Varie Il soldato perfetto...(pseudo-fan fic, seria)

DarkVincent

Ta'Veren
Brava....... mi piace molto, si sta sviluppando bene...... (si vede che è scritta tutta insieme.... è molto coerente..... la mia si affida un po' troppo al mio umore e ogni episodio viene leggermente diverso........)
 

fefi89

Nuovo utente
ciao fede, ank se l'avevo gà letto x un pzz, cm sai m piace davvero tnt, quindi sn venuta fin qui x ricordartelo!XD 6 davvero brava a scrivere, ank se qst nn è d certo qll più bello
un bacio
 

merlin@

aDreamIsOnlyADream..
SESTA PARTE


I restanti continuarono il sentiero che diveniva aspettatamene sempre più scosceso e stretto. Non si capacitavano di come fosse potuta avvenire una simile disgrazia durante una banale prova, e si domandavano terrorizzati se i loro superiori avevano calcolato anche il pericolo di un’eventuale morte che non avevano impedito. L’unico che sembrava incurante di ogni cosa era Farent: l’inespressione del suo volto era segno evidente del mostro che si celava dentro il suo corpo, indifferente a qualunque calore umano, pronto a tutto pur di raggiungere i suoi obiettivi.

Tutti intenti a dimenticare l’accaduto e a distrarre la loro mente, non si accorsero quasi di essere giunti alla fine del sentiero, in un luogo ora pianeggiante ma non meno brullo o sterile di vita. Questo nuovo panorama apriva la vista a una piattaforma semicircolare in pietra al termine della quale era visibile una vecchia porta, alta circa quattro uomini e larga tre. Tutt’intorno si poteva ammirare il cielo, livido all’imbrunire, che non accordava la sua benedizione a quei pellegrini d’armi.
Mentre tutti e quattro erano assorti nei loro pensieri, di qualunque natura essi fossero, Kyle li interruppe repentinamente, lasciando tutti a bocca aperta.

< Io mi ritiro!> disse più sicuro che mai.

< Cosa? Sei arrivato fin qui, non puoi tirarti indietro proprio ora, ci siamo quasi Kyle!>.

< Non sono disposto a mettere in gioco la mia vita, mi dispiace Galish, ma io voglio tornare a casa. Aveva ragione Eyron, questo posto fa paura, sembra maledetto. Troppe volte ho messo a rischio la mia stessa persona lottando per perseguire i grandi ideali di patriottismo tramandatimi dai miei genitori, ma davanti alla morte di Eyron e ai grandi ideali di Lucas che ora hanno lasciato posto alla maledizione dell’esistere, al male di vita, io dico di no. Mi dispiace Farent>.

< Vattene pure zerbino, ormai non mi servi più, ti avrei ucciso se fosse stato necessario. Siamo uomini, non bambini, non abbiamo bisogno di nessuno, tanto meno di un buono a nulla incapace come te>.

< Farent, che stai blaterando, credevo fossimo amici, ti sono sempre stato accanto e…>.

< E ora non servi più. Svegliati, il patriottismo di cui vai parlando è una stupida illusione per sognatori, l’unica ragione di lotta giustificabile è quella per noi stessi, e tu non hai abbastanza fegato per lottare per te>.

< Pensi di essere migliore di noi o di Eyron solo perché non hai ideali per cui combattere? Sono gli ideali e le illusioni che fanno vivere, e finchè si è vivi non si può che illudersi>.

< Davvero? E qual è il sogno che ti fa andare avanti pezzente?>.

< Il mio sogno, se proprio tieni a conoscerlo, è eliminare quel falso e privo di sentimenti sorriso stampato sulle tue labbra per vedere se realmente, davanti al dolore e alla sofferenza, resti indifferente>.

< Le tue parole sono cariche d’odio pezzente. Mi piace il tuo sogno, vedremo se si realizzerà da soldato o da civile ferito…>.

< Odio? Si, io ti odio, eppure provo pena per te. E’ l’aria di questo luogo che offusca la mente. Tutto è andato storto qui, il tempo delle speranze è rimasto fuori dalla foresta. Siamo ragazzi, non guerrieri pronti a tutto, tanto meno alla morte. Siamo arrivati qui credendo di essere preparati a quello che avremmo affrontato non accorgendoci di essere in realtà tutto tranne che pronti. Se in realtà non siamo adatti a tutto ciò? Ma io varcherò lo stesso quella porta>.

