Varie Dragondavis000 presenta: Le sue fanfic

Dragondavis000

DAAAAAAAAAH!
DarkGrevier ha detto:
è fantastico!! complimenti!!!

ragazzi evitate il quote!! sennà questo thread diventa lungo 143894134 pagine!!!

Scrivo un po' troppo :> per quello che è troppo lungo...
Basta un QUOTE con il mio nome e [...] se proprio proprio volete quotare...
 

Cid89

Professional Burper
che belle...!!!

che dite, io ho cominciato tempo fa a scrivere con altri pazzi una specie di romanzo su ff7, rielaborando la trama... (come si legge nella firma...)

credete che potrei fare un thread apposta, e postare i capitoli?
 

Dragondavis000

DAAAAAAAAAH!
Cid89 ha detto:
che belle...!!!

che dite, io ho cominciato tempo fa a scrivere con altri pazzi una specie di romanzo su ff7, rielaborando la trama... (come si legge nella firma...)

credete che potrei fare un thread apposta, e postare i capitoli?

Potresti, magari al posto di usare un altro forum ti appoggi interamente su quello FFOnline...
Verrebbe magari un lavoro più commentato ed aiutato rispetto a quello su Freeforumzone...
 

Cid89

Professional Burper
Dragondavis000 ha detto:
Potresti, magari al posto di usare un altro forum ti appoggi interamente su quello FFOnline...
Verrebbe magari un lavoro più commentato ed aiutato rispetto a quello su Freeforumzone...
giusto giusto... fatto!


comuqneu ancora complimentoni vivissimi per le tue fic, mi piacciono un sacco, le preferisco all'ondata trash della sezione (divertentissime, per altro)...

sono molto...evocative...
 

Dragondavis000

DAAAAAAAAAH!
Cid89 ha detto:
giusto giusto... fatto!


comuqneu ancora complimentoni vivissimi per le tue fic, mi piacciono un sacco, le preferisco all'ondata trash della sezione (divertentissime, per altro)...

sono molto...evocative...

Ti ringrazio.
é un po' il mio stile... io preferisco cose serie da scrivere, ma ci tengo a precisare che non disprezzo le fanfic divertenti...
 

DarkGrevier

Active Member
Dragondavis000 ha detto:
Ti ringrazio.
é un po' il mio stile... io preferisco cose serie da scrivere, ma ci tengo a precisare che non disprezzo le fanfic divertenti...

una cosa ben scritta è sempre gradita. sia di genere drammatico che comico.
 

cagau

Toro Seduto!AUGH!!!
Bhè?Cosa vuoi che dica se non complimenti per il linguaggio e la trama!Davvero ben fatto!Complimenti!Basta che l'allunghi un bel pò la storia e ti fai un bel libro!Che io sarò tra i primi a comprare!
(ma quanto hai in italiano?)
 

Cid89

Professional Burper
cagau ha detto:
Bhè?Cosa vuoi che dica se non complimenti per il linguaggio e la trama!Davvero ben fatto!Complimenti!Basta che l'allunghi un bel pò la storia e ti fai un bel libro!Che io sarò tra i primi a comprare!
(ma quanto hai in italiano?)
chiedere quanto si ha d'italiano può essere fuorviante....

ci sono anche i geni ribeli che scrivono da dio e magari poi prendono 6 in pagella, con una media che consta di:
8 di scritti
4 di orali

(questa è storia vissuta... :D)

ps: se si fa il libro voglio la copia autografata
 

Dragondavis000

DAAAAAAAAAH!
cagau ha detto:
Bhè?Cosa vuoi che dica se non complimenti per il linguaggio e la trama!Davvero ben fatto!Complimenti!Basta che l'allunghi un bel pò la storia e ti fai un bel libro!Che io sarò tra i primi a comprare!
(ma quanto hai in italiano?)

