Dopo aver completato definitivamente il The After Years per PSP mi posso ritenere pienamente soddisfatto. Segue una mia personalissima analisi di questo interessante seguito di FFIV, e solo di questo, non parlerò dell'originale per PSP già ampiamente discusso altrove (comunque una semplice ma ottima rivisitazione audiovisiva della precedente edizione per GBA).
Strutturato in capitoli separati, FFIV The After Years per PSP, è una disamina profonda ed entusiasmante del mondo e dei personaggi di FFIV, articolato seguendo una struttura avventurosa certamente rigida e lineare (del resto è come detto organizzato in capitoli), ma comunque appagante per ricchezza di contenuti e level design, capace di mischiare sapientemente il vecchio col nuovo. Sul piano del sistema di combattimento e di crescita è un sensibile miglioramento del precedente capitolo, ma è bene constatare come il confronto con qualunque nemico preveda il riutilizzo degli stessi mostri del passato oppure di specifiche varianti degli stessi (elemento questo che può dispiacere o meno), e questo vale anche per quasi tutti i boss. Ma è anche vero che i party saranno sempre talmente diversi che ogni possibilità tattica di scontro preclude la ripetizione di schemi consolidati e tediosi. Le novità introdotte sono comunque ottime, si parla di tanti nuovi personaggi interessanti da usare, nuove abilità, nuovi equip e oggetti, le famose "fasi lunari" che danno una nuova profondità tattica a tutto lo sviluppo delle battaglie, le spettacolari "band moves" (tecniche speciali multiple con più personaggi) utilissime e potenti e presenti a decine, ed ovviamente diversi nuovi dungeon da esplorare. Un mix di nuovo e vecchio che personalmente ho abbastanza apprezzato.
Sul piano puramente narrativo la strutturazione in capitoli ha permesso di ricreare una storia complessa nell'intreccio, appassionante nello sviluppo, con una sceneggiatura (leggasi qualità della scrittura, dunque dei dialoghi) finalmente pienamente "matura", coerente con se stessa, e di una profondità inusitata (anche per molti FF più moderni). Aggiunge spessore psicologico e profondità concettuale a tutti i personaggi (primari e secondari), ed arricchisce il contesto narrativo del mondo originale con intelligenza e sensibile raffinatezza. Pecca purtroppo nel riciclo ridondante di certe "situazioni" ed "eventi" già in parte vissuti (anche se visti da prospettive completamente diverse), nel citazionismo a volte fortemente nostalgico (elemento questo che può essere gradito o meno), ed in uno sviluppo finale della storia di fondo poco chiaro e non del tutto convincente (anche se decisamente intrigante e niente affatto banale).
La grafica di questo gioco (come anche del precedente capitolo, racchiusi come tutti sanno nella collection qui presente per PSP) è semplicemente un'ottima rivisitazione in una più alta definizione, maggiormente curata nei colori e nei disegni della precedente versione per Wii, a loro volta evoluzione di quella uscita nel 2007 su cellulari jap. Dunque una grafica fedelissima all'originale FFIV (1991 SNES) per spirito e stile, sobrio, minimalista ed elegante, ma senza quella ricchezza di dettagli e quella cura nelle animazioni che sarà caratteristica di FF e JRPG successivi come FFVI e Chrono Trigger (giusto per citare due nomi fondamentali), questo dunque potrà scontentare molti e farne felici altri. C'è da dire comunque che la grafica ricicla abbondantemente quella del capitolo precedente (sempre su PSP).
La colonna sonora è ovviamente meravigliosa ma anche in questo caso è ampiamente ripresa (in toto) dal precedente capitolo su PSP (a sua volta una versione rimasterizzata della colonna sonora per il famoso capitolo per Nintendo DS), più l'aggiunta esclusiva di alcune nuove brillanti tracce composte apposta da Junia Nakano per questo The After Years (versioni rimasterizzate di quelle presenti sulla versione Wii).
Nel complesso l'ho trovato un ottimo seguito di FFIV, quasi splendido se non fosse stato contaminato da un'alto senso di "riciclo" di idee e soluzioni grafiche, sonore, ludiche e narrative che possono a volte infastidire, dando magari spiacevoli "deja vu".
E' però innegabilmente notevole constatare come siano riusciti a "reinventare" un classico, aggiungendoci un pizzico di modernità, e contribuendo comunque a dare il senso di un'opera che "non vuole sconvolgere ma completare" l'universo di FFIV" (sia in senso narrativo che ludico).
PS: Non ho parlato del capitolo intermedio definito Interlude, difatto un capitolo separato, un intermezzo (appunto) narrativo agli eventi fra il primo capitolo e questo The After Years, non indispensabile ludicamente parlando (riprende totalmente l'impianto del precedente FFIV), ma interessante sul piano narrativo (specie se rigiocato dopo aver finito il The After Years).
PPS: Non ho neppure parlato del discorso "longevità", un discorso per me sterile ed inutile (non vi spiego il perchè), tutto il gioco è comunque mostruosamente lungo e ricchissimo di subquest in vesti di dungeon segreti, mostri nuovi (le varanti prima dette), nuove equip spesso spettacolari ecc.