Cosa state leggendo?

12 Marzo 2006
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uscua.splinder.com
sto rileggendo l'apprendista di paul bajoria,così che appena lo finisco,visto che è uscito l'altro,ricordo meglio la storia del primo,visto che lo avevo letto quando ero proprio picino piccio XD
 

ventolin

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16 Aprile 2006
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artemide86 ha detto:
Devo ammettere che anche io la prima volta che ho letto Terry Brooks mi è venuto da dire "non sarà la brutta copia del signore degli anelli?". il libro era il primo (credo) della serie di Shannara....è uguale al signore deglia anelli, perfino i personaggi (esempio: il mago e il re senza un regno che, alla fine del libro torna sul trono)

Per restare in argomento io sto leggendo Il Conte di Montecristo.
E' STUPENDO!! :loves:

esatto, il primo libro di Shannara non è altro che la copia spudorata e imbruttita del classico Tolkienano...(assolutamente piatto come una tavola lo stile di scrittura del caro Terry) e mi sono serviti appena 2 capitoli (ma forse meno) per capirlo. Mi chiedo dove diavolo hai preso il coraggio necessario (anzi INDISPENSABILE) per finirlo tutto!!! meglio la morte!!!! :eek: :confused: :rolleyes:
 

DarkRiku

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29 Maggio 2006
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Terry Brooks scopiazza un pò secondo me... io ho la spada di shannara...e l'inizio mi pare da signore degli anelli e altre parti anchew di molti libri
 

ventolin

Member
16 Aprile 2006
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Triple H ha detto:
Se non hai letto brooks non hai letto il fanasty. Hmpf..

....forse non avrò la stessa cultura che hanno mooolte persone di questo forum sulla "letteratura fantasy", ma se per "letteratura fantasy" degna DAVVERO di essere letta in quanto esemplare del genere, si intende poi i libri scritti da Brooks, (di cui il primo copiato indiscutibilmente dal Signore degli Anelli, da cima a fondo e ancora più giù, e mi riferisco alla tanto riverita spada di Shannara) allora sono lieto, anzi che dico, FELICE di non aver niente a che fare con simili cose...

anche perchè poi, diciamoci la verità...i libri Fantasy "commerciale" (e non metto in dubbio che Brooks lo sia) sono tomi enormi strapieni di stereotipi e luoghi comuni pazzeschi al limite del plagio...centomila pagine e sempre le stesse cose, sempre gli stessi fottutissimi elfi e nani ecc ecc che puntualmente combattono con il solito fottutissimo esercito del tiranno cattivo di turno...varianti annesse è innegabile che sia sempre la stessa storia...

preferisco di gran lunga Harry Potter a Shannara (tanto per fare un esempio di fantasy) perchè almeno porta una sana boccata di aria nel genere (e comunque ormai Harry è parte di tutti noi) e anche se c'è sempre il mago cattivo, da libro fantasy quale è, molti stereotipi tipici del fantasy per lo meno sono assenti in vista di una visione più originale del mondo narrato propria della mente "geniale" della cara e multimiliardaria Rowling.
Insomma, non ho ancora letto Paolini e non posso dare un giudizio sicuro, ma per quanto ne so il Fantasy "alla Tolkien" è nato e morto con Tolkien stesso, mentre il fantasy alla Dungeon e Dragons (che poi è la copia "commerciale" di Tolkien) è del tutto immeritevole di attenzioni. Amen.
 

Zanna

Mamoru Takamura
17 Agosto 2005
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ventolin ha detto:
se per "letteratura fantasy" degna DAVVERO di essere letta in quanto esemplare del genere, si intende poi i libri scritti da Brooks, (di cui il primo copiato indiscutibilmente dal Signore degli Anelli, da cima a fondo e ancora più giù, e mi riferisco alla tanto riverita spada di Shannara)...

Sono completamente daccordo di quanto detto su Brooks, autore a mio modo di vedere sopravvalutato, e non solo per il plagio ai danni di Tolkien, quanto per il linguaggio utilizzato per dare vita ai personaggi delle proprie storie, spesso inverosimile persino per un mondo del tutto fantastico.


ventolin ha detto:
anche perchè poi, diciamoci la verità...i libri Fantasy "commerciale" (e non metto in dubbio che Brooks lo sia) sono tomi enormi strapieni di stereotipi e luoghi comuni pazzeschi al limite del plagio...
preferisco di gran lunga Harry Potter...

E qui casca l'asino.
Non c'è alcuna differenza di genere, forma e di pubblico destinatario, tra il fantasy commerciale (contenitore nella quale tu inserisci il fantasy alla D&D e l'opera di Brooks) e i libri di Harry Potter. Se all'interno dell'opera sei in grado di trovare un briciolo di originalità mancante alla sterminata (e stereotipata) letteratura fantasy, questo è un parere del tutto soggettivo, perchè sia i primi che il secondo fanno parte di un genere paraletterario, e quindi una mera letteratura d'evasione alquanto povera di contenuti e del tutto priva di spunti o riflessioni sul presente.

ventolin ha detto:
Insomma, non ho ancora letto Paolini e non posso dare un giudizio sicuro, ma per quanto ne so il Fantasy "alla Tolkien" è nato e morto con Tolkien stesso, mentre il fantasy alla Dungeon e Dragons (che poi è la copia "commerciale" di Tolkien) è del tutto immeritevole di attenzioni. Amen.