Cid89 ha detto:
chiedere quanto si ha d'italiano può essere fuorviante....

ci sono anche i geni ribeli che scrivono da dio e magari poi prendono 6 in pagella, con una media che consta di:
8 di scritti
4 di orali

(questa è storia vissuta... :D)

ps: se si fa il libro voglio la copia autografata

Al libro ci sto pensando da tempo... forse però non ho ancora abbastanza elementi e dovrei tralasciare le parti che vi scrivo quì... Però ci sto pensando sul serio.

Per quanto riguarda i miei voti in Italiano ho 8 allo scritto e 8 1/2 all'orale...
 

DarkGrevier

Active Member
Dragondavis000 ha detto:
Al libro ci sto pensando da tempo... forse però non ho ancora abbastanza elementi e dovrei tralasciare le parti che vi scrivo quì... Però ci sto pensando sul serio.

Per quanto riguarda i miei voti in Italiano ho 8 allo scritto e 8 1/2 all'orale...

Drago, scrivi ancora qualche pagina e potrai veramente fare un libro.

che ovviamente metterai su FFOnline. ;)
 

Dragondavis000

DAAAAAAAAAH!
DarkGrevier ha detto:
Drago, scrivi ancora qualche pagina e potrai veramente fare un libro.

che ovviamente metterai su FFOnline. ;)

Scrivo... Scrivo...
Sto facendo un capitolo da collocare tra "LA FURIA DELLA TEMPESTA" e i tre de "LA GUERRA DI ROEL"...
Entro stasera peno di farcela, al massimo domani pomeriggio...
 

Dragondavis000

DAAAAAAAAAH!
Bentornati in questo thread...
Questo è il capitolo che vi avevo promesso, da inserirsi tra LA FURIA DELLA TEMPESTA e il primo capitolo di LA GUERRA DI ROEL. Penso che sia abbastanza lungo, ma vi prego di non scoraggiarvi e di darmi un parere su questo scritto.