< La tua domanda ha risposta Galish. Tu non sarai mai un buon soldato perché non hai il cuore predisposto ad odiare e a essere imparziale. Nel tuo odio per Farent riesci comunque a trovare spazio per la pena, e la pena porta alla pietà che a sua volta porta alla compassione. Dici di odiare, ma nel tuo odio c’è compassione, e la compassione è peggio di un’orda di nemici che ti caricano contemporaneamente da ogni lato>.

< Credi sempre di sapere tutto orfano?> rispose Galish, colpito e affondato dalle parole del compare.

< Vedi, in questo istante provi rabbia nei miei confronti, e anche la rabbia non aiuta. Ti rende pericolosamente irrazionale, e l’irrazionalità non è contemplata in guerra. Un buon soldato deve essere indifferente alle passioni, di qualunque natura esse siano, e l’odio per il nemico non deve nascere da rabbia o frustrazione, ma da naturale predisposizione. Queste cose non le insegnano sui libri, ma a questo punto sono evidenti>.

< Però, l’orfanello ha centrato in pieno la questione>.

< Non ti seguo Haliant…che significa che a questo punto sono evidenti?> continuò Galish, ora veramente confuso.

< Possibile che solo io e Farent ci siamo arrivati?>.
 

merlin@

aDreamIsOnlyADream..
ULTIMA PARTE


< Purtroppo per loro orfano credo proprio di si. Del resto mi sembrava ovvio fin dall’inizio che fosse così, e sinceramente mi sono sorpreso che il pezzente non ci fosse arrivato. Evidentemente l’odio per me deve avergli offuscato la mente precludendogli così la vittoria…>sghignazzò nuovamente.

< Se non ti è ancora chiaro te lo spiego molto semplicemente: la missione è conclusa>.

< Aspetta a dirlo orfano, rimaniamo ancora in due> lo interruppe Farent.
Per la prima volta Haliant sorrise tra sé e sé.

< Non capisco...siamo in gioco ancora noi tre, come può essere conclusa la missione?>.

< Qual'è stato lo scopo dell'addestramento fin dal primo giorno Galish?>.

< Allenarci per farci diventare buoni soldati, pronti alla guerra e a qualsiasi missione dell'esercito...>

< E secondo te per quale motivo ci hanno condotti fin qui, in questo luogo così inospitale e angusto?>.

< Per testare le nostre capacità da futuri soldati: capacità strategiche, fisiche, combattive...>.

< E' qui che ti sbagli...>.

Una strana impressione si configurò sul volto di Galish, palesando il sentimento di stupore che stava dilagando nel suo cuore e nella sua mente.

< E per quanto riguarda te, "generale", ti sei squalificato da solo…>.

< Che diavolo stai farneticando orfano?>.

< Già, di che diavolo stai parlando Halinat?>.

