Doomrider
Guerriero della Luce
Benvenuti a tutti, con la mia nuovissima fic. Con questa si chiude la trilogia cominciata con Last Final Strife e proseguita con La ricostruzione. Riprende esattamente da dove è finita quella di prima e introduce un po' di pg nuovi esterni a FF7, ma spero non risulti un problema. D) So che sono stato un po' assente in questi ultimi mesi,ma vi prometto che tornerò a scrivere con la frequenza dei bei tempi
_Signorina Hikaru! Signorina Hikaru, si svegli!_
_Eh? Ma dai Claire.. ancora cinque minuti.._
La ragazza tirò su le coperte, cercando per quanto possibile di non essere investita dalla luce potente del mattino che aveva invaso la sua stanza quando Claire, la cameriera, aveva tirato le tende.
_Avanti, pigrona! La figlia del Governatore Planetario non può dormire fino a tardi, ci sono un sacco di cose da fare! I suoi genitori sono già in riunione, e lei non può rimanere a letto!E’ un ordine di sua madre!_
Quando Claire aprì anche la finestra un forte vento primaverile entrò nella stanza, mandando in fumo la strana costruzione di coperte che costituivano il riparo di Hikaru contro la luce. La ragazza sbuffò e si arrese: quando sua madre voleva una cosa, non c’era modo di evitarla. La cameriera, soddisfatta di avere raggiunto il proprio scopo, sgattaiolò fuori dalla porta dicendo:
_Molto ben fatto, sua madre sarà contenta!_
Si sedette a bordo letto, sbadigliando; in fondo quella notte aveva fatto tardi, era andata al Luogo Sacro a portare il cofanetto e finalmente aveva scoperto cosa ci fosse al suo interno. Di tutto quello che le era capitato dopo non aveva detto niente a nessuno, e non l’avrebbe fatto neanche sotto tortura: i suoi genitori non erano i tipi da comprendere, l’avrebbero sicuramente liquidata come visioni fantastiche di una bambina e sarebbe finita lì. No, non aveva voglia di essere trattata ancora come era sempre stata; ormai aveva diciassette anni, era ora di finirla. E soprattutto non se l’era immaginato: un’entità chiamata Zack le aveva trasferito dei poteri e lei li aveva accettati, ne era certa. Tuttavia non aveva ancora capito in che cosa consistessero esattamente e quale fosse la loro utilità; ci stava riflettendo proprio in quel momento.. in fondo, forse a qualcuno avrebbe potuto rivelare gli eventi. Qualcuno che non l’avrebbe presa per pazza o per infantile. Qualcuno come suo nonno.
Ma prima aveva un grosso ostacolo da superare: avrebbe dovuto passare inosservata attraverso il palazzo fino a raggiungere il suo chocobo e uscire dai cancelli prima che suo padre –o sua madre- la vedessero. Sapeva che non avrebbero approvato la sua visita a Cid, che ormai reputavano un vecchio visionario mezzo rimbambito e dagli insegnamenti per nulla consoni a un appartenente della dinastia dei Governatori.
Una forma di governo abbastanza inusuale quella del Pianeta di Hikaru, soprattutto per come fu fondato; da ciò che le avevano detto i suoi genitori, la sua famiglia era da sempre stata l’unica in grado di possedere un aeromezzo, che costituiva il principale strumento di trasporto e sicurezza della gente civile. All’inizio la nave veniva utilizzata per difendere tutti coloro che ne avevano bisogno in modo gratuito, ma i figli di Cid non la pensavano allo stesso modo e iniziarono a pretendere un cospicuo risarcimento per ogni azione compiuta. In breve tempo il mondo non potè più svincolarsi dal rapporto di dipendenza con la famiglia Highwind, così che venne costituito il Primo Governo di Sicurezza Planetario. Secondo ciò che pensava Hikaru, era solo un pretesto che suo padre usava per controllare tutti gli altri a bacchetta, una vera e propria monarchia assoluta; secondo sua madre, suo fratello e i suoi cugini invece era una forma di governo molto positiva che aveva assicurato benessere e prosperità al mondo intero.
