo fluire i suoi lunghi capelli rossi lungo le sue spalle "Ho detto che NON sono sotto processo!!! Sono qui per un amico! E' imprigionato qui da questo pomeriggio, volevo chiedere udienza per sapere se fosse possibile liberarlo!"

Il giudice continuò a scrivere ad alta voce

"L'imputata manifesta la volontà di non difendere la propria causa ovvero si propone di difendere un altro detenuto, presumibilmente suo complice nei reati per cui è accusata"

"Reati di cui sono accusata?! E quali sono?"

Il giudice alzò il sopracciglio e si fermò un secondo. Le rivolse una brevissima frase

"L'ignoranza non è una scusa"

Poi riprese a scrivere, come se niente fosse successo

"L'imputata continua a mostrare la propria reticenza affinchè il processo possa essere condotto in modo celere. Si procede quindi all'ascolto dei testimoni"

"Ma quali testimoni?!?" gridò Hikaru, che aveva perso quasi del tutto la pazienza

"In assenza di testimoni procederemo per il procedimento 3-bis"

"Ma.. ma.. oddio"

Hikaru si mise una mano nei capelli e tirò un lungo respiro. Sarebbe stata una lunga notte.
 

daffodill

Aurora Execution!
Parte 10 - Daffodill

La fresca aria della notte entrò lieve dalla finestra. Layle apri gli occhi, lentamente. Iniziava a sentirsi ristorato, il dolore diffuso che provava un po' ovunque era stato sostituito da una sensazione di sonnolento torpore, segno che il suo corpo iniziava a reagire. Solo quella guancia continuava a bruciare, ma il dolore stava diventando sopportabile, forse grazie a tutti i palliativi che il ragazzo con i capelli neri gli stava somministrando.
Zack, dal canto suo, trovò molto utile proseguire una cura attenta e minuziosa sul suo misterioso paziente, anziché star seduto a commiserare la sua inutilità con le mani in mano.

"Sei sveglio?"
"Già..."
"Mi dispiace di non poter fare più di così, ma non sono un guaritore o un medico...vedi, io sono un soldato o...lo ero..."
"Un soldato..."
"Si... anche io vengo da un'altro luogo, ma qui ti troverai bene con noi."
"Cosa ti fa pensare che voglia restare qui con voi?"
"Io capisco cosa provi. Adesso è tutto confuso e la tua memoria farà cilecca ancora per un po', a distanza di un anno forse avrai ancora qualche black out e le cose non saranno perfettamente chiare, ma andrà meglio."
"Non capisco neanche di cosa tu stia parlando..."
"Ti sei trovato qui per caso, ti hanno rubato qualcosa non è così?"

Improvvisamente la ferita dalla ferita alla guancia sgorgò di nuovo del sangue denso e scuro e una nuova fitta alla testa ammutolì Layle.

"Si che è così, ti fa male quando tenti di ricordarlo. Io ancora non riesco a ricordarmelo e neanche Gidan. Si... alcune cose ora le ricordiamo, ma qualcosa sfugge sempre e a volte quando ti sembrerà di ricordare qualcosa ne dimenticherai altre..."
"Stai parlando di me o di te?"
"Di entrambi."

Layle cercò di osservare attentamente il suo interlocutore che sembrava un pazzo. Sorrideva in maniera tranquilla mentre parlava di quelle cose assolutamente senza senso.
Layle però aveva perso la memoria e con essa aveva perso tutto, quindi non si sentì in grado di giudicare il suo interlocutore, che tutto sommato lo aveva curato.

"Io mi chiamo Layle, puoi chiamarmi Layle."
"Bene, Layle. Piacere di averti in squadra."

dato che Layle sembrava stare meglio Zack si congedò per prendersi una pausa, era notte fonda e di Hikaru e Gidan non c'era traccia. Rimase combattuto se tornare alla prigione o meno e lui detestava non riuscire prendere una decisione.
Layle intanto cercò di mettersi seduto e quello non fu un problema. La finestra continuava a scricchiolare mentre entrava il vento notturno. Con un gesto automatico la chiuse usando la sua telecinesi, ma la finestra non si mosse di un millimetro e l'ennesima fitta alla testa lo stordì quasi del tutto.
Layle non sapeva neanche perché avesse cercato di fare una cosa del genere, ma improvvisamente si senti impotente e terrorizzato. La finestra sbatté due o tre volte, ma non si chiuse. Finalmente Zack tornò per somministrargli di nuovo la medicina e avvisarlo che sarebbe rimasto fuori per il resto della notte.
______________

Il giovane magistrato guardò nuovamente la ragazza con un tale sdegno e disprezzo che Hikaru non poté fare a meno di voltare lo sguardo, maledicendosi contemporaneamente per averlo fatto.

"Se non ha qualche altra stupida osservazione possiamo procedere con il 3-bis."
"Che cosa sarebbe la procedura 3 bis?"

Il vecchio sindaco si asciugò la fronte e cerco di mettere in fila quattro parole a favore di Hikaru, ma il giudice lo zittì subito con tono autoritario.

"Biggs, Wedge, disponete per la procedura. Mi vuole seguire Guerriero della luce?"

Hikaru seguì il giovane interdetta, pensò che se lo avesse lasciato fare avrebbe dimostrato di essere collaborativa e in buona fede e magari dopo lui la avrebbe ascoltata. Purtroppo si ricredette subito quando vide di fronte a se una sala delle torture con ogni confort e macchinari di ultima tecnologia. Era in una stanza senza finestre e le pareti erano ricoperte in modo tale da essere insonorizzate. I due soldati chiusero la porta.
"Giudice Vaan, è tutto pronto."
"Bene, si tolga l'armatura guerriero della luce!"
______________________

Ecco, ecco qualcuno li, in mezzo alla palude c'era qualcuno. Un giovane biondo e vestito di bianco. La ragazza urlò verso di lui e quando lui si girò, lei lo raggiunse più velocemente che poteva.
"Aiuto, aiutami! Poi aiutarmi?"
"Chi sei tu?"
"Non lo so, non me lo ricordo, Ho perso la memoria e ho fame e qualcuno mi ha derubata e io..."
"Stai tranquilla, qui non ci sono pericoli...non c'è nessuno."

