Varie La Rivolta

miki

# 7 of Organization
PARTE 3

Il progetto G non si era rivelato un fallimento. Anzi, dopo un decadimento iniziale, l'organismo acquistava un' elevata stabilità. Non modificavano l'organismo ospite come nel progetto J, ma comunque lo rendevano un po' più potente.
Mentre si infilava il cappotto rosso fuoco e impugnava la spada a una mano (era molto spessa, ma poteva essere uno stocco) anch'essa rossa cremisi, si diresse verso la porta, aprendola e invitando il suo compagno a uscire.
L'altro vestito di nero, barba incolta sul viso, non aveva armi, ma era intenzionato a chiedere indietro la sua vecchia spada.
Nella loro piccola casetta, nell'ormai dimenticata e semidistrutta Banora, i due uomini stavano per andare a prendere la barca.
Appena varcata la soglia del recinto di casa, videro una piccola palla rossa davanti a loro.
Fluttuava in aria ed emanava un energia devastante. Essa si scagliò con forza nel terreno fino a scomparire.
Da quello stesso punto, si formò un grosso vortice rosso. Era un turbinio di cremisi, ancora non potevano definirlo. Da quel vortice però uscirono 3 spade.
Un viso inquietante, grigio come la morte, con tatuaggi lineari sul viso.
Quella figura demoniaca emise un urlo ed esclamò:
????? <Voi da qui non ve ne andrete...>
Genesis <E questo chi lo dice mostro?>
Ghilgamesh <Lo dico io insignificante ammasso di carne...Se non vuoi morire ti conviene tornare nella tua casa e restarci.>
Genesis <Non sono il tuo cane str***o!>
Alzò il suo stocco al cielo e menò un affondo terrificante all'addome del demone spadaccino.
Egli con una mossa talmente veloce da far spostare i capelli di Genesis, si mise appena di lato, quel tanto che bastava a schivare l'affondo.
Sguainò la spada blu, e con un fendente micidiale, frantumò lo stocco di Genesis, mandandolo in pezzi.
Quest'ultimo si ritirò urlando, non per dolore ma per rabbia.
Alzò il viso e con occhi furenti urlò la sua ira.
Angeal <È troppo! Scappiamo!>
Per diversivo, Angeal si tuffò verso il demone spadaccino.
Il demone a gran voce disse che quell'uomo non aveva speranze a mani nude. Così si mise a ridere e aspettò il suo avversario.
Dopo un lungo balzo, Angeal sguainò incredibilmente, la sua vecchia spada dei SOLDIER, quella che consegnavano durante l'addestramento. Semplice spada, ma nel suo piccolo molto efficace.
Angeal aveva ottime doti di spadaccino come volevasi dimostrare.
Il demone spadaccino ne fu sorpreso e non riuscì ad evitare la spada.
Un fendente orizzontale andava a conficcarsi nel collo del nemico. La spada però urtò come un pezzo di metallo, e si frantumò inesorabilmente.
Il demone non ne uscì indenne, e perse l'equlibrio per qualche secondo. Tanto bastava ai due amici, corsero alla costa e salirono sulla barca.
Grazie alla magia, con qualche incantesimo partirono a razzo diretti verso il continente.
Mentre si allontavano udirono il lamento feroce del demone.
Spaventati e scossi iniziarono a parlare:
Angeal <Non siamo più forti come una volta...forse neanche in due avremmo qualche possibilità>
Genesis <Non dire così...siamo ancora forti!>
Angeal <Apri gli occhi Genesis! Il nostro tempo è finito! Però ho un'idea...>
Genesis <Dimmi pure...>
Angeal <Non saremo più forti...ma la tecnica la sappiamo. Troviamo qualcuno e insegnamogli ciò che sappiamo...un allievo. Cerchiamo Squall e Cloud...loro ci daranno una mano>
Genesis <Mi sembra una buona idea dai....>
Così si diressero verso Winhill dopo essere attraccati al continente.
Però non sapevano chi gli avrebbe aspettati....


