FF VIII G.F. preferito??

Quali G.F. preferite?

  • Quetzal

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  • Shiva

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  • Ifrit

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  • Siren

    Voti: 0 0,0%
  • Brothers

    Voti: 0 0,0%
  • Diablos

    Voti: 0 0,0%
  • Carbuncle

    Voti: 0 0,0%
  • Leviathan

    Voti: 0 0,0%
  • Pandemon

    Voti: 0 0,0%
  • Cerberus

    Voti: 0 0,0%
  • Alexander

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  • Kharonte

    Voti: 0 0,0%
  • Bahamut

    Voti: 0 0,0%
  • Kyactus

    Voti: 0 0,0%
  • Tomberry

    Voti: 0 0,0%
  • Eden

    Voti: 0 0,0%
  • Odino

    Voti: 0 0,0%
  • Gilgamesh

    Voti: 0 0,0%

  • Votatori totali
    0

GDTeX

A Bard's Tale
Staff Forum
...non abbiamo detto che è il migliore in quanti a funzionalità,però non si può dire che non sia utile!!!:D:D:D
 

Guardiana

Licantropa
A me piacciono Ifrit e Carbuncle...
Anche se lo ripeterò sempre: il miglior Ifrit è quello dI FFX!!
Per quanto riguarda Carbuncle... non è molto utile, ma è adorabile!! :>
 

Usagi

Ninja di Kiri
Bamahut è veramente bello poi tre versioni diverse....Anche quello del X e bello...forse un pò troppo colorato.
 

Nanaki

Quasi-Tutto-Fare
Troppo uccellaccio del malaugurio, però bello anche lui... Nel 7(the best!!!) si hanno Bahamut che toccano tre estremi diversi...
 

eragal

Nuovo utente
è vero,è un'astronave,ma nonostante tutto ha la testa (l'unica cosa che si vede nel menù G.F :confused: ) ma anche il mantellino rosso alla superman!!!!
Comunque anche secondo me bahamut è il più bello :D :D :D
 

ilduca69

Nuovo utente
_diablos_ ha detto:
eden fa skifissimo......è troppo brutto.....poi sta 3 ore a fare l'attacco ke tra l'altro nn uso mai......meglio renzokuken e meglio kharonte :D
Ci sta tanto perchè è (quasi) l'unico con cui facendo boost arrivi a 255
 

ilduca69

Nuovo utente
Vi racconto la storia del mio preferito in FF8:

L’epopea di Gilgamesh fu scritta nel 2900 a. E. C. in Mesopotamia. Narra la storia di un eroe che viaggia, passa territori diversi per recarsi nelle lontane terre d’Occidente dove gli è stato detto si nasconda il segreto dell’immortalità. Gilgalmesh si crede troppo forte per la sua città. Vuole conoscere e imporsi anche nelle terre lontane. Nel suo lungo viaggio, l’eroe perde il suo seguito, e il suo compagno Endiku viene ucciso. Gilgamesh arriva finalmente all’estremo limite del mondo (l’occidente) ma, stanco, si addormenta la notte in cui dovrebbe vegliare, e così perde la possibilità di conquistare l’immortalità. Le esperienze, i dolori, del viaggio lo hanno reso più saggio. Così ce lo descrive, alla fine, il poema:
“L’uomo a cui erano note tutte le cose, il re che conobbe i paesi del mondo. Era saggio; vide misteri e cose segrete; un racconto egli ci recò dei giorni del Diluvio. Fece un lungo viaggio, fu esausto, consunto dalla fatica; quando ritornò si riposò, su una pietra l’intera storia incise.”
 
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