La cosa che più stava stretta a Hikaru era il modo con cui i suoi genitori avevano imposto l’educazione e il modo di pensare della gente: “Non vi preoccupate di nulla. Il vostro Governatore e la sua aeronave risolveranno tutti i vostri problemi. Voi dovete solo lavorare in pace” recitava il motto che veniva inculcato a tutti gli abitanti di quel pianeta. Lei non ci vedeva alcun senso: “perché dipendere da qualcun altro per risolvere i miei problemi quando posso risolvermeli da sola?” pensava ogni volta che assisteva a una scena di patetico servilismo nei confronti del Governatore.
Ora era una di quelle situazioni in cui il suo problema avrebbe dovuto sì risolverselo da sola: Hikaru doveva raggiungere il suo chocobo, uno dei più veloci al Pianeta, e non doveva farsi vedere. Riuscì a uscire dalla sua stanza e percorrere tutto il lungo corridoio che portava alla sala principale; passò davanti al portone della stanza che suo padre chiamava pomposamente “Sala della Ragione”, ovvero il luogo dove lui e alcuni suoi amici prendevano le decisioni più importanti per.. rovinare ancora di più la vita agli abitanti, secondo il punto di vista di Hikaru.
Attraversò facilmente tutto il palazzo e raggiunse la stalla dei chocobo senza essere vista né dai suoi parenti né da nessuno della servitù; si avvicinò al suo chocobo, un esemplare maschio molto bello, con le piume gialle brillanti e una performance di velocità imbattuta, a cui lei teneva particolarmente e che si chiamava Ikari. Hikaru lo accarezzò dolcemente mentre prendeva le redini.
_Ciao, amico mio. Come va oggi? Ti porto a fare un giro.. contento?_
Il chocobo rispose con un “Wark!”, quindi appena la ragazza fu in sella partì e uscì dal palazzo, in direzione della capanna di nonno Cid.
Nel frattempo nella Sala della Ragione si stava svolgendo un evento decisamente cruciale. La servitù e i genitori di Hikaru infatti non incrociarono la figlia perché erano tutti concentrati nel discorso fra il Governatore Planetario e mr. Embeleuse, ambasciatore degli Stati Riuniti di Wutai. Si trattava di un complesso di isole-stato abbastanza grande che era stato l’unico complesso civile a resistere ai “favori” dell’aeronave; niente servizi aveva equivalso a niente autorità su di loro, e il loro status di isole fece sì che acquisissero presto la superiorità navale. Il controllo dei mari spettava agli Stati Riuniti, e per questo potevano essere considerati il rivale principale del Governo Planetario, che invece aveva esteso la propria egemonia sul grande continente terrestre.
Come sempre accade fra due superpotenze in crescita ed espansione, molto presto gli interessi degli Stati Riuniti e del Governo Planetario entrarono in conflitto, così da richiedere l’incontro che si stava svolgendo in quel momento e che stava andando decisamente male.
