Siamo in periodo elettorale, bisogna sentire entrambe le campane.
Aeris83 ha detto:
Davvero DEATH NOTE fa una brutta caduta??? Io ho letto solo il primo num ke mi ha prestato mio cugino e mi ha affascinata, così ho pensato d collezionarlo ank'io...ma a qnt ho capito man mano ke prosegue perde colpi!!! Allora nn me lo consigliate??? Dite ke è una spesa inutile???
Se dici di aver letto il primo numero, allora sei a metà dell'opera. Death Note ha una struttura narrativa semplicissima (un quaderno e relativi poteri), e l'autrice non fa mistero dei principi su cui verte il manga:
ti fa capire fin da subito che il tutto ruoterà intorno a dei ragazzi dal QI spropositato che si sfidano in duelli d'intelligenza.
Non troverai chissà quali caratterizzazioni
tolstojane o profonde riflessioni sul senso della vita (anzi, il messaggio che sottende l'operato di Kira è pure immediato: il fine giustifica i mezzi?); ciò che ti verrà offerto sarà un'idea originale sviluppata attraverso una sceneggiatura curata nei minimi particolari - tra le migliori che mi sia mai capitato di leggere - e una struttura logistica complicatissima. Ed è proprio questa complicatezza così ben gestita a sorprendere,
roba che non riscontrerai altrove: la plausibilità degli eventi non verrà mai meno, anche quando gli incastri sembreranno forzati. Vedere Light ed L prendersi a mazzate "psicologiche" e destreggiarsi tra mille calcoli ha davvero dell'incredibile, rimango basito ogni volta.
Per farla breve, il campo di battaglia è la mente. Le armi sono i ragionamenti, le deduzioni, l'attenzione per i dettagli più insignificanti, le previsioni probabilistiche.
Stop, non c'è altro in Death Note.
Ma quello che c'è viene descritto e trattato da Dio, pochi cazzi.
Io sono fermo al numero 9, e devo dire che finora il manga di Ohba non mi ha deluso affatto, ha rispettato le premesse e si è dimostrato coerente nello sviluppo, pur con i suoi alti e bassi. Death Note è speciale, e sai perché? Perché la lettura non è mai fine a se stessa,
va invece studiata e analizzata.
Poi, ovviamente, è tutta una questione di gusti personali e bla bla bla.