Doomrider
Guerriero della Luce
Fine di un sogno
Locke rimase abbracciato a Hikaru per un periodo indefinito, che venne interrotto solo quando le forze del Governatore Planetario –ormai riorganizzate- iniziarono a farsi sentire. Per fortuna la Torre Est era la più alta del palazzo e l’unico accesso plausibile erano le lunghe scalinate, ora bloccate dalle macerie. Naturalmente le guardie avrebbero potuto fare come Locke e raggiungere la sommità scalando la liscia parete con un rampino, ma quell’azione avrebbe richiesto un’abilità al di sopra della media. Nessuna guardia regolare ci sarebbe potuta riuscire, per cui il padre di Hikaru risolse la questione nella maniera più drastica possibile: se i suoi uomini non potevano salire, sarebbe stata sua figlia a scendere. Nonostante i vani tentativi della servitù e della moglie di dissuaderlo, diede ordine di abbattere la torre fin dalle fondamenta: ciò che rimaneva ancora integro sarebbe collassato e avrebbero potuto poi recuperare Hikaru –o ciò che ne restava- nelle macerie.
Il Governatore non pensava minimamente che quell’inferno fosse stato scatenato da sua figlia, piuttosto tendeva a dare la colpa a Ryevniz: nonostante fu trovato già morto dopo l’impatto le guardie lo decapitarono sul posto, come esecuzione sommaria – quanto inutile – per aver incendiato la Torre.
Per eseguire l’ordine nel minore tempo possibile, le guardie portarono un ariete e con esso cominciarono a colpire sempre più forte la base della torre; l’intera struttura, già messa a dura prova dalle esplosioni di Hikaru, tremò violentemente. Locke se ne accorse subito e fu costretto a lasciare l’abbraccio per trovare una soluzione. Nessuno si era accorto di lui, mentre Hikaru era ancora priva di sensi; tuttavia non poteva neanche tentare una discesa, perché le guardie l’avrebbero sicuramente notato e l’avrebbero abbattuto come una foglia secca che cade da un albero.
Nel frattempo però la torre tremava pericolosamente, lasciando intuire che non c’era molto tempo a disposizione.
_E che diavolo! Lasciatemi riflettere almeno.. razza di guardie vigliacche!_
C’era poco di cui riflettere: erano in trappola. Locke cercò di verificare la condizione delle scale, per vedere se fosse possibile in qualche modo aggirare le macerie. La risposta fu ovviamente negativa, ma spostandosi il ragazzo potè sentire i discorsi che stavano avvenendo molti metri più in basso. Il Governatore Planetario in persona stava supervisionando le operazioni delle guardie e incitava ad ogni colpo
_AVANTI!! MUOVETEVI!! Tirate giù questa dannata torre, ORA!! O userò voi come ariete!!_
Improvvisamente una voce nuova si fece sentire.
_Ma porca @#£$%, che diavolo sta succedendo qua?! Dico sei impazzito?!?_
_Papà? Cosa ci fai qua?!_
_Cosa ci faccio? Ti prendo a legnate, gran testa di c***o!!! Cosa fai, ti sei stufato di giocare al monarca assoluto e sfoghi le tue frustrazioni sul tuo palazzo adesso?!_
_Cid Highwind, stammi bene a sentire. Il fatto che tu sia mio padre ti consente di essere ancora libero e non ancora gettato nelle prigioni più profonde. Ma sappi che non avrò molta pazienza. Vattene prima che la perda del tutto._
_VATTENE?!? @#£$&, $&! E ANCHE $%”£ !! Io sono sempre tuo padre, mi devi rispetto! O quanto è vero che mi chiamo Cid, ti spacco il tuo stesso trono sulla schiena, hai capito?! E adesso vuoi spiegarmi perché stai abbattendo il tuo palazzo? La ***** nella tua testa ha raggiunto il punto di fusione?!_
Locke sentì anche una voce femminile aggiungersi ai due, mentre lottava contro le forti vibrazioni che scuotevano ancora la torre per rimanere in equilibrio.
_Oh, signor Highwind!! Meno male che è arrivato! Lo fermi la prego, suo figlio vuole abbattere la torre perché Hikaru è la sopra!_
_CLAIRE, aggiungi una sola parola e ti faccio condannare a morte per alto tradimento! SPARISCI!!_
Cid rimase incredulo, così tanto da farsi cadere la sigaretta che aveva perennemente in bocca.
_Cosa, COSA?! Tu stai abbattendo la torre su cui c’è Hikaru?! Ma dico, la ***** nella tua testa non solo ha raggiunto il punto di fusione, ma sta anche straripando!! Vuoi che tua figlia crepi?_
_Taci, padre rimbambito. Hikaru è mia figlia, e decido io della sua vita o della sua morte. Come più mi aggrada. Avanti, guardie, continuate!!_
_Ma che c… con questa le ho proprio sentite TUTTE!_ Cid impugnò la Venus Gospel, la sua fedele lancia che ora gli serviva più da bastone che da arma, e la puntò contro suo figlio.