_Ma.. ma non potete farlo! Invadere le acque oceaniche con piattaforme petrolifere è equivalente a una vera e propria aggressione. La nostra congregazione non resterà con le mani in mano di fronte a questo oltraggio!_
_Quindi, mr. Embeleuse, state dicendo che ci farete guerra?_
_Non saremo noi a farvi guerra. Sono le vostre stupide installazioni che la dichiarano: devastare il fondo del mare per estrarre petrolio è senza dubbio un atto di ostilità che verrà respinto con tutti i mezzi necessari, anche con la violenza se necessario!_
_Ah-ah. Peccato. Vorrà dire che sarà guerra._
_Guerra?! Ma via, Governatore, sia ragionevole.. avete già tutto il petrolio che vi serve per soddisfare le vostre esigenze e durerà per molto tempo ancora. Non siate stupido e non sottovalutate la potenza degli Stati Riuniti di Wutai. Vi avverto: la nostra marina ha una superiorità schiacciante sulle acque, alla prima costruzione inappropriata si mobiliterà e smantellerà ogni cosa. Siamo disposti anche a rappresaglie terrestri se necessario_
_Davvero? Provate anche solo a toccare con i vostri eserciti un singolo centimetro quadrato di terra e verrete spazzati via, il NOSTRO esercito terrestre non ha rivali!_
_Mi scuso, Governatore, per essere stato un po’ troppo aggressivo nei termini. Volevo solo far notare che un conflitto non porterà a nulla né voi né noi. Sarebbe solo uno sbaglio spiegare la potenza militare e.._
_Che cosa?! Ci state forse dando dei codardi? Vi dimenticate di una cosa, noi abbiamo il potere dell’Aeronave! Vi sommergeremo di bombardamenti e vi costringeremo alla resa. Tremerete, perché le nostre navi oscureranno il sole!!_
_Davvero? Benissimo. Allora combatteremo al buio._
Fu l’ultima goccia. Il Governatore si stracciò le vesti, in preda all’ira e gridò
_ALLORA CHE GUERRA SIA!! Guardie,arrestate l’ambasciatore Embeleuse!!_
Le sette guardie armate agli ingressi si strinsero intorno al povero ambasciatore, che non potè fare altro che arrendersi ed essere chiuso nelle segrete del palazzo.
Hikaru arrivò alla capanna del nonno Cid una mezzora dopo la sua partenza e lo trovò già sulla porta, a fumare una sigaretta. Cid Highwind aveva perso ormai l’aspetto e la portanza che aveva quando aveva trent’anni, ma non aveva perso il vizio di fumare, e soprattutto quello di imprecare.
_#@$%&!!!!!! Ma sono diventato rimbambito del tutto o quella che vedo è veramente mia nipote Hikaru?!_
_Sono io nonno. Come stai?_ chiese Hikaru, smontando dal chocobo
_@#£$, di ***** come al solito. Ma te piuttosto, che @$%& ci fai qua? I tuoi genitori son tornati sani di mente??_
_Eh.. mi sa di.._
_NO!! #@à$%, che %/£% ti è successo?! Fatti vedere, vieni.. vieni qua vicino!_
Hikaru ubbidì, un pochino spaventata. Lo sguardo di suo nonno le penetrò gli occhi, raggiungendo il fondo della sua anima.
_Non c’è dubbio. Sei andata al Luogo Sacro, vero?_
_Sì. E’ proprio di questo che volevo parlarti_
_Non dire nulla. So già tutto dai tuoi occhi. Però rispondimi a questo: perché ha mandato te ad adempire al dovere sacro?_
_La riteneva una cosa inutile, una perdita di tempo. ”Non ho tempo per badare a queste stupidaggini, vacci tu Hikaru. In fondo sei grande abbastanza” ha detto_
Cid scoppiò a ridere
_Certo che mio figlio è proprio un gran c@#$&/e!! Ora capisco perché hai acquisito i poteri.._
_Cosa? E come fai a sapere che…_
_te l’ho detto, @àD$$!! Basta guardarti negli occhi, si capisce subito! E poi tuo padre è troppo pirla per ricevere una cosa così importante. Hikaru, tu sei l’Erede di questo mondo!_
_Che cosa? L’Erede?_
_Esatto. #$%&, sei diventata sorda, forse?! Ti ho detto di sì. Ma adesso vieni dentro, che ti devo parlare._
_non potremmo parlare fuori?_
_AL SOLE?!?@#£$%&!!!!! E ho finito le sigarette, quindi DENTRO che beviamo un po’ di thè! AVANTI, MARCH!!_
_Coraggio nipote. Siediti e prendi il tuo thè_
Hikaru rimase in piedi, come stordita; l’interno della casa di suo nonno era la cosa più disordinata che avesse mai visto. Era molto lontano l’ordine maniacale che le domestiche tenevano per disposizione di sua madre nel palazzo dove viveva; anzi, l’intero posto sembrava proprio necessitare l’intervento di una mano femminile. Hikaru non sapeva nemmeno dove mettere i piedi,visto che l’intera sala era piena di carta, pezzi di metallo, scarti di costruzione, materiali d’ingegneria spicciola e cianfrusaglie di ogni genere. Suo nonno però non era mai stato famoso per la sua pazienza, infatti non le lasciò il tempo di dire nulla. Si limitò a urlare una seconda volta:
_Che £$=)& fai, ti vuoi sedere o no?! Il thè si raffredda!_
_Sì, sì certo. Come.. cioè, dove devo mettermi?_
_ma che °è*”£$ ne so, una sedia vale l’altra. Mettiti dove vuoi, basta che ti siedi e bevi il tuo *£$%&issimo thè!!!!!_
Hikaru fece buon viso a cattivo gioco e decise di sedersi. In fondo le parole di suo nonno avevano ancora un briciolo di carisma, ed era ben inutile cercare di opporsi. Si sedette letteralmente alla cieca, rischiando di ammazzarsi nel cadere e battere la testa, ma alla fine si ritrovò con il sedere su una comoda poltroncina resa invisibile dai venti centimetri di schifezza che vi erano sopra.