In effetti oltre a quel ragazzo c'era sola una lunga distesa di cadaveri, non erano tranquillizzanti, ma finché non si sarebbero alzati non c'era pericolo.
Il giovane le sorrise. Aveva uno sguardo splendido. Capelli biondi e perfetti, occhi luminosi e abiti così puliti e profumati d coprire la puzza di cadavere.

"Tu chi sei?"
"Io sono il principe di queste terre. Rasler Heios Nabradia e oggi è il giorno del mio matrimonio. Raggiungiamo insieme il mio palazzo, così potremo sposarci."
"Io e te... ma io non mi ricordo di te e..."
"Oh, non importa, so come ti senti, ma passerà e starai bene con me."

Improvvisamente questa voce sembrò familiare, Yuna ricordò di essere sentita già così amata e... ecco quale era il suo nome, era Yuna e lui era l'uomo che amava tanto?

"Entrambi abbiamo perso qualcosa di importante, ma adesso siamo insieme."

Yuna si fece prendere la mano e lo seguì lungo la distesa di morte sotto i loro piedi. Quella sensazione di calore, di protezione, lei era sicura di averla già sentita.
 

Leon90...

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Parte 11 - Leon90...

Era notte e il ragazzo osserava la finestra in balia del vento, un vento leggero che sembrava una carezza sulla pelle.
Quella sensazione era la stessa di quella ragazza dei suoi sogni, chissà chi era.
Desiderava conoscerla meglio, quindi fece un respiro profondo e chiuse gli occhi.

Quindi udì la voce femminile: "...sei tu, Layle?"
Layle: "Si...ma tu chi sei?"
???: "Io sono...Aria"
Layle: "Aria?..."
Aria: "Si, ascoltami attentamente...non c'è più tempo devi trovare la tua strada, devi ricordare..."
Layle: "Ma come?"
Aria: "Normalmente col tempo ricorderesti tutto, ma il mondo dei sogni è stato alterato e presto si fonderà con la realtà portando il caos su questo mondo! Quello che devi fare e affrontare le tue paure e riconquistare ciò che hai perduto...io ti darò una mano, ma al resto devi pensarci tu!"
Layle:"...ma non riesco a capire...che significato hanno i sogni che faccio?"
Aria: "Nei sogni passato, presente e futuro sono una cosa sola, sfrutta questo a tuo vantaggio...se riuscirai nell'impresa riconquisterai il cristallo..."
Detto questo la ragazza sparì lentamente sussurrando: "ricorda, chiudi gli occhi e non avere paura delle apparaneze..."

Il ragazzo si svegliò in un tempio completamente illuminato da una luce intensissima.
Improvvisamente vide cadere lentamente delle piume bianche dall'alto e insieme ad esse una raggazza dai capelli neri e una vestito azzurro.
Questa gli parlò:
???: "...ti prego tocca quella candela"
Layle: "...Ok"
Layle tocco la candela che era in centro alla stanza, appoggiata su di un piedistallo turchese. Non appena la sfiorò questa si accese.
???: "Grazie, ora ricordo...il mio nome è Rinoa...tu come ti chiami?"
Layle: "Il mio nome è Layle"
Rinoa: "Io non posso rimanere a lungo qui...purtroppo...ascolta: Quando le piume cadranno la luce verrà meno...ma nel tuo cuore troverai la strada per il cristallo"
La ragazza sparì nel nulla sussurrando: "La compressione temporale qui è realtà, non permettere che ciò avvenga anche nel tuo mondo...e ricorda che non sei solo..."

Le piume toccarono il pavimento e diventarono improvvisamente nere.
Di colpo la fiamma si spense e la luce intensa di prima diventò blu scura e si aggregò in un innumerevole numero di esseri luminosi dalla parvenza umana, ma sembravano più degli spiriti che altro. Questi lo circondarono e dissero: "tu, chi sei veramente?"
Layle: "Mi chiamo Layle"
Spiriti: "...eheheh...sbagliato..."
Improvvisamente sente una fitta alla guancia talmente dolorosa da accasciarsi per terra.
Layle alzò lo sguardo e vide gli spiriti unirsi formando un muro che sembrava acqua densa.
Questa poi prese le sembianze del mostro informe dei suoi sogni, esso gli chise: "...desideri sapere chi sei veramente?...te lo mostrerò!"
Layle si guardo intorno e non vide cambiare nulla, anzi solo il mostro stava mutando aspetto...sembrava prendere le sembianze di una figura umana.
Mentre vide ciò si accorse che gli stavano crescendo delle piume nere per tutto il suo corpo.
Quindi Layle si trasformò in un enorme mostro volante.
Ai suoi occhi apparve Aria, tuttavia vedeva che stava per morire sotto l'attacco del mostro dei suoi sogni con sembianze umanoidi. Quindi agì istintivamente colpendo il mostro con incredibile forza.
Aria quindi gli parlò: "Grazie per avermi salvata...cosa posso fare per sdebitarmi?"
Layle: "..."
Intanto il mostro agonizzante per terra, ansimando, sussurrò: "...inganno...ricorda...chiudi gli occhi..."
Aria: "...non desideri forse ricordare?...o forse desideri essere qualcun'altro?"
Layle si rese conto che qualcosa non andava e chiuse gli occhi. Con suo stupore vide che aveva colpito Aria e adesso stava parlando con il mostro".
Appena aprì gli occhi si rese conto che era tornato normale, quindi era solo una illusione.
Quindi corse dalla vera Aria e la prese in braccio. Tuttavia, questa sembrava morta.
Mostro: "...desideri riportarla in vita?"
Layle chiuse gli occhi e vide che in braccio non teneva nulla e che il mostro non c'era.
Non succedeva più nulla, quindi aprì gli occhi e si ritrovò nel suo letto.
C'era un vento fortissimo ed era il crepuscolo, improvvisamente però il vento si fermò e le ombre intorno a lui si fecero sempre più grandi fino a scomparire nell'oscurità.
Quindi comparve Zack che gli porse una pozione dicendogli: "prendila, guarirà ogni illusione"
Ma Layle non si fidava e chiuse gli occhi, tuttavia non vedeva nulla.
Quindi riaprì gli occhi e vide il mostro che si trasformava in un drago dicendo: "desideri il potere? Desideralo o morirari!"
Layle però, ricordandosi le parole di Aria, non ebbe paura e lo ignorò, quindi chiuse gli occhi e pensò alla luce del suo cuore.
Vide lo stesso luogo dell'altra volta, quindi si concentrò su quel luogo e aprì gli occhi non appena udì un rumore d'acqua.
Era su di una roccia altissima e le cascate intorno a lui provenivano dall'alto...ma senza una fonte precisa.
Il luogo era piuttosto tetro ma, chiudendo gli occhi, udì una melodia splendida quanto triste...
Sembrava non avere fine, ma improvvisamente tutto si fermò, sia la musica che lo scorrere dell'acqua.
Udì una voce gridare: "Mamma! Papa!...dove siete?"
Era la sagoma di una bambina.
Bambina: "...sono sola..."
Layle: "Non sei sola! Ci sono io!"
La bambina si girò verso di lui e si mise a piangere...
Quindi lo ringraziò e sparì nel nulla dicendo: "...le lacrime di molte persone sono le cascate di questo luogo...consolale, dona loro la pace come hai fatto con me...se le aiuterai io ti guiderò..."
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Parte 12 - Doomrider

