Cespuglia2008
-+*Tokage the lynx*+-
Caspita,dopo davvero tantissimo tempo scrivo nuovamente in questa sezione XD
mi sembra passata una vita (e credo che sia passata davvero ). Comunque,questa Fan fic perversa è il seguito di questa qui,scritta con grande coraggio (?) insieme alla fidata Airaly,che ha fatto il grosso del lavoro (se non tutto XD la sottoscritta diciamo che è più una spalla XD): http://forum.ffonline.it/showthread.php?t=22006
Per di più questa fic linkata non è nemmeno terminata ma capirete facilmente il finale leggendo questa
Non è necessario che l'abbiate letta per capirla,anche se ci avrebbe fatto piacere LoL,no dai,scherzo (ma anche no). L'inizio potrà sembrare un po' strano ma poco più avanti si capirà cosa è accaduto. Premetto che Giulia sono io (i miei comportamenti della Fic NON rispecchiano la realtà,non credete a Airaly XD) e Sokura è Ilaria (ma non mi dire!)
Dopo questa nostalgica premessa,diamo inizio alle danze che è meglio .-.
Camminavamo a passo svelto allontanandoci in fretta dalla palestra, i nostri due “accompagnatori” che ci seguivano, ascoltando la nostra conversazione.
- Giuro, io con te non ci parlo più! Dopo quella scenata negli spogliatoi, ti ho definitivamente classificata a pervertita senza speranze! E poi hai messo a repentaglio la nostra vita! Quel pazzo dai capelli azzurri ci ha promesso con calore una lunga e dolorosa vendetta, te ne sei accorta, cara?
- Suvvia, quante storie!- rispose Giulia con noncuranza – Ti ricordo che noi due siamo i fortissimi numeri 14 e 15 della fortissima Organizzazione XIII, di che ti preoccupi?
- Di che mi preoccupo? Ti sei resa conto che quello la è un’armadio a due ante che potrebbe facilmente spezzare come un grissino il tuo caro amico qua dietro?
- Ehi! Non esagerare! – si sentì protestare da dietro.
- … Ci mancavi solo tu in questa discussione, Axel…-
-Bah, era già tanto che me ne stavo zitto, zitto qua dietro, cosa ti aspettavi?
- Ok, ok, fai come ti pare… Giulia, muoviamoci, sarei molto felice di saltare anche solo 5 minuti di matematica, ma temo che ciò non sia possibile…
- Grunf… Che palle, andiamo – rispose stronfiando.
- Voi due! – esclamai voltandomi verso i due Nessuno – noi andiamo a lezione, MI RACCOMANDO, per l’amor del cielo, NON fate cazzate, NON fatevi notare, NON infilzate nessun con chiavi giganti e affini, e soprattutto, NON cacciatevi nei guai. Sono stata abbastanza chiara?
- Direi di sì – rispose tranquillo Roxas, che fino ad allora era rimasto in silenzio.
- Oh, andiamo, di cosa vi preoccupate? E’ tutto sotto controllo, dopotutto, io sono Axel! Memorizzato?
- Forse è proprio questo che mi preoccupa maggiormente, sai? – risposi, entrando in classe, ci sedemmo al banco proprio mentre entrava il professore di matematica.
- Buongiorno ragazzi, in preparazione al compito, oggi ripasseremo le disequazioni frazionarie…-
Aprimmo il quaderno, sospirando.
Nel frattempo….
- Che noia in questo posto… Non hanno neanche il gelato al sale marino! Ma che razza di città è??
- Boh… Perché non provi uno dei gelati che vendono qui? Sono veramente tanti… Che noia, mi sa che non ne prendo neanche uno… Sono troppi… - disse Roxas, sedendosi su una panchina del cortile.
- Uhm… Provo questo qua, alla fragola… - borbottò Axel, lasciando sul bancone 5 munny.
- Ehi, che storia è questa??? Hai intenzione di pagarmi o di regalarmi pietruzze lavorate?
-…. Eh?-
- Ehm, Axel, io credo che in questo mondo i munny non esistano, sai? – disse Roxas, leggermente nel panico, sapendo che, ovviamente, nessuno dei due possedeva un soldo con la valuta corrente.
- Tu dici? – sussurrò, girandosi – e adesso che si fa??
