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Ancora secondo il sito Giapponese PC Watch, che ha dedicato a PlayStation 4 un lungo articolo ricco di considerazioni tecniche ed economiche, la futura PlayStation utilizzerà un processore Cell più veloce (con clock superiore agli attuali 3,2 GHz) e più piccolo, molto probabilmente costruito con una tecnologia di processo a 45 nanometri (contro i 90 nm dell’attuale chip). Se così sarà, il Cell della PS4 occuperà una superficie dimezzata rispetto alla versione attuale - 115 mmq contro 235 mmq - ed i suoi costi di produzione saranno nettamente inferiori.
Se si dà credito alle indiscrezioni, la nuova CPU potrebbe integrare 32 core, contro gli attuali 8, e consumare una frazione dell’energia assorbita dall’odierna generazione di Cell. Come ben noto, i “cavalli” erogati da una console da gioco non dipendono solo alla CPU, ma anche e soprattutto dal chipset grafico: per quanto se ne sa, quest’ultimo potrebbe beneficiare di un salto evolutivo persino più drastico e importante rispetto a quello di Cell.
PC Watch sostiene che lo sviluppo della nuova versione di Cell potrebbe richiedere a Sony dai 3 ai 4 anni: ciò significa che se il colosso giapponese vorrà lanciare la PS4 in concomitanza con la prossima Xbox, prevista per il 2011, non potrà prendersi pause di riflessione.
Sebbene PS4 conterrà un processore aggiornato, e potrà avvantaggiarsi di numerose migliorie tecniche, l’architettura di base dovrebbe rimanere essenzialmente la stessa: ciò consentirà a Sony di ridurre notevolmente i costi di progettazione e, di conseguenza, il prezzo finale della propria console: prezzo che oggi, come risaputo, supera quello della sua più diretta concorrente, Xbox 360.
A dimostrazione di come Sony sia decisa a rendere il prezzo della prossima PlayStation più concorrenziale, la PS4 potrebbe abbandonare le costose memorie XDR di Rambus per adottare le più classiche ed economiche DDR3. Stando agli esperti, le performance non dovrebbero risentirne più di tanto, soprattutto se Sony integrerà i chip DRAM direttamente sul die del processore, riducendo così le latenze.