"E ora.. cosa dovrei fare di preciso?!"

Nessuno rispose, mentre Hikaru appoggiava l'ultimo schiniere per terra. Ora solo un leggero vestito di cotone la proteggeva dal freddo intenso della notte, reso ancora più freddo dalle pareti della sala torture, scavate nella roccia.

"Molto bene. Possiamo procedere subito con la prima fase del procedimento 3-bis" annunciò il giudice Vaan. Fece un cenno con la mano e le due guardie al suo seguito afferrarono le braccia della Guerriera della Luce e legarono la ragazza al muro. Hikaru si fece fare, ma decise che era arrivato il momento di capirci molto di più e opporre resistenza in caso.

"Ehi, dico! Potrei sapere almeno in cosa consiste il procedimento 3-bis?!"

L'anziano sindaco, sempre tremante, cercò di intercedere nuovamente con il giudice per evitare che si procedesse oltre, ma Vaan lo ignorò e rispose -per la prima volta- alla domanda rivoltagli
"Si tratta della procedura standard per imputati reticenti, attraverso il quale si cerca attraverso vari mezzi di persuasione di individuare il motivo per cui è imputato"
"COSA?! Ma non ha senso!" gridò Hikaru
"Non avercela con me, ragazza. E' il protocollo che lo prevede."
"Il protocollo?!?"
"Esatto. Ogni processo deve svolgersi secondo il protocollo, che io devo applicare alla lettera. Non si può effettuare nulla al di fuori del protocollo."
"Cioè prima tu ignoravi ciò che dicevo per.. il protocollo?!?" chiese la Guerriera della Luce
"Naturalmente. Quindi.."
"S..s..scusate sem i intrometto..V..vostro O..O..Onore" balbettò il sindaco, riuscendo finalmente a farsi sentire e acquisendo sempre più sicurezza mentre parlava "Ma.. il il ..protocollo è sta..to modificato.. ora.. deve.. esporre prima la procedura nel dettaglio, e poi eseguirla"
"Mh, davvero?" chiese il giudice stupito "Uff, lo cambiano sempre questo protocollo, non si può andare avanti così.." Si guardò intorno, osservò Biggs e Wedge, quindi la Guerriera della Luce legata e infine si ricompose
"Va bene, va bene. Allora ascoltami attentamente ragazza, te lo dirò una sola volta. La procedura 3-bis si compone di sette fasi, di cui la prima è già avvenuta. Al termine di ciascuna fase ti verrà chiesto se confessi il crimine di cui sei imputata"
"E se io non avessi un crimine da confessare?!" chiese Hikaru, che stava iniziando a chiedersi se il nuovo Governatore e la sua nuova amministrazione non fossero semplicemente dei baracconi da circo.
"In tal caso passerai tutte le sette fasi e sarai dichiarata innocente. Immagino che per questa eventualità dovresti essere almeno di metallo o quantomeno immortale. Le altre sei fasi prevedono l'utilizzo di attacchi elementali semplici come mezzo di induzione della verità; nell'ordine saranno: elettricità, ghiaccio, fuoco, pressione, acciaio e infine gravità. E' tutto chiaro?"
"Tutta questa storia continua a non avere senso!" protestò la Guerriera della Luce, che tra l'altro poteva dire di stare congelando prima di raggiungere il terzo step della procedura.
"Ottimo. Siccome la prima fase è terminata e l'imputata non confessa, si può passare alla fase due. Biggs, Wedge.."
Hikaru sbarrò gli occhi, mentre le due guardie si avvicinavano minacciose con due placche di circa dieci centimetri da cui fuoriuscivano delle scintille.
"Ma.. Vostro Onore" si intromise nuovamente l'anziano capovillaggio "Il protocollo prevede che voi facciate la domanda all'imputata, prima di procedere con la fase successiva"
Vaan sbuffò, quindi prese in mano il plico di fogli che lui stesso aveva scritto fino a quel momento e si avvicinò a un passo dalla ragazza legata al muro
"Dunque.. per quale ragione è stata condotta presso questo tribunale?"
"..cioè dovrei essere io a dire il mio capo d'accusa?? Ma non..." La Guerriera della Luce lanciò uno sguardo all'anziano dietro le spalle di Vaan che la guardava con un'espressione molto più eloquente di mille parole. La ragazza capì e si morse la lingua, quindi cercò di rispondere alla domanda nuda e cruda.
"..io sono qui per chiedere il rilascio del mio amico Gidan, di cui sono la tutrice
ufficiale!"
"Che cosa?" chiese Vaan "Dunque non ha commesso nessun crimine?"
"Per la settima volta, NO! ..e tra poco mi verrà una polmonite se non mi fate vestire!" esclamò Hikaru, che aveva ormai mandato tutte le sue abilità dialettiche a farsi benedire
"Molto bene. Allora non è più necessaria la procedura 3-bis. Guardie, slegatela."
La Guerriera della Luce non poteva credere alle proprie orecchie. Nel giro di qualche istante tornò padrona dei suoi polsi, anche se sempre insufficientemente coperta contro il gelo.
"Dunque lei richiede il rilascio del detenuto Gidan.. Gidan.. come si chiama di secondo nome?"
"Non ha un secondo nome!" esclamò Hikaru "Gidan è Gidan! Non ci si può sbagliare, è un ragazzo più giovane di me di qualche anno, ha una coda ed è un tantino.. esuberante"
"Capisco. E per quale motivo è stato incarcerato?"
"Ma come per quale mot.. E' QUELLO CHE VORREI SAPERE ANCH'IO!!" gridò esasperata "Sono venuta qui apposta!!"
"Bene. Guardie, andate a prendere questo Gidan. Vediamo di fare luce sulla storia"
Hikaru dovette serrare i pugni e stringere i denti; in parte per evitare di farsi vedere tremare per il freddo, ma soprattutto per non saltare addosso a quel giudice, che sembrava si divertisse a prendersi gioco di lei. Mentre Biggs e Wedge eseguivano l'ordine, Vaan e il sindaco uscirono dalla stanza; senza dire nulla il giudice chiuse la porta e diede tre mandate con la chiave.

