RainOfBlossoms
-- Trinity SouL ~
Questa è una Fanfic su Final Fantasy VII, ha come protagonista Tifa (e Cloud). L'ho scritta diverso tempo fa, ma solo ora mi è venuta voglia di continuarla... però ci ho perso la mano...... >__< e così volevo chiedere aiuto a voi, un consiglio, una critica, un'idea su come andare avanti... grazie in anticipo.
Lock Heart Capitolo I
Toc, toc.
L'insistente battito delle nocche sulla fragile porta di legno della propria stanza la fece svegliare, ma non se ne preoccupò. Erano due giorni che si trovava chiusa lì dentro, mortificata dall'orribile figura, da quella tremenda timidezza che l'aveva colta nel momento peggiore della sua vita.
Aveva provato a confessare i propri sentimenti a Cloud.
Toc, toc, toc.
Sempre più forte. Ma Tifa non volle aprire, per paura di scoprire chi bussasse alla propria porta, anche se sapeva chi era.
« Rose... »
Ebbe la forza di biascicare solamente il nome dell'amica. Non voleva aprirle. Sapeva che le avrebbe voluto parlare. Era una ragazza molto estroversa, quella Rose. Ma sapeva il fatto suo, sembrava averle passate tutte in soli 28 anni di vita.
« Tifa, aprimi. »
Imperiosa, la voce di Rose le arrivò distinta e sicura, nonostante Tifa non volesse ascoltarla.
« Non fare la bambina. Voglio solo parlarti. »
« Un attimo. »
Di malavoglia, la ragazza si alzò e aprì la porta alla compagna, poi tornò al proprio letto, nascondendosi sotto le coperte.
« So che sei distrutta e posso capirti, ma non potrai vivere qui dentro per sempre. »
Rose si sedette ai piedi del giaciglio dell'amica. Pochi secondi dopo la ragazza, con un sospiro, si tolse le lenzuola, scoprendosi e guardando in quei vitrei occhi quella così sapiente ragazza. Sembrava aver provato tutte le sensazioni che aveva provato lei, riusciva a comprendere tutti i suoi sentimenti, e sapeva come farla stare meglio.
« ... »
« Vestiti e sistema questo porcile. Poi faremo una chiacchierata, non possiamo continuare così. »
Detto ciò, uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle. Tifa non ne fu stupita e, convintasi che l'amica l'avrebbe aiutata, si vestì e si preparò alla lunga conversazione.
Erano le 10 di mattina quando Tifa, pettinatasi i lunghi capelli castani e vestitasi alla meglio, scese nella propria cucina. Rose armeggiava con sicurezza tra fornelli, padelle e stoviglie. In pochi minuti entrambe si sedettero a tavola e consumarono in silenzio la propria colazione. In quei minuti di silenzio Tifa osservò l'amica. In fondo, la conosceva da una vita. Si stupì di come Rose sapesse tutto di lei e lei sapesse poco o nulla di Rose. Mentre l'adolescente Tifa andava a sfogarsi da quella specie di sorellona, quella persona era riuscita sempre ad andare avanti da sola, senza aver bisogno dell'appoggio di qualcuno. Dopo il ritorno di Tifa a Nibelheim, dopo la sua avventura con Cloud e tutti gli altri, aveva ripreso una vita normale. Era tornata a vivere nella propria casa insieme a Rose, circondata dai suoi compaesani.
Si chiese dov'erano finiti tutti i suoi compagni... Barret, Yuffie, Nanaki, il buffo Cait Sith e tutti gli altri. Si domandò persino di Sephiroth.
« Ok, Tifa, questa sarà una conversazione seria. Voglio che tu sia totalmente sincera e onesta in ciò che dirai, senza fingere qualcosa e senza sviare l'argomento. »
« Lo sarò, Rose. »
« Bene. Allora, senza riserve, dimmi esattamente cos'è successo. »
Tifa si trovò estremamente imbarazzata nel dover ricordare quell'episodio.
« Io... S-sono semplicemente andata da lui e gli ho detto che lo amavo. »
« Non ci credo. »
« ... »
« Ti mostri come una ragazza forte, Tifa, ma quando devi fare o dire cose importanti non sei affatto una persona diretta. » Come la conosceva bene. Queste parole colpirono la ragazza.
