Anche io non ricordo affatto il titolo di un gioco >.<
Ci giocai in sala giochi, quindi è un arcade, all'incirca intorno al 2000-2001. Come gioco è abbastanza recente quindi, presentava una grafica in 3d e nemmeno malaccio.
Non saprei dire il genere, visto che non ho mai visto nulla di simile: nello schermo, che era sempre diviso in due, era impossibile giocarci in single player, si vedevano due omini, assomiglianti vagamente a Megaman, uno rosso e uno blu, che correvano lungo una caverna; era impossibile fermarli, ma nella loro corsa, che andava sempre più veloce, bisognava cercare di farli centrare le porte e non farli sbattere contro il muro. Ma questo era solo uno dei tantissimi minigiochi, me ne ricordo anche uno dove dovevi salvare un palloncino da degli avvoltoi o una roba simile. Insomma, dovrebbe esser una cosa simile ad un party game.
La cosa tipica del gioco erano i comandi: non esisteva una pulsantiera, non esistevano proprio né i pulsanti né un qualsivoglia stick! Al cabinato erano collegate due grosse leve (una per giocatore), delle dimensioni di un avambraccio, che il giocatore doveva impugnare e grazie a quelle muovere il personaggio. Queste leve potevano esser spostate solo a sinistra e a destra, e d'altronde erano tutte e due collegate allo stesso posto. Ne consegue che queste due leve cozzavano spesso e volentieri tra loro.
La cosa bella del gioco era infatti questa: ogni minigioco infatti era a tutti gli effetti una sorta di prova di forza, dove bisognava spingere con la propria leva quella avversaria, quando il minigioco lo richiedeva, come ad esempio quando bisognava imbroccare una porta troppo a destra per evitare di schiantarsi su una parete. Ovviamente, spingendo da una parte, l'altro giocatore si trovava la propria "protesi virtuale", come direbbe Omega, spostata, e quindi per non rischiare il Game Over doveva spingere a sua volta l'avversario.
Più che altro è una curiosità che vorrei soddisfare, dato che un gioco del genere è evidentemente impossibile da emulare visti i comandi. Però mi dispiacerebbe non sapere il nome.