Varie Il viaggio di Zell (titolo provvisorio)

Gydhan

FFVIII 4ever...
(Ecco a voi il mio tentativo di fanfic... spero che piaccia...)

Zell stava fermo davanti alla finestra. Un leggero vento freddo scostava le tende accanto a lui. Il chiarore della luna illuminava il suo viso preoccupato, così diverso dal solito.
Nel suo pugno, Zell, teneva accartocciato un messaggio; nella sua testa, da mezz’ora, rileggeva le stesse parole.

Zell, ho bisogno di te. Devi venire a Deling city. Sono nei guai… so che adesso sei un seed, ma devo chiederti di non avvertire i tuoi compagni. I Seed non devono sapere cosa sta accadendo. Ho bisogno del tuo aiuto, e ne ho bisogno ora. Sarò a Deling city fra 3 giorni. Spero di vederti lì. Non posso spiegarti cosa sta succedendo, per paura che questo messaggio venga intercettato. Posso solo dirti che sono in movimento forze mistiche, o demoniache, o non so che altro… so solo che non sono cose terrene, non sono cose umane… non posso farcela senza il tuo aiuto, e francamente non so neanche se riuscirò a farcela con te accanto.
Ti aspetto. Fra 3 giorni.


Tuo fratello,
Zack​

Il pugno di Zell si strinse ancora più forte attorno al messaggio.
non so neanche se riuscirò a farcela con te accanto
Zell fissò il proprio riflesso su uno dei vetri della finestra. “Non sono un eroe” si disse. “Non lo sono mai stato… Squall è l’eroe. È lui quello che prende le decisioni, che salva tutti…”.
Ma Squall era lontano, partito per una missione per la quale erano stati selezionati solo i migliori Seed.
“Sono un Seed anch'io, ma non mi scelgono per le missioni importanti… Sono andati tutti… Squall, Selphie, Seifer…”.
Una voce si accese nella testa di Zell; “Gallinaccio… Gallinaccio… Gallinaccio…”.
-No!- esclamò Zell, colpendo con un pugno il vetro, che andò in frantumi.
Uscì di corsa della stanza, attraversando uno dopo l’altro infiniti corridoi. L’ora era tarda e per il Garden non c’era nessuno.
Di colpo si fermò, davanti alla stanza dell’unico aiuto che gli era rimasto, e forse l’unico del quale aveva realmente bisogno.
Bussò forte. Una, due, tre, quattro volte…
La porta della stanza si aprì. Una ragazza bella dai lunghi capelli neri e dal viso dolce rimase sulla soglia a fissare Zell, con aria preoccupata.
-Zell, che vuoi a quest’ora? Cosa è successo?-
-Devi venire con me, Rinoa. Ho bisogno del tuo aiuto- rispose Zell; la sua voce era dura, come del resto l’espressione sul suo volto.
-Certo…- disse piano Rinoa, dubbiosa. –Se hai bisogno di un’amica…-
-Non ho bisogno di un’amica- disse secco Zell, fissandola negli occhi. –Ho bisogno di una strega!-

***Fine prima parte***​

Oh, è la mia prima fanfic, se piace a qlcn la prima parte la continuo... altrimenti mi risparmio la pena... allora, che ne pensate? :ffx04:
 

roxas92

Il 13° Nobody
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bellissima....continuala......sei bravissimo....
 

Gydhan

FFVIII 4ever...
(Visto che è piaciuta...)

