non dico molto ma cerchiamo almeno di definire questo realismo, che sicuramente non è lo stesso che io ho in mente lol
Da uno che ignora il concetto di sospensione dell'incredulità pretendi l'impossibile.
L'unica verità assoluta (a parte quella che schiatterete tutti quanti, prima o poi) è che non esistono parametri di giudizio "Oggettivi", poiché nel già voler porre qualcosa in oggettivo, esso diventa "Soggettivo".
E se la questione fosse un'altra? Ovvero, anche ammettendo che una cosa possa definirsi oggettiva, siamo sicuri che tutti la sappiano vedere e riconoscere?
Dettagli vari.
Onestamente, il fatto che una cosa piaccia non la nobilita in alcun modo. In una qualsivoglia comunità le idee egualitarie e democratiche andranno sempre per la maggiore (quieto vivere), eppure questo non le rende vere a prescindere, esistono diversità abissali tra una persona e l'altra, e ciò determina che ci siano delle gerarchie in ogni campo: esistono cioè persone più portate, dotate di una particolare intelligenza e della necessaria competenza, che stanno effettivamente sopra le altre in quello o in quell'altro ambito, e che quindi vanno ascoltate con maggiore attenzione. Non sono infallibili, è vero, ma è quanto di meglio ci sia, e nelle varie comunità tali persone vengono riconosciute quasi naturalmente (il discorso è generalizzato, se ci fate caso questo forum non fa eccezione).
Sull'esperienza in senso lato, non riconoscerne (o addirittura svilirne) la rilevanza nell'economia di una discussione è da imbecilli acritici: per quanto ingegno abbiate è inutile senza un adeguato background (è il motivo per cui ci sono insegnanti da una parte e alunni dall'altra, eh^^). Più grande è l'esperienza, maggiore sarà il peso delle affermazioni di chi la possiede, sempre che a tali affermazioni faccia seguito un minimo di capacità analitica.
Sfatiamo dunque 'sti benedetti tabù: non siamo tutti intelligenti allo stesso modo, il non rendersi conto della bontà o della mediocrità delle altrui opinioni è ottusità (cioè mancanza di intelligenza), e appellarsi al "de gustibus" significa credere in un pluralismo intellettuale totalizzante che è semplice utopia. L'uguaglianza non esiste e non esisterà mai (magari fossimo tutti uguali nella competenza in fatto di Musica, magari...).
L'onestà intellettuale è la capacità di esprimere un giudizio critico al di là dei gusti personali
Zanna ha signorilmente centrato il punto: la prospettiva eterodossa di Mobius è fallata alla radice perché si basa su premesse - le opinioni hanno sempre tutte pari dignità, le gerarchie non esistono, l'esperienza accumulata in un determinato campo ha importanza marginale - incompatibili col concetto stesso di Critica. Addirittura si è cercato di estraniare l'oggetto in questione (FFVIII) dal suo genere di appartenenza, pur di nobilitarlo in qualche modo. Manco fosse possibile riconoscere le qualità e le debolezze congenite di un prodotto senza un'adeguata contropartita.
Eppure, a sentir parlare Mobius, sticazzi il confronto tra due videogiochi! Ogni videogioco fa storia a sé, ogni videogioco è bello a mamma sua. Nulla è scontato e quindi tutto può essere messo in discussione, anche nei modi più subdoli: basta negarlo (mi viene in mente quel reiterato "[inserite uno stilema a caso della categoria JRPG] è inutile ai fini di quest'analisi", roba da far cascare le palle).
Il suo è solo un tragicomico non sequitur derivato dal fastidio di pensare che ci possa essere qualcuno che ne sappia di più, tutto qui.^^
(E per inciso, se a me una cosa piace per le scoregge e i rutti, scusatemi tanto, non ci apro un thread con la pretesa di risultare credibile.)