"EHI!!" gridò la ragazza, andando a sbattere contro l'anta del portone, una spessa asse di legno rinforzato con sbarre di ferro. Tirò un paio di pugni contro il metallo, quindi si arrese; osservando le insonorizzazioni delle pareti, poteva dedurre che anche la porta avesse quelle stesse proprietà. Come se non bastasse Hikaru si rese conto che le guardie avevano portato via la sua armatura, lasciandola chiusa dentro in una specie di ghiacciaia senza dire nulla.

...

Zack si svegliò di colpo, con una coperta lanciata sulla faccia. Stava assistendo Layle e doveva essersi addormentato sul più bello, sopraffatto dalla fatica della giornata e dai pensieri. Si tolse la coperta dagli occhi e vide Layle, che stava dormendo un sonno presumibilmente molto agitato; Zack fece un sospiro e recuperò le coperte che erano state scaraventate per terra e in mezza stanza dal ragazzo. Quindi le rimise al loro posto e si sedette guardando fuori dalla finestra. Ormai era quasi mattina, e non aveva ancora avuto notizie nè di Hikaru nè di Gidan.


...

Un paio di ore dopo la porta si aprì, anche se per poco. Un ragazzo giovane venne scaraventato dentro e quindi la serratura fu richiusa. Hikaru alzò la testa e vide la lunga coda di Gidan massaggiargli la testa, mentre il ragazzo si rialzava

"Gidan! Sei qua!" esclamò lei, senza mostrare la sua comunque presente gioia nel rivederlo
Il ragazzo si massaggiò ancora la testa, poi guardò la sua amica da capo a piedi e si mostrò quasi più sorpreso di lei

"Hikaru? Eri tu che volevi? Ehm.."
La Guerriera della Luce lo guardò severamente, con un'espressione quasi truce. Anche senza armatura la ragazza era in grado di assumere le stesse pose da guerriera, minacciose e autoritarie al tempo stesso; una posa che fece effetto anche su Gidan.
"..però! Se la punizione per aver rubato due mele al mercato è di passare la notte con te.. vestita così.. in una stanza chiusa... la prossima volta svaligio tutta la bancarella!"
Hikaru lo afferrò per il bavero e si concesse di gridare.
"COSA TI E' SALTATO IN MENTE?! Lo sai che io sono in queste condizioni solo per colpa tua?!?"
Normalmente non le piaceva ricorrere alla violenza, ma almeno stavolta una strigliata potente quel ragazzo se la meritava. E sembrò anche avere effetto - sul serio - su Gidan, che rimangiò la frase che aveva appena detto e rispose balbettando
"No..no.. s..scusa.. non.. non lo faccio più, giuro.."
Hikaru si interruppe subito, in fondo ora era in quella situazione e infuriarsi non avrebbe certo aiutato.
"Va bene. Ma adesso siamo in questa situazione, vedi di darmi una mano per farci uscire da qua INSIEME e IN FRETTA. Siamo intesi?!"
Gidan annuì, quindi riprese un briciolo di forza quando la Guerriera della Luce lo lasciò respirare
"Te l'ho mai detto che sei più sexy quando ti arrabbi?"
"Lasciamo perdere..e..e..ETCIU'!!! Ecco, per colpa tua mi sono presa anche un raffreddore coi fiocchi!" esclamò la ragazza "Adesso come facciamo a uscire, che ci hanno chiusi dentro?!"
"Beh, basta chiamare le guardie e dire loro di farci uscire.."
"Mi stai prendendo in giro?! Serve il giudice per uscire!"
"Ma il giudice ci ha dato il permesso per andare.. ha detto qualcosa del tipo 'ho analizzato il protocollo e ho ravvisato gravi irregolarità nel processo di questo imputato. Pertanto può essere considerato sciolto da ogni accusa' e mi ha fatto uscire"
"E allora perchè ci hanno chiusi dentro ancora?!?" esclamò Hikaru, che stava iniziando a capire e appunto per questo avvicinandosi minacciosa a Gidan. Il CLAC della serratura che si apriva e lo spiraglio della prima luce dell'aurora che entrò dalla porta semiaperta passarono inosservati.
"Allora, Gidan? Coraggio, dì la verità alla tua Guerriera della Luce.. non farmi parlare troppo, che mi è venuto pure mal di gola.."
"Beh.." sorrise il ragazzo,indietreggiando imbarazzato "Ehe... sai.. gliel'ho detto io.. era la nostra occasione.. io e te, chiusi dentr.."
Non fece in tempo a finire la frase che sentì un forte colpo in faccia e vide improvvisamente blu. Perse l'equilibrio e finì per terra, mentre Hikaru si fregava il pugno
"Questo te lo sei meritato tutto" affermò soddisfatta, poi uscì dalla porta.
 

daffodill

Aurora Execution!
Parte 13 - Daffodill

"Il nostro nuovo sistema di navigazione è riuscito ad oltrepassare la fenditura come stabilito. Non posso dire con certezza se ci siamo mossi all'interno del tempo o solo dello spazio, ma il mondo che dovevamo raggiungere è misteriosamente scomparso. Abbiamo riscontrato problemi ai sistemi di navigazione e alla struttura della Strhal, abbiamo subito dei danni agli anelli aeroglottici e al sistema di pilotaggio. A causa di un violento impatto abbiamo perso la nostra ospite durante le manovre di assestamento... Fran, hai segnato tutto?"

