Qualcuno bussò alla porta.
-Aspetta,non entrare!- esclamai. Presi il soprabito e lo indossai,misi apposto la stanza e aprii la porta. Fuori c’era Roxas.
-Come stai?-
-Ora sto bene però me la sono vista brutta!-
-Ehehe,Axel è fatto così,non dà mai retta a nessuno,io glie l’avevo detto di andarci piano ma non mi ha voluto ascoltare e..-
-Dai calmati! Mica mi ha ucciso!- dissi io toccandomi la spalla –poi dovrei ringraziarlo,se non mi avesse messo alle strette forse non sarei riuscita ad invocare l’Holyheart,da una parte mi ha aiutato ma dall’altra si,mi ha fatto un po’ male-
-Beh,in fondo non è successo niente di grave,comunque ti aspettiamo nella sala dove eravamo prima -
-Arrivo subito!-
Roxas si voltò ed uscì dalla stanza, entrando nell’altra. Lo seguii e mi misi a sedere accanto a lui. Mi sentivo già più a mio agio,potevo considerarli amici? Ancora non ne ero sicura,uno di loro mi aveva anche fatto del male(anche se casualmente) ma c’era qualcosa in quei due che mi faceva sentire a casa,ma c’era anche qualcosa che mi inquietava,che li rendeva diversi da me,qualcosa che non riuscivo a capire…
A un tratto una voce irriverente ruppe il silenzio della stanza.
-Allora “guerriera”,mi potevi fare male lo sai?- Axel con il suo solito tono.
-A me ne hai fatto sai?- dissi io nervosa massaggiandomi la spalla ancora dolorante- comunque scusa per quella storia ma devi capire che ero ferita e avevo appena scoperto quanto posso diventare nervosa nei momenti difficili,ringrazia che non abbia fatto di peggio-
-Si certo,te che fai del male a qualcuno,neanche a volerlo- disse lui in tono di sfida.
-Ah si?-
L’Holyheart mi comparve tra le mani,la impugnai e con un veloce movimento feci muovere la punta verso il rosso. presi di striscio la guancia,causando un piccolo taglio. Quest’ultimo si ritrasse lentamente con un mezzo sorriso sulla faccia.
-Penso che dovrò ricredermi- disse lui ridacchiando.
-Lo penso anche io- dissi io più nervosa di prima ma con grande soddisfazione.
-Smettetela di litigare o prima o poi qualcuno si farà male sul serio!-esclamò Roxas battendo un pugno sul tavolo. L’Holyheart scomparve e io mi rimisi a sedere.
-Già,quasi dimenticavo,ora siamo pari,Axel- dissi io
-In che senso?- chiese lui disinteressato.
-Te in camera mi hai fatto prendere un colpo con quell’affare puntato alla schiena,penso di aver pareggiato i conti-
-Ehehehe,penso che tu abbia ragione- disse lui toccandosi la guancia.
Ero soddisfatta,avevo dimostrato di non essere una stupida ragazzina indifesa e pacifica. Guardai Roxas e nuovamente Axel. Risentii quello strano brivido. Anche se stavamo ridacchiando percepivo qualcosa di triste,come se ci fosse qualcosa di mancante,fuori posto,che non andava. Non potetti resistere dal fare una domanda.
-Scusa Roxas,posso chiederti una cosa?-
-Dimmi-
-Ogni volta che vi guardo negli occhi sento un brivido e sento una grande tristezza,come se vi mancasse qualcosa,ma non capisco cosa,è come se non foste…..umani-
-Non hai sbagliato niente- intervenne Axel serio –A noi ci manca davvero qualcosa che ci rende umani-
-di cosa si tratta?- chiesi io curiosa della risposta,anche se ero spaventata dalla dichiarazione di Axel. L’espressione del rosso cambiò completamente,al posto della faccia col sorrisetto ora c’era una faccia seria che guardava il tavolo con i gomiti appoggiati su di esso. Capii subito che forse sarebbe stato meglio non toccare quel tasto. -Beh,se vogliamo andare d’accordo dovremmo dirgli tutto Axel- intervenne Roxas. Axel alzò la testa e guardò l’amico per poi girarsi verso di me. Avevo paura della risposta,qualunque fosse.
-Noi…..Non abbiamo un cuore- disse lui cupo. Non sapevo cosa dire,cosa pensare,cosa fare. Era impossibile,inconcepibile per la natura stessa una cosa del genere. Non dissi niente,non volevo parlare,chissà quale cavolata sarebbe saltata fuori,sicuramente una frase del genere “mi dispiace” o “poveretto”. Però ero troppo presa da quel discorso,non potevo resistere,avevo il diritto di saperne di più.