< Il foglio di carta da trovare era solo un espediente per farci giungere fin qui. In realtà la missione è iniziata quando abbiamo messo piede in questo luogo, scelto apposta per il panorama macabro e scarno. Tutti noi, avendo la possibilità di diventare veri soldati, dovevamo dimostrarlo comportandoci come tali.
Un buon soldato si prepara ad affontare guerra e morte come fossero esperienze quotidiane. Ma un soldato perfetto deve essere pronto a molto più: un soldato perfetto non si lascia trasportare dalle emozioni. Gli esaminatori non prevedevano lotta alcuna tra di noi, poiché ci saremmo eliminati da soli con il tempo, e così è stato. Eyron è stato il primo a farsi squalificare: la sua paura ha sconfitto la vita ancor prima di sconfiggere l’improbabile futuro soldato che sarebbe nato in lui, portandolo addirittura a un improbabile morte; così, vittima dell'irrazionale paura annidata in lui dalla nascita, si è quasi lasciato andare alla morte; Lucas l’ha seguito, provando amore per un fratello deceduto, voltando le spalle al suo futuro da militare.
Kyle ha preferito dar maggior valore alla vita che alla missione, scegliendo di seguire altri ideali. Ha capito che avrebbe dovuto giocare il tutto per tutto per riuscire a diventare quello che mai sarebbe potuto essere per natura, così ha rinunciato. Tu Galish hai lasciato che l’odio s’impadronisse di te facendoti colpire Farent e annebbiando ogni tua capacità da abile stratega. Hai lasciato che un sentimento così infimo avesse la meglio sul tuo raziocinio.
Così siamo rimasti soli io e Farent. Ma anche quest’ultimo è stato squalificato. Nonostante avesse capito tutto fin dall’inizio e molto prima di me, nonostante al sua naturale predisposizione all’indifferenza e all'egoismo, ha lasciato che il suo ego venisse elogiato da se stesso per la sua fantastica intuizione, facendolo sentire superiore degli altri, cosa che gli è costato molto caro. Partito in vantaggio fin da subito, avrebbe vinto di sicuro se non si fosse crogiolato nella sua superbia. Avido di un potere che ancora non era suo, ha iniziato a pregustarlo convito di averlo già tra le mani. Il potere e la sicurezza l'hanno tratto in inganno, l'hanno incantato a tal punto che non si è accorto che tutto ciò per cui aveva sempre combattuto poteva essere preso da qualcun'altro. Nella sua immaginazione l'idea di essere squalificato è sempre stata sovrastata dal sogno di un futuro lungo le orme dei più celebri generali mai ricordati, tutti appartenenti alla sua casata, confinando il dubbio, sempre in allerta, in un infimo spazio della mente.
Questa apparente sicurezza è stata distrutta dall'unica frase “Sei stato squalificato generale”, che l’ha fatto dubitare e temere, per un solo istante, che tutto fosse andato perduto, perdendolo per questo. Così, vittima anche lui di irrazionali sentimenti umani, non ha superato la prova>.

< Dunque la missione consisteva solo nel non lasciarsi prendere dai sentimenti in una situazione di pericolo per testare chi sarebbe riuscito ad analizzare razionalmente gli eventi…ma in questo modo avremmo potuto vincere tutti>.

< Già, ma la pressione psicologica ha ridotto ognuno a temere e a tremare>.

< Dannazione orfano quindi avresti vinto tu? Ma come diavolo hai fatto a vincere avendo scoperto solo ora il vero scopo della missione>.

< Semplice. Al contrario di voi io non posseggo nulla. Non sono legato a questo mondo da vincoli sentimentali e affettivi: non amo nessuno e nessuno mi ama, non ho paura di perdere quindi non temo, non odio nessuno quindi non ho vendette. Non sapevo all’inizio in cosa consistesse la missione, ma di qualunque cosa di trattasse ero pronto ad affrontarlo perché ero pronto ad affrontare la paura insita nell’essenza della vita stessa, la morte. Così io ho vinto. Così voi avete perso>.

I due uomini guardarono Halinat sorpresi e scettici al contempo. Galish non si capacitava che la prova fosse così semplice e così difficile al contempo; Farent non realizzava ancora di aver perso tutto, di essere diventato quello per cui aveva tanto ammonito i gemelli: un disonore per la famiglia.

Per una seconda volta Haliant sorrise quel giorno.

< Vi domandate a cosa è servito tutto ciò? Semplice, a farci capire che il perfetto soldato è un automa, una macchina da guerra, non è semplicemente bravo nelle armi e nel pensare, è di più, molto di più. E io sono così, per questo sarò un buon soldato, anzi, un soldato perfetto!>.

THE END





Qui si conclude la mia prima prova di fan fic. Il finale, come la storia stessa, non è nulla di che; forse vi ho annoiato o forse no con questo breve racconto, in ogni caso mi sono divertita a scrivere di questi sei ragazzi alle prese con la vita, quindi mi ritengo pienamente soddisfatta. Se mai scriverò un'altra fic spero che voi lettori siate sempre più. Ringrazio di nuovo chi ha seguito per filo e per segno la storia, e chi magari la seguirà in un furuto non troppo prossimo.

Alla prossima!!^^....
 

FFfan90

FC Liverpool Fan
Complimenti davvero! Sei riuscita a trovare la morale per tutta la fan fic facendola assaporare lentamente. Spero che ne farai altre.
 

DarkVincent

Ta'Veren
Brava.....
Ne vogliamo di più....
Sei anche riuscita a farci stare la morale....
Brava, aspetto la tua prossima fic (o pseudo-fic, se ti piace di più.....)
 
Top