Cid non si accorse delle peripezie che avevano condotto sua nipote a sedersi, ma accese una sigaretta e semplicemente bevve il suo thè; alzò lo sguardo, fissò Hikaru che finalmente aveva preso in mano la tazza e la vide bere violentemente. La ragazza tossì, per poco non rischiava di strozzarsi nella foga di bere velocemente e assecondare la volontà di Cid.
_Coff coff.. dicevi nonno… io sarei.. l’erede?_
_@#”£$%. Certo che sì, mi ci posso giocare le palle sopra, e vincerei. Sei diventata l’Erede e per questo, cara mia, sarai destinata a prenderne tante. Son *£$%& tuoi adesso!_
_Mmppfff.._ Hikaru arrivò finalmente a farsi andare di traverso un sorso di thè, per poi tossire vistosamente. Una volta che ebbe ripreso fiato la ragazza potè rispondere alla frase di Cid, su cui il tempo aveva fatto tante cose, ma di certo non aveva toccato i modi da elefante.
_Cosa significa ‘son *£$%& tuoi adesso’?! Intendi dire che sono in pericolo?_
_In pericolo, tu?_ Cid sorrise _No, stai tranquilla. Adesso non lo sei. Ma presto saranno i casini a cercarti, e allora sì che sarai nella ***** fino al collo!_
_NONNO!!!_ Hikaru saltò in piedi, come punta da un insetto _Mi stai facendo spaventare, non potresti spiegarti meglio?! Cosa sono questi poteri? Perché dici che sarò nella… fino al collo?_
Cid esplose a ridere in faccia allo sguardo contrariato della nipote.
_AH AH AH AH!!! Dai, non preoccuparti, non è poi così brutto stare nella *****! Tuo nonno ci è stato un sacco di volte, e se ne è sempre tirato fuori!_
_Sì ma.._
_Su, adesso smettila di preoccuparti e ricorda che sei la nipote del Grande Cid Highwind!! Ti ho mai raccontato di quando salvai Cloud e Tifa da una tempesta di ghiaccio?_
Hikaru volse lo sguardo al cielo
_..ssì, almeno un centinaio di volte. Però non ho mai capito perché non ho mai visto né visto tracce di questo Cloud.. o Tifa.._
_loro.. sono più vicini di quanto tu possa immaginare_ soggiunse Cid, abbassando stranamente la voce _Ma adesso basta parlare. Devi tornare a casa, o i tuoi genitori si accorgeranno che sei venuta qui!_
_Ma nonno, io.. volevo.._
_Cosa? Non c’è tempo, @#£$%!!! Vai, monta in sella e vai!!E’ già tardi, non vedi?_
Hikaru fu costretta a uscire, montare sul chocobo e partire alla velocità massima verso il suo palazzo senza riuscire nemmeno a rispondere una sillaba a suo nonno.