***seconda parte***​

-Vuoi spiegarmi ora?- disse Rinoa.
Il Treno era da poco partito dalla stazione di Balamb ed ora sfrecciava nella notte, mischiando i suoi cigolii al vento, che soffiava sempre più forte.
Rinoa era in piedi, davanti a Zell.
Il ragazzo stava seduto; la testa china, i gomiti appoggiati sulle gambe, le mani alle tempie...
Rinoa continuava a guardarlo.
-Dimmi cos’hai- disse piano, con dolcezza, piegandosi sulle ginocchia.
Zell alzò appena il capo, fino ad incrociare gli occhi di Rinoa.
-Te l’ho già detto- sussurrò.
-“Mio fratello ha bisogno di aiuto”… questo al massimo spiega perché siamo su questo treno nel cuore della notte, ma non spiega affatto perché sei così… strano…-
-Strano? Non capisco che vuoi dire…- disse Zell alzandosi ed avvicinandosi alla porta dello scompartimento.
Rinoa lo seguì con lo sguardo, mentre un mezzo sorriso le incurvava le labbra. –Mi sembri Squall- disse.
Zell ebbe uno spasmo involontario alla mano.
–Ma non lo sono… non sono come lui… non lo sarò mai…- disse.
Fece per uscire.
-Zell, aspetta… scusa…- cominciò Rinoa, fermandolo per un braccio.
Le sue dita si strinsero attorno al braccio di Zell, e lei sentì un gelo innaturale invaderla, poi un calore intenso.
La testa le si riempì di immagini… di ricordi… figure sfocate, confuse, si susseguirono una dopo l’altra… ed intanto Zell la fissava… Zell ferito, sanguinante, a terra… un ragazzo, alto, con lunghi capelli argentei che gli ricadevano sulle spalle… la cabina del treno… gli occhi di Zell, impaurito… gli occhi di quel ragazzo, incorniciati da un segno tribale, puntati su Zell accasciato al suolo...
-BASTA!- urlò Rinoa. Ma non fu l’unica a gridare…
-Non sarai mai come me! Non sarai mai un vero uomo! Ma guardati… con quei capelli… sembri un gallinaccio…- disse una voce fredda, chissà da quale passato…
Stavolta fu Zell a gridare, spingendo Rinoa lontano da sé.
La ragazza cadde su uno dei sedili, tremante.
Zell la guardò con un misto di rabbia e paura. –Non farlo mai più!- esclamò ansimando.
Rinoa si volse a guardarlo, quasi impaurita quanto lui. –Non volevo farlo… non so come l’ho fatto… volevo capire cosa provavi e…-.
-Tu non puoi entrare nei miei pensieri… non puoi…- continuò Zell, senza guardarla.
Tremava.
-Zell… io…-.
Un boato inghiottì le parole di Rinoa.
D’istinto Zell si aggrappò alla maniglia della porta, poi si voltò. Vide Rinoa che lo fissava, vide la sorpresa sul suo volto, e dietro di lei vide la parete dello scompartimento andare in frantumi, perdersi nella notte…
-RINOA!-
Zell tese la mano, urlando, con tutta la forza che aveva. Rinoa l’afferrò, ma una corrente troppo forte la tirava verso l’esterno.
-Non… la-sciareee…- gridò il ragazzo, sentendo ogni muscolo del braccio bruciare di dolore. –Re-si-stiii…-.
Sul volto di Rinoa non c’era più sorpresa, solo paura.
-Z…Zell…-
Un nuovo boato, un nuovo scossone. La mano di Rinoa scivolò di scatto da quella di Zell.
-NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO- urlò Zell, mentre guardava impotente la figura gentile di Rinoa sparire, inghiottita dalla notte.

***fine seconda parte***​

vediamo che ne pensate del seguito... :ffx04:
 

Gydhan

FFVIII 4ever...
(Ecco la terza parte... spero d nn deludervi...)

***terza parte***​

Rinoa si rialzò lentamente.
Dietro di lei la ruvida parete rocciosa lungo la quale era caduta, e lassù, in alto, le luci del treno che si allontanavano.
-Ahi…- ansimò.
La caduta era stata brusca. Tagli e graffi ricoprivano Rinoa da capo a piedi.
La ragazza chiuse gli occhi e respirò a fondo.
Sentiva un tepore rassicurante dentro di sé. Era il calore di un abbraccio, di una carezza… un calore lenitivo, avvolgente…
Rinoa sentì pian piano svanire il dolore. Insieme al dolore svanirono i tagli sulla sua pelle candida.
Rinoa riaprì gli occhi e si guardò le braccia, un attimo prima doloranti e graffiate, ora illese.
Stava cominciando a percepire l’affinità fra lei e il suo potere di strega. Ne aveva ancora paura, non riusciva a controllarlo, ma in qualche modo ormai lo sentiva come parte di lei.
-Catturatela- disse una voce.
Rinoa si voltò di scatto. Tutto era avvolto nell’ombra, ma si distinguevano diverse figure. I riflessi della luce lunare davano forma a molte lame, ad armature, a mantelli fruscianti…
Erano in tanti, attorno a Rinoa…
Un nuovo calore la invase. Ma stavolta era un calore diverso… era il calore del fuoco, il calore dei fulmini, il calore delle armi… era un calore aggressivo, distruttivo…
Rinoa venne avvolta da un bagliore accecante. Si levò in volo, lentamente, con grazia. Le sue braccia descrivevano ampi cerchi, mentre il corpo ruotava a rilento, come se immerso in acque invisibili.
Era una danza affascinante ed inquietante insieme, accompagnata da un canto inumano, indescrivibile, come il canto delle balene, come l’ululare del vento…
Le figure si bloccarono, esitanti, prima di essere colpite da miriadi di fiamme cerulee, sprigionatesi da quella luce arcana.
Ciascuna delle figure venne colpita, ma nessuna di quelle cadde, ne indietreggiò.
Il canto cessò. Il bagliore si spense.
I piedi di Rinoa toccarono di nuovo il terreno freddo e scuro.
-I tuoi poteri non ci spaventano, strega- disse una voce.
Rinoa fissò inutilmente l’oscurità davanti a lei.
-Chi siete?- disse piano. Era esausta.
Una luce si accese nella notte, non molto distante da Rinoa.
La luce illuminò la figura di un ragazzo e si riflesse nei suoi occhi cristallini.
I capelli candidi gli cadevano lisci ai lati del volto gentile, coprendo in parte lo sguardo fermo, sfiorando appena le labbra sottili.
-Sono Yulieh, strega. Custode di Hyne-