ZEPHYR

Erano giorni che viaggiava per le immense pianure dell'impero. I campi coltivati si perdevano all'orizzonte, formando un paesaggio uniforme e tranquillo. Blizzard continuava con andatura spedita, costeggiando il fiume Cornye tenendolo sulla sua destra. La calma placida del più lungo fiume dell'impero era in contrapposizione con la fretta che aveva. Doveva portare quella notizia al Re in pochissimo tempo. Doveva giungere a Dragonya prima che lo prendessero. Aveva rischiato per quelle informazioni, persone a lui care si erano sacrificate per il suo scopo.
Ecco in lontananza apparire le mura della capitale, monumentali, enormi, sbiadite dalla nebbia del mattino... La brina rifletteva i raggi di luce, tanto che gli pareva di cavalcare in mezzo al mare, tra le onde scompigliate dal vento.
"Manca poco, amico Blizzard". Aveva una strana empatia con quel purosangue. Blizzard, cavallo dal manto completamente bianco e dagli strani occhi azzurri, era figlio di una cucciolata poco numerosa di un campione di corse. Era un cavallo velocissimo e nobile. Gli fu regalato per il suo sedicesimo compleanno dal padre, un fabbro di Northern Town, e lui gli diede il nome del vento che spirava ogni giorno in quelle contrade. Erano due anni che il cavallo stava con lui, e lo aveva aiutato in più di una missione, spesso togliendolo dalla difficoltà più grave. Volava sulla strada, mentre il vento agitava la sua criniera e il manto verde del messaggero volteggiava sopra di lui. La strada lastricata rieccheggiava dei colpi degli zoccoli del cavallo, mentre si avvicinava sempre di più alla città. -E' tutto troppo tranquillo...- pensò il messaggero. Anche il vento aveva smesso di soffiare, come inimidito da qualche oscura entità. Un timido sole era da poco spuntato all'orizzote, riscaldando le membra del fantino che, nonostante i guanti d'arme, aveva le mani quasi intorpidite. Il cavallo si fermò di colpo. "Cosa c'è?" chiese il messaggero, ma il cavallo non rispose, si limitò a qualche passo indietro. La stranissima empatia che si era instaurata tra lui e il suo cavallo era simile a quella che avevano i cavalieri con i loro draghi, ma questa volta non lo aveva aiutato. Un ringhio squarciò il cielo terso del mattino. Le foglie di alcuni cespugli a lato della strada si mossero. Il verde accecante di riflessi acquei delle foglie mattutine vibrava, come se il cespuglio respirasse. Le bacche rosse della pianta iniziarono a cadere, mentre un uccello si librò in volo, spaventato. -Devo muovermi anch'io, non voglio finire quì la mia missione...-. Troppo tardi. Passo dopo passo un grande Divoratore uscì dal fogliame, spaventando a morte Blizzard, che impennò e scattò due passi all'indietro. L'alta figura scheletrica di quella bestia era ricoperta di strati di carne che pareva mummificata penzolante dalle ossa. All'interno della gabbia toracica aperta della creatura vi era una minuscola figura umanoide con l'espressione agonizzante. Le mani erano affusolate e gli artigli molto lunghi, tali che avrebbero potuto squartare un uomo in un colpo. Era spaventato, gli era stato insegnato che il divoratore era una delle creatura più periocolose dell'intero pianeta, tale che avrebbe potuto risucchiare la tua anima, tramutandoti in quella creaturina incastonata tra le sue costole aperte. In preda al panico, il messaggero estrasse un arco particolare dalla schiena ed incoccò una freccia. L'impugnatura era scintillante, fatta di una rara pietra preziosa. I flettenti erano del miglior legno, parevano indistruttibili. Un lamento assordante emerse dalla gola di quella creatura, imbizzarrendo ancora di più Blizzard. "Fermo... ti prego..." chiese al suo cavallo. Quasi lo avesse ascoltato, il purosangue si fermò, permettendo al messaggero di mirare. La freccia partì con un fischio, colpendo la testa della creatura. Un rivolo di sangue nero schizzò dalla tempia di quell'orrida bestia. Ma non successe null'altro. La bestia girò la testa verso di lui. Un ringhio gutturale emerse dal fondo di quell'essere. Con una mano estrasse lentamente, quasi ad assaporare