Varie Mia prima Fan Fiction: Terra

Folken89

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mi è venuta di getto devo sistemara non mi ricordo un gran chè dei dettagli della storia di terra, però spero che vi piaccia

“La guerra imperversa nel nostro mondo, tutto sta decadendo…”Quattro uomini seduti ascoltavano il vecchio Doumek, con aria mesta e piena di preoccupazioni. Lo sguardo di alcuni era perso nelle parole del saggio mago, ogni singola sillaba rappresentava la crudele realtà, Il mondo era finito, non c’era più speranza. Dopo che il vecchio Doumek finì il suo lungo discorso, di cui ci è pervenuto solo l’ultima frase, si alzò Keji, giovane tra i vecchi, e , vecchio tra i giovani ed iniziò a parlare delle sue vane speranze morte:“Noi torneremo al nulla da cui siamo nati, nulla ci può salvare da questa sciagura, causata dalle nostre ambizioni, dal nostro egoismo. Il mondo sta morendo, Terra sta morendo, non ci resta che piangere i bambini morenti, non ci resta che piangere il futuro morto.”
Il silenzio cadde nel consiglio, il tempo era scandito dagli ultimi respiri, di uomini che vedevano dal l’orlo del loro abisso, una sciagura che non avrebbero mai potuto vedere, ma che lo stesso li colpiva.
Ad un certo punto Sjan, il membro più anziano del gruppo dei quattro maghi, parlò:”Non ci resta che confidare nella rinascita di tutto ciò che abbiamo perduto. Già un tempo abbiamo provato a rinascere, per poi arrivare a questo punto. Noi siamo mortali e destinati alla morte, per mano del tempo o per mano dei congiunti, da civiltà matura quale siamo noi tutti a Terra, abbiamo accettato la morte passivamente e con essa la nostra ambizione, ma ora basta, è giunto il tempo di creare una nuova realtà. Noi siamo ormai troppo vecchi per vederla, ma siamo ancora in tempo di crearla. La società, la civiltà è ormai vicina al crollo: tutto ciò che è stato costruito per salvarci la vita, istituzioni, leggi ed infine templi, sono caduti tra le fiamme dell’orgoglio e dell’avarizia, alla fine per sopravvivere e per regnare si è fatto sempre uso della violenza e della morte, la nostra civiltà, pur consapevole di questo, ha fallito al suo nascere, come tutte le civiltà avvenire, in altri mondi, in altre dimensioni. La morte, noi dobbiamo combattere la morte e il tempo, sconfiggendole noi riusciremo finalmente ad essere liberi di costruire l’utopia!”
Doumek, dopo un minuto di silenzio, prese la parola:”E Dimmi, saggio Sjan, come intendi tu fronteggiare un nemico che compone la stessa esistenza, nemmeno la magia può uccidere la morte, stiamo iniziando una battaglia persa sin dall’inizio, non ci resta che accettare il nostro destino, voluto o meno da tutti, siamo peccatori, non possiamo cercare via di fuga, perché essere porteranno, se non oggi, domani ad una catastrofe, non sono disposto a vedere nuovamente la civiltà decadere, non sono disposto a morire sapendo che altre vittime saranno sacrificate per la mia condotta e per le mie idee. Abbiamo già prolungato di tanto il nostro arco vitale, abbiamo usato ogni artificio per costruire la Civiltà, ma ora dobbiamo accettare che non esiste un regno eterno, né in questo mondo, né nell’ipotetico regno di Dio, tutto è destinato a consumarsi, e l’uomo violento sarà destinato a farsi guerra ad uccidere i suoi simili per trovare uno scopo per vivere.”Doumek era un mago dai grandi poteri, talmente grandi che riusciva a sfuggire alla morte, la sua vita artificiale era sempre stata dedita alla creazione di uno stato di cose perfetto, ma ora sapeva che oltre ad aver fallito, era divenuto un genocida, lui aveva ucciso la speranza del popolo di trovare pace, prolungando la loro vita, pensava ciò il vecchio, per quanto stimasse e fosse fedele al membro più anziano non voleva percorrere ancora una volta la stessa strada.
Il membro anziano aveva ancora un barlume di speranza, riposta in una sua creazione, non accettava le obiezioni di Doumek seppur le capiva, dopo aver pensato bene alle parole che doveva dire, iniziò a tessere un discorso:”Non ci affideremo alle nostre deboli menti, no, noi useremo altri strumenti questa volta. Ho creato un essere che potrà sussistere dopo di noi, dopo della nostra civiltà, sarà l’amministratore del mondo morto, che cercherà di trovare una dimensione ideale a posto nostro, una creazione che non si farà problemi di natura morale che non si abbandonerà alla libidine del potere. Ho creato qualcosa che condividerò con voi, il suo nome è ispirato al nostro più grande eroe Garland Seubelfol.”