***Fine terza parte***​

(per la prossima aspetterete qlk giorno... la sto scrivendo man mano... mica pensavo che vi sarebbe piaciuta!...Vi prometto una Rinoa scatenata nella prossima parte... Naturalmente voglio leggere i vostri commenti su quanto scritto fin'ora... soprattutto su quest'ultima parte...)
:ffx04:
 

Gydhan

FFVIII 4ever...
(e andiamo con la quarta parte...)

***Quarta parte***​
-Uno… due… TREEEEEEEEEEEEE!-
Zell saltò giù dal treno in corsa, giù nell’oscurità che avvolgeva tutto.
L’impatto col suolo gli fece perdere l’equilibrio. Girò su sé stesso più e più volte, prima di fermarsi, dolorante, ancora lungo disteso sul terreno.
Alzò il capo, cercando tra le ombre un qualsiasi punto di riferimento.
-Rinoa…- mugugnò a denti stretti.
Una strana luce, intensa, si era da poco spenta da qualche parte nei paraggi. Ora una nuova luce, più fioca, tremava a qualche Km da dove si trovava Zell.
Il ragazzo si alzò e prese a correre con tutto il fiato che aveva in corpo, inciampando ogni due passi senza però ricadere al suolo.
Gli occhi di Zell erano fissi sulla luce, mentre i suoi pensieri erano fissi su Rinoa.
Se le fosse accaduto qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato… mai