In risposta alla domanda Fran guardò il suo compagno con occhi gelidi e senza rispondere volse di nuovo lo sguardo alla Strhal che giaceva mezza distrutta sulle rive di un lago. Se non altro l'atterraggio di fortuna era riuscito.

Fran:- Dovremo trovare i pezzi di ricambio.
Balthier:- Vaan avrebbe dovuto portarceli già da un pezzo. Gli ho mandato le nostre coordinate... secondo i miei calcoli avrebbe dovuto essere qui già da un paio d'ore...
Fran:- ...
Balthier:- ...
Fran:- Sta succedendo qualcosa... ovunque ci ritroviamo sento diverse energie che si muovono, che si agitano.
Balthier:- Pianeti che spariscono...
Fran:- ....
Balthier:- Ma dove diavolo è Vaan?

Fran tremò come una foglia e balthier la abbracciò per riscaldarla. Lei però non aveva freddo, aveva paura. Da quando Balthier aveva iniziato a sperimentare sistemi da navigazione sempre più teconologici e avanzati, Fran aveva avuto modo di venire a contatto con forme sempre più misteriose e sconosciute e tutte queste forme poteva avvertirle e le sentiva parlagli e agitarsi e si erano insinuate nei suoi sogni e non la abbandonavano più.
A volte nei sogni Fran credeva di essersi perduta per sempre e che non si sarebbe mai più svegliata e solo la voce del suo amato compagno di vita la riportava nel mondo dei svegli. Tuttavia non aveva il coraggio di confidargli le miriadi di cose che aveva visto e conosciuto nei sogni, perché lei stessa ne era terrorizzata. Una viera è abituata a convivere con le forze occulte del mondo spirituale, ma nella vita di Fran queste forze erano diventate troppe e invadenti. Avrebbe voluto tornare nel suo bosco dalle sue sorelle, ma non volva abbandonare l'uomo che amava. Loro erano una squadra e sarebbero rimasti insieme.
Anche Aria le aveva detto di restare con lui. Aria avrebbe potuto guidarla nel mondo dei sogni, ma non avrebbe potuto riportala indietro se lei si fosse persa e allora sarebbe stata la fine.
Fran si chiese se per Rinoa era stata la fine. Quella ragazza così dolce e così triste che aveva incontrato nel suo sogno e che le aveva confidato di essere rimasta da sola a vagare per un tempo indefinibile. E poi si chiese se anche la ragazza addormentata che avevano salvato e poi perso stesse sognando.
_______

Rinoa giaceva addormentata nel letto di una piccola stanza a Winhil. Ellione si prendeva cura di lei tutti i giorni. Quistis era venuta con la dottoressa Kadowaki per cercare di capire che cosa la tenesse addormentata da settimane ormai. Squall invece era scomparso nel nulla. Dopo aver lottato strenuamente per due settimane giorno e notte per strapparla dai suoi incubi, lei si era addormentata senza più svegliarsi e Squall aveva ceduto e se ne era andato. Ellione aveva provato a cercarlo contattando Laguna, ma ogni ricerca era stata vana.
Zell si era proposto di partire per cercarlo, ma aveva dovuto desistere da ogni intento di lasciare il garden. Cid Kramer era andato via con la moglie gravemente malata e Zell si era ritrovato al comando.
Seifer aveva cercato di approfittarsi della situazione e aveva cercato di prendere il comando del garden. Così il garden si era spaccato in due. Una parte dei seed, capeggiata da Irvine, sosteneva Zell e un'altra parte, capeggiata da Raijin e Fujin, sosteneva Seifer.
Ad aggravare ulteriormente la situazione al garden c'erano le assenze di Quistis, che avrebbe normalmente risolto la situazione in poco tempo; di Selphie, partita come ambasciatrice verso i garden di Galbadia e Trabia per promuovere l'unità militare e di Squall, perno centrale della vita politica del Garden.
Battersi ogni giorno con Seifer, che non perdeva occasione per venire alle mani o per umiliarlo, era difficile e Zell si sentiva ogni giorno sempre più stanco e irritabile nonostante la mole di lavoro che Irvine e Konoha, la sua ragazza, sostenevano per supportarlo.
Konoha aveva detto che gli sarebba stata vicina e non gli pesava affatto questa situazione, ma non era vero e si vedeva e Zell aveva spesso riflettuto se fosse stato meglio rompere la relazione così che il peso che doveva sostenere il quel momento non si sarebbe riversato anche sulle spalle di Konoha. Irvine gli aveva detto che rompere sarebbe stata una cattiva idea e che un rapporto non si misura solo in base alle cose divertenti. Dato che era la prima volta che Irvine diceva qualcosa di pronfondo, Zell lo aveva ascoltato.

Xu:- Dintch, è arrivata questa lettera dal preside Cid, non sapevo se darla a te o ad Almasy...
Zell:- Oh! Grazie Xu, apprezzo molto che tu sia venuta prima da me.
Xu:- Beh... Seifer ha detto che sapeva già quello che c'era scritto.
Konoha:- Potevi anche tenertelo per te!
Zell:- ... ok... emh.. grazie lo stesso.
Xu:- Cosa dice?
Zell:- ... se non ti dispiace la leggo in privato.
Xu:- ...
Zell:- Vallo a chiedere a Seifer se sei curiosa!

Xu Si allontanò mugugnando e Zell appoggiato alla ringhiera del corridoio sopraelevato aprì la busta nervosamente.
Konoha non disse nulla ed evitò anche di sbirciare la lettera. Si limitò a stargli vicino.