To be continued
 

Gamesource Staff

Well-Known Member
noi fra 100 anni? solo in un regno più "fantasy".
^^ si riconosce il tuo stile, che mi garba come ben sai XD

l'idea dell'essere "superiore" mi intriga, sisi... a quando la seconda parte di qeusta e della precedente tua storia "deus ex maschera"?

^_^
 

Folken89

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QUANDO AVRò L'ISPIRAZIONE XD, dio però nessuno apparte voi due commenta, mizzecha, viene commentata di + una cosa che rasenta l'assurdamente ridicolo che questo raccontino sniffe
 

Ryudo

Black Lightning
L'inizio non è male, bravo :)
NON devi perderti d'animo se commentano in pochi, non significa che non sia un ottimo lavoro ;)
 

Cid89

Professional Burper
Folken89 ha detto:
QUANDO AVRò L'ISPIRAZIONE XD, dio però nessuno apparte voi due commenta, mizzecha, viene commentata di + una cosa che rasenta l'assurdamente ridicolo che questo raccontino sniffe
perchè le fic serie sono per gente con gusto diverso :)

Comunque ho letto tutto, è piuttosto intrigante, ma accetta qualche consiglio: cerca di stare più atttento alla formulazione delle frasi, stacci più attento che puoi. Inoltre sarebbe piuttosto utile qualche descrizione in più dell'ambiente... il tuo obiettivo deve essere (immagino) far sentire un senso di oppressione e di imminente disastro... i soli dialoghi non bastano! Non so, dove sono questi tizi? L'ideale sarebbe un'ambientazione triste, magari qualche vecchio palazzo, ricordo tangibile di uno splendore passato... Insomma, far capire (non necessariamente in maniera esplicita) tutte queste anche dalle descrizioni degli ambienti e di alcuni gesti dei personaggi...
Per il resto, non ho capito se questa è una storia tua o ti sei ispirato a qualcosa :D

comunque sono curioso di vedere come continui!
Ciao
 

Folken89

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I Love Quina Quen ha detto:
bella bella!


magari la SE ci tira su un prequel di FFIX XDXDXDXDXD



OVVIAMENTE SKERZAVO
Grazie, la SE non prende cose serie, bisogna aspettarsi un prequel di FFVIII ma ci sono limiti all'oscenità che anche quelli della SE sanno rispettare
 

Folken89

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Ancora questi rumori lontani, pensava Doumek sentendo gli echi e i rimbombi della guerra, quei rumori fastidiosi facevano riaffiorare momenti spezzati della sua esistenza, la morte di suo figlio, il suicidio della moglie. Tutto causato dalla guerra causata a sua volta dall'uomo. Doumek, quando si fermava sulla terrazina della sua piccola e modesta dimora lungo il piccolo canale dei Jenomi, si mangiava l'animo da solo, aveva perso ogni fiducia nella sua civiltà, aveva perso fiducia nella vita, ormai l'unico suo desiderio era la consuzione finale, la morte sua e del suo mondo, se non esiste l'uomo, diceva fra sè e sè, non esisterà nemmeno la sofferenza del vivere.
Nella sua debole anziana mente maturava ogni giorno, un odio quasi ossessivo per la sua stessa specie, vedeva ripetersi i medesmo errori, vedeva accadere le solite disgrazie, pensava che persino un gatto impara a non avvicinarsi al fuoco perchè scotta, mentre l'uomo ripete lo stesso errore masochisticamente. Il circolo vizioso di guerre e di prevaricazione era da troppo tempo protagonista della storia. Le sue riflessioni si persero tra i fumi delle catastrofi lontane, vedeva disprezzava la guerra da lontano senza averla mai vissuta realmente in prima persona e vedendola di persona quando gli effetti si erano presentati nella sua vita comune e abitudinari.

Dopo la riunione con i tre saggi decise che doveva fermare il progetto che avrebbe portato alla rinascita di quel circol vizioso ora che stava morendo insieme alla civiltà. La morte è quel che ci spetta, smetteremo di soffrire e morire, diceva, bisogna distruggere il problema di fondo della società: l'uomo, dopo la società sarà perfetta e naturale.
 
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