Nooon preoccuparti Cespy! comunque, ecco un'altra parte:
Ci guardammo attorno, e sentimmo una voce rompere il silenzio. "Dance water, dance!" "ma cos-?" si disse noi, prima di essere scaraventate al suolo da un torrente d'acqua.
"Ehi, ma dico!" protestai io "ops...scusate... credevo foste Axel e Roxas" continuò la voce di prima. "Ma ti pare che assomigliamo a quei due?!" disse Giulia "ti sembra per caso che io abbia i capelli rossi sparati e lei i capelli biondi e strani?!" "no... i capelli sparati li volevo io..." sussurrò Giulia. Io la fulminai con lo sguardo, ma poi realizzai davvero la situazione. "Aspetta un attimo... tu sei Demyx???" chiesi io "eh? a si, io sono Demyx, piacere!" "piacer...Ilaria?!?" gridò Giulia, vedendomi scattare verso il poveretto e cominciando a saltellargli intorno. "Uahahahah! sto parlando con Demyx, con Demyx!!" "si, ok, Ilaria, è fantastico, ma non è che potremmo andare? sai com'è, dopo c'è l'ottavo piano..." disse Giulia impaziente. "Eh? eddai, fammi divertire un pò! forza Demyx, dille di aspettare..." chiesi io divertita, ben sapendo che per Giulia era una tortura aspettare anche un minuto di più. "Si, dai, divertiamoci un pò, sto con quei musi lunghi dalla mattina alla sera..." "uffa, ma..." Giulia fu subito interrotta da un'altra secchiata d'acqua, e fu ormai troppo tardi che si accorse che che io e Demyx eravamo partiti a tutta birra per la stanza, ad urlare e tirare acqua.
-30 minuti dopo-
"Ok, ho aspettato abbastanza, adesso: Ilaria, cerca di togliere un pò d'acqua da quei vestiti e Demyx, dacci quella stramaledetta carta e andiamo" disse Giulia con fermezza. Io, che avevo avuto la mia bella dose di divertimento e confusione, accettai di buon grado e mi avvicinai a Giulia, che stava già fremendo. "Su, muoviti, dai! cos'è questa lentezza oggi?!". Io sbuffai, per niente divertita dall'incontro che ci aspettava. "Beh, poi mi raccontate, eh?" sghignazzò Demyx "perchè, avremo modo di rivederci?" "beh..." "si, si, molto interessante, ce lo dirai, ok? ciao Demyx!" disse Giulia, afferrandomi per un braccio e trascinandomi alla porta dell'ottavo piano.
Giulia spalancò la porta con un sonoro "sbam", e, tenendomi ancora per il braccio, si gettò a capicollo nel salone. "Giulia, ti vuoi-waaaaagh!" gridai io, andando addosso ad una strana massa informe, nera e rossa, accompagnata da Giulia. Ci fu qualche secondo di silenzio, il tempo per realizzare chi avevamo travolto.
Eh, eh...la prossima parte domani come sempre, niente eccezioni! XD
Sokura