"Miei cari studenti e personale del Garden,
Sono rammaricato di aver abbandonato il garden con così poco preavviso e senza lasciare nessuna direttiva precisa, ma sono certo che grazie al vostro buon senso tutto va per il meglio. Purtroppo Edea non sta bene e sembra peggiorare di giorno in giorno, quindi dovrò prolungare la mia assenza ancora un po'. Tuttavia non mi sono dimenticato di voi e dei miei doveri e a Deling, insieme a Selphie Tilmitt, ho incontrato una delegazione militare che mi ha assicurato si sarebbe premurata di inviare quanto prima un mio sostituto. E' stato scelto un uomo verso cui pongo estrema fiducia e sarà li entro una settimana dalla data di invio di questa lettera. Ricordatevi di accoglierlo con rispetto ed educazione e che lui sarà non solo il vostro mentore e guida, ma un vostro superiore e capo. Seguite pertanto ciò che vi dirà come se fossi io stesso a dirvelo.
Cid Kramer"

Zell notò che il preside Cid aveva dimenticato di scrivere chi diavolo dovevano aspettare e oltretutto la data di arrivo dell'ospite misterioso ricadeva proprio ad oggi.
Zell:- Arriva oggi! Quel Seifer starà già li ad aspettarlo! Konoha, trovami Irvine e andiamo al porto di Balamb più velocemente che possiamo!
Konoha:- Dobbiamo metterci in divisa ufficiale?
Irvine:- Non abbiamo tempo se vogliamo battere Seifer, se si riesce ci cambiamo in macchina!
___________

All'alba Hikaru e Gidan erano riusciti a lasciare la prigione. Fuori non l aveva aspettati nessuno. Il giudice e il capo villaggio dovevano già essersene andati.

Vaan:- Signor Capo vilaggio, da quanto tempo lasciate che sia quel guerriero della luce ad occuparsi degli affari cittadini?
Capo villaggio:- Beh... qui è sempre stato così...
Vaan:- Forse da prima che arrivasse il governatore. Ora sono io che mi occupo di gestire la legge qui e vorrei che fosse chiaro per tutti!
Capo villaggio:- Ma il guerriero della luce ci ha protetti dai mostri e poi...
Vaan:- Si sta rifiutando di accettare le mie disposizioni?
Capo villaggio:- No, non mi permetterei... io...
Vaan:- Biggs, occupati del signor capo vilaggio. Credo che sia il momento che i vecchi vadano in pensione.

Biggs afferrò il vecchio per le braccia e lo porto davanti ad un buco scavato nella nuda roccia dei sotterranei della prigione. Il fondo era scuro e saliva una leggera arietta. Il capovillaggio sudò freddo e implorò il giudice di avere un po' di cuore verso un anziano come lui.
Vaan rispose rassicurando il vecchio che non sarebbe stato così doloroso come poteva immaginare e poi Biggs lo spinse dentro. Non si sentì nessun tonfo.
Vaan richiuse il passaggio e ordinò ai suoi uomini di comunicare al governatore che adesso, aveva pieno potere sulla città.
Sarebbe stato necessario rivedere un po' di cose ora che il capo villaggio era morto.
 

Leon90...

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Parte 14 - Leon90...

Layle non capiva come potesse muoversi in quel luogo, le roccie erano altissime e molto distanti le une dalle altre.
No c'era nessuno e chiudendo gli occhi non vedeva nulla.
Allora riflettè sul sogno che stava facendo e si ricordò che doveva trovare il cristallo, tuttavia non lo ricordava e più cercava di ricordarlo più sentiva dolore alla guancia.
Quindi lasciò stare e pensò alle parole della bambina e, non appena lo fece, udì nuovamente la sua voce: "...vuoi aiutarmi?"
Layle: "Si...cosa devo fare?"
Bambina: "Devi scoprire chi sono..."
Layle: "...ma come faccio?"
Bambina: "...devi lasciarti trasportare dalle correnti...e aiutare chi incontrerai..."
Detto questo la bambina sparì nel nulla.

Layle osservò le cascate del luogo e decise di buttarsi dentro la più vicina di quelle.
Layle inizio una caduta senza fine, ma non si oppose alla corrente, quindi chiuse gli occhi e si ritrovò sulla cima di un monte, c'era una brezza leggera che aumentava sempre di più.
Questa corrente si faceva sempre più intensa, ma su di lui sembrava non avere effetto.
La luce era intensa, ma le ombre delle roccie circostanti si allungavano sempre di più verso di lui quasi a chiedergli aiuto.
Infatti una di queste gli afferò un piede e gli disse: "...voglio vivere, dammi la vita..."
Mentre disse questo si staccò da terra e prese forma umana.
Layle: "...chi sei? Perchè vuoi vivere?"
Ombra: "...io...ho perso il mio corpo, i miei ricordi...o perso tutto...tranne il desiderio di vivere"
Layle: "...allora hai ancora un anima, chiunque tu sia ti aiuterò...cosa devo fare?"
Ombra: "...Grazie...ma io non sò..."
Mentre disse questo le altre ombre si accalcarono intorno a Layle in cerca della salvezza...e nello stesso momento la bambina gli porse la mano, quindi...non appena la toccò le ombre si placarono e una di loro gli offrì una candela.
Layle la prese in mano e questa si accese. Nello stesso momento in cui si accese vide apparire 3 porte.
Bambina: "Scegli, una di queste ti condurrà verso il corpo ed i ricordi dell'ombra, un'altra ti condurrà verso il cristallo ed un'altra ancora ti condurrà alla pace...tuttavia...una volta scelta una porta non potrai più tornare indietro...almeno che tu non abbia preso la strada giusta"
Layle: "...scelgo...la prima"
Bambina: "molto bene, vai...sappi però che se fallirai l'ombra si prenderà la tua vita..."
Detto questo la bambina sparì nuovamente.
Layle aprì la porta e vide un deserto senza fine, ma non si spaventò ed entrò.
La porta dietro di lui si chiuse e sparì nel nulla.
Dopo avere a lungo vagato nel deserto vide qualcuno steso per terra.
Si avvicinò e lo vide, era un ragazzo dai capelli biondi con una spada enorme che sembrava ancora impugnare, ma sembrava avere perso i sensi.
Bambina: "...più tempo trascorri in questo deserto più i tuoi ricordi ti abbandoneranno ed infine l'anima si distaccherà dal corpo, come è successo per lui...ma non temere...ci sono io..."
Detto questo si mise a piangere, dalle sue lacrime si creò una fonte.
Bambina: "...usala con saggezza...e fà attenzione..."
Layle trascinò il ragazzo verso la fonte...l'immagine riflessa nella fonte rispecchiava il luogo con le cascate, inoltre l'immagine riflessa del ragazzo gli sembrò quella di Zack.
Il ragazzo improvvisamente si sentì male e non ricordava più che cosa stava facendo.
Istintivamente, però vedendo il ragazzo privo di sensi volle dargli un sorso d'acqua...questò si sveglio bruscamente e lo attacco...schivò il colpo per un pelo.
La crepa creata dal suo colpo si stava ingrandendo ed entro breve avrebbe inghiottito nelle viscere della terra la fonte, quindi si getto verso il ragazzo ben consapevole che gi rimaneva poco tempo, sebbene non ricordasse più cosa dovesse fare di preciso.
Quindi cadderò nella fonte, che ormai era solo una pozza.
La crepa li stava per inghiottire ma, mentre stavano ormai precipitando vennero travolti da una cascata.
Quindi si ritrovarono in cima al monte dove c'erano le ombre.
Ombra: "Grazie..."
L'ombra abbandonò la roccia a cui era stata legata e si legò al ragazzo.
Ragazzo: "...chi sei tu?...chi sono io?..."
Mentre diceva questo da un piccolo sasso si staccò una piccola ombra che si attacco all'ombra di Layle.
Layle: "...io sono Layle, piacere"
Ragazzo: "...dov'è finito?"
Layle: "Chi?"
Ragazzo: "...Zack..."
Layle: "...io sò dov'è..."
Ragazzo: "...ti prego, portami da lui...devo"
Il tempo si fermò e apparve la Bambina.
Bambina: "Non c'è più tempo! Prendigli la mano!"
Layle obbedì e si svegliò bruscamente nel suo letto insieme al ragazzo che teneva per mano, che invece si addormentò immediatamente.