- Io propongo di… scappare! – urlò il ragazzino, saltando in piedi e cominciando a correre a perdifiato.
- Ehi, voi! Tornate qui! Dovete pagare i 4 panini che vi siete sbafati!
- Uuuuuh, questo rompe! Ehi, nonno! Nella baracca brucia qualcosa, non te ne sei accorto?
- Cosa? Aaah! Al fuoco! Al fuoco! Via gattaccio! – gridò l’uomo, che stava per inciampare su un gatto nero che passava di là.
- Ahah! Roxas! Da che parte sei?
- Sono qua, ******! – sibilò da dentro un vecchio casotto – era proprio necessario dar fuoco al negozio di quel poveretto???
- Suvvia, era solo una fiammellina piccola, piccola! Non è successo niente!
- Spero per te che sia vero – rispose Roxas, fulminandolo con lo sguardo – altrimenti la XIV e la XV ci faranno a pezzi… -
- Oh, per quando riguarda la XV, basta che io le faccia due occhi dolci, ed è sistemata, mentre la XIV… La XIV… E chi la addolcisce quella serpe?!?
- Mah, almeno non è di fuori come la XV… Ehi, guarda! Un gatto!
- Uh? Oh, un micio! Vieni qui, micetto! – disse Axel, cercando di accarezzare il gatto nero che era entrato nel casotto. Questi schivò la mano del Nessuno con agilità, per poi guardarlo con uno sguardo che ben poco aveva di amichevole.
- Ehi! Il gatto mi ha guardato male! – esclamò, poi.
- I gatti non ti guardano male, scemo, ti guardano e basta…
- Io ti dico che mi ha guardato male! Mi ha lanciato un’occhiataccia tremenda!
- Ok, ok, se ne sei convinto… - gli occhi di Roxas caddero su quelli del gatto, che rispose facendogli l’occhiolino.
- Eh?! A-Axel! Quel gatto mi ha fatto l’occhiolino!
- Si, questa poi… Lo scemo ero io, vero? – rispose con sarcasmo.
- Te lo giuro! Mi ha guardato e mi ha fatto l’occhiolino!
- Roxaaaaas, i gatti nooon ammiccano! – disse in falsetto, facendogli il verso.
- Grrrr, stupido… Andiamo, stanno uscendo le ragazze, oggi abbiamo una riunione al castello, ricordi? Quelle due non sanno ancora usare i varchi oscuri, dobbiamo scortarle noi… - disse Roxas, alquanto stufato.
- Io in fondo mi diverto con loro! Tu no?
- … Dipende… La maggior parte delle volte… no! Si fanno notare troppo! Come te… Credo che l’unico con cui potrei andare veramente d’accordo, è Vivi…
- Quel pupazzetto? Lo preferisci a me?!?
- Lasciamo perdere… Uh, mi sento… seguito… Tu no? – disse Roxas, cambiando discorso.
- Roxy, Roxy, io sono SEMPRE seguito dalle mie ammiratrici, memorizzato? Mi seguono ovunque io vada, è normale, ogni bell’uomo che si rispetti ha il suo gruppetto fisso, sai?
- Ah… - assentì il ragazzo alzando gli occhi al cielo.
- Ehi, ben trovati! – salutò Giulia.
- Ciao. – disse Roxas, abbastanza piatto.
- Uh, questo si che è un bel modo per salutare, dopo due ininterrotte ore di matematica, mi ci voleva proprio l’allegro Roxas ad accogliermi… - dissi io, con un leggero sarcasmo.
- Ciao anche a te – mi fulminò.
- Uuuuuuh! Un miiiiiicio!!! Vieni qui, micio micio!! – esclamò Giulia, vedendo il gatto nero.
- Ecco perché mi sentivo seguito! Altro che le tue fangirl del cavolo!
- Questo gatto fa paura… - dissi io, guardando l’animale.
- Pensa che a Roxy ha persino fatto l’occhiolino! – disse Axel, con aria da cospiratore.
- Davvero? – chiesi
- Stai zitto tu! - sbottò Roxas.