« Era martedì mattina. Mi sono alzata alle nove e mezza e, guardandomi allo specchio mi sono vergognata di me stessa. »
« Come mai? »
« Perché l'immagine che mi arrivava riflessa era quella di una ragazza falsa e ipocrita, che pur di non perdere una persona cara, la persona amata, non gli rivela i propri sentimenti. Mi sono accorta che per tutta la vita ho amato Cloud, e per tutta la mia vita ho finto, sempre, di voler essere solo sua amica. Per anni e anni, ho sognato e sperato di riuscire, un giorno, a confessargli tutti i miei sentimenti. E in questa mia utopia lui diceva che non aspettava altro che una mia confessione, aggiungendo poi che ricambiava, e poi vivevamo per sempre felici e contenti, come nelle fiabe che mi venivano lette da bambina. Ora mi accorgo che tutto ciò è sempre stata solo una chimera. »
« ... »
In un attento silenzio, Rose stava già rimuginando su cosa avrebbe potuto dire all'amica per tirarla su. Decise però di tenere una così profonda riflessione per dopo.
« Continuavo a sognare e sognare, accontentandomi di stargli vicino. Non mi era mai passato di mente che lui potesse interessarsi ad un'altra. »
Alle ultime parole gli occhi di Rose si spalancarono lesti. Capì solo in quel momento che dietro a quella bambinata si trovava una cosa ben più seria.
« Continua, parlami di questa ragazza. »
« Aeris. Io credevo di poter tenere Cloud sempre per me, anche senza averlo come ragazzo. E ci stavo riuscendo. Poi, ad un certo punto, è arrivata lei. Ci ha messo così poco per far breccia nel suo cuore. Quello che provavo io a fare da 21 anni l'aveva fatto Aeris in pochi mesi... »
« E' terribile. »
« Molto di più. Per me è stato come morire. La odiavo dal più profondo del mio cuore. Era sempre felice, qualsiasi cosa accadesse. E' morta col sorriso sulle labbra, ben sapendo che Cloud avrebbe sofferto fino alla dannazione a causa sua. Maledetta. »
L'ultima parola le uscì come un sibilo dalle sottili labbra. Non se ne pentì affatto e continuò imperterrita nel suo racconto.
« Mentre lei se la faceva con Cloud io ero costretta a stare in un angolino, cercando di non vederli, di piangere in silenzio per la mia pena. Una pena di cui non potevo incolpare nessuno, a parte me stessa. Ma piangevo lacrime amare, perchè pensavo che sarei potuta essere io quella che lui avrebbe amato, avrebbe stretto tra le braccia e confortato durante i momenti difficili che ci attendevano infidi lungo il nostro cammino per giungere a Sephiroth. »
« Una sola domanda. »
« Dimmi, Rose. »
« Hai per caso detto che è morta...? »
« Sì. Alla Forgotten Capital, il suo luogo di nascita.
Era l'ultima degli Ancient. »
« Non mi importa né dove, né come, né quando. Ora è morta, no? Quindi potrai riavere Cloud tutto per te! »
« Non è così facile. E se lui le fosse ancora legato sentimentalmente? Non potrei sopportare di essere messa seconda dopo una persona morta da anni. »
« Non ci avevo pensato, scusami. »
« Non fa nulla. »
« Stavamo parlando di cos'hai fatto martedì, no? Va avanti! Che gli hai detto? »
« Allora. Sono andata alla Shin-Ra Mansion* e l'ho trovato a sistemare le solite scartoffie. Gli ho detto che dovevo parlargli, quindi mi ha fatto sedere... »
* NdAutrice: Cloud, nella mia storia, si è trasferito e vive da solo nella Shin-Ra Mansion, rimessa a nuovo.