Mentre la vedeva allontanarsi, Cid si accese un’ennesima sigaretta e commentò
_…ragazza mia, non sai quanto mi dispiace.. sei proprio nella ***** fino al collo_
La nuova sfida di Hikaru
_Signorina Hikaru! Signorina Hikaru, si svegli!_
_Eh? Ma dai Claire.. ancora cinque minuti.._
La ragazza tirò su le coperte, cercando per quanto possibile di non essere investita dalla luce potente del mattino che aveva invaso la sua stanza quando Claire, la cameriera, aveva tirato le tende.
_Avanti, pigrona! La figlia del Governatore Planetario non può dormire fino a tardi, ci sono un sacco di cose da fare! I suoi genitori sono già in riunione, e lei non può rimanere a letto!E’ un ordine di sua madre!_
Quando Claire aprì anche la finestra un forte vento primaverile entrò nella stanza, mandando in fumo la strana costruzione di coperte che costituivano il riparo di Hikaru contro la luce. La ragazza sbuffò e si arrese: quando sua madre voleva una cosa, non c’era modo di evitarla. La cameriera, soddisfatta di avere raggiunto il proprio scopo, sgattaiolò fuori dalla porta dicendo:
_Molto ben fatto, sua madre sarà contenta!_
Si sedette a bordo letto, sbadigliando; in fondo quella notte aveva fatto tardi, era andata al Luogo Sacro a portare il cofanetto e finalmente aveva scoperto cosa ci fosse al suo interno. Di tutto quello che le era capitato dopo non aveva detto niente a nessuno, e non l’avrebbe fatto neanche sotto tortura: i suoi genitori non erano i tipi da comprendere, l’avrebbero sicuramente liquidata come visioni fantastiche di una bambina e sarebbe finita lì. No, non aveva voglia di essere trattata ancora come era sempre stata; ormai aveva diciassette anni, era ora di finirla. E soprattutto non se l’era immaginato: un’entità chiamata Zack le aveva trasferito dei poteri e lei li aveva accettati, ne era certa. Tuttavia non aveva ancora capito in che cosa consistessero esattamente e quale fosse la loro utilità; ci stava riflettendo proprio in quel momento.. in fondo, forse a qualcuno avrebbe potuto rivelare gli eventi. Qualcuno che non l’avrebbe presa per pazza o per infantile. Qualcuno come suo nonno.
Ma prima aveva un grosso ostacolo da superare: avrebbe dovuto passare inosservata attraverso il palazzo fino a raggiungere il suo chocobo e uscire dai cancelli prima che suo padre –o sua madre- la vedessero. Sapeva che non avrebbero approvato la sua visita a Cid, che ormai reputavano un vecchio visionario mezzo rimbambito e dagli insegnamenti per nulla consoni a un appartenente della dinastia dei Governatori.
Una forma di governo abbastanza inusuale quella del Pianeta di Hikaru, soprattutto per come fu fondato; da ciò che le avevano detto i suoi genitori, la sua famiglia era da sempre stata l’unica in grado di possedere un aeromezzo, che costituiva il principale strumento di trasporto e sicurezza della gente civile. All’inizio la nave veniva utilizzata per difendere tutti coloro che ne avevano bisogno in modo gratuito, ma i figli di Cid non la pensavano allo stesso modo e iniziarono a pretendere un cospicuo risarcimento per ogni azione compiuta. In breve tempo il mondo non potè più svincolarsi dal rapporto di dipendenza con la famiglia Highwind, così che venne costituito il Primo Governo di Sicurezza Planetario. Secondo ciò che pensava Hikaru, era solo un pretesto che suo padre usava per controllare tutti gli altri a bacchetta, una vera e propria monarchia assoluta; secondo sua madre, suo fratello e i suoi cugini invece era una forma di governo molto positiva che aveva assicurato benessere e prosperità al mondo intero.