_Ordina a quelle ***** di guardie di smettere, o giuro su tua madre Shera che ti ammazzo prima io!_
_Non.. non lo faresti mai_ commentò con un filo di voce il Governatore. Faceva la voce grossa, ma in fondo era un codardo.
_Stronzate! L’hai fatto tu il discorso per cui il genitore decide della vita o della morte dei figli. E io farò con te quello che stai facendo con mia nipote! Dì. Alle. Guardie. Di. Fermarsi. ADESSO!!!_
Cid puntò la Venus Gospel sempre più vicino alla gola di suo figlio, il quale non potè fare nulla se non ubbidire e far fermare il folle assalto.
Locke sentì tutto e ringraziò il nonno di Hikaru per avergli regalato ancora del tempo prezioso. Ora non aveva altre possibilità: l’unico modo per scendere da quella stramaledetta torre era sbloccare il passaggio delle macerie. Si sarebbero ficcati nella bocca del lupo, in mezzo alle guardie del Governatore, ma lì avrebbero potuto combattere. Locke si voltò verso la ragazza fonte di tutti i problemi: certo, sarebbe stato tutto più semplice se fossero comparse quelle simpatiche fiamme a loro difesa. Ma naturalmente queste cose succedevano solo nelle storie inventate, per cui il cacciatore di taglie si diede una mossa e iniziò a spostare i primi pezzi di pietra. Appena ebbe cominciato, potè sentire che anche dal basso avevano cominciato a liberare la strada: era sempre Cid, che dopo aver ridotto al silenzio suo figlio, stava facendo del suo meglio per liberare la nipote.
Siccome le scale salivano quasi a chiocciola il compito non fu facile, ma dopo una buona mezzora i due riuscirono a generare un piccolo pertugio buio. Cid puntò una torcia portatile, che faceva parte del suo equipaggiamento di base, in quel buco e vide la faccia di Locke, che invece stava cercando di intravedere qualcosa nel buio pesto in quello che per lui era un pozzo verticale.
_E tu chi ***** sei?!_ fu la comprensibile domanda dell’ex pilota
_Ehm.. sono Locke, un.. professionista_ rispose il ragazzo, abbagliato dalla luce
_Ah bene. Io sono Cid Highwind. Hikaru è lì con te?_
Il ragazzo si voltò, osservò la ragazza svenuta a qualche metro di distanza e rispose
_Sì, ma ha perso i sensi_
_Cosa?! Oh *****, e adesso come la tiriamo fuori da lì?! Senti, ragazzo. Dobbiamo far saltare per aria sta ***** e far scivolare lentamente Hikaru dall’alto_
_Sa, mi piacerebbe tanto.. ma credo che la strada che abbiamo liberato sia troppo stretta_
_Lo so, ragazzo, che ***** credi! Per quello che ho detto che dobbiamo farla saltare in aria! Adesso stai indietro!_ Locke sentì dei rumori sinistri, mentre Cid trafficava con qualcosa che aveva fra le mani.
_Cosa?_
_CORRI, allontanati e porta Hikaru nel posto più lontano dalle scale!_
Un rumore come di miccia accesa fece capire a Locke quale fosse il piano di Cid, per cui il ragazzo scattò via più veloce che potè e prese Hikaru sulle spalle. Arrivò fino al limite estremo del perimetro della Torre, a strapiombo sul vuoto.
La costruzione fu investita da una nuova serie di vibrazioni, mentre l’intera scalinata crollava per merito della dinamite posta da Cid. L’ex pilota non aveva perduto le sue capacità ingegneristiche, probabilmente era l’unico sul Pianeta a poter raggiungere un risultato simile: aveva calcolato quasi al millimetro la posizione della dinamite e la quantità di esplosivo da usare in modo da liberare il passaggio senza compromettere troppo la stabilità della torre. Quando si fu alzato il polverone, Locke si avvicinò al buco, ora diventata una voragine, e guardò sotto. Sebbene non vide nulla, Cid stava osservando il suo operato molto soddisfatto, accendendosi una sigaretta.
_Fatto_ gli sentì dire _Ehi. Voi due là sopra, state bene?_
_Sì, grazie. Adesso possiamo scendere!_
Locke estrasse dal mantello il rampino, lo stesso che gli aveva permesso di scalare la torre, e lo fissò il più saldamente possibile ad una grossa pietra sul bordo del baratro. La scala era scomparsa, ma le mura esterne erano rimaste quasi intatte.
_Sbrigatevi, che questa struttura del **** non reggerà per molto!_ sentì dire da Cid qualche decina di metri più in basso. L’ex pilota era sull’ultimo gradino rimasto integro dopo la sua esplosione controllata, ma era ancora in una posizione decisamente elevata: non sarebbe stato un problema, se Hikaru e Locke fossero arrivati lì poi sarebbero scesi comodamente lungo le scale.