- Ehi! Sei nervosetto, oggi! Ho capito, questo mondo non fa per te, giusto? Sarà meglio andare! Forza ragazze, cambiatevi e vestitevi come si deve, si torna al castello! – esclamò il ragazzo, lanciandoci un fagotto nero a testa.
mi sembra passata una vita (e credo che sia passata davvero ). Comunque,questa Fan fic perversa è il seguito di questa qui,scritta con grande coraggio (?) insieme alla fidata Airaly,che ha fatto il grosso del lavoro (se non tutto XD la sottoscritta diciamo che è più una spalla XD): http://forum.ffonline.it/showthread.php?t=22006
Per di più questa fic linkata non è nemmeno terminata ma capirete facilmente il finale leggendo questa
Non è necessario che l'abbiate letta per capirla,anche se ci avrebbe fatto piacere LoL,no dai,scherzo (ma anche no). L'inizio potrà sembrare un po' strano ma poco più avanti si capirà cosa è accaduto. Premetto che Giulia sono io (i miei comportamenti della Fic NON rispecchiano la realtà,non credete a Airaly XD) e Sokura è Ilaria (ma non mi dire!)
Dopo questa nostalgica premessa,diamo inizio alle danze che è meglio .-.
Camminavamo a passo svelto allontanandoci in fretta dalla palestra, i nostri due “accompagnatori” che ci seguivano, ascoltando la nostra conversazione.
- Giuro, io con te non ci parlo più! Dopo quella scenata negli spogliatoi, ti ho definitivamente classificata a pervertita senza speranze! E poi hai messo a repentaglio la nostra vita! Quel pazzo dai capelli azzurri ci ha promesso con calore una lunga e dolorosa vendetta, te ne sei accorta, cara?
- Suvvia, quante storie!- rispose Giulia con noncuranza – Ti ricordo che noi due siamo i fortissimi numeri 14 e 15 della fortissima Organizzazione XIII, di che ti preoccupi?
- Di che mi preoccupo? Ti sei resa conto che quello la è un’armadio a due ante che potrebbe facilmente spezzare come un grissino il tuo caro amico qua dietro?
- Ehi! Non esagerare! – si sentì protestare da dietro.
- … Ci mancavi solo tu in questa discussione, Axel…-
-Bah, era già tanto che me ne stavo zitto, zitto qua dietro, cosa ti aspettavi?
- Ok, ok, fai come ti pare… Giulia, muoviamoci, sarei molto felice di saltare anche solo 5 minuti di matematica, ma temo che ciò non sia possibile…
- Grunf… Che palle, andiamo – rispose stronfiando.
- Voi due! – esclamai voltandomi verso i due Nessuno – noi andiamo a lezione, MI RACCOMANDO, per l’amor del cielo, NON fate cazzate, NON fatevi notare, NON infilzate nessun con chiavi giganti e affini, e soprattutto, NON cacciatevi nei guai. Sono stata abbastanza chiara?
- Direi di sì – rispose tranquillo Roxas, che fino ad allora era rimasto in silenzio.
- Oh, andiamo, di cosa vi preoccupate? E’ tutto sotto controllo, dopotutto, io sono Axel! Memorizzato?
- Forse è proprio questo che mi preoccupa maggiormente, sai? – risposi, entrando in classe, ci sedemmo al banco proprio mentre entrava il professore di matematica.
- Buongiorno ragazzi, in preparazione al compito, oggi ripasseremo le disequazioni frazionarie…-
Aprimmo il quaderno, sospirando.
Nel frattempo….
- Che noia in questo posto… Non hanno neanche il gelato al sale marino! Ma che razza di città è??
- Boh… Perché non provi uno dei gelati che vendono qui? Sono veramente tanti… Che noia, mi sa che non ne prendo neanche uno… Sono troppi… - disse Roxas, sedendosi su una panchina del cortile.
- Uhm… Provo questo qua, alla fragola… - borbottò Axel, lasciando sul bancone 5 munny.
- Ehi, che storia è questa??? Hai intenzione di pagarmi o di regalarmi pietruzze lavorate?
-…. Eh?-
- Ehm, Axel, io credo che in questo mondo i munny non esistano, sai? – disse Roxas, leggermente nel panico, sapendo che, ovviamente, nessuno dei due possedeva un soldo con la valuta corrente.
- Tu dici? – sussurrò, girandosi – e adesso che si fa??
- Io propongo di… scappare! – urlò il ragazzino, saltando in piedi e cominciando a correre a perdifiato.