La cosa che più stava stretta a Hikaru era il modo con cui i suoi genitori avevano imposto l’educazione e il modo di pensare della gente: “Non vi preoccupate di nulla. Il vostro Governatore e la sua aeronave risolveranno tutti i vostri problemi. Voi dovete solo lavorare in pace” recitava il motto che veniva inculcato a tutti gli abitanti di quel pianeta. Lei non ci vedeva alcun senso: “perché dipendere da qualcun altro per risolvere i miei problemi quando posso risolvermeli da sola?” pensava ogni volta che assisteva a una scena di patetico servilismo nei confronti del Governatore.
Ora era una di quelle situazioni in cui il suo problema avrebbe dovuto sì risolverselo da sola: Hikaru doveva raggiungere il suo chocobo, uno dei più veloci al Pianeta, e non doveva farsi vedere. Riuscì a uscire dalla sua stanza e percorrere tutto il lungo corridoio che portava alla sala principale; passò davanti al portone della stanza che suo padre chiamava pomposamente “Sala della Ragione”, ovvero il luogo dove lui e alcuni suoi amici prendevano le decisioni più importanti per.. rovinare ancora di più la vita agli abitanti, secondo il punto di vista di Hikaru.
Attraversò facilmente tutto il palazzo e raggiunse la stalla dei chocobo senza essere vista né dai suoi parenti né da nessuno della servitù; si avvicinò al suo chocobo, un esemplare maschio molto bello, con le piume gialle brillanti e una performance di velocità imbattuta, a cui lei teneva particolarmente e che si chiamava Ikari. Hikaru lo accarezzò dolcemente mentre prendeva le redini.
_Ciao, amico mio. Come va oggi? Ti porto a fare un giro.. contento?_
Il chocobo rispose con un “Wark!”, quindi appena la ragazza fu in sella partì e uscì dal palazzo, in direzione della capanna di nonno Cid.
Nel frattempo nella Sala della Ragione si stava svolgendo un evento decisamente cruciale. La servitù e i genitori di Hikaru infatti non incrociarono la figlia perché erano tutti concentrati nel discorso fra il Governatore Planetario e mr. Embeleuse, ambasciatore degli Stati Riuniti di Wutai. Si trattava di un complesso di isole-stato abbastanza grande che era stato l’unico complesso civile a resistere ai “favori” dell’aeronave; niente servizi aveva equivalso a niente autorità su di loro, e il loro status di isole fece sì che acquisissero presto la superiorità navale. Il controllo dei mari spettava agli Stati Riuniti, e per questo potevano essere considerati il rivale principale del Governo Planetario, che invece aveva esteso la propria egemonia sul grande continente terrestre.
Come sempre accade fra due superpotenze in crescita ed espansione, molto presto gli interessi degli Stati Riuniti e del Governo Planetario entrarono in conflitto, così da richiedere l’incontro che si stava svolgendo in quel momento e che stava andando decisamente male.
_Ma.. ma non potete farlo! Invadere le acque oceaniche con piattaforme petrolifere è equivalente a una vera e propria aggressione. La nostra congregazione non resterà con le mani in mano di fronte a questo oltraggio!_
_Quindi, mr. Embeleuse, state dicendo che ci farete guerra?_
_Non saremo noi a farvi guerra. Sono le vostre stupide installazioni che la dichiarano: devastare il fondo del mare per estrarre petrolio è senza dubbio un atto di ostilità che verrà respinto con tutti i mezzi necessari, anche con la violenza se necessario!_
_Ah-ah. Peccato. Vorrà dire che sarà guerra._
_Guerra?! Ma via, Governatore, sia ragionevole.. avete già tutto il petrolio che vi serve per soddisfare le vostre esigenze e durerà per molto tempo ancora. Non siate stupido e non sottovalutate la potenza degli Stati Riuniti di Wutai. Vi avverto: la nostra marina ha una superiorità schiacciante sulle acque, alla prima costruzione inappropriata si mobiliterà e smantellerà ogni cosa. Siamo disposti anche a rappresaglie terrestri se necessario_
_Davvero? Provate anche solo a toccare con i vostri eserciti un singolo centimetro quadrato di terra e verrete spazzati via, il NOSTRO esercito terrestre non ha rivali!_
_Mi scuso, Governatore, per essere stato un po’ troppo aggressivo nei termini. Volevo solo far notare che un conflitto non porterà a nulla né voi né noi. Sarebbe solo uno sbaglio spiegare la potenza militare e.._
_Che cosa?! Ci state forse dando dei codardi? Vi dimenticate di una cosa, noi abbiamo il potere dell’Aeronave! Vi sommergeremo di bombardamenti e vi costringeremo alla resa. Tremerete, perché le nostre navi oscureranno il sole!!_
_Davvero? Benissimo. Allora combatteremo al buio._
Fu l’ultima goccia. Il Governatore si stracciò le vesti, in preda all’ira e gridò
_ALLORA CHE GUERRA SIA!! Guardie,arrestate l’ambasciatore Embeleuse!!_
Le sette guardie armate agli ingressi si strinsero intorno al povero ambasciatore, che non potè fare altro che arrendersi ed essere chiuso nelle segrete del palazzo.