« Che gli hai detto? »
« Gli ho detto: "Cloud, io non ce la faccio più ad andare avanti così. Non voglio più fingere, perchè le persone ipocrite non mi sono mai andate a genio. Eppure, in tutti questianni, io con te lo sono stata... Non te l'ho mai confessato per paura di una tua qualsiasi reazione, per paura che tu mi rinnegassi dopo le mie parole. Ma ora mi sono stancata di fingere di voler essere solo tua amica, perchè non è così. Cloud... io... ti amo. Era da tempo che volevo dirtelo, da quando siamo partiti per la nostra missione contro Sephiroth. Mi ero quasi convinta a farlo, ma poi è arrivata Aeris, e tutte le mie convinzioni su noi due sono svanite, si sono distrutte completamente in poche settimane. Ho sempre pensato che è inutile innamorarsi di qualcosa, quando si sa che ci verrà strappato. Aeris ti avrebbe strappato da me." »
« ... »
« E' tutto. Poi l'ho guardato... sembrava che si stesse per mettere a piangere. Vedendolo ridotto così dalle mie parole ho temuto che potesse reagire male, quindi me ne sono tornata a casa. Il resto lo sai. »
« Bene, ho capito. »
« Che cosa dovrei fare, Rose? Lui è una delle poche persone che mi sono state vicine quando non avevo più nessuno... Non voglio perderlo assolutamente... Sono solo una stupida... »
« Non è vero. E anche se, nel peggiore dei casi, tu lo perdessi avresti ancora questo posto... qui tutti ti conosco e ti vogliono bene, no? »
« Affatto. Sai Rose, dopo la morte di mio padre e la mia partenza... C'era una cosa che desideravo. Una cosa che delineai nella mente: dei genitori che mi abbracciassero, una casa in cui voler tornare, un luogo dove tutti sorridessero e dal quale nessuno mai si allontanasse. Una persona cara che mi amasse per l'eternità. Tutto questo, purtroppo, non l'ho mai più trovato. »
« Cosa stai cercando di dire? »
« Che ormai tutta la mia vita ruota attorno a lui. » Rispose placida, con un sorriso storto e amaro dipinto sul dolce viso.
« Cloud Strife, l'amore della mia vita. Anche se qui c'è molta gente che conosco, non sono sentimentalmente legata a questo posto e alla maggior parte delle persone che vi abitano. Qui non provo la stessa serenità che mi avvolgeva stando al Seventh Heaven di Midgar. Li avevo degli amici, e il periodo passato con gli Avalanche è stato uno dei migliori della mia vita. Questo posto mi ricorda solo brutti momenti. Sono qui... solo per Cloud. »
- Fine del Capitolo I
Lock Heart Capitolo I
Toc, toc.
L'insistente battito delle nocche sulla fragile porta di legno della propria stanza la fece svegliare, ma non se ne preoccupò. Erano due giorni che si trovava chiusa lì dentro, mortificata dall'orribile figura, da quella tremenda timidezza che l'aveva colta nel momento peggiore della sua vita.
Aveva provato a confessare i propri sentimenti a Cloud.
Toc, toc, toc.
Sempre più forte. Ma Tifa non volle aprire, per paura di scoprire chi bussasse alla propria porta, anche se sapeva chi era.
« Rose... »
Ebbe la forza di biascicare solamente il nome dell'amica. Non voleva aprirle. Sapeva che le avrebbe voluto parlare. Era una ragazza molto estroversa, quella Rose. Ma sapeva il fatto suo, sembrava averle passate tutte in soli 28 anni di vita.
« Tifa, aprimi. »
Imperiosa, la voce di Rose le arrivò distinta e sicura, nonostante Tifa non volesse ascoltarla.
« Non fare la bambina. Voglio solo parlarti. »
« Un attimo. »
Di malavoglia, la ragazza si alzò e aprì la porta alla compagna, poi tornò al proprio letto, nascondendosi sotto le coperte.
« So che sei distrutta e posso capirti, ma non potrai vivere qui dentro per sempre. »
Rose si sedette ai piedi del giaciglio dell'amica. Pochi secondi dopo la ragazza, con un sospiro, si tolse le lenzuola, scoprendosi e guardando in quei vitrei occhi quella così sapiente ragazza. Sembrava aver provato tutte le sensazioni che aveva provato lei, riusciva a comprendere tutti i suoi sentimenti, e sapeva come farla stare meglio.
« ... »
« Vestiti e sistema questo porcile. Poi faremo una chiacchierata, non possiamo continuare così. »
Detto ciò, uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle. Tifa non ne fu stupita e, convintasi che l'amica l'avrebbe aiutata, si vestì e si preparò alla lunga conversazione.
