Allooora...apro questo topic dopo la discussione che c'è stata in
questo topic, secondo cui i personaggi di FFIX sono caratterizzati quanto quelli di FFVIII e X.
Dite la vostra: è vero che i personaggi di FFVIII e X possono competere con quelli del IX? Qual è il FF con i pg meglio caratterizzati?
La caratterizzazione migliore in assoluto l'ho ritrovata in FFVI e FFVII ma dato che il primo ha più voti, il mio va al secondo.
A parte questo, sinceramente non mi trovo molto d'accordo nel definire i pg di FFIX ben caratterizzati, per poi andare a sminuire terribilmente la caratterizzazione dei personaggi di FFVIII e FFX. A mio parere, anche questi ultimi possiedono una buona personalità al pari di quella del nono capitolo.
Non faccio un'analisi di tutti i pg dei tre capitoli in questione per mancanza di tempo, per il momento mi limito ad un raffronto tra i soli protagonisti, casomai prossimamente aggiungo gli altri.
Se è vero che in FFIX Gidan rimane un personaggio affascinante per la sua ironia (ci sono vari e numerosi sketch in tutto il gioco di cui si rende protagonista, tra questi penso sia nota la famosa battuta "Atterraggio sul morbido" riferito a Daga nel momento in cui salgono sull'idrovolante di Dali) e anche per la sua capacità di mostrarsi una persona responsabile e di conforto per gli altri nel momento del bisogno (quando, ad esempio, affronta un tema importante e profondo quale "la morte" insieme a Vivi oppure risparmia la vita ad Amarant a Madain Sari affermando che "è vigliacco chi uccide senza motivo e non chi tiene in alta considerazione la vita altrui"), in FFVIII e FFX si ritrovano come protagonisti dei personaggi completamente diversi dal punto di vista caratteriale, ma non per questo con una scarsa caratterizzazione alle spalle.
Infatti in FFVIII, Squall appare inizialmente come una persona schiva e riservata: abituato ad eseguire ordini e missioni per conto del Garden, non si sofferma a parlare e relazionarsi con gli altri per paura (lui stesso dice "Non si può stare insieme per sempre, un mondo con amici che si fidano di te e sui quali puoi contare... Sarebbe meraviglioso, ma ho troppa paura ad abituarmici...), nè ad essere per gli altri di supporto morale quando necessario (e a tal proposito, ricordo il dialogo tra Quistis e Squall nel centro di addestramento e il senso di "noia" provato da quest'ultimo nell'ascoltare i problemi della sua insegnante). Tuttavia nei momenti di pace in cui si ritrova a pensare tra sè e sè nella sua stanza, si sofferma sul suo passato (perlomeno, di quello che riesce a ricordare...), al senso di solitudine provato quando era ancora all'orfanotrofio di Edea, ai tentativi di chiamare invano la sorella Ellione con la spiacevole presa di coscienza della sua solitudine e la necessità di andare avanti, facendosi coraggio con le proprie forze ("Sorella... Non voglio piangere ancora").
Tale atteggiamento però, che da qualcuno potrebbe anche essere definito come infantile, cambia progressivamente con lo svolgimento degli eventi: prima assumendo un ruolo di maggiore responsabilità, prendendo il controllo del Garden in seguito all'attacco di Galbadia e successivamente, con il salvataggio di Rinoa da Esthar e l'obbligo di salvare il mondo dalla compressione temporale. Gli eventi infatti, consentono a Squall di rendersi conto come in realtà non sia davvero solo ("Io non sono più solo, so che se li chiamo i miei amici accorreranno per aiutarmi..."), bensì affiancato da una ragazza che lo ama e da compagni che lo considerano un punto di riferimento.
Allo stesso modo, anche Tidus dimostra di avere una buona personalità: essendo il narratore della storia per buona parte del gioco, sono chiare fin da subito le sue riflessioni, le sue preoccupazioni e i suoi pensieri in generale.
Pur non essendo dotato di una particolare carica ironica come Gidan di FFIX, Tidus si dimostra molto curioso del nuovo mondo in cui entra a far parte (sono frequenti, infatti, le spiegazioni richieste a Wakka, Lulu e co. sul Trapasso, il saluto di Yevon, il ruolo dei guardiani e degli invocatori etc...) e nonostante tutti i guai passati, affronta in maniera solare (non a caso il nome Tidus significa Sole) e ottimista il suo cammino: tali caratteristiche vengono evidenziate soprattutto nei momenti "privati" con Yuna, ad esempio durante il passaggio per la via Mihen, dove conforta l'invocatrice sul futuro e al tempo stesso la invita a concentrarsi sul presente (a tal proposito dice, paragonando la vita ad una partita di Blitzball "Durante le partite, pensi a giocare e nient'altro, se non lo fai, perdi"), ma anche durante il famoso filmato al lago Macalania, in un momento in cui Yuna si sente tradita dal culto di Yevon, il protagonista di FFX riesce a distrarre l'invocatrice dai propri problemi parlando della bellezza di Zanarkand.
Tuttavia, anche lui ha i suoi momenti di tristezza e sconforto, come quando apprende della morte di Yuna una volta invocato l'eone supremo o ancora a Luka, nel momento in cui Auron gli rivela che Sin in realtà è suo padre: lì è la protagonista femminile che insegna a Tidus ad andare avanti, sorridendo nelle avversità.
Un particolare importante che accompagna Tidus per tutto il gioco è il suo odio nei confronti del padre Jecht: spesso pensa alle critiche che riceveva da bambino ("Piangi, piangi, piangi sempre") e sente di odiarlo non solo a causa del trattamento subito, ma anche per la mancanza di attenzione della madre alla presenza del padre e la scomparsa di quest'ultimo senza lasciare spiegazioni.
Tuttavia, quando si ritrovano nel finale, Tidus non avverte più tale sentimento: il suo "Ti odio" infatti, finisce per lasciar spazio all'affetto e alle lacrime per essersi riunito, seppur per pochi istanti, al padre scomparso, tanti anni dopo la loro separazione.