Shejlahn
Visual Kei Princess
Cari ragazzi, inauguro il mio spazio con un pezzo tratto dal mio racconto LADY WAR...l'ho scritto al terzo anno di liceo, l'ho riletto ora ke sn passati un po' di anni e....mai come adesso mi è sembrato così vero quello ke ho scritto!!!^^
un vostro parere è gradito^^
Avevo sempre creduto che l’uomo fosse la creatura più incomprensibile dell’intera natura, ma averne le prove dinanzi con disarmante certezza, rendeva vulnerabile proprio me stessa.
Non è mai abbastanza il tempo che ci è concesso per sondare i fondali dei pensieri altrui ed è sempre troppo prematuro il momento in cui decidiamo di donare il nostro cuore ad un compagno che profuma del dolce sapore della fiducia e della sensibilità.
Gli errori da cui traiamo insegnamento non sono mai quelli che si ripresentano, insormontabili, nel futuro incerto, le belle esperienze hanno la durata di un sospiro felice. E dunque la brevità della vita ci invita con un sordido richiamo a renderci simili alla sua stessa essenza, a divenire subdoli, mutevoli come il vento e il cielo, pronti a cogliere la giusta occasione rubandola agli altri. Ma nonostante tutto questo triste inganno, un’inspiegabile sete di amore e di comprensione riesce talvolta a perforare l’involucro dell’insofferenza, a ricondurre gli animi sulla via che sembra essere la più giusta e la più nobile, fin tanto che non ci tradisce scappando via, a causa dei capricci dell’indole umana.
Questi e molti altri pensieri avevano guidato il mio passo a lungo e ciò con cui tentavo di trovare una spiegazione alla follia del mondo era altrettanto inspiegabile: non vi era e non vi sarebbe mai stata la giusta misura nella vita di un uomo.
Perciò lo perdonai, evitai di biasimarlo troppo per aver ricercato un piacere più che lecito; il suo discorso mi aveva finalmente fatto capire che non eravamo fatti l’uno per l’altra.
un vostro parere è gradito^^
Avevo sempre creduto che l’uomo fosse la creatura più incomprensibile dell’intera natura, ma averne le prove dinanzi con disarmante certezza, rendeva vulnerabile proprio me stessa.
Non è mai abbastanza il tempo che ci è concesso per sondare i fondali dei pensieri altrui ed è sempre troppo prematuro il momento in cui decidiamo di donare il nostro cuore ad un compagno che profuma del dolce sapore della fiducia e della sensibilità.
Gli errori da cui traiamo insegnamento non sono mai quelli che si ripresentano, insormontabili, nel futuro incerto, le belle esperienze hanno la durata di un sospiro felice. E dunque la brevità della vita ci invita con un sordido richiamo a renderci simili alla sua stessa essenza, a divenire subdoli, mutevoli come il vento e il cielo, pronti a cogliere la giusta occasione rubandola agli altri. Ma nonostante tutto questo triste inganno, un’inspiegabile sete di amore e di comprensione riesce talvolta a perforare l’involucro dell’insofferenza, a ricondurre gli animi sulla via che sembra essere la più giusta e la più nobile, fin tanto che non ci tradisce scappando via, a causa dei capricci dell’indole umana.
Questi e molti altri pensieri avevano guidato il mio passo a lungo e ciò con cui tentavo di trovare una spiegazione alla follia del mondo era altrettanto inspiegabile: non vi era e non vi sarebbe mai stata la giusta misura nella vita di un uomo.
Perciò lo perdonai, evitai di biasimarlo troppo per aver ricercato un piacere più che lecito; il suo discorso mi aveva finalmente fatto capire che non eravamo fatti l’uno per l’altra.