Rinoa continuava a fissare Yulieh, respirando a fondo per riprendere le forze.
Anche il ragazzo teneva gli occhi fissi su di lei, come se stesse studiandola.
-La tua magia non può farci del male. La benedizione di Hyne è con noi. Risparmia le tue forze e il tuo potere- disse Yulieh avanzando.
Ma Rinoa stava cercando qualcos’altro dentro di sé… non il calore del suo potere, ma il freddo pungente del potere di qualcun altro… era lì da qualche parte, nella sua mente, in attesa di essere evocato…
-Arrenditi, strega, davanti al potere di Hyne-
-Forse un'altra volta- rispose Rinoa, tendendo una mano al cielo. –Shiva, aiutami!-
In un attimo un nuovo freddo invase l’aria notturna mentre una nuova luce inondava la notte.
Dalla luce prese forma quella che sembrava una donna, ma che in realtà era uno spirito, uno spirito potente.
Ad un gesto di Rinoa, Shiva volò in alto. Decine di dardi lucenti si staccarono dal corpo del G.F. e per ogni dardo che colpiva il suolo cresceva una lucida roccia di ghiaccio.
Rinoa e Yulieh stettero immobili, finché attorno a loro non vi fu uno spesso e impenetrabile muro ghiacciato.
-Un Guardian Force… devo ammettere che non me lo aspettavo. Ma avresti fatto meglio ad usare il suo potere contro di me. Dividermi dagli altri Custodi non ti salverà, strega- disse tranquillo il ragazzo.
Rinoa strinse i denti. Sapeva perfettamente che avrebbe potuto scatenare Shiva contro Yulieh, ma sapeva anche che un solo attacco non lo avrebbe fermato, e che Il G.F. sarebbe stato costretto a ritirarsi, dopo un attacco diretto… almeno così aveva guadagnato tempo…
-Cosa hai intenzione di fare, ora?- chiese Yulieh.
Rinoa chiuse gli occhi per un istante, poi li riaprì di colpo.
Spiccò un salto in avanti, sferrando un calcio frontale al volto del Custode, che parò il colpo con l’avambraccio. Spingendo sul corpo del nemico, Rinoa si slanciò all’indietro in una capriola volante.
Altre cento, mille Rinoa, riflesse nel ghiaccio, ripeterono gli stessi movimenti.
Rinoa tornò alla carica con un pugno diretto al viso, ma Yulieh bloccò la mano di lei nella sua. Allora Rinoa girò su sé stessa, colpendo il volto del ragazzo col dorso della mano libera.
Yulieh indietreggiò di qualche passo, ma si riprese subito, in tempo per vedere Rinoa, a braccia tese, lanciare una sfera fiammeggiante.
Le fiamme avvolsero Yulieh, solo per un attimo, poi svanirono in tante scintille.
-La magia non può ferire i custodi di Hyne- disse calmo facendosi avanti e colpendo Rinoa con una forza inaudita.
La ragazza fu scaraventata contro la parete di ghiaccio, per poi cadere al suolo.
-Arrenditi, strega- continuò Yulieh.
Rinoa alzò il capo per guardarlo in faccia ed intanto poggiò le mani sul terreno duro. Con uno scatto impresse la sua forza sulla roccia, spingendosi in alto, per ritrovarsi dopo un salto alle spalle del ragazzo, mentre le Rinoa riflesse imitavano ogni mossa.
Ancora un calcio, stavolta girato, sempre diretto al volto di Yulieh…
Ancora una parata, stavolta con la lama di un Gunblade, lungo, sottile…
-Mi hai stancato- sussurrò Yulieh.
Un lampo accecante si sprigionò dalla lama del Gunblade, un lampo che di nuovo spinse Rinoa contro il ghiaccio da lei stessa evocato.
La mano di Yulieh arrivò veloce a stringere la gola di Rinoa.
La ragazza sentì le forze mancarle, sentì il potere abbandonarla… il suo potere di strega… il potere di Shiva…
Il ghiaccio alle spalle di Rinoa si dissolse in una massa confusa di scintille gelide e chiare, e lei finì a terra, contro la pietra.
La mano di Yulieh non accennava ad allentare la morsa.
-Sai cosa voglio- disse il Custode di Hyne.
Rinoa si sforzò ad aprire gli occhi. Non sapeva cosa volesse, ma lo poteva immaginare… cosa poteva volere un custode di Hyne se non il suo potere di strega?
-Dimmi…- continuò Yulieh, stringendo la presa. –…dov’è Zell Dincht?-

***Fine quarta parte***​

(Inutile dire che aspetto commenti prima d continuare... Piaciuta Rinoa lottatrice?...)
:ffx04:
 

Lionheart90

Con chi tu l'ha'?
La storia è davvero bella e tu sei molto bravo a scrivere,sono troppo curioso di sapere come continua la storia!
 

Gydhan

FFVIII 4ever...
No, nn è la quinta parte... Ci tenevo a rendervi partecipi di una piccola parentesi...
Quando ho scritto il personaggio di Yulieh avevo un'immagine ben precisa in mente, addirittura ne avevo fatto uno schizzo (col disegno me la cavo) a tempo perso. Ebbene, ho scoperto che il mio Yulieh è praticamente identico al Sephirot di FFVII (che ho visto per la prima volta qlk minuto fa)! Perfino la spada lunga e sottile! Uffa... Non ci posso credere... ci sono rimasto malissimo!!! :cwm24:

Cmq colgo l'occasione per ringraziare tutti per i complimenti! Finchè ci sarà anche uno solo che legge la mia storia la continuerò (sn 10 parti, parte più parte meno)!!!

Ci sentiamo a breve, dopodomani al massimo, per la quinta parte (Dove Zell ci farà vedere come si combatte :starwars: ...)

P.s.
Qualsiasi critica è bene accetta, ovviamente, come qualsiasi consiglio del resto!!!
:ffx04:
 

Gydhan

FFVIII 4ever...
Ed ecco l'attesa (spero) quinta parte...