Zack: "Ma che succede!?"
Layle: "...questo ragazzo sembra ricordarsi di te, ma non di sè stesso..."
Zack: "...Cloud?"

Il ragazzo non rispose, si era addormentato profondamente.
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Parte 15 - Doomrider

Gidan si guardava intorno guardingo, mentre le prime luci dell'alba illuminavano una città deserta; seguiva la guerriera della luce verso casa, ma non osava aprire bocca. La guancia sinistra gli faceva ancora abbastanza male dopo il pugno ricevuto e in effetti non aveva comunque niente di intelligente da dire, se non altre cose che sarebbero potute costargli altri sganassoni più o meno meritati.
Dal canto suo Hikaru aveva appena recuperato l'armatura e camminava il più velocemente che poteva verso un luogo caldo; la notte passata insonne e al gelo le aveva procurato un mal di gola con i fiocchi, oltre a toglierle gran parte delle energie. Probabilmente doveva avere anche qualche linea di febbre, ma non se ne preoccupava più di troppo. Il pensiero che più la teneva in apprensione era la sorte del ragazzo che aveva trovato solo qualche tempo prima nel vicino bosco delle illusioni. Doveva arrivare da Zack, affidargli un Gidan che tutto aveva fuorchè intenzione di riposarsi e assicurarsi che il ragazzo sconosciuto stesse bene. Solo a quel punto, con Zack a sorvegliare a vista Gidan, lei avrebbe potuto -forse- concedersi un paio d'ore di riposo.
Le strade erano deserte, come di consueto; la notte nessun abitante osava uscire per paura dei mostri, l'avvento di una nuova amministrazione e gli arresti quasi casuali per violazione di un coprifuoco latente avevano peggiorato ancora la situazione. D'altra parte i mostri, sempre più frequenti, avevano anche minimizzato le ronde delle guardie per la città.
A Gidan la cosa andava benissimo, perchè poteva permettersi di uscire e fare le sue 'azioni di liberazione oggetti' quasi indisturbato. Quella mattina però gli sembrava molto più sensato assaporare nuovamente la libertà e seguire passo passo Hikaru; si era reso conto che quella ragazza non stava troppo bene -di fatto per causa sua- e si sentiva un po' in colpa, anche se non l'avrebbe mai ammesso. Arrivarono a casa una decina di minuti dopo essere usciti dalla prigione; Hikaru aprì la porta, fece entrare Gidan e poi richiuse delicatamente, facendo tornare il silenzio completo nelle strade.
Il sole faceva capolino dall'orizzonte, ad illuminare quello che sarebbe stato l'ultimo giorno di pace di Ur.

...

Zell, Irvine e Konoha arrivarono al porto di Balamb con un anticipo quasi disarmante. Di Seifer non c'era traccia, così come il nuovo atteso comandante.
Zell: Siamo già arrivati? Non ci posso credere..
Irvine: Sì, questo è il porto di Balamb. E come puoi notare di navi all'attracco neanche l'ombra.
Zell: Cosa?!
Irvine: Eh.. guarda con i tuoi occhi. Quello è il molo, tu vedi qualcosa?
Konoha: Forse sta arrivando.. siamo in anticipo di venticinque minuti!
Irvine: Ventiquattro e trentadue secondi per l'esattezza
Zell sorrise soddisfatto
Zell: L'importante è essere arrivati prima di quell'odioso di Seifer
Konoha: Adesso però possiamo vestirci?
Zell: Cos..
Non riuscì a finire la domanda perchè si ritrovò una divisa delle grandi occasioni lanciata sulla faccia.
Konoha: Vorrai mica farci fare brutta figura, no?! Muoviti e indossala!
Quando Zell ebbe fatto, Konoha e Irvine erano già vestiti e lo attendevano a un paio di metri dal molo. Il sole era alto nel cielo e il mare limpido, come tutte le mattine. C'era solo una nuvola, che passò inosservata; passarono i minuti e l'unica cosa che successe fu che quella nuvola, una specie di banco di nebbia non molto grande, si abbassò fino quasi a toccare il livello del mare. Non c'era vento e questo fenomeno era sufficientemente strano per destare interesse, ma la consistenza vaporosa ed eterea della nuvola fece desistere presto Konoha dalla sua innata curiosità femminile. Irvine guardava verso l'orizzonte, sperando di vedere comparire un qualche mezzo di trasporto, mentre Zell era combattuto tra il guardare verso il mare e verso la terra, sperando di non vedere comparire Seifer proprio sul più bello.
Dopo esattamente ventiquattro minuti di noia totale, il suono improvviso di una sirena li fece voltare tutti e scatenò il panico
Irvine: La nave! Sta attraccando là in fondo!
Zell: COSA?! E come abbiamo fatto a non vederla?!?
Konoha: Ti sembra il momento di fare domande? Corri!!
I tre non persero altro tempo e iniziarono a correre più velocemente possibile al luogo dove una grande nave d'acciaio si era sostituita alla nuvola, sbucando quasi dal nulla. Avvicinandosi videro una figura in piedi in attesa che il pontile di sbarco fosse collegato alla banchina. Dietro a lui altre due persone, vestite di tutto punto attendevano.
Irvine: Maledizione ,ma quello è.. SEIFER!
Zell: Ma ca****, come ha fatto a..
Irvine: Quindi quelli dietro non possono che essere.. Raijin e Fu..
Konoha: SMETTETELA di parlare e CORRETE!!