CONCLUSIONE PARTE 3

P.s Era una parte di intermezzo, serviva per spiegare cosa sarebbe successo ^^
 

miki

# 7 of Organization
PARTE 4

Uno spettacolo orripilante si presentava dinnanzi ai due Ex-SOLDIER.
La cittadina in fiamme, case tranciate a metà, immensi crateri nel terreno con evidenti squarci e tagli. C'era stato uno scontro immenso.
Videro cadaveri, una quarantina di cadaveri, uno dei quali di colore e uno strano braccio meccanico.
Notarono sul terreno, tracce di zoccoli di cavallo e una stranissima andatura. Sembravano più cavalli, una coppia forse.
Seguirono quelle tracce per 10 minuti finchè non trovarono le macerie di una costruzione in pietra e due corpi.
Li riconobbero subito, Il Seed Squall Leonhart e il SOLDIER Cloud Strife.
Corsero verso di loro per accertarsi delle loro condizioni. Erano in fin di vita, ormai rantolavano entrambi. Lanciati gli incantesimi di cura, i due guerrieri si ripresero e subito raccontarono ciò che era successo.
Angeal con rammarico raccontò della città, di come era ridotta.
Cloud si mise le mani nei capelli e si guardò intorno urlando, mentre Squall esclamò:
Squall <Come distrutta? Mia moglie, mio FIGLIO???>
Angeal <C'erano molti cadaveri, alcuni carbonizzati dalle fiamme, altri uccisi a colpi di spada o schiacciati dalle macerie.>
Squall <Mio figlio...dio no....>
Dalla sommità del monte sotto cui erano stanziati i 4 amici, un cavaliere partì al galoppo, scendendo dalla montagna. Frenò bruscamente il suo destriero ed esclamò:
????? <O non preoccuparti per il tuo figliolo...>
Squall <Odino brutto basta**o! Che ne hai fatto di lui???>
Odino indicò con lo sguardo una sacca marrone (ormai aveva assunto un colore marrone scuro, era intrisa di sangue). Rovistò dentro e prese con la sua mano destra, la testa di un ragazzo.
Odino <Oh tranquillo. Ha perso un pò la testa ma è ancora un bravo ragazzo!!> Con una risata terribile Odino scandì la sua battuta "ha perso la testa!".
Squall, padre di una famiglia felice, era in ginocchio con il volto in lacrime. Non aveva espressione in viso, completamente assorto com'era si girò verso quel cavaliere e con parole di ghiaccio disse:
Squall <Mi hai distrutto una vita...e quella dei miei amici...ma ti giuro sul mio onore e l'anima di mio figlio che ti ucciderò prima di morire!>
Si mise a correre ed Odino esclamò:
Odino <Stupido Idio*a! Farai compagnia a tuo figlio!!!>
Fece per estrarre la leggendaria spada, la Zantetsuken, ma Angeal e Cloud si gettarono sul suo braccio bloccandolo. Mentre Genesis teneva fermo come poteva il cavallo, Squall rotolò di lato fino ad essere un palmo dal muso del cavallo.
Alzò la mano ed urlò:
Squall <Via ragazzi! FLARE!!!!!!!!!>
I suoi amici si gettarono di lato mentre il Flare disintegrava il cavallo. Da quell'incantesimo, era uscita una magia talmente potente da disarcionare lo stesso Odino dal suo (se così si poteva definire cavallo). Ancora zampettava quell'immenso cavallo ma la metà superiore del suo corpo non c'era più. Al suo posto, un buco di carne gocciolante e pulsante stava scuotendosi.
La metà di quel cavallo si accasciò esanime sul terreno.
Odino furibondo disse:
Odino <Dopo questo giorno, voi avete iniziato una guerra che nemmeno potete immaginare! Non siete in grado di competere con me, nè con i miei compagni. Addio umani, non vi ammazzo solo per un mio capriccio.>
Con un gesto del mantello e un onda d'urto improvvisa, Odino si teletrasportò altrove.
Subito il Seed corse verso le macerie di Winhill in cerca di sua moglie e di suo figlio.
Con un urlo di rabbia, il Seed annunciò di aver trovato i corpi che cercava.
Subito anche Cloud trovò i suoi amici, avevano combattuto ma non ce l'avevano fatta.
Mentre Cloud tornava da Genesis e Angeal, Squall rovistava tra le macerie.
I tre parlavano sul davarsi, dovevano trovare un successore. Loro ormai potevano fare poco, al massimo tenere testa a qualche Demone ma non di certo a Odino o Ghilgamesh.
Udirono però passi veloci. Era Squall che tornava dalle macerie della città. Teneva in braccio, due grosse scatole nere.
Le posò ai piedi degli altri 3 e le aprì.
In una, una splendida spada argentata, il Revolver, mentre nell'altra la leggendaria Buster Sword.
Angeal chiese il permesso a Cloud e subito impugnò la sua vecchia spada, che era costata tanti sacrifici a suo padre.
Cloud non voleva riportagliela via, così si doveva arrangiare per ritrovare un'altra spada.
Squall <Invocala come fai sempre...>
Cloud <Non posso e lo sai..come tu evochi la LionHeart dal Revolver io posso evocare L'Ultima solo da una spada..e ho notato che dev'essere una spada leggendaria non con spade semplici.>
Genesis <Nemmeno io posseggo una spada...me l'ha spazzata via Ghilgamesh>
Squall <Mi ricordo anche di lui...se non sbaglio dato che la Zantestuken ce l'ha Odino, lui ha 3 Spade, la Masamune (subitò precisò che non si trattava di quella di Sephiroth) L'Excalibur, e l'Excalibur ossidata.
Lo uccideremo io e Angeal, voi due ci darete una mano, anche se disarmati, troveremo un modo. Poi ci prendiamo le spade e le diamo a voi due, inoltre sono pure spade leggendarie e non avrete bisogno di manutenzione o paura che si danneggino.>
Angeal <Torniamo a Banora...l'ultima volta era lì...>
Cloud <Poi se questo piano dovesse riuscire, andiamo ad Alexandria. Dobbiamo parlare con Gidan e gli altri>
Genesis <Dobbiamo batterlo quel basta**o...vendichiamo la mia spada.
Squall <Bene allora è deciso....a Banora per ammazzare quel traditore di Ghilgamesh!>
Mentre salivano sulla barca, Squall sentì (o forse si immagino) un cane che dalla montagna gli osservava.


