conta anche che i media parlano sempre male dei vg, per esempio quello che ha ucciso il padre dopo avere perso a pes10 sulle PS3, scandalo, il ragazzino era impazzito per via dei giochini.... ma dai... quello aveva già qualcosa di satrano in testa, magari odiava i genitori o cose del genere... altro che il giochino.
comunque, non tutti li vedono solamente come un passatempo, io quando sto su un videogame seguo attentamente la storia, e cerco di coglierne un significato, e se non lo colgo, il gioco faceva cagare -.-" e conosco anche molta gente su internet che di solito da un videogame con una storia (dunque si escludono giochi di sport e giochi senza una storia) cercano di coglierne un significato
nono, io incolpo proprio i game designer, i mass media non c'entrano niente.
finchè staremo ancora al "uccidi il terrorista", "sconfiggi il mostrone", "ferma gli alieni" e cazzatelle simi i vg potranno usare la migliore grafica, il miglior sonoro, le migliore interpretazioni, avere la trama più curata che esista, ma sempre infantili (chi più chi meno) saranno.
Perchè? Perchè ogni volta che vedi una cutscene, uno spiegone, dei test mostrati a video ecc i videogiochi ti stanno prendendo per il ****, perchè seguono la strada più facile: scimmiottano gli altri media.
I videogiochi invece di avere le palle e seguire la loro strada, si rifanno sempre più al cinema. E infatti i giochi AAA quando vengono presentati come vengono venduti? Su cosa puntano di più? Sulla "trama interessantissima", sui "personaggi credibili", sulla grafica fenomenale e cosi via. Ce ne fosse uno che dica "abbiamo inventato un modo diverso di fruire dei videogiochi", "abbiamo rivoluzionato il modo in cui il giocatore interagisce col gioco" (e non parlo delle stronzate tipo il tenere per mano di Fable III) o cose così.
Ti vendono tutti aspetti che son la punta di forza di altri media (la storia, le cinematics, i personaggi) facendoti distogliere lo sguardo dall'unica devastante caratteristica che differenza i videogiochi dal cinema, dalla musica, dai libri: l'interattività. Cioè il fatto che tu non vivi passivamente l'esperienza, ma attivamente.
I videogiochi potrebbero essere il media con il potenziale più alto di impattare sulle coscienze di chi ne fruisce, solo che si sceglie la via più remunerativa.
Sono andato a braccio, dovrei linkarti vari "art games" e conferenze di Jonathan Blow, il creatore di Braid, che mi hanno aperto gli occhi riguardo a queste cose. Ormai "gioconi" come Gears Of War, Alan Wake e anche Mass Effect, per quanto io li possa più o meno apprezzare, mi fanno sinceramente tenerezza