ogni minimo secondo di dolore, la freccia dal suo cranio. La guardò, guardò Blizzard e il fantino. Partì alla carica. Il Divoratore si avvicinava con passo veloce, tanto da lasciare una scia di terra dietro di sè. Il messaggero spronò la nobile cavalcatura, portandola alla massima velocità verso le mura, che ora erano sempre più vicine, della capitale. "Aiuto!" gridava il messaggero, tentando di richiamare l'attenzione delle guardie. Lo avevano sentito. Le porte si aprirono. Un uomo era al centro dell'apertura. "Togliti di là! Presto!". La figura era indistinta, la luce arrivava da sopra di lui... Il Divoratore si avvicinava con una velocità spaventosa al cavallo. Una pioggia di frecce cadde sul mostro, colpendolo in più punti, senza però fermarlo. Il cavallo era sfinito, stava rallentando. "Ancora un po', Blizzard, ancora un po', ti prego!" Incitava il fantino impaurito. La figura sulla porta non intendeva spostarsi. Da dietro il mantello che indossava emerse una spada dalla forma strana. Questa spada tracciò un cerchio per terra, attorno all'uomo. "Spostati..." Il messaggero sentì dentro la sua mente queste parole. Come se avesse sentito, senza che lui dicesse niente, il cavallo sterzò a destra. L'uomo sulla strada alzò una mano, il palmo rivolto al Divoratore. Una luce bianca, un puntino luminoso, comparve sulla sua fronte. Il palmo della sua mano si illuminò divenne scarlatto, coperto di fiamme. Un raggio di fuoco partì dalla amno dell'uomo e si diresse, ad una velocità vertiginosa, verso il Divoratore. La creatura aveva tentato di frenarsi anche con le mani per terra, ma non ce l'aveva fatta. Sembrava spaventata, un'incarnazione di paura irrazionale che aveva paura. Poco dopo non fu nient'altro che cenere. Il guerriero, che era ancora fermo, riprese la sua spada dalla strana forma e la ripose sotto il nero mantello. Girandosi di scatto i lunghi capelli neri volteggiarono attorno alla sua testa, formando come un'aura attorno al suo volto. La sua armatura blu risplendeva come fosse fatta di zaffiro. "Ehi tu... messaggero" chiamò l'uomo di spalle.
"Dica, signore..." L'uomo incuteva una sorta di timore reverenziale. "Il Re ti aspetta, sbrigati." "Certo, signore."
Blizzard ansimava, stava leccando l'erba bagnata dalla brina che si stava sciogliendo. "Andiamo" disse il fantino alla sua cavalcatura, che riprese al trotto, lungo la strada. "Io sono Roel, lo shogun di questo reame. Come ti chiami?" Furono le parole del guerriero, mentre il cavallo gli passava accanto. "Zephyr è il mio nome, messaggero per la mia patria".
Fu la prima volta che si incontrarono. Dopo l'incontro con il Re, Zephyr venne affidato alle cure di Roel, che lo addestrò all'arte della guerra. Zephyr era in debito di vita con Roel. Giorno dopo giorno si svegliava, pensando a questo suo onere, meditando su come estinguerlo. Passarono i mesi, oltre un anno di addestramento. Ormai Zephyr era un guerriero, maneggiava con maestria l'arco, portando attaccati alla cintola diversi coltelli, pronti per essere lanciati. La sua mira era eccezionale, tanto che riusciva a colpire il centro dei bersagli con un lancio da oltre dieci metri col coltello e il centro con l'arco da cinquanta metri di distanza. Roel gli insegnò ad usare la magia, attingendo dall'energia della pietra Shodel, la cui scheggia era incastonata nella sua coroncina.
Accadde un giorno che il Re li mandò a chiamare. La missione era dura. La guerra con Roquenfor doveva essere evitata a tutti i costi. Un prezioso documento era stato rubato. Vicino alla capitale, verso Nord, passavano spesso le aquile giganti, utilizzate spesso come cavalcature dalla gente delle nere montagne. Il documento era il piano del "Grande Muro", muraglia intesa da costruirsi per separare definitivamente Roquenfor dall'Impero. Con qui progetti sarebbero venuti a conoscenza dei punti deboli della costruzione, riuscendo a distruggerla in pochissimo tempo. Roel si prese l'incarico di andarci. Io lo seguii come scudiero.