Zack rimase esterrefatto a guardare Layle e Cloud nello stesso letto. Un secondo prima stava guardando fuori dalla finestra e aveva scorto l'armatura di Hikaru scintillare lontana alle prime luci dell'alba; aveva tirato un sospiro di sollievo quando aveva visto anche la figura di Gidan comparire dall'angolo, poi si era voltato e aveva avuto un altro colpo di scena.
Layle era sveglio, anche se aveva l'espressione di aver appena scavalcato una montagna ma era soddisfatto; di fianco a lui c'era il biondo ragazzo che aveva appena salvato nel sogno, che dormiva profondamente e non dava impressione di potersi svegliare.

Zack: Cloud?!?
Layle: Lo conosci?
Zack: Lui.. ce..CERTO che lo conosco! Ma cosa ci fa qua? E come ci è arrivato?!
Layle: L'ho salvato nel mio sogno.
Zack: Nel tuo so..

Gidan proruppe nella stanza senza preoccuparsi troppo delle conseguenze; aveva fatto le scale a tre gradini alla volta per arrivare prima, così quando entrò per poco non inciampò nella Buster sword di Zack e si mantenne in equilibrio per miracolo sfruttando la sua coda come una sorta di air-bag.

Zack: Gidan?! Ce l'avete fatta allora!
Gidan: Fiuu.. Zack, te l'hanno mai detto che la tua spada è pericolosa?
Hikaru: Non meno di te, ragazzo mio

Zack e Layle voltarono lo sguardo verso la porta, dove un'esausta guerriera della Luce era comparsa. Era così stanca che si dimenticò di rimettersi l'elmo, così rivelò la sua reale natura al ragazzo a letto, che si fece scappare un fischio di approvazione.

Layle: Wow, complimenti!
Hikaru: Cosa?
Layle: Ehm.. ops, scusa.. volevo dire, tu sei il Guerriero della Luce?
Gidan: Direi di sì.. non vedi il sole che c'è sullo scudo? A proposito, dov'è finito il tuo scudo?!
Hikaru: L'ho lasciato qua Gidan.
Poi si rese conto che ormai la sua identità non poteva più essere tenuta nascosta, e le fece quasi più male della gola che ora bruciava di continuo; era una cosa molto importante per lei, nascondere la propria identità agli sconosciuti. Al di fuori di Ur tutti la conoscevano come “il Guerriero della Luce”, ad eccezione di Gidan e Zack nessuno straniero sapeva che in realtà fosse una ragazza.
Fece un grande sospiro, poi disse
Hikaru: Sì, sono io. Come stai?
Layle: Meglio, sembra.. anche se non ricordo un granchè però ora so come mi chiamo.. Layle.. credo..
Hikaru: Ottimo! Beh, almeno è già qualcosa! E chi è il ragazzo che condivide con te il.. letto?! Zack, ma non potevi metterli in due letti separati?!
Zack: E io che c'entro?! Cloud è comparso due secondi fa, come facevo a..
Gidan: Cloud? E' quello strano ragazzo nel letto?
Zack: Sì ma..
Zack si mise una mano nei capelli, visto che non ci stava capendo più niente. Stava succedendo tutto troppo in fretta.
Zack: Credo sia meglio fare almeno le presentazioni.. Allora Layle, io sono Zack, questo ragazzo è Gidan e lei.. beh la conosci. Quanto a Cloud.. sai più tu di me a quanto pare.
Layle: Caspita, quanta gente! Credo che però innanzitutto debba ringraziare la Guerriera della Luce, o non sarei qui..
Gidan: Guerriera della Luce?! Perchè non la chiami Hikaru come fanno tutti?
Hikaru: GIDAN!! Quante volte ti ho detto di non chiamarmi col mio nome..
La ragazza voleva tirare un altro colpo a quel ragazzo troppo chiacchierone, ma la febbre e la stanchezza le fecero un brutto scherzo e lei cadde in ginocchio, vittima di un giramento di testa improvviso
Zack: Ehi, che ti succede Hik.. Guerriera?
Hikaru: Niente.. credo sia solo un po' di stanchezza..
Zack: Forse è meglio che vai a riposare.. ci pensiamo io e Gidan qua
Il ragazzo-ladro aiutò Hikaru a rialzarsi, sfruttando la coda per raccogliere l'elmo che le era caduto di mano e appoggiarlo su un tavolo. Hikaru si aggrappò il meno possibile al ragazzo ma dovette comunque approfittare del suo aiuto, visto che le energie ormai non erano molte. Forse era veramente il caso di andare a sdraiarsi al caldo.
Gidan: Sì, sì, ha ragione Zack! Vai pure Hika! Devi andare a letto, non dormi da un bel po' ormai! Non ti preoccupare, ci penso io adesso!
La Guerriera della Luce guardò un'ultima volta prima di uscire i presenti: Gidan, Layle, Cloud, Zack e ancora Gidan sorridente al suo fianco
Hikaru: E' proprio questo che mi preoccupa...
 
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