CONCLUSIONE PARTE 4
 

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PARTE 5 - Intermezzo

Su quella misera barchetta di assi di legno, non si poteva negare che andasse bene, stavano attraversando il tratto di mare che divideva l'isola di Banora dalla costa occidentale del continente.
Mentre stavano procedendo velocemente (Angeal sul fondo della barca lanciava ripetuti Idroga per aumentare la velocità) Genesis si alzò in piedi e scrutò l'orizzonte.
Era perplesso, completamente disorientato.
Genesis <Angeal fermati...il tratto di mare è più lungo del previsto...prima ci abbiamo messo si e no mezz'ora...siamo in mare da più di due ore...>
Squall <Forse abbiamo sbagliato direzione e abbiamo passato l'isola...>
Genesis <Non lo so...da quando siamo partiti c'è questa maledetta nebbia...il bello è che non è vicino a noi ma ci impedisce di guardare lontano!>
In effetti la nebbia era fittissima. Era come essere circondati da un muro completamente bianco.
Angeal <Questa nebbia è solo strana...solo lei può fare una cosa del genere.>
Genesis <E chi??>
Cloud <Siren...siamo caduti in un illusione...probabilmente non siamo mai partiti neanche dalla costa...>
Squall <Occhi aperti...io e Angeal abbiamo le armi...voi ci supporterete con la magia.>
Era troppo tardi...erano tutti caduti dentro l'illusione. Siren vagava tranquilla, inesistente difronte agli occhi di quei soldati, e accarezzava i capelli prima a uno poi all'altro.
Leviathan la osservava divertito mentre nuotava sotto la superficie dell'acqua.
Siren vagava nell'aria completamente assorta nel suo sadismo, consapevole di aver in pugno la vita di quattro stolti, e ciò la divertiva, ciò la deliziava.
Si leccava le labbra ed era pure vicino all'orgasmo. Si sentiva così da qualche mese, da quanto tutto era cambiato.
Cloud <Ragazzi non possiamo difenderci...siamo dentro...ormai siamo spacciati ca**o!!>
Squall < Dannazione....>
Ad un certo punto, dall'alto, la barriera di nebbia si diradò, e due corpi caddero fragorosamente dal cielo dritti sulla barca.
Squall e Cloud li riconobbero subito. Yuna, di color violaceo, era evidentemente affogata, l'altro era alquanto irriconoscibile ma in mano aveva ancora gli stracci di una palla da blitz ball, era Tidus, squartato da qualcosa di mostruoso.
Schifati rigettarono i corpi in mare, pregando per le loro anime.
Una voce maliziosa ma allo stesso momento malinconica irruppe nell'illusione
Siren <Vi mostrerò quanto vi troviate nei guai...rimpiangerete la mia illusione...>
La nebbia si diradò e ritornò il sole alto nel cielo.
Era oscurato solo da un immenso drago acquatico. Tutti subito lo ricordarono.
Il meraviglioso se ancora si poteva definire così, Leviathan.
Esso con una voce gutturale e spasmodica disse:
Leviathan <Ragazzi, ora raggiungerete l'invocatrice e il suo amichetto!!> Una risata macabra e poi il buio.
Il drago andava piegarsi su di loro, con la bocca spalancata per di più, mostrando la mostruosa schiera di denti affilati come spade.
Spalancò ancora di più la bocca. Stava per inghiottire la nave, era a circa 2 metri da loro.
Poi la luce......