***Quinta parte***​

Zell continuava a correre anche se esausto.
Aveva visto apparire quella che sembrava una barriera di ghiaccio, e così come l’aveva vista apparire, l’aveva appena vista svanire nel nulla, in uno sfavillio improvviso.
Se Rinoa aveva evocato Shiva, allora si trovava nei guai…
Zell si fermò di scatto, appena in tempo. Un sasso, colpito dal suo piede, rotolò giù per il precipizio che il ragazzo aveva di fronte, sparendo tra le ombre.
Zell guardò di sotto. Nuove luci si stavano accendendo, proprio dove qualche minuto prima riluceva il ghiaccio incantato di Shiva; piccole luci bianche, allineate con precisione.
Dall’oscurità prese forma un’astronave. Le luci che la ricoprivano riuscivano ora a mostrarne la superficie liscia, grigia, opaca.
L’enorme figura saliva verticalmente verso il cielo senza stelle, verso Zell…
Il ragazzo non ci pensò due volte. Si lanciò nel vuoto, pronto all’impatto.
Nulla gli garantiva che Rinoa fosse su quell’astronave, ma il suo istinto ne era certo.
Per un attimo il vento gli riempì le orecchie, escludendo ogni altro suono. Per un attimo, solo per un attimo… poi l’impatto…
STUMP.
Zell atterrò barcollando sulla superficie dell’astronave. Subito i suoi occhi cercarono una botola, una ventola, una qualsiasi via d’accesso…
Il possente aeromezzo tremò appena.
Finalmente Zell trovò un accesso: uno sportello meccanico semiaperto.
Entrò.
Anche all’interno le pareti dell’astronave mantenevano lo stesso grigio metallico.
Zell si mosse con circospezione, attraversando la piccola stanza nella quale si trovava.
Arrivò ad una porta ed accostò l’orecchio al metallo gelido.
Dei passi… andavano avanti e indietro… una voce… due voci… il battere frenetico delle dita su una tastiera… altri passi… passi pesanti, vicini…
Zell si allontanò dalla porta.
Nella stanza adiacente c’erano come minimo cinque persone, forse cinque guerrieri, comunque cinque nemici.
C’era la possibilità che fossero armati…
Zell si concentrò. Non ci volle molto a trovarla, la fiamma ardente che era sempre con lui, nella sua testa.
-Un gioco da ragazzi- si disse, posando la mano sulla maniglia della porta.
La aprì di scatto.
Sette persone si voltarono verso di lui. Tre erano in piedi, nel centro della stanza, mentre altre quattro sedevano di fronte a strane schermate lucenti.
Gli occhi di Zell studiarono velocemente la stanza, soffermandosi su una piattaforma in alto, in fondo, e su diversi tubi che andavano da una parete all’altra.
Per un attimo sembrò non succedere assolutamente nulla. L’attimo dopo i sette scattarono nella direzione di Zell.
-Ifrid!- gridò il ragazzo, il pugno destro rivolto al cielo.
Un fuoco soprannaturale si sprigionò nella stanza. Un fuoco mistico, un fuoco antico…
Dalle fiamme emerse una figura mostruosa: un pelo rossiccio ricopriva il corpo semiumano, i muscoli possenti; due lunghe corna nere spuntavano dalla chioma vermiglia.
Zell corse in avanti, incolume tra le fiamme. Meteore di fuoco saettavano in ogni direzione mentre Zell correva verso la piattaforma in alto, spingendo sui tubi e dandosi lo slancio necessario per saltare.
Prima di accorgersene Zell fu sulla piattaforma. Senza fermarsi attraversò la nuova porta che si trovò davanti, per ritrovarsi in un corridoio stretto, deserto.
Zell non si fermò. Non aveva idea di dove si trovasse ma continuò a correre.
Destra, sinistra, destra, ancora destra… il corridoio si snodava in ogni direzione, conducendo spesso a bivi.
-Così non va bene…- ansimò Zell, esausto, percependo l’ardore di Ifrid tornare nella propria mente.
-Grazie fratello- sussurrò il ragazzo al proprio G.F..
Si accasciò sul pavimento, le mani sul viso.
-Che casino…- mormorò.
Doveva trovare un modo per sapere dove si trovava Rinoa… di certo era sorvegliata da quei tipi… dai nemici…
Zell ebbe di colpo un’idea.
Si rialzò e si portò le dita alle tempie.
-Scan!- disse lentamente.
Il corridoio andò fuori fuoco per un momento. Zell sentì le proprie pupille dilatarsi, cercare di captare più della semplice luce. Sentì gli occhi bruciare, fremere, e vide oltre le pareti, oltre il metallo… vide tre presenze forti, tre umani, in piedi, da qualche parte verso destra. Guardò meglio e vide una quarta presenza quasi nulla, un umano privo di conoscenza, abbandonato al suolo, proprio accanto agli altri tre.
-Sto arrivando, Rinoa!- disse Zell, disattivando la magia appena utilizzata.

***Fine quinta parte***​

Come al solito, aspetto commenti... piaciuta? Qlcs nn va? Fatemi sap!!!
:ffx04:
 
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