Il ragazzo legò con l’ultimo pezzo di corda rimastogli Hikaru alle sue spalle, in modo che non cadesse, e iniziò la discesa. Era un compito molto più difficile di quello che aveva fatto precedentemente, non solo perché aveva una ragazza sulle spalle, ma anche perché mentre scendeva la Torre riprese a tremare violentemente. Locke sentì Cid sotto di lui lasciar cadere la propria lancia e imprecare, mentre esponeva la domanda a cui anche lui avrebbe voluto una risposta
_Che £)%$= sta succedendo?!_
Un’altra voce riecheggiò nella Torre, o meglio nella sua parte ancora integra.
_Mi dispiace papà. Hai avuto la tua occasione e l’hai sprecata. Adesso finirai come tua nipote! Guardie. ABBATTETE QUESTA TORRE!!_
_COSA?! Brutta ***** schifosa infame, se ti prendo ti faccio rimangiare quel dannatissimo momento in cui Shera ti ha tirato fuori e messo al mondo!! Tu non sei più mio figlio, sei solo un pezzo di schifosa materia organica anfibia comunemente detta *****!_
Mentre Cid si lasciava andare a queste esternazioni e altre per nulla carine, Locke cercò di accelerare il più possibile la discesa. La dinamite dell’ex pilota aveva minato sensibilmente l’integrità della struttura, e ad ogni colpo dal basso le mura stavano cedendo sempre di più. Il crollo era vicino.
Un ultimo colpo di ariete fece crollare la parte più alta della torre, che travolse Hikaru e Locke fece perdere la presa di quest’ultimo sulla corda. I due ragazzi caddero nel vuoto per due metri, prima di atterrare su qualcosa di stranamente morbido.
_Che *£$… levati da sopra, per tutte le Summon che mai possano devastare il Pianeta!_
Locke si spostò, dopo essersi ripreso dallo spavento della caduta e vide di essere precipitato proprio addosso a Cid. Hikaru invece era finita contro i duri scalini, allontanando la possibilità che riprendesse i sensi a breve.
_Ehm.. Piacere, sono Locke. Come vede ho portato giù Hikaru.._
_Bravo, bravo. Ma adesso non c’è tempo_ esclamò Cid, mentre un altro colpo tremendo faceva crollare un altro pezzo di torre _Dobbiamo scendere fino alla base, quel disgraziato di mio figlio vuole ammazzarci tutti!_
Locke rimase interdetto. Suo… figlio? Possibile che il vecchio che aveva davanti potesse veramente essere il padre del Governatore Planetario?
_Avanti, prendi mia nipote e muoviamo le chiappe. Non abbiamo più tempo!_ lo incitò Cid, dopodiché iniziò la discesa. Locke recuperò Hikaru e lo seguì; arrancarono il più velocemente possibile, nonostante ogni colpo di ariete devastasse sempre di più la torre.
_Avanti, avanti *****! Ancora due giri e ci siamo!!_ esclamò Cid
Tuttavia la Torre aveva raggiunto il limite massimo di resistenza ai colpi. L’ultimo, definitivo colpo alla base superò la resistenza e l’intera colonna di pietra collassò su se stessa.
Cid guardò verso l’alto, mentre le pareti si chiudevano su di lui, guardò Locke e sua nipote Hikaru e lanciò un’ultima bestemmia, prima che la torre gli crollasse addosso.
A qualche metro di distanza, nel centro del cortile interno, il Governatore osservò la distruzione di una parte del suo palazzo con un sorriso beffardo. L’intera servitù, seminascosta dietro le finestre delle altre ali del palazzo per non farsi vedere, ebbe un fremito di disperazione; anche le guardie lasciarono andare l’ariete e si guardarono smarrite, chiedendosi cosa avevano fatto e soprattutto perché. Claire, che era rimasta nel cortile dopo l’intervento di Cid, si lasciò scappare un “NO!”, per poi coprirsi la bocca con le mani.
Il Governatore la sentì, ma orgoglioso di aver raggiunto la sua vittoria personale non si adirò con lei.
_No? Oh SI invece!! Papà, questo è quello che ti meriti per esserti messo contro di me. E Hikaru ha finito di essere un problema. Ora posso occuparmi della guerra._
Quindi si voltò e si rivolse alle guardie, che si guardavano sempre più spaventate e inorridite dall’aver condannato a morte due innocenti.
_Quando la polvere si sarà abbassata, rimuovete le macerie e riparate il danno alle mura. Cercate fra le macerie i corpi di Hikaru e di mio padre, quindi dateli in pasto ai cani. E che tutti ricordino quello che è successo oggier chi disubbidisce questa sarà la punizione!!_
Detto questo se ne andò, ridendo sguaiatamente in direzione delle stalle.
Quando se ne fu andato Claire si avvicinò all’aiuola del giardino, prese qualcosa e camminò fino a dove prima c’era la Torre Est, tenendo in mano un piccolo fiore. Con una lacrima lo depose in mezzo alle macerie, dopodiché si tirò indietro e permise alle guardie di fare il loro dovere.
Fine VIII episodio