Partimmo il settimo giorno di Taithor, giungemmo ai piedi di Intok Mountain al ventiseiesimo giorno di Joriri, circa un mese dopo. La primavera era da poco iniziata, ma la cima della montagna era ancora coperta di neve. Eccoli, i Cavalcaquile nemici. Roel discese da Archa, chiedendogli di attendere in fondo al pendio, in modo da avvicinarci di soppiatto, cogliendo di sorpresa i nemici. L'enorme drago nero era contrariato dalla decisione, ma rimase al suo posto e, nonostante tutto ciò che accadde dopo, fu una saggia decisione. Un Horikaar, enorme creatura per metà uomo e per metà cervo ci aveva assalito. Con una parola in una lingua che non ho compreso e l'imposizione della mano destra, Roel l'ha ucciso sul colpo, ma dopo si è sentito staco e abbiamo sostato. "Uccidere non è bello, bisogna farlo solo in casi disperati. L'energia sprecata è moltissima e dipende dalla creatura che si vuole uccidere. Spesso alcuni maghi sfaccendati sono morti per aver tentato di uccidere una creatura mentalmente più forte di loro. L'energia che era richiesta al loro spirito era superiore a quella che possedevano..." Sembrava aver vissuto in prima persona quell'esperienza. "La magia è una predisposizione", aveva continuato, "non tutti possono utilizzarla, solo chi è nato da un mago, chi si è istruito alla magia da giovane o chi possiede questa" e con l'indice della mano destra indicò la coroncina. Capii che la mia magia era abbastanza per uno come me. Richiamare un dardo di luce e una stalagmite di terra fiaccavano già il mio spirito e la mia tempra, immaginavo con terrore cosa avrebbe potuto farmi uno di quegli incantesimi, se lanciato malamente.
Iniziammo la manovra di avvicinamento tra gli alberi, tagliando i rami più bassi con i miei coltelli o bruciando i più piccoli, dandoci modo di riposare e di riscaldarci. Il campo dei nemici era vicinissimo, la neve cominciava a diventare più fitta, il vento più freddo. I Cavalcaquile erano otto. I messaggeri nemici erano cinque. "Siamo dodici contro due! Non ce la faremo mai, a meno che tu non usi la magia!" Questa mia constatazione mi costò un'occhiata che nono dimenticherò mai per tutta la mia vita. "Non puoi dire che non ce la faremo se non abbiamo neanche provato..." Era calmo, ma il suo sguardo era gelido. La tatticaper la missione ci tolse poco tempo. Ci dividemmo. Mi allontanai sul fianco sinistro delle enormi creature. Stavano bevendo da uno stagno creato artificialmente da uno dei cavalieri. La rossa armatura era in contrasto con la candida neve. Vidi il riflesso della coroncina. -Molto male, se lo ho notato io, devono averlo...- "ATTENZIONE!" Zephyr non finì la frase. Due dei messaggeri avevano visto il riflesso così come lui. Si lanciarono verso Roel, cercando di bloccarlo. Provai ad uscire, ma una forza strana mi teneva ancorato al terreno. Vidi Roel che imponeva la mano destra contro di me. L'incantesimo era riuscito, i suo occhi verdi erano socchius, mentre sussurrava qualcosa al vento. -Non muoverti.- Perentorio. Mi aveva comunicato mentalmente cosa fare. Era incredibile, io non ero riuscito ad impararlo, ma lui era un maestro. Sentii la morsa allentarsi. Con un sospiro Roel interruppe il contatto. Lo vidi mentre le guardie lo scortavano al centro dell'accampamento. "Che bel ninnolo, messere..." Disse l'uomo, visibilmente concentrato sulla coroncina "vorrei sapere cosa ci fa un damerino ingioiellato quì in montagna con un clima così rigido..." I compari risero stupidamente. L'insolente aguzzino legò le braccia di Roel dietro la schiena. e lo gettò in ginocchio. La spada era scoperta. Roel socchiuse gli occhi, spingendo con un colpo del capo i capelli al loro posto. "Ooh... Allora voi siete un guerriero... Devo presupporre che siate stato mandato a riprender..." La frase non finì, né sarà mai finita. Roel aprì gli occhi di scatto, sgranandoli e poi riportandoli normali. "Estinxio". Una parola sussurrata, una potenza inimmaginabile. Il collo dell'uomo cedette di netto, con uno schianto che anche Zephyr sentì, nonostante la distanza. Roel stette fermo. Uno dei Cavalcaquile si avvicinò con passo calmo allo shogun." Con me la tua magia non funziona, carissimo... Roel". Sottolineò