…
Hikaru arrivò alla capanna del nonno Cid una mezzora dopo la sua partenza e lo trovò già sulla porta, a fumare una sigaretta. Cid Highwind aveva perso ormai l’aspetto e la portanza che aveva quando aveva trent’anni, ma non aveva perso il vizio di fumare, e soprattutto quello di imprecare.
_#@$%&!!!!!! Ma sono diventato rimbambito del tutto o quella che vedo è veramente mia nipote Hikaru?!_
_Sono io nonno. Come stai?_ chiese Hikaru, smontando dal chocobo
_@#£$, di ***** come al solito. Ma te piuttosto, che @$%& ci fai qua? I tuoi genitori son tornati sani di mente??_
_Eh.. mi sa di.._
_NO!! #@à$%, che %/£% ti è successo?! Fatti vedere, vieni.. vieni qua vicino!_
Hikaru ubbidì, un pochino spaventata. Lo sguardo di suo nonno le penetrò gli occhi, raggiungendo il fondo della sua anima.
_Non c’è dubbio. Sei andata al Luogo Sacro, vero?_
_Sì. E’ proprio di questo che volevo parlarti_
_Non dire nulla. So già tutto dai tuoi occhi. Però rispondimi a questo: perché ha mandato te ad adempire al dovere sacro?_
_La riteneva una cosa inutile, una perdita di tempo. ”Non ho tempo per badare a queste stupidaggini, vacci tu Hikaru. In fondo sei grande abbastanza” ha detto_
Cid scoppiò a ridere
_Certo che mio figlio è proprio un gran c@#$&/e!! Ora capisco perché hai acquisito i poteri.._
_Cosa? E come fai a sapere che…_
_te l’ho detto, @àD$$!! Basta guardarti negli occhi, si capisce subito! E poi tuo padre è troppo pirla per ricevere una cosa così importante. Hikaru, tu sei l’Erede di questo mondo!_
_Che cosa? L’Erede?_
_Esatto. #$%&, sei diventata sorda, forse?! Ti ho detto di sì. Ma adesso vieni dentro, che ti devo parlare._
_non potremmo parlare fuori?_
_AL SOLE?!?@#£$%&!!!!! E ho finito le sigarette, quindi DENTRO che beviamo un po’ di thè! AVANTI, MARCH!!_
...