- Ehi, voi! Tornate qui! Dovete pagare i 4 panini che vi siete sbafati!
- Uuuuuh, questo rompe! Ehi, nonno! Nella baracca brucia qualcosa, non te ne sei accorto?
- Cosa? Aaah! Al fuoco! Al fuoco! Via gattaccio! – gridò l’uomo, che stava per inciampare su un gatto nero che passava di là.
- Ahah! Roxas! Da che parte sei?
- Sono qua, ******! – sibilò da dentro un vecchio casotto – era proprio necessario dar fuoco al negozio di quel poveretto???
- Suvvia, era solo una fiammellina piccola, piccola! Non è successo niente!
- Spero per te che sia vero – rispose Roxas, fulminandolo con lo sguardo – altrimenti la XIV e la XV ci faranno a pezzi… -
- Oh, per quando riguarda la XV, basta che io le faccia due occhi dolci, ed è sistemata, mentre la XIV… La XIV… E chi la addolcisce quella serpe?!?
- Mah, almeno non è di fuori come la XV… Ehi, guarda! Un gatto!
- Uh? Oh, un micio! Vieni qui, micetto! – disse Axel, cercando di accarezzare il gatto nero che era entrato nel casotto. Questi schivò la mano del Nessuno con agilità, per poi guardarlo con uno sguardo che ben poco aveva di amichevole.
- Ehi! Il gatto mi ha guardato male! – esclamò, poi.
- I gatti non ti guardano male, scemo, ti guardano e basta…
- Io ti dico che mi ha guardato male! Mi ha lanciato un’occhiataccia tremenda!
- Ok, ok, se ne sei convinto… - gli occhi di Roxas caddero su quelli del gatto, che rispose facendogli l’occhiolino.
- Eh?! A-Axel! Quel gatto mi ha fatto l’occhiolino!
- Si, questa poi… Lo scemo ero io, vero? – rispose con sarcasmo.
- Te lo giuro! Mi ha guardato e mi ha fatto l’occhiolino!
- Roxaaaaas, i gatti nooon ammiccano! – disse in falsetto, facendogli il verso.
- Grrrr, stupido… Andiamo, stanno uscendo le ragazze, oggi abbiamo una riunione al castello, ricordi? Quelle due non sanno ancora usare i varchi oscuri, dobbiamo scortarle noi… - disse Roxas, alquanto stufato.
- Io in fondo mi diverto con loro! Tu no?
- … Dipende… La maggior parte delle volte… no! Si fanno notare troppo! Come te… Credo che l’unico con cui potrei andare veramente d’accordo, è Vivi…
- Quel pupazzetto? Lo preferisci a me?!?
- Lasciamo perdere… Uh, mi sento… seguito… Tu no? – disse Roxas, cambiando discorso.
- Roxy, Roxy, io sono SEMPRE seguito dalle mie ammiratrici, memorizzato? Mi seguono ovunque io vada, è normale, ogni bell’uomo che si rispetti ha il suo gruppetto fisso, sai?
- Ah… - assentì il ragazzo alzando gli occhi al cielo.
- Ehi, ben trovati! – salutò Giulia.
- Ciao. – disse Roxas, abbastanza piatto.
- Uh, questo si che è un bel modo per salutare, dopo due ininterrotte ore di matematica, mi ci voleva proprio l’allegro Roxas ad accogliermi… - dissi io, con un leggero sarcasmo.
- Ciao anche a te – mi fulminò.
- Uuuuuuh! Un miiiiiicio!!! Vieni qui, micio micio!! – esclamò Giulia, vedendo il gatto nero.
- Ecco perché mi sentivo seguito! Altro che le tue fangirl del cavolo!
- Questo gatto fa paura… - dissi io, guardando l’animale.
- Pensa che a Roxy ha persino fatto l’occhiolino! – disse Axel, con aria da cospiratore.
- Davvero? – chiesi
- Stai zitto tu! - sbottò Roxas.
- Ehi! Sei nervosetto, oggi! Ho capito, questo mondo non fa per te, giusto? Sarà meglio andare! Forza ragazze, cambiatevi e vestitevi come si deve, si torna al castello! – esclamò il ragazzo, lanciandoci un fagotto nero a testa.