la parola con una veemenza incredibile. L'uomo aveva il mantello bianco e l'armatura di un metallo rosso, un elmo completamente chiuso, con delle corna di ariete ai lati, che lasciava intravedere solo gli occhi verdi e una coda di capelli neri che spuntavano sotto lo stesso. "Pensava di potermi ingannare così, messere? Pensava di riuscire a smantellare i nostri piani ontro il vostro impero da quattro soldi? Da solo contro dodici..." Si fermò un istante "...undici di noi? Molto coraggioso, ma anche molto stupido!" Uno schiaffo partì dalla mano sinistra e si assestò sulla guancia di Roel, che cadde per terra, nella neve. Altre risate da parte del "pubblico". Zephyr non risciva a stare fermo. Pensava... -Qual'era la parola? In... Ign... Ignis!- Un'esplosione. Senza farlo apposta, lo scudiero aveva incendiato la base di un albero dall'altra parte del campo nemico. L'albero cedette di schianto e colpì una delle aquile, legata per le briglie ad una roccia. Gli altri sette cavalieri si allarmarono. E successe. Roel non perse l'occasione e, girando su sé stesso sbilanciò il nemico, facendolo cadere. Utilizzò la sua spada per liberarsi e si alzò in piedi, in posizione da combattimento. Un messaggero cercò di scappare, ma un coltello lo colpì esattamente tra le scapole. L'uomo si contorceva per terra, cercando di raggiungere il coltello per toglierlo. I cavalieri si voltarono. Zephyr era in piedi ancora in posizione di lancio. Iniziò il combattimento. I messaggeri cercarono di darsi alla fuga, ma furono bloccati da un muro di pietra che, con due dita, Zephyr aveva fatto fuoriuscire dal terreno. La vista iniziava a sdoppiarsi. "CONSERVA LE ENERGIE, STOLTO!" urlò Roel. Zephyr ricordò le parole del maestro: -Spesso alcuni maghi sfaccendati sono morti per aver tentato di uccidere una creatura mentalmente più forte di loro. L'energia che era richiesta al loro spirito era superiore a quella che possedevano...- Si spaventò e si ripromise di pensarci. Roel intanto combatteva, menava fendenti e colpi a destra e a sinistra. "I PIANI! CERCA I PIANI, ZEPHYR!" Il suo ordine era chiaro. -I piani, devo cercare i piani...- eccoli! Un rotolo di pergamena per terra. Anche un altro Cavaliere si era accorto. Corse disperatamente verso la pergamena, ma era troppo lontano. Zephyr si concentrò, cercando di evocare la magia. -L'energia che era richiesta al loro spirito era superiore a quella che possedevano...- si fermò. Il cavaliere aveva preso i piani. Zephyr si mise a rincorrerlo e gli lanciò un coltello, centrandolo al collo. L'uomo cadde, morto. Zephyr recuperò la pergamena, la mise nello zaino e si voltò verso Roel. Erano in cinque contro uno. Il cavaliere con l'elmo cornuto era volato via, lo vedeva ancora in lontananza mentre fuggiva verso sud. Roel era in difficoltà. Zephyr estrasse l'arco e prese la mira. La mischia era troppo agitata, impossibilitandolo a capire quale fosse il bersaglio. Ad un certo punto lo capì. Doveva ricorrere per forza alla magia. -L'energia che era richiesta al loro spirito era superiore a quella che possedevano...- Queste parole lo spaventavano, am l'importante era pagare il suo debito, doveva farlo. Ripose la freccia nella faretra e tese l'arco a vuoto. "ABBASSATI ROEL!" urlò. Detto fatto. Roel si buttò per terra, mentre Zephyr richiamava l'energia. Mirò nel gruppo e urlò. "LUX!" Una pioggia di dardi formati da luce accecante scaturì dall'arco e andò a colpire gli uomini che erano attorno a Roel. Zephyr svenne. Si risvegliò molto tempo dopo, nello stesso posto di prima. Roel era accanto a lui e Archa era arrivato. Aveva acceso un fuoco. Gli disse che quando era svenuto il muro di pietra era caduto, e che i messaggeri avevano attaccato insieme ad un superstite. A quel punto aveva chiamato Archa. "Grazie, Roel..." disse Zephyr, con un sospiro. "No, grazie a te... Ero in difficoltà, l'idea dei dardi di luce è stata eccellente...". Il viso di Zephyr si illuminò, aveva ripagato il suo debito. Era felice. Aveva ripagato il suo debito d'onore.
 
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