Erano le 10 di mattina quando Tifa, pettinatasi i lunghi capelli castani e vestitasi alla meglio, scese nella propria cucina. Rose armeggiava con sicurezza tra fornelli, padelle e stoviglie. In pochi minuti entrambe si sedettero a tavola e consumarono in silenzio la propria colazione. In quei minuti di silenzio Tifa osservò l'amica. In fondo, la conosceva da una vita. Si stupì di come Rose sapesse tutto di lei e lei sapesse poco o nulla di Rose. Mentre l'adolescente Tifa andava a sfogarsi da quella specie di sorellona, quella persona era riuscita sempre ad andare avanti da sola, senza aver bisogno dell'appoggio di qualcuno. Dopo il ritorno di Tifa a Nibelheim, dopo la sua avventura con Cloud e tutti gli altri, aveva ripreso una vita normale. Era tornata a vivere nella propria casa insieme a Rose, circondata dai suoi compaesani.
Si chiese dov'erano finiti tutti i suoi compagni... Barret, Yuffie, Nanaki, il buffo Cait Sith e tutti gli altri. Si domandò persino di Sephiroth.
« Ok, Tifa, questa sarà una conversazione seria. Voglio che tu sia totalmente sincera e onesta in ciò che dirai, senza fingere qualcosa e senza sviare l'argomento. »
« Lo sarò, Rose. »
« Bene. Allora, senza riserve, dimmi esattamente cos'è successo. »
Tifa si trovò estremamente imbarazzata nel dover ricordare quell'episodio.
« Io... S-sono semplicemente andata da lui e gli ho detto che lo amavo. »
« Non ci credo. »
« ... »
« Ti mostri come una ragazza forte, Tifa, ma quando devi fare o dire cose importanti non sei affatto una persona diretta. » Come la conosceva bene. Queste parole colpirono la ragazza.
« Era martedì mattina. Mi sono alzata alle nove e mezza e, guardandomi allo specchio mi sono vergognata di me stessa. »
« Come mai? »
« Perché l'immagine che mi arrivava riflessa era quella di una ragazza falsa e ipocrita, che pur di non perdere una persona cara, la persona amata, non gli rivela i propri sentimenti. Mi sono accorta che per tutta la vita ho amato Cloud, e per tutta la mia vita ho finto, sempre, di voler essere solo sua amica. Per anni e anni, ho sognato e sperato di riuscire, un giorno, a confessargli tutti i miei sentimenti. E in questa mia utopia lui diceva che non aspettava altro che una mia confessione, aggiungendo poi che ricambiava, e poi vivevamo per sempre felici e contenti, come nelle fiabe che mi venivano lette da bambina. Ora mi accorgo che tutto ciò è sempre stata solo una chimera. »
« ... »
In un attento silenzio, Rose stava già rimuginando su cosa avrebbe potuto dire all'amica per tirarla su. Decise però di tenere una così profonda riflessione per dopo.
« Continuavo a sognare e sognare, accontentandomi di stargli vicino. Non mi era mai passato di mente che lui potesse interessarsi ad un'altra. »
Alle ultime parole gli occhi di Rose si spalancarono lesti. Capì solo in quel momento che dietro a quella bambinata si trovava una cosa ben più seria.
« Continua, parlami di questa ragazza. »
« Aeris. Io credevo di poter tenere Cloud sempre per me, anche senza averlo come ragazzo. E ci stavo riuscendo. Poi, ad un certo punto, è arrivata lei. Ci ha messo così poco per far breccia nel suo cuore. Quello che provavo io a fare da 21 anni l'aveva fatto Aeris in pochi mesi... »
« E' terribile. »
« Molto di più. Per me è stato come morire. La odiavo dal più profondo del mio cuore. Era sempre felice, qualsiasi cosa accadesse. E' morta col sorriso sulle labbra, ben sapendo che Cloud avrebbe sofferto fino alla dannazione a causa sua. Maledetta. »
L'ultima parola le uscì come un sibilo dalle sottili labbra. Non se ne pentì affatto e continuò imperterrita nel suo racconto.