Tolkien è sicuramente da distinguere da tutta la proliferazione del genere, non solo perchè ne è diventato un po' l'inconsapevole capostipite, ma perchè più di tutti si rifà ad un passato ideale e alla dimensione dell'epos, e mentre in tolkien è presente la dimensione mitologica-simbolica, nella sua "progenie" ci si limita ad una pura volontà di evasione dal mondo reale.

p.s. sia inteso, la mia non è una crociata contro i libri fantasy (specie dopo averne letti decine e per anni :rolleyes: ), è una semplice constatazione di tipo letterario.
 

ventolin

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16 Aprile 2006
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Zanna ha detto:
E qui casca l'asino.
Non c'è alcuna differenza di genere, forma e di pubblico destinatario, tra il fantasy commerciale (contenitore nella quale tu inserisci il fantasy alla D&D e l'opera di Brooks) e i libri di Harry Potter. Se all'interno dell'opera sei in grado di trovare un briciolo di originalità mancante alla sterminata (e stereotipata) letteratura fantasy, questo è un parere del tutto soggettivo, perchè sia i primi che il secondo fanno parte di un genere paraletterario, e quindi una mera letteratura d'evasione alquanto povera di contenuti e del tutto priva di spunti o riflessioni sul presente.

si, penso che tu abbia ragione un pò su tutto. Non c'è neanche bisogno di specificare che un libro come "La storia infinita" non è certo da considerarsi "paraletteratura" priva di riflessioni sul presente etc, perchè appunto non rientra nel concetto di mera letteratura d'evasione quale io (e a quanto pare anche tu) consideriamo i vari Brooks e si, anche (e soprattutto) le varie Rowling, su cui hai fatto una lecitissima precisazione.

è comunque ovvio che nella letteratura d'evasione (che può essere fantasy come anche Stephen king o E.A.Poe) non ci sia nulla di male e che possa essere anche molto rilassante a volte...l'importante dico io è non fossilizzarsi solo su di essa...anche se è già un miracolo che i ragazzi di oggi leggano qualcosa (me compreso)
 

Zanna

Mamoru Takamura
17 Agosto 2005
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Si, in effetti la mia era una semplice precisazione sulla valutazione artistica delle singole opere, e su ciò che si può considerare un romanzo e che cosa no.
Se il romanzo si distingue dall'originalità e dall'imprevedibilità dei personaggi romanzeschi, la letteratura d'evasione invece pullula di stereotipi e personaggi del tutto prevedibili, tutto qui ;)
Concordo con quanto hai detto sulla stagnazione verso un genere (di cui sono stato peraltro vittima per qualche anno :> ), e sono il primo a non disdegnare la paraletteratura, anche se forse alcune opere andrebbero valutate su piani completamente differenti.
Ah, piccola nota: sono daccordo sull'esempio di Stephen King come autore di letteratura d'evasione, su Poe avrei qualche riserva, perchè oltre ad essere il creatore del genere letterario "del terrore" (i racconti di Poe sono metafore delle inquietudine umana, spesso enigmatici e capaci di scrutare i meandri più profondi ed oscuri della psiche) è anche il poeta a cui si rifaceva Baudelaire (padre del simbolismo francese e poeta maledetto per eccellenza).
 

ventolin

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16 Aprile 2006
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Zanna ha detto:
Ah, piccola nota: sono daccordo sull'esempio di Stephen King come autore di letteratura d'evasione, su Poe avrei qualche riserva, perchè oltre ad essere il creatore del genere letterario "del terrore" (i racconti di Poe sono metafore delle inquietudine umana, spesso enigmatici e capaci di scrutare i meandri più profondi ed oscuri della psiche) è anche il poeta a cui si rifaceva Baudelaire (padre del simbolismo francese e poeta maledetto per eccellenza).

ami le precisazioni eh? :> comunque non posso che togliermi il cappello e dar retto a chi, complice l'età, ne sa sicuramente più di me (non che ci voglia molto, anzi io mi reputo l'ignorante per eccellenza se proprio vogliamo essere sinceri...e si, su qualsiasi argomento! :rolleyes: :> )
 

Zanna

Mamoru Takamura
17 Agosto 2005
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Diciamo che è semplicemente la mia materia di studio ;)
Comunque ho appena terminato di leggere "La vita è altrove" e "L'ignoranza" di Milan Kundera.
 

ventolin

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16 Aprile 2006
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Zanna ha detto:
Diciamo che è semplicemente la mia materia di studio ;)
Comunque ho appena terminato di leggere "La vita è altrove" e "L'ignoranza" di Milan Kundera.

quindi paradossalmente sei informato anche sull'ignoranza? ehm...
 

Zanna

Mamoru Takamura
17 Agosto 2005
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Informato? Spero tu non legga un romanzo per "informarti", piuttosto ti consiglio un giornale :D
Comunque, con il titolo "L'ignoranza" Kundera considera tutto ciò che si perde nei meandri del passato, ricordi, sentimenti, la città natale dei protagonisti (sono 2 esuli), e anche volti che non fanno più parte della quotidianità.