_Coraggio nipote. Siediti e prendi il tuo thè_
Hikaru rimase in piedi, come stordita; l’interno della casa di suo nonno era la cosa più disordinata che avesse mai visto. Era molto lontano l’ordine maniacale che le domestiche tenevano per disposizione di sua madre nel palazzo dove viveva; anzi, l’intero posto sembrava proprio necessitare l’intervento di una mano femminile. Hikaru non sapeva nemmeno dove mettere i piedi,visto che l’intera sala era piena di carta, pezzi di metallo, scarti di costruzione, materiali d’ingegneria spicciola e cianfrusaglie di ogni genere. Suo nonno però non era mai stato famoso per la sua pazienza, infatti non le lasciò il tempo di dire nulla. Si limitò a urlare una seconda volta:
_Che £$=)& fai, ti vuoi sedere o no?! Il thè si raffredda!_
_Sì, sì certo. Come.. cioè, dove devo mettermi?_
_ma che °è*”£$ ne so, una sedia vale l’altra. Mettiti dove vuoi, basta che ti siedi e bevi il tuo *£$%&issimo thè!!!!!_
Hikaru fece buon viso a cattivo gioco e decise di sedersi. In fondo le parole di suo nonno avevano ancora un briciolo di carisma, ed era ben inutile cercare di opporsi. Si sedette letteralmente alla cieca, rischiando di ammazzarsi nel cadere e battere la testa, ma alla fine si ritrovò con il sedere su una comoda poltroncina resa invisibile dai venti centimetri di schifezza che vi erano sopra.
Cid non si accorse delle peripezie che avevano condotto sua nipote a sedersi, ma accese una sigaretta e semplicemente bevve il suo thè; alzò lo sguardo, fissò Hikaru che finalmente aveva preso in mano la tazza e la vide bere violentemente. La ragazza tossì, per poco non rischiava di strozzarsi nella foga di bere velocemente e assecondare la volontà di Cid.
_Coff coff.. dicevi nonno… io sarei.. l’erede?_
_@#”£$%. Certo che sì, mi ci posso giocare le palle sopra, e vincerei. Sei diventata l’Erede e per questo, cara mia, sarai destinata a prenderne tante. Son *£$%& tuoi adesso!_
_Mmppfff.._ Hikaru arrivò finalmente a farsi andare di traverso un sorso di thè, per poi tossire vistosamente. Una volta che ebbe ripreso fiato la ragazza potè rispondere alla frase di Cid, su cui il tempo aveva fatto tante cose, ma di certo non aveva toccato i modi da elefante.
_Cosa significa ‘son *£$%& tuoi adesso’?! Intendi dire che sono in pericolo?_
_In pericolo, tu?_ Cid sorrise _No, stai tranquilla. Adesso non lo sei. Ma presto saranno i casini a cercarti, e allora sì che sarai nella ***** fino al collo!_
_NONNO!!!_ Hikaru saltò in piedi, come punta da un insetto _Mi stai facendo spaventare, non potresti spiegarti meglio?! Cosa sono questi poteri? Perché dici che sarò nella… fino al collo?_
Cid esplose a ridere in faccia allo sguardo contrariato della nipote.
_AH AH AH AH!!! Dai, non preoccuparti, non è poi così brutto stare nella *****! Tuo nonno ci è stato un sacco di volte, e se ne è sempre tirato fuori!_
_Sì ma.._
_Su, adesso smettila di preoccuparti e ricorda che sei la nipote del Grande Cid Highwind!! Ti ho mai raccontato di quando salvai Cloud e Tifa da una tempesta di ghiaccio?_
Hikaru volse lo sguardo al cielo
_..ssì, almeno un centinaio di volte. Però non ho mai capito perché non ho mai visto né visto tracce di questo Cloud.. o Tifa.._
_loro.. sono più vicini di quanto tu possa immaginare_ soggiunse Cid, abbassando stranamente la voce _Ma adesso basta parlare. Devi tornare a casa, o i tuoi genitori si accorgeranno che sei venuta qui!_
_Ma nonno, io.. volevo.._
_Cosa? Non c’è tempo, @#£$%!!! Vai, monta in sella e vai!!E’ già tardi, non vedi?_
Hikaru fu costretta a uscire, montare sul chocobo e partire alla velocità massima verso il suo palazzo senza riuscire nemmeno a rispondere una sillaba a suo nonno.
Mentre la vedeva allontanarsi, Cid si accese un’ennesima sigaretta e commentò
_…ragazza mia, non sai quanto mi dispiace.. sei proprio nella ***** fino al collo_
Fine I episodio