« Mentre lei se la faceva con Cloud io ero costretta a stare in un angolino, cercando di non vederli, di piangere in silenzio per la mia pena. Una pena di cui non potevo incolpare nessuno, a parte me stessa. Ma piangevo lacrime amare, perchè pensavo che sarei potuta essere io quella che lui avrebbe amato, avrebbe stretto tra le braccia e confortato durante i momenti difficili che ci attendevano infidi lungo il nostro cammino per giungere a Sephiroth. »
« Una sola domanda. »
« Dimmi, Rose. »
« Hai per caso detto che è morta...? »
« Sì. Alla Forgotten Capital, il suo luogo di nascita.
Era l'ultima degli Ancient. »
« Non mi importa né dove, né come, né quando. Ora è morta, no? Quindi potrai riavere Cloud tutto per te! »
« Non è così facile. E se lui le fosse ancora legato sentimentalmente? Non potrei sopportare di essere messa seconda dopo una persona morta da anni. »
« Non ci avevo pensato, scusami. »
« Non fa nulla. »
« Stavamo parlando di cos'hai fatto martedì, no? Va avanti! Che gli hai detto? »
« Allora. Sono andata alla Shin-Ra Mansion* e l'ho trovato a sistemare le solite scartoffie. Gli ho detto che dovevo parlargli, quindi mi ha fatto sedere... »
* NdAutrice: Cloud, nella mia storia, si è trasferito e vive da solo nella Shin-Ra Mansion, rimessa a nuovo.
« Che gli hai detto? »
« Gli ho detto: "Cloud, io non ce la faccio più ad andare avanti così. Non voglio più fingere, perchè le persone ipocrite non mi sono mai andate a genio. Eppure, in tutti questianni, io con te lo sono stata... Non te l'ho mai confessato per paura di una tua qualsiasi reazione, per paura che tu mi rinnegassi dopo le mie parole. Ma ora mi sono stancata di fingere di voler essere solo tua amica, perchè non è così. Cloud... io... ti amo. Era da tempo che volevo dirtelo, da quando siamo partiti per la nostra missione contro Sephiroth. Mi ero quasi convinta a farlo, ma poi è arrivata Aeris, e tutte le mie convinzioni su noi due sono svanite, si sono distrutte completamente in poche settimane. Ho sempre pensato che è inutile innamorarsi di qualcosa, quando si sa che ci verrà strappato. Aeris ti avrebbe strappato da me." »
« ... »
« E' tutto. Poi l'ho guardato... sembrava che si stesse per mettere a piangere. Vedendolo ridotto così dalle mie parole ho temuto che potesse reagire male, quindi me ne sono tornata a casa. Il resto lo sai. »
« Bene, ho capito. »
« Che cosa dovrei fare, Rose? Lui è una delle poche persone che mi sono state vicine quando non avevo più nessuno... Non voglio perderlo assolutamente... Sono solo una stupida... »
« Non è vero. E anche se, nel peggiore dei casi, tu lo perdessi avresti ancora questo posto... qui tutti ti conosco e ti vogliono bene, no? »
« Affatto. Sai Rose, dopo la morte di mio padre e la mia partenza... C'era una cosa che desideravo. Una cosa che delineai nella mente: dei genitori che mi abbracciassero, una casa in cui voler tornare, un luogo dove tutti sorridessero e dal quale nessuno mai si allontanasse. Una persona cara che mi amasse per l'eternità. Tutto questo, purtroppo, non l'ho mai più trovato. »
« Cosa stai cercando di dire? »
« Che ormai tutta la mia vita ruota attorno a lui. » Rispose placida, con un sorriso storto e amaro dipinto sul dolce viso.
« Cloud Strife, l'amore della mia vita. Anche se qui c'è molta gente che conosco, non sono sentimentalmente legata a questo posto e alla maggior parte delle persone che vi abitano. Qui non provo la stessa serenità che mi avvolgeva stando al Seventh Heaven di Midgar. Li avevo degli amici, e il periodo passato con gli Avalanche è stato uno dei migliori della mia vita. Questo posto mi ricorda solo brutti momenti. Sono qui... solo per Cloud. »
- Fine del Capitolo I