CONCLUSIONE PARTE 5 - INTERMEZZO
 

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PARTE 5,2 - CONCLUSIONE INTERMEZZO

La bocca era ormai a pochi metri da loro. Angeal levava la Buster Sword come uno scudo mentre gli altri erano rannicchiati in attesa dell'impatto.
Sorprendendo tutti, un raggio azzurro lucente, proveniente dalla costa, entrò nella bocca di Leviathan.
Dopo pochi secondi di convulsione, Leviathan esplose letteralmente. La coda gli si aprì, e rivelò ancora quella specie di cometa in movimento.
Essa prese a perforare il drago acquatico, del quale rimasero solo pochi brandelli.
Il resto del suo corpo finì in acqua, provocando un enorme onda. Per poco la barca non si cappottò. I quattro si guardavano intorno in attesa di vedere Siren.
Era scomparsa di nuovo. Però si sentivano dei pianti soffocati.
A quel punto, la mano leggiadra e silenziosa di Squall, estrasse il Revolver che, sempre in silenzio, tramutò in Lionheart.
Quei lamenti e singhiozzi andavano avvicinandosi fino a che, da dietro la barca, Siren gli sorprese con la sua Arpa magica usata come pugnale.
L'affondo era diretto al collo di Genesis quando Squall, con un impeto di energia, appoggiò il piede sinistro a terra e l'altro sulla spalla di Cloud. Quest'ultimo capì immediatamente la mossa dell'amico e con entrambe le mani lo aiutò.
Squall spiccò un balzo a mezz'aria fino ad essere all'altezza di Siren.
Ella stava per affondare il colpo quando vide il Seed davanti a sè con una bellissima spada azzurra lucente.
Prima di menare il fendente, Squall non capì se era un illusione di Siren o la sua immaginazione, ma nella mente sentì un sussurro dirgli:
"Tutto è cambiato ora...tutto è voluto cambiare. Tutto è stato cambiato.
Recitata l'ultima sillaba, con urlo sprezzante, Squall tranciò di netto la testa della sirena, facendola ricadere in acqua.
Ripulì la lama intrisa del sangue della sirena, e si risedette pensieroso.
Riferì agli amici quelle parole e neanche loro capirono niente sul loro ipotetico senso.
Finito di pensare alle sue parole, si guardarono intorno, cercando di trovare una motivazione a quel raggio lucente che aveva spazzato via Leviathan.
Cloud intravedeva la costa di Banora dall'altra parte, e annunciatolo agli altri, lasciarono perdere il raggio lucente, e provvisero ad attraccare.
Scesero sulla spiaggia bianca di Banora. Buster Sword e Lionheart ancora combattevano insieme.
Genesis <Ora troviamo quel bastardo...>

SOTTO CAPITOLO: Chiaccherata fra amici

Miki <Bhe finito l'intermezzo ragazzi...>
Squall <A me ha fatto schifo...>
Cloud <A te fa schifo un pò tutto...>
Genesis <Mah...vado a prendere una birra...chi la vuole?>
Miki <Portala per tutti...offro io! (In guil ovviamente) In ogni caso si preannuncia interessante...avete capito ragazzi cos'era quel raggio azzurro?>
Squall <Beh a me ha fatto schifo...>
Angeal <Intanto ci ha salvato il culetto mio caro...>
Cloud <Sisi...Siren faceva veramente paura...>
Squall <A me più che paura ha fatto schifo>
Con quell'ultima frase, l'Ultima di Genesis con il mano le birre per di più, spazzò via il locale. I cinque amici iniziarono il loro giretto in centro.
 
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