Visto che forse ce li ho 2-3 lettori posto il...
Capitolo VII – Un ombra del passato
S’intravidero sagome di giganteschi rapaci che volteggiavano nell’azzurro cielo mattutino, e che scendevano paurosamente di quota per gettarsi in picchiata verso gli studenti. Molto pauroso, ma non attaccavano e non arrivavano a più di una ventina di metri dal suolo. “Bene ragazzi! Questo sembra un momento giusto per fare lezione. Chi mi sa spiegare i comportamenti dei Garuda?” chiese la prof.ssa di Zoologia Shyl, con un evidente sconcerto degli studenti. “I Garuda sono enormi aviomostri con nessuna proprietà elementale. Essi si vivono in stormi di pochi esemplari e prediligono per spazi aperti. Infine credo che questo comportamento sia dato dal fatto che analizzano le loro prede, quindi dobbiamo aspettarci un loro attacco?” disse una studentessa. “Brava studentessa n°27, più 5 punti. Potremmo stare in guardia per un eventuale loro attacco, ma non credo che lo faranno, visto la nostra superiorità numerica.” disse infine Shyl. Intanto il prof.ssor Dhyl si confidava con Sylver: “Mia sorella non perde mai tempo, e continua sempre a torturarvi…”. Il paesaggio intanto cambiava, e all’orizzonte s’intravedeva una foresta.
“Spero che per stasera saremo già addentrati nella Selva Mesmerize, e che ci saremo già accampati. Prima di arrivare alla foresta, dovremmo oltrepassare l’Ol al Guado di Secca, sperando che il fiume non sia in piena, altrimenti dovremmo risalire verso nord e cercare un ponte delle antiche vie carovaniere.” disse il preside. Nel frattempo Xen III cercava di insegnare a una matricola ad usare la magia energia. “Allora, devi pensare a fare del bene, alle cose positive. Poi mettere la mano sinistra sul polso destro, chiudere facendo presa, aprire il palmo della mano destra, puntare verso la persona da curare e dire a chiara voce: ENERGIA! Nota che se ti devi curare da solo devi tenere la mano destra chiusa!” disse Xen III al giovane fanciullo. “ENErgiA!” urlò la matricola. “AHIA!” gridò Xen III e poi disse: “Non così deve esser forte e chiaro!”. Mentre Xen III cercava di fare l’insegnante improvvisato, Sylver e Jayleen, cercavano di parlare.
“…” silenzio da parte di Sylver. “… …” stesso per Jayleen. “… … …” nuovamente silenzio per entrambi ma poi finalmente: “Mi dispiace… non dovevo entrare, cioè potevo bussare, cioè non dovevo guardare, cioè…” disse agitata Jayleen. “Non sarà la prima volta che vedi un Umano nudo?” disse Sylver per spezzare un po’ la tensione. “Ahimè non ho neanche mai visto quelli della mia razza. Non nudi intendo! Intendo anche vestiti! cioè non ho mai visto un Elfo a parte me…” rispose Jayleen un po’ meno scossa. “Lo so piccola Jay, nemmeno io e Xen ne abbiamo visto uno al di fuori di te. Sei l’unica persona che conosco ad avere i capelli lisci e rosei, con degli occhi color zaffiro e le orecchie appuntite all’insù.” disse Sylver. “Mi chiedo se io sia l’unica superstite della mia razza. Diciassette anni fa so che il villaggio Elfico dell’isola di Pwan fu attaccato da qualcuno che cercava il possessore di uno spirito. Fu un massacro. Gli Elfi cercarono di combattere, ma forze oscure erano contro di loro, e nemmeno Siren l’ammaliatrice, lo spirito protettore degli Elfi, fu in grado di affrontare tanta crudeltà. Dell’ammaliatrice si persero tracce, ma forse io sono una superstite di quel villaggio. Eppure anche se avevo due anni, mi ricordo ombre oscure. Vidi tutto nero. Le tenebre oscurarono il sole, e la gente, soffocava nel buio.” Raccontò Jayleen anche se fu interrotta da lacrime che versavano sulla sua pelle delicata. Sylver gliele asciugò, e disse: “Scusa, i tristi ricordi non vanno ricordati, mi dispiace averti rammentato queste cose…”. “Non ti preoccupare, per quanto triste sia, io ho un ricordo, ma tu, non possiedi niente…” disse sconsolata Jayleen. “Io ho te e Xen, e mi bastate!” disse infine Sylver rompendo il clima malinconico che si era venuto a creare.
Era circa mezzogiorno, e lo si vedeva dal sole che era in alto nel cielo, e finalmente arrivarono all’Ol. “Il fiume non è in piena. Forza guadiamo il fiume e potremmo coricarci per un ora per pranzare e riposare.” detto questo il preside si avvicinò al fiume. Il corso d’acqua bagnava le sponde di un’acqua limpida e cristallina, fino ad arrivare al Guado di Secca, dove il letto del fiume riduceva la sua profondità permettendo, qualora fosse la stagione secca, di guadarlo. “Dai forza!” incoraggiò il prof.ssor Hewy spingendo delicatamente alcuni studenti. Iniziò la processione, e sempre più allievi arrivarono al versante orientale, ma proprio l’ultimo gruppo che stava attraversando il guado iniziò a vedere delle pinne che riaffioravano in superficie, appena fuori dall’acqua, e si avvicinavano sempre più all’ultimo insieme di studenti. “SAHAGIN!” urlò Hewy mentre cercava di far proseguire gli studenti a riva. “Hewy non usare magie di elemento tuono, sennò finiresti per colpirti anche tu!” disse il preside. Hewy accertato che tutti gli allievi fossero fuori dall’acqua iniziò a combattere. I Sahagin lo accerchiarono, e lo graffiarono, facendoli perdere un po’ di sangue, ma lui con fermezza disse: “LEVITA!”. Il professore uscì dall’acqua levitando appena sopra alla superficie dell’acqua, e finalmente urlò: THUNDARA!”. Una nube cupa e nera arrivò sopra alla testa di Hewy, e una scarica piovve dalla nuvola cadendo in acqua tra i Sahagin. I mostri furono folgorati, e si girarono col ventre verso l’alto, e scomparvero verso sud, trasportati dalla corrente. Hewy arrivò alla sponda orientale e disse: “Pensavate che io fossi finito, invece…”.
Fine capitolo VII
Spero di esser stato chiaro... e di non essermi sbagliato... ora posso postare anche un'immagine di Jayleen...
Lei è venuta meglio degli altri... anche i vestiti rendono di più...