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RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI
Il protagonista della storia vuole a tutti costi incontrarsi con la ragazza intravista la scorsa notte. Si imbatte per caso in una frase scritta da una sua amica, in Internet, grazie alla quale scopre il suo nome e alcune altre notizie interessanti...Ad esempio che Sabato si troveranno di nuovo.
Quelle informazioni, lì per lì, non gli sono però sufficienti per quello che vorrebbe fare.
Eppure, qualcosa gli dice che potrebbero tornargli utili...
III
Il giorno prima dell'incontro
Sabato è ormai terribilmente vicino, ma ancora nessuna idea; nessuna ispirazione.
I minuti corrono e l'ansia di non farcela monta con prepotenza, stroncando sul nascere ogni tentativo di mantenersi calmi.
Più respiro, più sembra che le pareti si curvino verso di me, ostili, con un moto appena percettibile. Non sono neppure certo, in realtà, che si stiano avvicinando. Cosa sta succedendo?
L'aria si raddensa, afosa, opprimente.
Devo uscire da questa stanza: è lei, è lei, riesco ad avvertirne con chiarezza il malato desiderio di frenare la mia mente.
Non posso star qui un secondo di più.
Ma mentre scendo le scale, il senso di oppressione torna più vivo che mai, tenendomi compresso come in una ragnatela.
Barcollo, inciampo su un gradino fino a che, per non cadere rovinosamente a terra, non mi trovo aggrappato allo scorrimano. La testa mi ciondola per un attimo nel vuoto del palazzo, ondeggiando tra ringhiere e rampe di scale.
Queste si rimpiccioliscono sempre più, apparendomi alla fine come spirali ingorde alla disperata ricerca di qualcosa da risucchiare.
Sarà questione di tempo prima che...?
Mi fermo.
Paralizzato, pur non trovando il coraggio di completare la domanda.
Passo qualche attimo nell'esitazione...
Ma riprendo infine a camminare, per poi trovarmi fuori dall'edificio.
Attraversando con ritrovata spensieratezza i giardinetti del mio quartiere, ecco che i ricordi mi riportano al tempo in cui ero bambino.
Gli alberelli di adesso mi apparivano allora come maestosi giganti di legno, amichevoli di giorno; misteriosi e solenni al levarsi della sera. In questo momento mi stanno avvertendo, lo so; sentono il mio turbamento scorrergli nella corteccia, e cercano di farsi avanti per aiutarmi...ma ecco che se ne dispiacciono dell’impossibilità, vincolati come sono a quelle leggi che gli impongono di fingersi inanimati per l'eternità.
I merli adagiati sui loro rami, coi loro canti, sono gli unici che riescano a capirne il silenzio. E' infatti ascoltando il loro canto che mi accorgo che qualcuno ora mi sta parlando; le parole sono quelle che gli alberi avrebbero voluto dirmi poco fa, prima di essere stati zittiti dalla Natura:
- Continua a camminare, pensieroso amico; non fermarti fino a che non avrai trovato quello che stai cercando.
- Che Dio vi benedica - sussurro a quelle creature mentre torno sui miei passi.
Il loro consiglio mi porta ben oltre i confini del mio isolato, fino ad arrivare in posti a me non molto familiari. Ma niente ancora sembra volermi offrire un suggerimento.
La città sta iniziando ormai a tingersi dei colori dell'orizzonte; si sta facendo davvero tardi.
Mi spiace abbandonare il consiglio dei gentili amici, ma credo sia meglio che torni indietro.
Sulla via del ritorno, scritte al neon prima disattivate attirano la mia attenzione: è una discoteca. Sulla porta d'entrata vi è un avviso, accompagnato da un altro ai lati di un pub adiacente.
Mi avvicino spinto dalla curiosità di leggerli, e il respiro mi si fa presto affannoso e irregolare. Qualcosa di nuovo sta cominciando a scorrermi nelle vene.
Si tratta di quello che stavo cercando.
Si tratta di un piano meraviglioso che aspetta solo domani per prendere vita.
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